Tenacia e passione sono certamente i cardini che contraddistinguono da sempre l’operato degli Endless Pain, a dispetto di qualsiasi avversità presente sul loro cammino. Una caparbietà che ha portato la band a crescere esponenzialmente nella qualità della loro musica, che giunge oggi con “Cosa Nostra” al suo compimento più pieno e riuscito, un assalto thrash-death finalmente focalizzato a dovere. Affrontare poi il delicato tema delle ramificazione mafiose del nostro Paese ha stimolato ulteriormente il nostro interesse verso il nuovo album, portandoci a questo botta e risposta con Beppe Alpori, chitarrista ed unico superstite di una formazione più volte rimaneggiata, ma giunta per sue stesse parole al suo momento migliore e più proficuo.
COME ORMAI DI RITO QUANDO CI TROVIAMO PER LA PRIMA VOLTA IN CONTATTO CON UNA BAND, CI PIACEREBBE AVERE DA PARTE VOSTRA UNA VISIONE DI INSIEME SU QUELLA CHE È LA STORIA DELLA BAND IN TERMINI DI SVILUPPO ED ORIGINI DEL GRUPPO, FINO ALLA PRESENTAZIONE DEGLI ODIERNI MEMBRI E DELLA SITUAZIONE ATTUALE DEGLI ENDLESS PAIN…
“Ciao Edoardo, un grazie a te ed un saluto a tutti i lettori di Metalitalia. Noi siamo gli Endless Pain, veniamo da Brescia, siamo attivi dal 2001 e siamo partiti facendo thrash stile anni 80. Nel tempo ci sono stati parecchi cambi di formazione (praticamente un componente per album) e ci siamo evoluti verso il death metal che potete ascoltare nel nuovo album ‘Cosa Nostra’ (e che abbiamo avuto il piacere di vedere Hot Album su Metalitalia). In questi anni abbiamo prodotto 5 album e 2 demo, suonando un po’ ovunque e un po’ con chiunque. La formazione attuale è composta oltre che da me alla chitarra, da Hate alla voce, Fuso alla batteria, Giulio alla chitarra e Mauri, l’ultimo arrivato, al basso”.
LA VOSTRA MUSICA È SICURAMENTE ACCOSTABILE AD UN THRASH METAL MASSICCIO E MOLTO COMPATTO, VENATO SOPRATTUTTO NEI PASSATI LAVORI DA UNA TENDENZA PROGRESSIVE BEN RICONOSCIBILE MELODICAMENTE: OGGI QUESTA È ANDATA AD AFFIEVOLIRSI, IN FAVORE DI UN RICORSO AL DEATH METAL MOLTO PIÙ PRESENTE. VI RITROVATE CON QUESTA SOMMARIA DESCRIZIONE? COME DEFINIRESTE L’EVOLUZIONE DEL VOSTRO STILE NEL CORSO DEGLI ANNI?
“Diciamo che invecchiando ci siamo sempre più appesantiti, anche se una dose di melodia è sempre rimasta presente nei nostri album. L’attuale cantante usa il growl, quindi per forza siamo catalogati come death metal. Anche il cambio dei componenti ha portato ad una progressiva evoluzione del sound: nel tempo ogni nuovo membro ha portato le sue influenze musicali, proponendo nei pezzi idee nuove che si sono rivelate sempre indirizzate verso l’estremo. Solitamente invecchiando i gruppi tendono ad ammorbidirsi, ma non è il nostro caso”.
QUALE CREDETE CHE SIA L’ELEMENTO CHE ACCOMUNA TUTTI QUANTI I VOSTRI LAVORI, IL DENOMINATORE COMUNE INVARIABILE NELLA MUSICA DEGLI ENDLESS PAIN?
“Siamo molto cambiati durante gli anni, ma quello che abbiamo sempre voluto è stato suonare quello che più ci piaceva in quel momento della nostra ‘carriera’ musicale. Non ci siamo mai dati dei paletti per rientrare in un genere o in un altro, non è mai stato un cambiamento studiato a tavolino ma solo frutto della passione per il metal estremo. Capisco che serva etichettare ogni gruppo ed ogni lavoro in generi e sottogeneri per cercare di far capire a chi legge cosa andrà ad ascoltare, ma credo sia un parere troppo personale. Alla fine, è importante ascoltare con le proprie orecchie un album per poter dare un giudizio”.
LA VOSTRA STORIA, QUANTOMENO IN TERMINI DI LINE-UP, HA SEGUITO UN ANDAMENTO POCO LINEARE NEGLI ANNI: AD OGGI, SOLO TU, BEPPE, APPARTIENI ALLA FORMAZIONE ORIGINARIA DEI PRIMI TEMPI, DOPO IL RECENTE ABBANDONO DELL’ALTRO MEMBRO STORICO ENRICO. QUALI MOTIVAZIONI HANNO PORTATO ALLA SUA USCITA? COME CREDETE SI SIA RIFLETTUTO QUESTO NEL PROCESSO CREATIVO DELLA VOSTRA MUSICA?
“Io sono l’highlander degli Endless Pain! (ride, ndA)Mi fa una certa impressione pensare a quanti anni sono passati, ho tanti bei ricordi e mi ritengo soddisfatto di quanto fatto fino ad oggi. Realisticamente, ci sono dei limiti e degli obbiettivi che sappiamo benissimo essere irraggiungibili nel sistema musicale di oggi e la nostra longevità è dovuta al fatto di esserci sempre dati degli step fattibili in maniera continuativa. Questo ti dà la forza di andare avanti e superare le varie difficoltà che si incontrano senza mollare. Con Enrico è stata una fuoriuscita ‘dolce’, senza rancore, per una sua scelta di sperimentare altro con altri gruppi, ma solitamente degli ex componenti non voglio parlare, ognuno ha dato il suo contributo e ognuno ha fatto la sua scelta più o meno volontaria di lasciare il gruppo. Fanno parte della nostra storia, ma chi va sul palco oggi sono gli Endless Pain del 2015 che, ti assicuro, sono la nostra miglior formazione di sempre. Provare per credere…”.
ABBIAMO TROVATO IL NUOVO “COSA NOSTRA” UN DECISO PASSO AVANTI NELLA VOSTRA DISCOGRAFIA, SIA IN TERMINI DI LONGEVITÀ NELL’ASCOLTO CHE NELL’ISPIRAZIONE MESSA IN MOSTRA NELLE CANZONI. DESCRIVETECI TUTTO QUELLO CHE È SUCCESSO QUINDI DALL’USCITA DEL PRECEDENTE “CHRONICLES OF DEATH” AD OGGI, INCLUDENDO LA GENESI E LO SVILUPPO DI “COSA NOSTRA”.
“Potrei considerare ‘Chronicles Of Death’ il nostro album ‘zero’, a mio parere, da qui in poi si vede la nostra vera identità musicale. Abbiamo messo a frutto quanto fatto prima e ci siamo presentati ai Nadir studios di Tommy Talamanca carichi come dei bambini al luna park, era la nostra prima volta con un produttore di tale livello e di tale esperienza. Abbiamo imparato più in due settimane con Tommy che in dieci anni di sala prove. Da qui in poi abbiamo cambiato il modo di creare e di percepire una canzone e questo si è riflettuto sulla preparazione di Cosa Nostra. L’arrivo di Giulio alla chitarra poi ci ha dato quella dose di tecnica in più che ci ha permesso di poterci staccare definitivamente dal thrash degli esordi e di giungere al death di oggi”.
A SPICCARE VISTOSAMENTE FIN DAL PRIMO IMPATTO È CERTAMENTE IL TITOLO DELL’ALBUM E DELLE CANZONI IN ESSO CONTENUTE, LEGATE ALLO SPINOSO TEMA DELLA CRIMINALITÀ ORGANIZZATA NEL NOSTRO PAESE. COME VI SIETE SENTITI AD AFFRONTARE UN TEMA DI TALE PORTATA RAPPORTATO ALLA VOSTRA MUSICA, E DA QUALE PARTICOLARE PUNTO DI VISTA AVETE DECISO DI DEDICARVI A QUESTO ARGOMENTO NEI TESTI DELL’ALBUM?
“Siamo amanti dei concept album, già l’album precedente lo era. I testi li compone sempre Hate, il cantante, e lo fa dopo che la canzone è musicalmente già pronta. Nel caso di ‘Cosa Nostra’ non ha voluto prendere una posizione politica o critica verso la mafia, ha cercato di sfruttare i vari miti, le regole e i cliché della mafia storica, quella romanzata dei film, dei libri e riportarli nei testi. Secondo me la copertina, a cura del grande Hasmann è una valida rappresentazione di quello che puoi trovarti nei testi. Facendo death metal si finisce spesso per parlare di mostri, zombie, smembramenti ecc. Noi come italiani siamo purtroppo famosi nel mondo per queste organizzazioni criminali che sono portatrici di paura, morte e distruzione che ha pochi eguali e che si sposa molto bene con il nostro genere musicale”.
ANCHE IL VERSANTE SONORO RISULTA PARTICOLARMENTE AZZECCATO QUESTA VOLTA: L’OTTIMA QUALITÀ DELLA PRODUZIONE NON RENDE ECCESSIVAMENTE PULITO, E QUINDI ARTEFATTO, IL TIRO FINALE DEI PEZZI: A CHI DOBBIAMO L’ONORE DI QUESTO RISULTATO? DOVE AVETE REGISTRATO E MISSATO LE TRACCE DI “COSA NOSTRA”?
“Siamo molto soddisfatti del risultato finale. L’album è stato registrato ai Nefartari Studio di Giulio, e questo ci ha dato la tranquillità di fare tutto con calma e senza l’assillo dei tempi da rispettare. Poi abbiamo mixato da Morabito ai 16th Cellar di Roma, un mostro nel genere, e poi abbiamo scelto di affidare la masterizzazione agli Hertz in Polonia. Quando ti rivolgi a persone che vivono giornalmente nel metal estremo, non puoi che ottenere ottimi risultati”.
QUAL’È, TRA TUTTE LE COMPOSIZIONI DEL NUOVO ALBUM, QUELLA CHE SCEGLIERESTE PER RIASSUMERE IN UN SOLO BRANO GLI INTENTI CHE VI HANNO GUIDATO NELLA SCRITTURA DEL FULL-LENGTH?
“Non è facile scegliere un solo pezzo. Io che li ho visti nascere e crescere sono legato a tutti, e li percepisco molto diversi uno dall’altro. Capisco che ad un ascoltatore esterno questa sensazione possa essere completamente diversa e quindi per far capire cosa sono gli Endless Pain del 2015 consiglio di ascoltare ‘Dishonor Before Death’: è stato il primo pezzo composto dopo ‘Chronicles..’ ed è stato cambiato e stravolto spesso durante i 2 anni trascorsi prima di registrarlo. Si possono notare varie sfumature e può essere il biglietto da visita per far capire cosa ci si può trovare nel resto dell’album”.
DOPO ESSERE USCITI PER NADIR MUSIC IN PASSATO, È LA BANKSVILLE RECORDS CHE SI OCCUPA OGGI DELLA DISTRIBUZIONE DIGITALE DI “COSA NOSTRA”. COME VI SIETE MOSSI INVECE PER IL FORMATO FISICO? VI SIETE AFFIDATI ALL’AUTO-PRODUZIONE? NON SAREBBE LA PRIMA VOLTA CHE RICORRETE A QUESTO TIPO DI SOLUZIONE.
“In realtà la Banksville si occupa anche della distribuzione fisica tramite Audioglobe (ci trovate sul catalogo online e in vari mailorder) e ovviamente nei negozi di dischi, anche se purtroppo sono passati di moda. In quindici anni di carriera il mondo musicale è completamente cambiato. I primi demo erano su cassetta e masterizzavamo a casa i cd da mandare alle fanzine. Vendevamo centinaia di cd masterizzati e non c’erano altri modi se non quello fisico per far ascoltare un album ad una persona. Oggi siamo nel pieno dell’era digitale, e i modi per ascoltare musica sono i più diversi tra loro. Non giudico sia un bene o un male, il presente è questo, e quindi ci siamo affidati alla Banksville per avere un’etichetta che ci potesse garantire una distribuzione mondiale su tutte le piattaforme possibili e che ci permettesse il download gratuito. La Banksville é stata la prima ad appoggiare tale modalità in quanto come noi crede che per vendere i CD oggi si debba dare alla gente la possibilità di ascoltare tutto. Poi sta alle persone: chi è interessato compra comunque il cd fisico, altrimenti si ascolta gli mp3, che abbiamo comunque messo in alta qualità”.
GUARDANDOVI INTORNO NELL’ATTUALE SCENA MUSICALE ITALIANA, CREDETE CI SIANO DELLE NOVITÀ DAVVERO RILEVANTI CHE VI SENTITE DI CITARE? E QUALI INVECE DELLE BAND APPARTENENTI ALLA VECCHIA GUARDIA REPUTATE ANCORA DEGNE DI ATTENZIONE?
“La domanda alla quale non voglio mai rispondere, rischio sempre di dimenticarmi qualcuno… quindi non ti faccio nomi, ce ne sono parecchi di validi. La scena italiana purtroppo è molto sottovalutata e da sempre è vittima di gelosie e invidie che non sono mai servite a nulla. E’ un peccato perché si sa che è l’unione che fa la forza, ma temo non ci siano speranze da questo punto di vista. Solo ultimamente l’esplosione di gruppi come Hour of Penance e Flashgod Apocalypse ha portato alla ribalta il metal estremo tricolore, ma vista la crisi generale dell’industria musicale non credo possa portare benefici tangibili alla scena underground”.
PER QUANTO RIGUARDA LA DIMENSIONE LIVE, VI SAPPIAMO IMPEGNATI COME SUPPORTER PER LE DATE ITALIANE DEI TEUTONICI TANKARD, AUTENTICHE LEGGENDE DEL THRASH METAL EUROPEO. QUALI ALTRE DATE PARTICOLARMENTE SIGNIFICATIVE PER GLI ENDLESS PAIN RICORDATE CON PIACERE? COSA ALTRO AVETE IN PROGRAMMA PER IL FUTURO IMMINENTE?
“Con i Tankard abbiamo già suonato in passato, e più che portare gli strumenti di scorta dovremo portarci dei fegati di ricambio…sono dei miti assoluti! In passato abbiamo avuto l’opportunità di suonare con Sodom, Destruction, Dismember, Vader, Sadist, Decapitated, Carnal Forge, Sinister, Master, Necrodeath, Blood Red Throne, Brujeria, Deicide, Coroner oltre che essere stati al Metal Camp e ad altri festival importanti come il Rock Hard Festival. Ogni esperienza di questo livello è stata un piacere e di ognuna ho ottimi ricordi. Alla fine il compimento di mesi di sala prove e studi di registrazione è la performance sul palco e quando puoi farlo in maniera professionale davanti al pubblico di mostri sacri del genere e riesci a fare una bella performance è una grande soddisfazione. Stesso discorso quando leggi una buona recensione. Sono i principali tra i vari traguardi che ti dicevo prima”.
SALUTANDOTI E RINGRAZIANDOVI NUOVAMENTE PER LA DISPONIBILITÀ, VI CHIEDIAMO DI SCEGLIERE UN AGGETTIVO CHE RITIENI PERFETTAMENTE CALZANTE PER LA MUSICA DEGLI ENDLESS PAIN!
“Ringrazio te per l’opportunità e soprattutto chi sta leggendo. Vuoi un aggettivo? ASFALTANTE!! (ride, ndA) Andate su www.endlesspain.it e scaricatevi l’album, oppure su Spotify o Reverbnation o YouTube o su uno dei vari siti dove ascoltare musica e poi fateci sapere il vostro parere, speriamo di vedervi in tour, da questo lato ci saranno a breve news!! Grazie e buona musica a tutti”.