ESOCTRILIHUM – Cupio dissolvi

Pubblicato il 08/07/2021 da

Sappiamo ben poco di Asthâghul, la mente nascosta dietro il progetto Esoctrilihum, uno delle più interessanti one-man band giunte fra noi dal sottobosco black metal francese. Dopo l’uscita del suo ennesimo, riuscito disco, abbiamo quindi provato a contattare questo misterioso musicista, trovandoci di fronte un interlocutore profondo, ma anche profondamente disturbato, che non fa mistero dei suoi problemi nel rapportarsi agli altri esseri umani e a strane entità che, stando alle sue parole, investono e controllano molti aspetti della sua vita.
Tradurre le sue parole è stato insieme affascinante, faticoso, in certi punti oggettivamente impossibile. Così come è impossibile capire se sia una persona davvero succube del misterioso mondo che avvolge la sua mente, o se – come accade rileggendo dopo venticinque/trent’anni le interviste fatte alle band black delle origini, sia tutta un’affascinante posa.
Di certo abbiamo la conferma di una fantasia fervida e ricca, che speriamo ci accompagni con la sua musica ancora per parecchi anni. 

CIAO ASTHÂGHUL, TI CHIEDEREI DI INIZIARE RACCONTANDOCI COM’È NATA LA BAND.
– Il progetto è nato da un’idea abbastanza semplice: volevo liberare tutto l’odio, tutta la tristezza che c’è in me, perché, senza questo progetto, mi sarei sicuramente buttato sotto un treno. Odio questa umanità, e il modo migliore per espellere l’oscurità dentro di me consiste nel far circolare un’energia particolare nella musica che creo. Il nome Esoctrilihum era già stato inventato nel 2015-2016, nel 2016 ho iniziato a comporre, arrivando a centoventi canzoni in un anno e a sviluppare il mio stile; conservo tutte queste canzoni come ricordo di un altro tempo, ognuna ha una storia, ed ecco perché compongo costantemente. All’inizio non volevo entrare in contatto con altri esseri umani per pubblicare la mia musica, ma riflettendoci ho iniziato a considerare l’idea di sentire le etichette, perché volevo diffondere la mia oscurità agli altri e I, Voidhanger Records ha risposto immediatamente quando li ho contattati!
Per quanto riguarda i metodi di composizione, odio comporre la mia musica con qualcuno che mi assilli. La solitudine ci permette di essere più facilmente in contatto con l’invisibile, i miei unici amici sono i demoni che mi aiutano nei miei sforzi. C’è tuttavia un singolo umano che è in grado di sopportare la mia personalità, ma non dirò il suo nome segreto. Ho realizzato uno studio che mi permette di gestire tutto da solo, aggiungendo sempre più elementi, e soprattutto di far parlare il demone che è in me. Negli anni ho deciso di aggiungere degli strumenti, o meglio loro mi hanno raggiunto naturalmente ad un certo punto della mia vita, provenienti da qualcosa di indicibile e infernale. Ora sono a un punto in cui questo progetto mi tormenta, ma ne ho bisogno, è qualcosa di atroce.

SEI UN MUSICISTA MOLTO PROLIFICO, QUESTO È IL TUO SESTO ALBUM IN SOLI QUATTRO ANNI. QUAL È IL TUO PROCESSO CREATIVO? ALCUNE DELLE CANZONI SONO COSE CHE AVEVI GIÀ SCRITTO IN PASSATO, O LAVORI SOLO SU NUOVA MUSICA OGNI VOLTA?
– Il mio processo creativo? Ebbene, posso dirvi che oggi il mio modo di creare è totalmente apocalittico, non pianifico niente, le melodie mi vengono in modo naturale. È una tortura costante, che però mi piace, perché mi permette di scaricare il mio sadismo nella musica, piuttosto che commettere atrocità nella vita. Questa non è una domanda molto facile, perché a volte quando compongo musica con l’obiettivo di fare qualcosa di speciale non riesco mai ad ottenere il risultato che vorrei… Non riesco a fermarmi quando lo spirito mi chiede di continuare. Per il momento il mio processo creativo consiste nel seguire i miei impulsi omicidi che trasformo in onda musicale, è un processo doloroso. Ma ci sono delle eccezioni, a volte è un vero piacere sputare fuori i miei sentimenti. Ci sono anche frequenze particolari che mi permettono di fare dei sogni, così mi ispiro a queste transizioni demoniache e cosmiche. Sento che nel profondo di me c’è una ‘cosa’ che desidera manifestarsi in questo mondo.
Quando creo un album cerco poi sempre di usare una nuova melodia, e ovviamente un album è qualcosa su cui lavoro per mesi prima di pubblicarlo. E per rispondere alla domanda: no, pubblico sempre materiale nuovo per ogni disco.

PENSI CHE CI SIA UNA RAGIONE PARTICOLARE PER CUI IL BLACK METAL HA UN COSÌ GRANDE NUMERO DI ONE-MAN BAND?
– Sì, penso che ci sia un motivo speciale. Come ho detto in precedenza, è isolandoci che possiamo essere più onesti con noi stessi, e il black metal (o qualsiasi altra musica estrema che metta in evidenza gli aspetti più oscuri dei nostri impulsi emotivi) deve essere la musica più onesta possibile! Facciamo un esempio: se qualcuno ha una patologia incurabile dalla medicina tradizionale, e quella persona non può sfogarsi senza danneggiare se stesso o gli altri, sarà in grado di creare vera arte esteriorizzando i suoi pensieri più profondi. E per far questo, devi essere solo. Chi vuole ferire gli altri senza pagare con la vita, può farlo tranquillamente attraverso l’arte, non c’è niente di più magnifico del sadismo artistico. E solo chi viene da un’altra dimensione può capire questa persona e aiutarla. Se qualcun altro dovesse disturbare dall’esterno l’identità profonda di quest’anima, la musica non sarebbe la stessa… L’energia di un essere che ha il dono di passare da un estremo all’altro è rara, ed è per questo che la solitudine è un dono: questo elemento non dovrebbe essere trascurato, ma c’è un prezzo pesante da pagare… Inoltre, il nostro demone interiore comunica più facilmente con noi quando siamo soli, ed è letteralmente straordinario poter realizzare la tua musica pur essendo influenzato da fonti sconosciute.

QUAL È IL TUO RAPPORTO CON LA SCENA BACK METAL, E IN PARTICOLARE QUELLA FRANCESE, CHE TRA L’ALTRO È UNA DELLE PIÙ INTERESSANTI IN CIRCOLAZIONE?
– Non conosco nessuno nella scena black metal… Probabilmente perché la maggior parte delle persone tende ad allontanarsi da queste cose, e in passato non ho mai provato a conoscere le persone coinvolte nella scena; la solitudine è qualcosa che amo, ma ahimè, a volte cerco di trovare anche io esseri umani che mi aprano una porta su questo dannato mondo. C’è in me una dualità che mi distrugge a poco a poco, perché vorrei sfuggire alla morsa del demone nero che ho dentro, sperando di avere contatti umani, ma da una parte mi sento più sereno tra le sue braccia, e LUI mi dà molta attenzione. E poi la maggior parte delle persone in questo mondo agisce a proprio vantaggio, cosa che detesto. Quindi alla fine preferisco restare nell’ombra ed essere sotto l’influenza infernale del demone.
Certo, ascolto un sacco di roba vecchia, e in effetti la scena black metal in Francia ha delle band eccellenti, ma continuo a pensare che ogni paese ha i suoi talenti unici; tuttavia bisogna sempre cercare musica con attenzione, perché alcune band, possedute da una passione superiore, sono nascoste, ed è per questo che attribuisco molta importanza alla scena underground. In genere cerco gruppi in cui sento un’aura proveniente da ‘altrove’. Non ce ne sono molti, ma mi basta. Ultimamente non posso dire di ascoltare molte novità, ma la musica in generale rimane per me una vera via di fuga, dato che sono bloccato in un corpo di carne corrotta.

C’È QUALCHE ALTRA SCENA MUSICALE A CUI SEI CONNESSO, CHE AMI E CUI TI ISPIRI AL DI FUORI DEL METAL ESTREMO?
– Sì, ci sono altri generi di musica che apprezzo oltre al metal, perché l’arte musicale è una cosa molto malleabile e apprezzo tutti i tipi di emozioni che emanano da atmosfere diverse e varie. Potrei citare la darkwave/coldwave (Trisomine 21, Lycia, Them Are Us Too), il rock progressivo (Eloy, Kansas), la musica classica (Gustav Mahler, Evegeny Kissin, Arvo Pärt). Questo è ciò che ascolto in questo momento. Ma francamente non mi sento legato a nessuna scena in particolare; non so come funzioni questa cosa, ma percepisco cambiamenti e frequenze nell’atmosfera che mi permettono di creare melodie specifiche, poi quelle armonie si uniscono, e a volte quest’onda si rifà a un sistema sconosciuto. Ma non saprei dire cosa mi ispira di più.

QUALCHE ALTRA FONTE DI ISPIRAZIONE? MI SEMBRA CHE CI SIA ANCHE UNA GRANDE INFLUENZA DELLA LETTERATURA HORROR E DELL’ESOTERISMO NEL TUO APPROCCIO, SIA NEI TESTI CHE NELLA GRAFICA DEI TUOI ALBUM.
– Ah, decisamente. Le mie fonti di ispirazione si basano su diversi tipi di credenze occulte e di stati emotivi che sto attraversando in questo momento (perché non posso negare il fatto che la mia instabilità abbia un impatto considerevole sulla mia musica). Tuttavia, nell’ultimo album, ho portato alla luce un argomento che mi sta molto a cuore. Non posso dire di più, perché voglio che l’ascoltatore si faccia la sua idea sui temi che ho messo in musica. Tuttavia posso evocare qui alcune idee circa le mie ispirazioni: ogni persona che abbia un livello di coscienza spirituale, ritiene che il mondo sia governato da esseri di una civiltà superiore, e questi esseri siano radunati secondo diverse legioni. Possiamo quindi dedurre che c’è un padrone sopra queste legioni di creature invisibili, e a questo punto ognuno si fa la propria opinione su quale sia l’essere che dirige l’esercito: è una potenza simile al demiurgo? Un demone rimesso sul trono in cielo? Un Dio unico e benevolo? O ancora qualcosa che non può essere considerato Dio. Siamo una particella divina che cerca di trovare la sua vera natura? Comunque, quando ci interessiamo ai diversi aspetti della creazione, è innegabile che ci sia una virtù occulta in ogni cosa. I nostri corpi sono sottoposti a un potere molto forte. E lì inizia la nostra ricerca della verità… Dovremmo fare un patto con queste energie? Dovremmo comunicare con loro? Queste sono le domande che mi hanno portato a scendere progressivamente nella mia tomba, perché la mia anima è già dannata.

TI ANDREBBE DI PARLARE DEL CONCEPT O DELLE TEMATICHE DIETRO LA TUA MUSICA?
– Sì, posso rivelarti alcuni aspetti di questo album, ma preferisco anche lasciare alle persone una versione occulta della mia musica attraverso il semplice accenno a dei temi. Semplicemente, ho avuto molte ossessioni nella mia vita, e questo album è un riflesso delle mie ossessioni, che non posso controllare. I miei tormenti sono infiniti. Vorrei mettere fine a tutto questo, ma non posso, perché qualcosa sta bloccando le mie azioni nel flusso di energia. Potremmo riferirci a due entità che sono lo specchio di una verità, un ricordo maledetto che nessuno dovrebbe conoscere. Il personaggio principale che vediamo sulla copertina dell’album è il demone Zhaïc, un’entità che ho creato io, un duca infernale che comanda settantadue legioni di spiriti. Prende la forma di uno spettro che si muove con l’aiuto delle ali di un drago. Trasmette il potere di leggere la mente altrui e di ferire gli altri. Per sottometterti alla sua influenza, devi mutilarti e offrire pietre preziose. La mutilazione è un aspetto fondamentale, è il rinnovamento della materia organica, e i demoni divorano la nostra essenza. È la sofferenza che fa nascere l’arte. Sopra la sua testa, possiamo vedere il Serpente Telepatico: è un monarca sconosciuto, e non citerò i suoi attributi segreti, né il suo nome completo, perché deve rimanere nell’ombra; ed è per questo che ogni praticante dovrebbe rendere omaggio a lui, e cantagli un requiem maledetto. È una cerimonia di sofferenza, e un’ode alla tristezza, tutti si tagliano le braccia, il busto e il viso per lui… Così le ombre si rallegrano. Mi piacciono anche certi principi ancestrali, quello del rapimento, del ratto: così come un essere vivente si prende cura di un corpo senza vita, vorrei portare piena gioia gioia ai miei impulsi interni, come un padre che ama il suo figlio adorato. A volte sono ossessionato da certe anime, è una cosa che mi esaurisce, ecco perché il modo per dimenticare è separarsi dal proprio corpo. Io non troverò mai pace, la mia musica è la mia unica via di fuga.

QUALI DIRESTI CHE SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA I TUOI ALBUM? FIN DALLA PRIMA USCITA C’È UNA CRESCENTE COMPONENTE DI MELODIA ED ELEMENTI SINFONICI: HAI SEGUITO UNA PROGRESSIONE VERSO UNA PRECISA DIREZIONE MUSICALE O È SOLO IL RISULTATO DI UN CAMBIAMENTO DI ATTITUDINE?
– Questa non è una domanda facile. Mi viene da dire che le principali differenze sono i cambiamenti nella mia visione, perché per ciascun album nulla è stato davvero pianificato in anticipo. Tutto è stato fatto secondo la mia condizione del momento, ho attraversato situazioni molto strane nella mia vita e mi hanno ispirato a creare musica, non riuscivo a determinarle a priori. Per quanto riguarda “Pandaemorthium”, ho creato canzoni in momenti di puro odio verso l’umanità, ho cercato di creare un attacco musicale, cosa che non era affatto il caso di “Mystic Echo…”, che era piuttosto ispirato da una visione esoterica. Anche “Inhuma” è stato un album molto speciale, perché anch’io ero in una fase molto lunatica, e quell’album mi ha aiutato molto a cacciare fuori dalla mia testa cose senza nome. Per il resto dei dischi, mi sono evoluto secondo le mie nuove scoperte in termini di strumenti, e ho incorporato naturalmente violino, kantele, trombe ecc… Ma non ho seguito una linea guida per i miei diversi album, possiamo dire che ho seguito il cambiamento nella mia integrità psichica.

HAI MAI PENSATO DI PORTARE LA TUA MUSICA SU UN PALCO?
– Sì, ho già risposto a questa domanda in passato. E ci penso sempre di più, perché a volte visualizzo Esoctrilihum di fronte ad altre persone, e sicuramente invocherò alcune entità in modo che possano aiutarmi nel mio compito. Ma c’è un problema personale, ossia che non ho contatti… Il mio stile di vita mi ha tenuto lontano dalle persone, e non ho modo di farmi conoscere. E se voglio trovare persone con cui suonare dal vivo, non voglio che siano solo ‘musicisti’, ma persone fidate con cui ho la stessa visione di questo mondo e con le quali la trasmissione dell’energia circoli correttamente. E onestamente, penso che sia impossibile, perché devo trovare la forza di volontà, e devo prima riequilibrare me stesso mentalmente per essere connesso alla terra; e ahimè, non desidero connettermi a questa dannata terra. Una persona mi ha già offerto il suo aiuto, ma mi sembra che ci sia sempre qualcosa che mi blocca… Comunque cerco di immaginare un futuro in cui guarirò, ma per il momento rimango sotto la SUA influenza (del demone interiore, ndR). In un certo senso preferisco fare la mia musica da solo ed essere completamente ispirato da energie invisibili, ma se esse possono aiutarmi a trovare qualcuno con cui condividere questo percorso, devo prima prepararmi.

HAI QUALCHE ALTRO PROGETTO IN CORSO, MAGARI ANCHE AL DI FUORI DELLA MUSICA?
– Sì, ho altri progetti in corso, ma non ne voglio parlare qui.

ULTIMA DOMANDA: ESSENDO ITALIANA, SIAMO PARTICOLARMENTE ORGOGLIOSI DI I, VOIDHANGER, UN’ETICHETTA SEMPRE DESIDEROSA DI TROVARE E PROMUOVERE BAND INNOVATIVE NEL METAL ESTREMO. COME SEI ENTRATO IN CONTATTO E QUAL È IL TUO RAPPORTO CON LORO?
– Oh, sono entrato in contatto con I, Voidhanger Records in un modo molto speciale. Ho iniziato a condividere la mia musica su un sito web (per vedere come le persone avrebbero recepito la mia musica) e ho cercato di riversare le mie energie attraverso questo mezzo. All’inizio ero soddisfatto, ma un giorno, quando ho pensato di far sparire Esoctrilihum dalla terra, tramite il sito ho ricevuto offerte da tre etichette; ho quindi inviato un messaggio a ciascuna di queste etichette e I, Voidhanger Records ha risposto per prima; è stato l’inizio di una lunga storia, e se rimarrò stabile io lo rimarrà anche il nostro rapporto. È un rapporto molto buono, e spero che lo rimarrà fino alla mia morte.
Grazie per avermi permesso di esprimermi!

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