EMPEROR – Conferenza stampa all’Inferno Festival 2006

Pubblicato il 17/05/2006 da
 
Il giorno dopo la gente ancora deve realizzare l’accaduto. E forse non è detto che lo realizzerà tanto presto. Gli Emperor hanno tenuto uno show assolutamente strabiliante, che ha annichilito i più e li ha eretti d’ufficio trionfatori dell’Inferno Festival 2006. Il silenzio, quel vuoto di parole alla fine del concerto dei norvegesi vale più di tutti gli aggettivi che non renderebbero pienamente la descrizione di quell’amalgama di suoni che riesce a rapire i sensi dei presenti. Una conferenza stampa con i tre al completo, con tanto di introspezione, chiarisce il futuro degli Emperor e svela qualche dettaglio in più sul passato, visto ora con un occhio diverso e quindi magari ancora più obiettivo. La parola quindi ai tre imperatori nel loro “into the infinity of thoughts”.
 
 

 
IL PRESENTE
 
ALLORA, COM’È STATO IL RITROVARSI ON STAGE?
Ihsahn: “E’ stato un grande piacere, eravamo veramente contenti di essere sul palco. Abbiamo avuto un grande responso dalla folla, ci teniamo quindi a ringraziare tutti quelli che hanno partecipato, sappiamo che provenivano da tutte le parti del mondo. Grazie veramente”.
 
CIRCA UN ANNO FA AVEVATE GIÀ SUONATO TRE CANZONI ALLA FESTA PER L’ANNIVERSARIO DI SCREAM MAGAZINE, IERI È STATO DIVERSO? AVETE PROVATO QUALCOSA DI DIVERSO PER QUESTO SHOW INTERO?
Ihsahn: “Personalmente è stato molto più soddisfacente, lì abbiamo suonato solo tre canzoni”.
Samoth: “Sì, avevamo finito prima ancora di cominciare (risate, ndR)!”.
 
DA QUANTO TEMPO AVEVATE COMINCIATO A RIPROVARE IN VISTA DI QUESTI APPUNTAMENTI LIVE?
Samoth: “Abbiamo iniziato all’inizio di quest’anno”.
Ihsahn: “Sì, ma molto lentamente, con tutta calma”.
 
E QUANTE PROVE AVETE EFFETTUATO QUESTA SETTIMANA?
Trym: “Tre volte”.
 
VI È PIACIUTO STARE ON STAGE?
Ihsahn: “Sì, ci è piaciuto, sappiamo di fare pochi concerti, quindi ci siamo concentrati per bene su questo aspetto della band e quindi è stato tutto più semplice”.
 
A PROPOSITO DELLA SETLIST, PERSONALMENTE L’HO TROVATA BEN BILANCIATA, RICCA DI QUELLO CHE LA GENTE VOLEVA VERAMENTE ASCOLTARE. COME L’AVETE CONCEPITA?
Samoth: “E’ stato un mix di quello che ci piace suonare e di quello che la gente vuole sentire. Bisogna trovare il giusto bilanciamento quando si prepara una setlist”.
 
PER LA PRIMA VOLTA LA GENTE HA POTUTO ASCOLTARE UNA SONG ESTRATTA DA “PROMETHEUS” LIVE (“IN THE WORDLESS CHAMBER”), È STATO SPECIALE?
Ihsahn: “Sì, come hai ricordato non abbiamo mai suonato materiale live da ‘Prometheus’, è stato piacevole”.
 
A PROPOSITO DEL RITORNO SUL PALCO, C’È STATA QUALCHE DIFFICOLTÀ?
Ihsahn: “Be’, qui avevamo già suonato nel 2000: all’inizio pensavo di essere più nervoso, ma poi con il passare del tempo tutto è divenuto più facile. E’ stato quasi come ritrovarsi nel nostro ultimo tour nel 1999. Tutti eravamo ben concentrati su questo show. E’ stato facile”.
 
UNA DOMANDA PER I DUE MEMBRI DEGLI ZYKLON: PER VOI È STATO UN LIVE SHOW COME GLI ALTRI O DECISAMENTE QUALCOSA DI SPECIALE?
Samoth: “E’ stato decisamente qualcosa di speciale, assolutamente non come un classico Zyklon show. E’ stato un concerto assai più grande, con una setlist più lunga, delle aspettative molto più grandi da parte dei fan”.
Trym: “Definitely something special!”.
 
QUANDO AVETE COMINCIATO A PARLARE DI UNA REUNION?
Ihsahn: “Circa due anni fa abbiamo iniziato a parlarne… parlavamo di suonare qualche data insieme se non ricordo male”.
 
LA DOMANDA RIMANE: PERCHÉ ORA?
Samoth: “Perché no?”.
Ihsahn: “La cosa si è sviluppata molto lentamente, ne abbiamo parlato ma il tutto non si è concretizzato finché non siamo stati pronti. Tutti sappiamo che ci sono delle tristi reunion e delle cool reunion… be’, noi volevamo essere parte di questa ultima categoria”.
 
UNA DOMANDA UN PO’ SCOMODA, MA MOLTI SI CHIEDONO SE CI SONO DELLE RAGIONI COMMERCIALI DIETRO QUESTO COME BACK…
Ihsahn: “Non abbiamo fondato gli Emperor per i soldi, il nostro ritorno è dovuto alla voglia di suonare ancora insieme e di far fronte alla domanda pubblica dei nostri fan”.
 
ED ORA COME VI REGOLERETE? LA DOMANDA PER I VOSTRI SHOW È OVVIAMENTE GIGANTESCA…
Ihsahn: “Siamo contenti di quello che abbiamo fatto fino ad ora e non vogliamo fare niente di cui pentirci poi, quindi per ora stiamo bene così”.
 
IL FUTURO
 
SUBITO UNA RISPOSTA ALLA DOMANDA CHE TUTTI SI PONGONO: CI SARÀ UN ALTRO CD DEGLI EMPEROR?
Trym: “No!”
Samoth: “Yes (risate, ndR)!”.
Ihsahn: “So bene che avevo detto che non ci sarebbe stato un altro live show degli Emperor ed invece eccoci qui il giorno dopo, quindi mai dire mai. Comunque adesso non sappiamo quello che accadrà, ma per fare un altro album dovremmo sentirci veramente forti, per scrivere del buon materiale. Per ora siamo contenti di essere di nuovo insieme e di quel che stiamo facendo. Noi siamo stati sempre una band ‘no compromise’, non abbiamo fatto mai nulla per compiacere l’opinione pubblica o per fattori commerciali. E anche per questo siamo contenti della posizione che abbiamo”.
 
QUANDO VI SIETE SCIOLTI, STAVATE PER DIVENTARE UNA GRANDE BAND. L’IMPORTANZA ED IL PENSIERO DELL’OPINIONE PUBBLICA VI HA INFLUENZATO IN PASSATO O VI INFLUENZA ORA?
Ihsahn: “No! Apprezziamo l’entusiasmo se questo è il messaggio che ci arriva. Ma per il resto non scendiamo a compromessi, è stato sempre così”.
 
IL PASSATO
 
COME È NATO IL PROGETTO EMPEROR?
Samoth: “E’ stata una mia idea, credo corresse l’anno 1991, volevo suonare qualcosa di più estremo rispetto al death metal tecnico che suonavo con i Thou Shalt Suffer. Volevo suonare qualcosa di più puro, sulla scia dei Celtic Frost. Inizialmente Emperor era inteso come una side project band ma poi le cose si sono evolute in maniera diversa”.
Ihsahn: “Io e Samoth abbiamo iniziato a suonare insieme quando avevamo tredici anni, suonando heavy metal, poi andando sul thrash e poi sul death metal con i Thou Shalt Suffer e poi con gli Emperor”.
 
ANALIZZIAMO ORA LA VOSTRA DISCOGRAFIA, ANNI DOPO. PARIAMO DAL DEMO “WRATH OF THE TYRANT”, È STATA LA PRIMA COSA CHE AVETE TIRATO FUORI…
Ihsahn: “Registrammo il demo con un otto tracce”.
Samoth: “Quattro!”.
Ihsahn: “Sì, esatto, scusami (risate, ndR)! Con un quattro tracce di cui una traccia per la batteria, una per il basso, una per la chitarra, mentre le voci sono state registrate tutte live in una sola volta, con tre persone intorno a noi che reggevano dei microfoni. Quante risate. C’è un po’ di magia in quel demo, nonostante il suono non sia molto buono”.
 
E SUBITO DOPO AVETE REALIZZATO UN FULL-LENGTH ALBUM… MOLTO PRESTO RISPETTO AD ALTRE BAND. A VOI È CAPITATA SUBITO L’OPPORTUNITÀ DI FIRMARE UN CONTRATTO…
Ihsahn: “A quel tempo eravamo una delle prime band ad aver firmato con la Candlelight, per il CD split con gli Enslaved. All’epoca eravamo già contenti del fatto di riuscire a registrare un CD: noi eravamo nel circuito del tape trading, quello di registrare lo split fu un bel traguardo. Secondo me non fu affrettato, tutto avvenne gradualmente. Facevamo circolare dei demo all’epoca e poi vendemmo un migliaio di copie con il lavoro dei Thou Shalt Suffer. Credo quindi che all’epoca non facemmo un passo più lungo di quello che potevamo permetterci”.
 
A PROPOSITO DELLO SPLIT CON GLI ENSLAVED, COME NACQUE LA COSA? ERAVATE IN CONTATTO CON LORO OPPURE FU L’ETICHETTA AD “ORDINARE” QUELLO SPLIT CD?
Ihsahn: “Conoscevamo Ivan e Bjorn da quando avevamo tredici anni… una volta facemmo ubriacare Samoth, lui aveva solo dodici anni (risate generali, ndR)! Ci conoscevamo tutti fra musicisti: noi, gli Immortal, gli Old Funeral…”.
 
PENSATE CHE QUESTO FATTO DI ESSERE COSÌ LEGATI COME BAND SIA UNO DEI SEGRETI DELLA SCENA NORWEGIAN BLACK METAL?
Samoth: “Sì, è questo!”.
Ihsahn: “Non c’era un vero segreto dietro al norwegian black metal. All’epoca per noi fu molto semplice, noi non avevamo niente da copiare, perché all’epoca non c’era nulla da copiare. Volevamo soltanto fare del nostro meglio, questa era la nostra ispirazione. Abbiamo seguito l’istinto, penso che molte di quelle band nostre contemporanee abbiano fatto come noi, seguendo l’istinto. Anche noi però abbiamo avuto le nostre influenze, chiaramente. Siamo cresciuti ascoltando Dio, Twisted Sister, Iron Maiden, Wasp, Judas Priest…”.
 
POI VENNE “IN THE NIGHTSIDE ECLIPSE”. QUANDO USCÌ SI TRATTAVA DI QUALCOSA DI DIFFERENTE E SCAVÒ UN SOLCO FRA VOI E LE ALTRE BAND. NOTASTE QUESTO ALL’EPOCA?
Ihsahn: “Non a quel tempo. Ma successivamente ci rendemmo conto dell’importanza delle tastiere nel nostro sound, ad esempio. Noi usavamo delle ‘happy keyboards’ nei Thou Shalt Suffer, ma negli Emperor erano totalmente diverse e questo contribuì a differenziarci dagli altri”.
 
QUANDO USCÌ, “IN THE NIGHTSIDE ECLIPSE” EBBE UN GRANDE IMPATTO SULLA STAMPA, CI FURONO POI DEI MOMENTI DI DIFFICOLTÀ PER LA BAND, NON TUTTI VOI ERAVATE NELLA CONDIZIONE DI SUONARE (IN MERITO ALL’INCARCERAZIONE DI SAMOTH)…
(Samoth e gli altri ridono, ndR)
Ihsahn: “Non abbiamo mai visto questo evento come un problema per la band”.
Samoth: “Anzi, io direi che ha dato forza alla band, ci ha costretti a lavorare ancor più duramente”.
Ihsahn: “Sì, esattamente. E’ stato un altro grande passo, ci ha complicato le cose e ci ha generato tanta rabbia, rabbia che poi abbiamo riversato su ‘Anthems…’, che è decisamente il nostro album più aggressivo”.
 
UNA DOMANDA PER TRYM: COME SEI ENTRATO NEGLI EMPEROR?
Trym: “Ihsahn mi ha chiamato – avevo da poco lasciato gli Enslaved dopo un tour in USA e nel Messico – e mi dice: ‘Ti va di suonare la batteria oggi?'”.
Samoth: “Oggi? Ora (risate, ndR)!”.
Trym: “Sì! Io già conoscevo i ragazzi da tempo e quindi sono stato contento di entrare nella band e suonare quel tipo di musica. Tutti eravamo sullo stesso livello quindi in definitiva è stata una buona decisione quella di entrare nella band”.
 
POI VENNE “ANTHEMS TO THE WELKIN AT DUSK”…
Ihsahn: “Credo che abbiamo trovato la nostra espressione musicale su ‘Anthems…’, ci fu un nuovo sviluppo per il processo di registrazione dell’album. Penso che ‘Anthems…’ dimostri che noi all’epoca diventammo una vera band sia a livello lirico che musicale”.
 
IL PASSO SUCCESSIVO NELLA VOSTRA CARRIERA FU UN CAMBIAMENTO DI STILE, FORSE SAMOTH PUÒ SPIEGARCELO. COSA È ACCADUTO CON “IX EQUILIBRIUM”?
Samoth: “Beh, fu una svolta progressiva. Aggiungemmo elementi nuovi al nostro sound, soprattutto di stampo death metal… all’epoca andava molto. Fu l’ennesimo passo in avanti”.
 
MA A PROPOSITO DI QUESTO CAMBIO DI STILE, AVESTE DISCUSSIONI PER PIANIFICARLO OPPURE AVVENNE NATURALMENTE?
Samoth: “Tutto naturalmente”.
Ihsahn: “‘IX Equilibrium” era molto duro, ed anche profondo in una certa maniera. Non fu pianificato per essere così, è stato l’ennesimo passo in avanti per la band. L’album suonava molto più live”. 
 
LAVORASTE INSIEME ALL’ALBUM?
Samoth: “Sì”.
 
DI LÌ IN POI LE COSE CAMBIANO ANCORA CON “PROMETHEUS”, COMPOSTO INTERAMENTE DA IHSAHN…
Ihsahn: “Dopo ‘IX Equilibrium’ realizzammo che i nostri percorsi musicali stavano andando in due direzioni diverse. Prima ancora di iniziare la registrazione dell’album decidemmo che sarebbe stato la fine degli Emperor”.
Samoth:” All’epoca iniziai a lavorare sul primo album degli Zyklon, ed ero più concentrato su quell’album rispetto agli Emperor. Con gli Zyklon noi volevamo suonare metal estremo e suonare soprattuto live”.
Ihsahn: “Io invece ero più concentrato sulla vena progressive in studio mentre loro volevano roba più aggressiva, principalmente musica più adatta ad essere proposta in sede live”.
 
PECCATUM DIVENTÒ L’ALTERNATIVA AGLI EMPEROR?
Ihsahn: “Il mio lavoro con Peccatum è stato un’ulteriore dimostrazione del mio modo di pensare musicalmente. Quello che mi ha portato lì è giusto la mia passione per la musica. Sono stato un privilegiato per il fatto di stare nel mondo della musica. Con quel progetto poi potevo realizzare delle  composizioni complicate, con tastiere diverse”.
 
PARLANDO DI COMPOSIZIONI DIFFICILI, “PROMETHEUS” È UN ALBUM PER ME SOTTOVALUTATO, È MOLTO COMPLICATO MA È ANCORA MOLTO EMPEROR. COSA NE PENSAVATE DOPO AVERLO FINITO, PENSANDO ANCHE AL MATERIALE COMPOSTO IN PRECEDENZA?
Ihsahn: “Per me l’album è stato il passo successivo, il più naturale. Però credo che sia naturale che la gente abbia avuto difficoltà ad immergersi dentro quel lavoro: l’album è molto complesso e riflette gli Emperor di allora”.
 
LE VOSTRE CARRIERE PROSEGUIRONO IN MODI DIVERSI: CON I PECCATUM PER IHSAHN MENTRE GLI ALTRI ANDARONO AVANTI CON GLI ZYKLON. ADESSO, IHSAHN, CON IL TUO ALBUM SOLISTA “THE ADVERSARY” TROVIAMO UN PO’ DI “PROMETHEUS” MA ANCHE UN PO’ DI EMPEROR…
Ihsahn: “E’ la continuazione del mio cammino musicale. Ovviamente è influenzato dal lavoro degli Emperor e dalle metal band che io ascolto. Non è altro che la materializzazione dei feeling nostalgici che ho nella mia mente. Non sto cercando di creare un qualcosa di totalmente nuovo, ma di rimanere negli stretti dettami di un heavy metal album”.
 
SAMOTH, NEL NUOVO ALBUM DEGLI ZYKLON, MOLTA GENTE TROVA MOLTI ELEMENTI EMPEROR. CHE NE PENSI?
Samoth: “Sì, è un po’ più Emperor, più complicato rispetto ai primi, ci sono elementi più complessi”.
Trym: “Il nuovo album degli Zyklon è un po’ più epico, ma non è tanto distante dalle classiche composizioni della nostra band”.
Ihsahn: “Ci sono molte differenze fra il mio solo album e il loro album. Comunque siamo molto contenti di quello che stiamo facendo entrambi. Siamo contenti di essere qui per divertirci con la nostra roba vecchia. E tutto questo grazie a tutti i nostri fan, che ringraziamo ancora. Grazie!”.
0 commenti
I commenti esprimono il punto di vista e le opinioni del proprio autore e non quelle dei membri dello staff di Metalitalia.com e dei moderatori eccetto i commenti inseriti dagli stessi. L'utente concorda di non inviare messaggi abusivi, osceni, diffamatori, di odio, minatori, sessuali o che possano in altro modo violare qualunque legge applicabile. Inserendo messaggi di questo tipo l'utente verrà immediatamente e permanentemente escluso. L'utente concorda che i moderatori di Metalitalia.com hanno il diritto di rimuovere, modificare, o chiudere argomenti qualora si ritenga necessario. La Redazione di Metalitalia.com invita ad un uso costruttivo dei commenti.