Dopo dieci anni di tour estensivo in giro per il mondo, anche gli Epica prima o poi avrebbero dovuto prendersi una pausa. Questo momento è arrivato nel 2013, quando la band olandese ha interrotto appunto la loro invidiabile routine lavorativa per occuparsi di altri, importanti aspetti. La ripartenza la registriamo in questa prima metà di 2014, e i sei musicisti si ripresentano più concreti che mai con il nuovo “The Quantum Enigma”. Percorriamo questo buco di quasi due anni con la neo-mamma Simone Simons, per vedere quanto effettivamente questo riposo abbia giovato a tutti…
OGNI VOSTRO NUOVO ALBUM REGISTRATE UN PASSO IN AVANTI! COSA HAI IMPARATO SU DI TE COME CANTANTE, LAVORANDO AL NUOVO “THE QUANTUM ENIGMA”?
“Ho scoperto di essere molto più forte di quanto pensassi… le registrazioni di quest’album per me sono state molto stancanti. Mi sono portata il bambino nato da poco in studio, non ho dormito quasi per tutto il tempo, e poi ero tutto sommato reduce dal travaglio di qualche mese prima, cosa che di sicuro ti prova. Cantare è fisicamente impegnativo, e tutte queste cose potevano avere, e hanno avuto un impatto sul mio lavoro. E’ stata una vera sfida avere così poco tempo per sistemare la mia vocalità ed essere pronta a registrare le nuove canzoni. Ma, siccome abbiamo avuto un lieto fine, non posso che essere felice adesso di come siano andate le cose. Parte del merito è però anche del produttore e della band… abbiamo lavorato come un vero team, e questo mi ha aiutata”.
QUINDI CI CONFERMI CHE CI SONO OGGETTIVE DIFFICOLTA’ A RIENTRARE IN STUDIO POCO DOPO AVER PARTORITO.
“Senza dubbio. Soprattutto dal punto di vista fisico, ci vuole parecchio tempo a ‘riavere indietro’ il proprio corpo, così come era prima. I muscoli addominali soprattutto, che tanto uso nel cantato… prima di abituarsi al loro nuovo funzionamento si dovrebbe fare parecchio esercizio e avere parecchio tempo da dedicare al proprio corpo, ma è una cosa che si scontra con l’accudire un bambino appena nato. A volte pensavo davvero di non avere le energie per fare nessuna delle due cose!”.
HAI PARLATO DI TEMPISTICHE… PER L’INCISIONE DI “THE QUANTUM ENIGMA” AVETE DOVUTO SEGUIRE DELLE SCADENZE PRECISE, O POTEVATE GESTIRE IL VOSTRO TEMPO CON MAGGIORE LIBERTA’?
“Abbiamo lavorato su deadline serrate per le fasi di chiusura del disco e di masterizzazione, ma ci siamo presi un tempo maggiore e più libero per comporre e registrare il grosso. Certo, anche lì un minimo di pianificazione temporale deve esserci, altrimenti si rischia di perdersi, ma devo dire che abbiamo tenuto le maglie delle scadenze più larghe. Innanzitutto ci siamo presi un maggior tempo di riposo finito l’ultimo tour, e non solo a causa del fatto che ero incinta. Questo ha fatto sì che potessimo lavorare alle composizione in un momento focalizzato, e non mentre stavamo ancora finendo il tour precedente… e questa differenza la senti nel disco, è un lavoro più focalizzato. Senti bene il fatto di aver concentrato ogni nostro sforzo, mentale, fisico ed economico, su di esso. E’ stato un album molto costoso, peraltro… abbiamo aggiunto un coro più grande, e molti suoni orchestrali. Tutto è molto magniloquente, in ‘The Quantum Enigma’”.
A PROPOSITO DEL PRODUTTORE, L’AVETE CAMBIATO… QUESTO AVVICENDAMENTO ALLA CONSOLLE HA AVUTO IMPATTI SUL VOSTRO MODO DI LAVORARE?
“Sì, chiaramente, sì. Joost (Van Der Broek, ndR) è un vero stakanovista, e una persona molto organizzata. Lavorare con lui ha richiesto alla band di essere sempre presente, perché voleva lavorare per ogni canzone con tutti e cinque i musicisti della band. Ha partecipato anche alle fasi di missaggio, quelle di cui si occupavano Mark (Jansen, ndR) e Jacob (Hansen, ndR). E’ stato un vero guardiano di tutto il disco, te lo posso assicurare! Comunque, si è rivelata una persona molto valida, motivante e con cui è piacevole lavorare”.
ABBIAMO NOTATO UNA CERTA DIFFERENZA NEI SUONI DI BATTERIA E CHITARRA… DECISAMENTE PIU’ PRESENTI QUI CHE IN PASSATO. COINCIDENZA O DECISIONE?
“Decisione. Siamo una heavy metal band, comunque, e al di là dell’aspetto sinfonico volevamo suonare come una heavy metal band. Ci siamo chiesti come si poteva fare per cambiare un po’ il sound, per fare qualcosa di diverso senza snaturarci, e Jacob ci ha proposto di usare un nuovo mixer, decisamente più potente. Lo abbiamo provato su ‘The Essence Of Silence’ e il risultato ci ha convinto appieno. Siamo sicuri che questo nuovo sound in qualche modo più moderno sia la via giusta per gli Epica”.
BILANCIARE L’ASPETTO ORCHESTRALE/SINFONICO CON QUELLO METAL DEVE ESSERE DIFFICILE. VOI COME FATE A MANTENERE L’EQUILIBRIO ESATTAMENTE DOVE LO VOLETE?
“Hai ragione, il bilanciamento è sempre un aspetto complicato. La nostra musica è molto ricca. Abbiamo gli strumenti tradizionali, le orchestrazioni, i cori e diverse linee vocali, in ciascuna canzone. Ma l’incarico di mantenere tutto in equilibrio non spetta ad una sola persona. Magari Mark può occuparsene dal punto di vista compositivo, ma molte delle scelte su cosa mettere in risalto e quali strumenti invece tenere nel background spettano più che altro al produttore o a colui che si occupa nel mixer, nel nostro caso appunto Jacob. Mark lo ha affiancato per tutto il tempo, ma valutava l’output più sotto il punto di vista del sound delle chitarre che per altro. Alla fine, ognuno ha collaborato, a questo aspetto”.
CI SONO DELLE CANZONI DI “THE QUANTUM ENIGMA” CHE NON VEDI L’ORA DI SUONARE DAL VIVO?
“Be’… tutte, direi. Il 30 di aprile faremo la release party dell’album nuovo, e sarà uno show in cui suoneremo tutte le canzoni dell’album. Dopo, prima dei tour europei o americani, avremo i vari festival estivi, che ci permetteranno di determinare quali sono i pezzi che ci danno maggiori soddisfazioni, o comunque quelli dalla miglior resa. Personalmente però, ti confermo che non vedo l’ora di presentarveli tutti, perché sono un vero specchio di ciò che sono io in questo momento, e sono curiosa di vedere come queste raggiungeranno i fan. Per il tour dovremmo però assolutamente scegliere i pezzi migliori, anche perché abbiamo l’intenzione di suonare comunque almeno qualche pezzo da ciascuno dei nostri precedenti lavori. Sono sicura che sarà lo stesso un tour bellissimo!”.
COME DICEVAMO, ‘THE QUANTUM ENIGMA’ HA UN SUONO VERAMENTE STRUTTURATO… PENSI CHE ALCUNI PASSAGGI VI DARANNO MOLTI GRATTACAPI NELLA RESA DAL VIVO?
”Be’, non ne sono sicura… ma di sicuro la title track non sarà facile. E’ una canzone molto lunga e complessa, piena di colori diversi. Io come cantante avrò poi seri problemi a ricordarmi esattamente quando devo entrare, con tutte quelle parti strumentali e quei cori… tra l’altro, i vari cori che inframmezzano la canzoni sono necessariamente molto simili tra loro, per creare un leit motiv, e quindi ho anche pochi punti di riferimento. Sarà difficile per me non commettere errori!”.
MA CI SARANNO DELLE MODIFICHE CHE FARETE SUL PALCO PER PROPORRE I PEZZI NUOVI? DAL PUNTO DI VISTA TECNICO, INTENDO…
“Sì, ci sarà un secondo tecnico di palco. Lavoreranno in parallelo, occupandosi ognuno di aspetti diversi su una consolle diversa, per essere in grado di riprodurre tutto la quantità di suoni e input messi su disco. Vista la quantità di lavoro che ci è voluta per avere un buon missaggio dei suoni, penso che per loro sarà un lavoraccio…”.
NELLA TUA CARRIERA CI SONO MAI STATI BRANI CHE SEI STATA PROPRIO SPAVENTATA ALL’IDEA DI PORTARE SUL PALCO?
“No, per fortuna no. Non su canzoni specifiche. Ma ci sono stati però momenti in cui magari un raffreddore o un’influenza limitavano le mie capacità canore, e allora magari le canzoni con i passaggi più acuti mi spaventavano, perché il malessere si sarebbe visto di più. Ma non è che mi preoccupasse la canzone… era lo stato fisico il problema in quelle occasioni”.
PRIMA PARLAVI DI UNA PAUSA DAL TOUR… QUANDO ALLA FINE FACENDO I CONTI SONO QUASI DIECI ANNI CHE CALCATE I PALCHI DI TUTTO IL MONDO IN MANIERA NON STOP. AVEVATE PROPRIO BISOGNO DI QUESTA PAUSA?
“Sì, nella maniera più assoluta. E non solo perché ero incinta… avevamo proprio bisogno stavolta di fermarci per scrivere un disco che avesse le caratteristiche volute. Era imperativo. Dopo aver girato così tanto, appena si è presentata una possibilità di prendersi un attimo di pausa e riprendere a comporre dopo un po’ di tempo, l’abbiamo presa al volo. E per fortuna che l’abbiamo fatto, così ho potuto prendermi cura del mio bambino, e di me stessa, per ritornare in uno stato di forma accettabile. Ma penso di parlare a nome di tutti quando dico che comunque eravamo stanchi. Il tour ti tiene lontano dalla famiglia, ma anche dagli amici, dai tuoi hobby… cose che alla lunga ti mancano. Pensa che addirittura Ariën (van Weesenbeek, batterista, ndR), che tra noi è quello che ama i tour più di tutti, alla fine di questo periodo diceva: ‘voglio tornare a casa!’ (ride, ndR). No, dai, te lo ripeto: è stato un bene per tutti. Ora non vediamo l’ora di ripartire e questo ci da grande energia”.
VORREI FARTI UNA DOMANDA PARTICOLARE… CHE FORSE E’ UN VOSTRO PUNTO DI FORZA. SE SI CHIEDE A PARECCHIE BAND QUAL E’ L’ALBUM PREFERITO DAI FAN, POSSONO RISPONDERE SENZA PENSARCI. “IMAGES & WORDS”. “MASTER OF PUPPETS”. LO CHIEDEREI A TE, PERCHE’ CON GLI EPICA LA RISPOSTA NON E’ COSI’ SCONTATA…
“(Ride, ndR) Be’, forse la risposta c’è anche per noi. ‘The Phantom Agony’. Credo sia l’album che il maggior numero di fan ha nel cuore. Ma ‘Design Your Universe’ è al secondo posto”.
PER CONCLUDERE… CHE ASPETTATIVE HAI SUL FUTURO? SIA DA MUSICISTA CHE COME NEOMAMMA…
“Be’, mi aspetto di veder mio figlio crescere… lo sta facendo in frettissima! E spero che riuscirò a dedicare tutto il tempo che ci vorrà a lui, e a mio marito. Come musicista, spero tanto di vedere ‘The Quantum Enigma’ raccogliere quello che noi pensiamo meriti, e di migliorare sempre di più. Sono pronta per il futuro, però, e questa è una certezza!”.