Il ritorno di uno dei mostri sacri del metallo estremo norvegese, gli Enslaved, è fatto che scuote la scena. La band dei leader Grutle Kjelson e Ivar Bjørnson a differenza di molti gruppi con cui aveva condiviso la scena iniziale non si è mai presa pause. Ha continuato fin dagli inizi a cercare il percorso musicale senza stare troppo a pensare al trend del momento, fino a trovare il proprio percorso con una trilogia di album che ha consacrato la grandezza della band. L’ultimo lavoro del gruppo, l’ottimo “Vertebrae” suggella una trilogia (con “Isa” prima e “Ruun” poi) che ha definito lo spessore del quintetto norvegese, i nostri hanno trovato la loro dimensione ma sono già pronti a spingersi oltre. A spiegarci il tutto in una splendida e lunga intervista è Ivar Bjørnson, chitarrista storico del gruppo e mente al pari del gemello Grutle.
PRIMA DI TUTTO CONGRATULAZIONI PER “VERTEBRAE”, UN ALBUM CHE ARRIVA DOPO “ISA” E “RUUN”, UNA SORTA DI TRILOGIA CHE RAPPRESENTA AL MEGLIO GLI ENSLAVED DOPO ANNI DI SPERIMENTAZIONI. CHE NE PENSI?
“Sì, sono d’accordo. Sebbene ‘Below the Lights’ puntasse già verso una nuova direzione, posso dire che gli ultimi tre album sono messaggeri di una nuova era. Dall’altro lato vedo ‘Vertebrae’ che si separa dai due, come a rappresentare qualcosa di ancora più nuovo…”.
“RUUN” E’ STATO PIU’ PROGRESSIVO E BRILLANTE RISPETTO A “ISA”, E “VERTEBRAE” SI SPINGE ANCORA PIU’ IN LA’ RISPETTO A “RUUN”. C’E’ STATO QUALCHE ELEMENTO DEL PRECEDENTE ALBUM CHE AVETE VOLUTO CONSERVARE ANCHE SU QUESTO?
“Grazie! ‘Ruun’ ci ha veramente appagato, allora abbiamo pensato di sviluppare queste idee sempre di più. Specialmente relativamente alle parti atmosferiche che ci hanno mostrato un potenziale enorme e che quindi abbiamo esplorato di più su ‘Vertebrae’, mentre abbiamo conservato anche i riff basati sul lato ‘nero’ della nostra musica, di riferimento ‘Isa’”.
C’E’ STATO INVECE QUALCOSA DI NUOVO CHE AVETE VOLUTO INCLUDERE, O SPERIMENTARE SU “VERTEBRAE” ?
“Esattamente. Penso che abbiamo portato la nostra capacità di scrivere canzoni un passo avanti. E’ difficile estrapolare un aspetto specifico della sperimentazione, penso che il grande passo sia quello di rendere solide le canzoni unendo parti molto differenti fra loro. Penso che siamo diventati bravi verso l’approccio sperimentale quando arrangiamo le canzoni. Se il riff è duro ed estremo e una linea vocale di tre voci è armonica e combacia con esso, bene, non ci importa molto se suona in maniera leggermente non tradizionale”.
LE PARTI RUDI DI VOCE ESISTONO FIN DAI VOSTRI INIZI. LA VOSTRA MUSICA E’ CAMBIATA, HA ATTRAVERSATO DIVERSI STILI, HA AGGIUNTO NUMEROSE INFLUENZE MA LA VOCE ROCA DI GRUTLE E’ ANCORA (FORTUNATAMENTE) QUI. AVETE MAI PENSATO DI ADDOLCIRLA UN PO’?
“Mai, ad essere onesti. Grutle ha sempre avuto una diversa espressione della sua voce, è stato eccellente nelle parti death, black, thrash ed heavy metal. E’ stato un grande fan dei Led Zeppelin prima di finire nel metallo estremo, penso quindi che lui volesse da sempre usare la voce pulita. Ha iniziato seriamente ad incorporare parti di voce simili su ‘Eld’ nel 1997, e il suo stile vocale si è sviluppato molto da allora, ma lo screaming Enslaved è qualcosa di tipico per noi e rimane in prima linea per quanto ci riguarda. Non immagino lui che abbandona questo stile, e non gli chiederei mai di farlo anche se lo desiderassi (e non lo desidero), ma se lui volesse cambiare il suo modo di cantare completamente io lo supporterei, questo è quanto!”.
PERCHE’ QUESTO NOME PER L’ALBUM, E COSA SI CELA DIETRO QUESTA BELLISSIMA COPERTINA?
“Grazie ancora! Questo album non ha un concetto chiaro alle sue spalle. Come la teoria voluminosa che c’è dietro ‘Ruun’ per esempio. L’album ha un tema comune, incentrato sulla lotta dell’individuo per lo spazio nel mondo che è dominato da una fanatica domanda di ‘appartenenza’. Ognuno deve sentirsi parte di qualcosa: religione, politica, mode, è sempre la stessa cosa, il sistema basato sull’ansietà e sulla solitudine, ci mantiene distanti dal realizzare il nostro potenziale individuale. Abbiamo sviluppato questo concetto e stavamo cercando una parola che potesse legare tutto questo insieme. Quanto è venuta fuori ‘Vertebrae’ abbiamo pensato che fosse un titolo perfetto, è la parola latina per l’osso che regge la spina dorsale. La copertina è semplicemente una delle ossa della spina dorsale, vista da una certa angolazione”.
TUTTE LE CANZONI SONO MOLTO VALIDE, MA SAREBBE TRISTE ASSISTERE AD UN VOSTRO SHOW SENZA ASCOLTARE “VERTEBRAE”, “TO THE COAST” E “NEW DAWN”, TRACCE MOLTO ISPIRATE. SARA’ DIFFICILE ORA TAGLIARE QUALCOSA DALLA VOSTRA SETLIST PER SUONARE I NUOVI PEZZI, VERO?
“Sembra impossibile! Ci sono vere lotte fra di noi per capire quale togliere dalla scaletta, il tempo è limitato e comunque dobbiamo tenere conto del nostro vecchio materiale. Non voglio svelare ora la sorpresa, ma vi dico che in tour ci saranno almeno due o tre canzoni del nuovo CD”.
I PINK FLOYD SONO INFLUENZA PER TUTTA LA BAND? SE SI’, VI SIETE RATTRISTATI ALLA NOTIZIA DELLA MORTE DI RICHARD WRIGHT?
“Assolutamente vero. Per me, in quanto compositore, i Pink Floyd sono probabilmente la band preferita. E’ da vent’anni che sono coinvolto nella loro musica, ho un loro tatuaggio e conservo tutta la loro roba. Per il mio trentesimo compleanno la crew mi ha regalato un set di bicchieri per i collezionisti della band. La cosa divertente è che tutti i ragazzi della band amano i Pink Floyd. Penso che io e Ice Dale abbiamo una speciale inclinazione verso il modo di suonare la chitarra di David Gilmour, e penso che Grutle e Herbrand (tastiere e voce, ndR) sono ispirati dalle armonizzazioni vocali dei primi tempi della band. Di certo è stato triste sapere della morte di Richard Wright, ma è stato bello il fatto che si sia goduto una vita cosi lunga e fantastica. Sarà per sempre immortale attraverso la sua arte e attraverso le ispirazioni che ha donato a molti, fra cui noi”.
VI MANCA SCRIVERE BRANI VELOCI? E’ DA MOLTO CHE NON SCRIVETE UN PEZZO CON QUALCHE SFURIATA!
“Ehehe (ride, ndR) C’è una parte veloce su ‘New Dawn’ nei primi due cori! Davvero, se sentirò la mancanza di parti del genere le scriverò! Non ci sono regole nella mia composizione, scrivo solo quello che sento giusto. Vedi, solo a parlarne ora mi è venuta voglia di scrivere una parte veloce!”.
COM’E’ STATO LAVORARE CON GEORGE MARINO? IN COSA GUADAGNA UNA BAND A LAVORARE CON UN GRANDE PRODUTTORE?
“Onestamente, non abbiamo conosciuto il ragazzo se non dopo aver masterizzato l’album. E’ stata solo fortuna. Avevamo studi differenti e già prenotati, quando Stamos dei Mencea (anch’essi incidono per la label Indie Recordings) è entrato in contatto con il manager del progetto dei George Marinos studio. Questo contatto ci ha aperto la possibilità di avere l’album masterizzato da Marino stesso, allora abbiamo colto la palla al balzo. Ho ammirato il lavoro di Marino per anni ma non ho mai immaginato che potessimo masterizzare il nostro album da lui. Il guadagno è semplicemente quello di avere in studio uno dei migliori del mondo che aggiunge la sua qualità al tuo prodotto. Certamente molti produttori hanno più nome che talento, ma noi crediamo che Marino sia famoso per le sue doti e siamo onorati che abbia dato il suo tocco a ‘Vertebrae’”.
LA INDIE RECORDINGS STA FACENDO UN GRAN LAVORO A MIO PARERE, UN BUON ROOSTER DI BAND E UN’OTTIMA PROMOZIONE PER QUESTE. SIETE SODDISFATTI DI COME VANNO LE COSE CON LORO? “Assolutamente, siamo stati in affari per il tempo necessario a capire quando la gente fa del proprio meglio, ed è quello che sta facendo la Indie. Preferiamo essere parte al 100% di una piccola ma dedicata etichetta, piuttosto che annegare in una grande”.
SEI D’ACCORDO SUL FATTO CHE AL GIORNO D’OGGI NEL CAMPO DEL BLACK/EPIC/VIKING METAL E’ DIFFICILE TROVARE UNA BAND CHE HA VERAMENTE QUALCOSA DI INTERESSANTE DA DIRE? SEMBRA CHE I GRUPPI STORICI STIANO ANCORA MOSTRANDO ALLE GIOVANI LEVE IL PERCORSO DA SEGUIRE, GIUSTO?
“Penso che fino a un certo punto hai ragione, le vecchie band hanno esperienza e penso che noi abbiamo il vantaggio di essere venuti dal nulla. Ogni cosa che abbiamo viene da noi stessi, non abbiamo seguito mode o guide, siamo automaticamente guidati dal nostro intuito piuttosto che da uno scopo. Fortunatamente molte band stanno venendo fuori oggi creando il proprio percorso, e non agendo in relazione ai vecchi gruppi. Qual è il piacere di essere un artista creativo se il tuo scopo è di seguire un qualche stile o essere contro un altro? Se si fa così si è più simili a un critico musicale con lo strumento in mano”.
DEL CONCERTO DI BOLOGNA DEL GODS OF METAL CHE CI DITE? VI ABBIAMO VISTO IN DIFFICOLTA’ SOTTO QUEL SOLE COCENTE!
“E’ stato grandioso sebbene stessimo morendo dal caldo, sono certo che avrai avuto modo di accorgertene. Abbiamo cercato di bere più acqua possibile, ma praticamente ci scorreva dentro e basta. Lo show è andato molto bene”.
HAI ASCOLTATO IL NUOVO ALBUM DEI METALLICA? CHE NE PENSI?
“Penso che sia il loro miglior lavoro dai tempi di ‘…and Justice for All’! Credo che siano tornati alla ricetta che funziona per loro, sembra che non abbiano la testa inceppata come negli ultimi anni. Ok, qualcuna delle canzoni ha più entusiasmo rispetto ad altre, uno potrebbe argomentare su questo, ma c’è lo spirito e questo non può essere messo in discussione! Sebbene la masterizzazione sia molto vicina a rovinare l’intero lavoro, dev’essere bello comprare l’edizione di lusso in vinile per circa 50 euro per poi scoprire che potrebbe distruggerti le tue casse sui toni alti!“.
I TUOI ALBUM FAVORITI DELL’ANNO?
“Ce ne sono pochi buoni, penso che ‘Revelations of Reckoning Day’ degli Iskald sia stato molto buono, mi è piaciuto molto ‘Angl’ di Ihsahn e penso che alla fine sia giusto anche nominare ‘obZen’ dei Meshuggah e ‘Watershed’ degli Opeth”.
GRAZIE PER IL TUO TEMPO, CI VEDIAMO TOUR DI “VERTEBRAE”, METALITALIA.COM SARA’ PRESENTE DI SICURO!
“Sì, sono d’accordo. Sebbene ‘Below the Lights’ puntasse già verso una nuova direzione, posso dire che gli ultimi tre album sono messaggeri di una nuova era. Dall’altro lato vedo ‘Vertebrae’ che si separa dai due, come a rappresentare qualcosa di ancora più nuovo…”.
“RUUN” E’ STATO PIU’ PROGRESSIVO E BRILLANTE RISPETTO A “ISA”, E “VERTEBRAE” SI SPINGE ANCORA PIU’ IN LA’ RISPETTO A “RUUN”. C’E’ STATO QUALCHE ELEMENTO DEL PRECEDENTE ALBUM CHE AVETE VOLUTO CONSERVARE ANCHE SU QUESTO?
“Grazie! ‘Ruun’ ci ha veramente appagato, allora abbiamo pensato di sviluppare queste idee sempre di più. Specialmente relativamente alle parti atmosferiche che ci hanno mostrato un potenziale enorme e che quindi abbiamo esplorato di più su ‘Vertebrae’, mentre abbiamo conservato anche i riff basati sul lato ‘nero’ della nostra musica, di riferimento ‘Isa’”.
C’E’ STATO INVECE QUALCOSA DI NUOVO CHE AVETE VOLUTO INCLUDERE, O SPERIMENTARE SU “VERTEBRAE” ?
“Esattamente. Penso che abbiamo portato la nostra capacità di scrivere canzoni un passo avanti. E’ difficile estrapolare un aspetto specifico della sperimentazione, penso che il grande passo sia quello di rendere solide le canzoni unendo parti molto differenti fra loro. Penso che siamo diventati bravi verso l’approccio sperimentale quando arrangiamo le canzoni. Se il riff è duro ed estremo e una linea vocale di tre voci è armonica e combacia con esso, bene, non ci importa molto se suona in maniera leggermente non tradizionale”.
LE PARTI RUDI DI VOCE ESISTONO FIN DAI VOSTRI INIZI. LA VOSTRA MUSICA E’ CAMBIATA, HA ATTRAVERSATO DIVERSI STILI, HA AGGIUNTO NUMEROSE INFLUENZE MA LA VOCE ROCA DI GRUTLE E’ ANCORA (FORTUNATAMENTE) QUI. AVETE MAI PENSATO DI ADDOLCIRLA UN PO’?
“Mai, ad essere onesti. Grutle ha sempre avuto una diversa espressione della sua voce, è stato eccellente nelle parti death, black, thrash ed heavy metal. E’ stato un grande fan dei Led Zeppelin prima di finire nel metallo estremo, penso quindi che lui volesse da sempre usare la voce pulita. Ha iniziato seriamente ad incorporare parti di voce simili su ‘Eld’ nel 1997, e il suo stile vocale si è sviluppato molto da allora, ma lo screaming Enslaved è qualcosa di tipico per noi e rimane in prima linea per quanto ci riguarda. Non immagino lui che abbandona questo stile, e non gli chiederei mai di farlo anche se lo desiderassi (e non lo desidero), ma se lui volesse cambiare il suo modo di cantare completamente io lo supporterei, questo è quanto!”.
PERCHE’ QUESTO NOME PER L’ALBUM, E COSA SI CELA DIETRO QUESTA BELLISSIMA COPERTINA?
“Grazie ancora! Questo album non ha un concetto chiaro alle sue spalle. Come la teoria voluminosa che c’è dietro ‘Ruun’ per esempio. L’album ha un tema comune, incentrato sulla lotta dell’individuo per lo spazio nel mondo che è dominato da una fanatica domanda di ‘appartenenza’. Ognuno deve sentirsi parte di qualcosa: religione, politica, mode, è sempre la stessa cosa, il sistema basato sull’ansietà e sulla solitudine, ci mantiene distanti dal realizzare il nostro potenziale individuale. Abbiamo sviluppato questo concetto e stavamo cercando una parola che potesse legare tutto questo insieme. Quanto è venuta fuori ‘Vertebrae’ abbiamo pensato che fosse un titolo perfetto, è la parola latina per l’osso che regge la spina dorsale. La copertina è semplicemente una delle ossa della spina dorsale, vista da una certa angolazione”.
TUTTE LE CANZONI SONO MOLTO VALIDE, MA SAREBBE TRISTE ASSISTERE AD UN VOSTRO SHOW SENZA ASCOLTARE “VERTEBRAE”, “TO THE COAST” E “NEW DAWN”, TRACCE MOLTO ISPIRATE. SARA’ DIFFICILE ORA TAGLIARE QUALCOSA DALLA VOSTRA SETLIST PER SUONARE I NUOVI PEZZI, VERO?
“Sembra impossibile! Ci sono vere lotte fra di noi per capire quale togliere dalla scaletta, il tempo è limitato e comunque dobbiamo tenere conto del nostro vecchio materiale. Non voglio svelare ora la sorpresa, ma vi dico che in tour ci saranno almeno due o tre canzoni del nuovo CD”.
I PINK FLOYD SONO INFLUENZA PER TUTTA LA BAND? SE SI’, VI SIETE RATTRISTATI ALLA NOTIZIA DELLA MORTE DI RICHARD WRIGHT?
“Assolutamente vero. Per me, in quanto compositore, i Pink Floyd sono probabilmente la band preferita. E’ da vent’anni che sono coinvolto nella loro musica, ho un loro tatuaggio e conservo tutta la loro roba. Per il mio trentesimo compleanno la crew mi ha regalato un set di bicchieri per i collezionisti della band. La cosa divertente è che tutti i ragazzi della band amano i Pink Floyd. Penso che io e Ice Dale abbiamo una speciale inclinazione verso il modo di suonare la chitarra di David Gilmour, e penso che Grutle e Herbrand (tastiere e voce, ndR) sono ispirati dalle armonizzazioni vocali dei primi tempi della band. Di certo è stato triste sapere della morte di Richard Wright, ma è stato bello il fatto che si sia goduto una vita cosi lunga e fantastica. Sarà per sempre immortale attraverso la sua arte e attraverso le ispirazioni che ha donato a molti, fra cui noi”.
VI MANCA SCRIVERE BRANI VELOCI? E’ DA MOLTO CHE NON SCRIVETE UN PEZZO CON QUALCHE SFURIATA!
“Ehehe (ride, ndR) C’è una parte veloce su ‘New Dawn’ nei primi due cori! Davvero, se sentirò la mancanza di parti del genere le scriverò! Non ci sono regole nella mia composizione, scrivo solo quello che sento giusto. Vedi, solo a parlarne ora mi è venuta voglia di scrivere una parte veloce!”.
COM’E’ STATO LAVORARE CON GEORGE MARINO? IN COSA GUADAGNA UNA BAND A LAVORARE CON UN GRANDE PRODUTTORE?
“Onestamente, non abbiamo conosciuto il ragazzo se non dopo aver masterizzato l’album. E’ stata solo fortuna. Avevamo studi differenti e già prenotati, quando Stamos dei Mencea (anch’essi incidono per la label Indie Recordings) è entrato in contatto con il manager del progetto dei George Marinos studio. Questo contatto ci ha aperto la possibilità di avere l’album masterizzato da Marino stesso, allora abbiamo colto la palla al balzo. Ho ammirato il lavoro di Marino per anni ma non ho mai immaginato che potessimo masterizzare il nostro album da lui. Il guadagno è semplicemente quello di avere in studio uno dei migliori del mondo che aggiunge la sua qualità al tuo prodotto. Certamente molti produttori hanno più nome che talento, ma noi crediamo che Marino sia famoso per le sue doti e siamo onorati che abbia dato il suo tocco a ‘Vertebrae’”.
LA INDIE RECORDINGS STA FACENDO UN GRAN LAVORO A MIO PARERE, UN BUON ROOSTER DI BAND E UN’OTTIMA PROMOZIONE PER QUESTE. SIETE SODDISFATTI DI COME VANNO LE COSE CON LORO? “Assolutamente, siamo stati in affari per il tempo necessario a capire quando la gente fa del proprio meglio, ed è quello che sta facendo la Indie. Preferiamo essere parte al 100% di una piccola ma dedicata etichetta, piuttosto che annegare in una grande”.
SEI D’ACCORDO SUL FATTO CHE AL GIORNO D’OGGI NEL CAMPO DEL BLACK/EPIC/VIKING METAL E’ DIFFICILE TROVARE UNA BAND CHE HA VERAMENTE QUALCOSA DI INTERESSANTE DA DIRE? SEMBRA CHE I GRUPPI STORICI STIANO ANCORA MOSTRANDO ALLE GIOVANI LEVE IL PERCORSO DA SEGUIRE, GIUSTO?
“Penso che fino a un certo punto hai ragione, le vecchie band hanno esperienza e penso che noi abbiamo il vantaggio di essere venuti dal nulla. Ogni cosa che abbiamo viene da noi stessi, non abbiamo seguito mode o guide, siamo automaticamente guidati dal nostro intuito piuttosto che da uno scopo. Fortunatamente molte band stanno venendo fuori oggi creando il proprio percorso, e non agendo in relazione ai vecchi gruppi. Qual è il piacere di essere un artista creativo se il tuo scopo è di seguire un qualche stile o essere contro un altro? Se si fa così si è più simili a un critico musicale con lo strumento in mano”.
DEL CONCERTO DI BOLOGNA DEL GODS OF METAL CHE CI DITE? VI ABBIAMO VISTO IN DIFFICOLTA’ SOTTO QUEL SOLE COCENTE!
“E’ stato grandioso sebbene stessimo morendo dal caldo, sono certo che avrai avuto modo di accorgertene. Abbiamo cercato di bere più acqua possibile, ma praticamente ci scorreva dentro e basta. Lo show è andato molto bene”.
HAI ASCOLTATO IL NUOVO ALBUM DEI METALLICA? CHE NE PENSI?
“Penso che sia il loro miglior lavoro dai tempi di ‘…and Justice for All’! Credo che siano tornati alla ricetta che funziona per loro, sembra che non abbiano la testa inceppata come negli ultimi anni. Ok, qualcuna delle canzoni ha più entusiasmo rispetto ad altre, uno potrebbe argomentare su questo, ma c’è lo spirito e questo non può essere messo in discussione! Sebbene la masterizzazione sia molto vicina a rovinare l’intero lavoro, dev’essere bello comprare l’edizione di lusso in vinile per circa 50 euro per poi scoprire che potrebbe distruggerti le tue casse sui toni alti!“.
I TUOI ALBUM FAVORITI DELL’ANNO?
“Ce ne sono pochi buoni, penso che ‘Revelations of Reckoning Day’ degli Iskald sia stato molto buono, mi è piaciuto molto ‘Angl’ di Ihsahn e penso che alla fine sia giusto anche nominare ‘obZen’ dei Meshuggah e ‘Watershed’ degli Opeth”.
GRAZIE PER IL TUO TEMPO, CI VEDIAMO TOUR DI “VERTEBRAE”, METALITALIA.COM SARA’ PRESENTE DI SICURO!
“Grazie a voi, allora ci vediamo là!”.