Lars-Göran Petrov è da sempre sinonimo di simpatia e genuinità. Lo split da Alex Hellid e il cambio di monicker degli Entombed – ora Entombed A.D. – sono stati un brutto colpo per ogni fan di vecchia data, ma vedere lo storico frontman ancora in sella e pronto a combattere per riportare il gruppo sotto i riflettori non può che strappare un sorriso compiaciuto. “Back To The Front” non è magari il disco che sconvolgerà la vita degli ascoltatori più smaliziati, ma è comunque un buon primo passo verso la guarigione, anche e soprattutto perchè lo storico gruppo svedese farà seguire alla pubblicazione di quest’ultimo una lunghissima serie di concerti. Praticamente da sempre gli Entombed (A.D.) danno il meglio dal vivo e Petrov è il primo a saperlo; ecco perchè non è stata una sorpresa trovarlo elettrizzato alla sola idea di risalire su un tour bus. In una breve telefonata ci ha raccontato i retroscena sull’ultimo stravolgimento in seno alla lineup e sui piani che la band ha architettato per lasciarsi tutto ciò alle spalle: risposte schiette e concise che inquadrano il personaggio meglio di tante altre introduzioni!
PARTIAMO SUBITO CON LA DOMANDA PIÙ SCONTATA: PERCHÈ “BACK TO THE FRONT” ESCE SOTTO IL MONICKER ENTOMBED A.D.?
“Per farla breve, è stato necessario trovare un nuovo monicker con cui fare uscire il disco per evitare una lunga battaglia legale. Non pubblichiamo un nuovo album da diversi anni, sarebbe stato insostenibile per tutti noi attendere ancora, soprattutto adesso che abbiamo un disco pronto da un anno e una casa discografica ansiosa di promuoverlo”.
PERCHÈ ALEX HELLID NON HA VOLUTO PRENDERE PARTE ALLA LAVORAZIONE DI QUESTO DISCO? PERCHÈ NON È PIÙ CON VOI?
“Non te lo so spiegare con esattezza. Da tempo faceva di tutto per trovare una scusa per non scrivere e registrare un nuovo album. Non so che cosa avesse e cosa abbia in mente. Lo abbiamo aspettato, abbiamo cercato di capirlo, ma alla fine si è reso necessario metterlo con le spalle al muro e andare avanti. Da un anno è alle prese con una serie di ristampe del nostro vecchio catalogo: ha avviato una campagna online, ha chiesto e ottenuto soldi dai fan e in un anno non ha ancora pubblicato e spedito nulla! Penso che ciò sia sufficiente a dare un’idea del personaggio. Non capisco proprio dove stia andando a parare!”.
PENSI CHE ALEX TORNERÀ A BREVE CON UN ALBUM A NOME ENTOMBED?
“No, non può farlo. Gli Entombed al momento non esistono. Gli Entombed A.D. per ora sono gli Entombed o comunque la cosa più vicina ad essi. Nessuno può utilizzare il monicker Entombed senza l’approvazione mia, di Alex, di Nicke Andersson e di Uffe Cederlund, ovvero della lineup di ‘Left Hand Path’. Noi siamo i depositari del nome e del logo: senza l’assenso di noi quattro gli Entombed non possono esistere. Avrei potuto lottare per vie legali per avere ‘Back To The Front’ fuori a nome Entombed, ma ciò avrebbe comportato tanti altri mesi di attesa e non avevamo alcuna voglia di aspettare; questo album doveva uscire già un anno fa, è praticamente già vecchio per noi. Ora vogliamo solo pensare ad andare in tour, suonare, bere, incontrare i nostri fan e scrivere un altro disco. Noi siamo una band, siamo fatti per suonare, non per parlare con avvocati”.
PENSI CHE ALEX VOLESSE ASPETTARE PER POI ORGANIZZARE UNA REUNION DELLA VECCHIA LINEUP? LE REUNION VANNO DI MODA ULTIMAMENTE, VEDI AT THE GATES, CARCASS…
“Non lo so, a me personalmente non ha detto nulla. Ha organizzato quella sorta di concerto orchestrale per ‘Clandestine’ qualche mese fa, ma nemmeno Nicke vi ha preso parte, quindi, per come la vedo io, è stato un mezzo fallimento. Purtroppo mi è difficile rispondere a domande su Alex, perchè da tempo è impossibile entrare nella sua testa. Non ha voluto comporre il nuovo disco, non ha voluto registrarlo e non vuole andare in tour con noi… il motivo? Chiedetelo a lui. Resta il fatto che il resto della lineup suona assieme da parecchi anni ormai: abbiamo portato il nome Entombed ovunque, abbiamo suonato con chiunque e abbiamo dato il massimo pur senza avere nulla di nuovo da proporre. Ora che abbiamo finalmente un disco nuovo pronto è giusto andare avanti. Questa è la mia vita da sempre e il gruppo ormai è una parte importante anche della vita degli altri ragazzi. Sono a tutti gli effetti gli Entombed assieme a me. Abbiamo entusiasmo e voglia di fare, non abbiamo bisogno di nessun’altro”.
SARESTI APERTO AD UNA REUNION CON NICKE E UFFE, SE ARRIVASSE UNA PROPOSTA SERIA?
“Certo, io sono una persona molto genuina, a cui piace suonare e stare con i fan. Se questi ultimi vogliono vederci live con quella lineup e gli altri ex membri della band sono pronti a discuterne seriamente, io mi metterò ad ascoltarli. Sono una persona schietta e pronta al dialogo. Alex in tutto questo tempo invece non si è mai espresso apertamente su nulla e così non si poteva andare avanti”.
GLI ENTOMBED A.D. STANNO GIÀ ANNUNCIANDO DECINE DI DATE LIVE PER I PROSSIMI MESI. POTETE SUONARE I PEZZI DEL REPERTORIO ENTOMBED O VI SONO DEI VINCOLI DI NATURA LEGALE?
“No, possiamo suonare quello che ci pare: pezzi vecchi, pezzi nuovi… nessun problema sotto questo punto di vista. Potete aspettarvi il nostro classico concerto. L’unica cosa che non dovete aspettarvi è di sentire un brano da ‘Same Difference’ (ride, ndR)!”.
VI ESIBIRETE COME QUARTETTO O AVRETE UN NUOVO CHITARRISTA COME SOSTITUTO DI ALEX?
“Saremo in cinque: abbiamo reclutato Johan degli Interment alla seconda chitarra e non potremmo essere più contenti. È della vecchia scuola come noi e ovviamente possiede il famigerato pedale HM-2. Aspettatevi death metal”.
AVETE GIÀ DEI PROGRAMMI DELINEATI PER I PROSSIMI MESI?
“Direi che abbiamo impegni per almeno un anno, poi inizieremo a comporre un nuovo album. Dopo i festival estivi andremo in Giappone per una settimana, poi saremo in tour in Europa con i Grave per diverse settimane: circa quaranta date di fila, senza un singolo day off. Tour vecchia scuola! Poi terremo alcune date in Scandinavia e Gran Bretagna e nel 2015 ci dedicheremo agli Stati Uniti. Non vediamo l’ora di tornare on the road, siamo nati per suonare dal vivo”.
GLI ALTRI MEMBRI DELLA LINEUP COME HANNO VISSUTO QUESTO PERIODO DI STALLO PRIMA DELLA PUBBLICAZIONE DEL DISCO?
“È stato molto snervante anche per loro. Abbiamo registrato il disco nella prima parte del 2013, è stata dura attendere così a lungo per vederlo pubblicato. Sono fiero di questi ragazzi: abbiamo lavorato come una vera squadra per comporre i brani, spesso siamo arrivati a litigare, ma tutti hanno affrontato l’impegno con una mentalità aperta e costruttiva. A differenza di altri in passato, nessuno si è posto con superiorità. In pochi mesi ci siamo ritrovati con un lotto di brani sufficiente per fare un disco ed è stato un piacere registrarli. Io in particolare non sono mai stato così contento di registrare le mie parti: per la prima volta in carriera nessuno si è messo dietro di me a dirmi come dovevo cantare”.
CHE COSA TI MANTIENE COSÌ AFFAMATO DOPO DECENNI DI VITA ON THE ROAD?
“Proprio il fatto che letteralmente adoro questo stile di vita. Amo la musica. Chi mi conosce sa che vado a tantissimi concerti e sono sempre presente ai vari festival estivi, anche quando il gruppo non è chiamato ad esibirsi. Sono prima di tutto un fan… un fan che ha avuto la fortuna di diventare un musicista professionista. Per questo motivo è stata dura aspettare Alex e cercare di capirlo: per me far parte di una band significa comporre musica e andare in tour. Non capisco che cosa avesse intenzione di fare con gli Entombed! Ora però il peggio è passato, siamo qui come Entombed A.D. ma la sostanza non cambia: posso finalmente riprendere controllo della mia vita”.
CHE OBIETTIVI HAI CON GLI ENTOMBED A.D.? VI SONO ANCORA DELLE SODDISFAZIONI CHE DESIDERI TOGLIERTI?
“Per ora voglio solo recuperare il terreno perduto: voglio far capire ai fan che il gruppo è ancora vivo e che è pieno di entusiasmo. Chi ha avuto modo di vederci live sa che siamo soliti dare tutto: siamo una band che suona veramente per passione. Una volta fatto questo, proseguiremo la nostra consueta attività, con concerti e nuovi album. Mi basta questo, sono una persona a cui basta suonare e ‘vivere’ la musica per essere contenta”.
VI SARÀ ANCORA SPAZIO PER ESPERIMENTI NEL MATERIALE DEGLI ENTOMBED A.D., COME AVETE FATTO AD UN CERTO PUNTO DELLA VOSTRA CARRIERA COME ENTOMBED?
“Non credo proprio. Negli ultimi anni sono persino arrivato a non gradire il termine death’n’roll. Per me gli Entombed sono una death metal band. Abbiamo il nostro suono death metal, il resto sono chiacchiere o esperimenti che appartengono al passato. Non sono contento di un paio di album che abbiamo pubblicato in carriera, ma per il resto ho piena fiducia nel nostro repertorio vecchio e nuovo, il quale per me appartiene da sempre al filone death metal. Non importa se citi ‘Left Hand Path’, ‘Wolverine Blues’ o ‘Back To The Front’, sempre di death metal si tratta, alla fine dei conti”.
CI SI VEDE ON THE ROAD, ALLORA…
“Certamente. Headbanger italiani, portate birra e grappa!”.