Sappiamo benissimo che ragionamenti di questo genere lasciano il tempo che trovano, ma se dovessimo fare un’ipotetica poll sui migliori album degli ultimi cinque anni, “Paragon Of Dissonance” finirebbe dritto dritto in cima alla lista. Già dopo pochissimi ascolti si poteva tranquillamente capire che ci si trovava dinanzi ad un vero capolavoro della musica doom, ad un album di portata eccezionale, mastodontico, crepuscolare, pesantissimo eppure così aperto alle melodie ed ai viaggi psichedelici da renderlo piacevole all’ascolto. Greg Chandler e soci stavolta si sono davvero superati e questa ultima perla va ad arricchire una discografia impeccabile, in costante crescendo qualitativo. Per capire la portata del lavoro, “Paragon Of Dissonance” in ambito extreme doom rischia di avere la stessa importanza che lavori come “Master Of Puppets”, “Blessed Are The Sick” o “Operation: Mindcrime” hanno avuto sulle relative scene di appartenenza; perderlo quindi sarebbe un delitto imperdonabile!
QUANDO SI SONO FORMATI GLI ESOTERIC? A QUEI TEMPI AVEVATE GIA’ UN’IDEA PRECISA DI COME AVREBBE DOVUTO SUONARE LA VOSTRA MUSICA?
“Se ben ricordo ci siamo formati nel luglio del 1992. Avevamo qualche idea piuttosto chiara sulla direzione da intraprendere e sullo stile da seguire. Volevamo creare musica che fosse personale ed unica, almeno per noi. Qualcosa di estremamente pesante e barbaro ma anche malinconico, con suoni ed atmosfere psichedeliche”.
QUANDO VI SIETE FORMATI, OLTRE ALLO STILE MUSICALE, C’ERA QUALCHE IDEOLOGIA O FILOSOFIA DI VITA CHE TUTTI I MEMBRI AVREBBERO DOVUTO CONDIVIDERE PER FAR PARTE DELLA BAND?
“No, non abbiamo mai avuto un’ideologia comune, salvo il fatto che noi tutti siamo interessati – chi più, chi meno – alle tematiche ed alle filosofie occulte e sataniste. Come band abbiamo sempre cercato di essere una sorta di gruppo di individui, ognuno con le proprie influenze ed il proprio modo di scrivere canzoni, che però musicalmente spingevano tutti nella stessa direzione”.
QUALI SONO LE VOSTRE PRINCIPALI FONTI DI ISPIRAZIONE?
“Soprattutto le nostre emozioni, i pensieri, le esperienze vissute e qualsiasi stato d’animo che ci incoraggi a scrivere. Proviamo ad utilizzare quello che giace nelle nostre menti come ispirazione per creare musica che evochi stati d’animo oscuri ed emozioni a livello mentale”.
NEL CORSO DEGLI ANNI LA BAND HA CAMBIATO DIVERSI ELEMENTI MA HA MANTENUTO IL PROPRIO TRADEMARK SEMPRE BEN RICONOSCIBILE. FORSE PERCHE’ GLI ESOTERIC SONO SOLITAMENTE IDENTIFICATI CON LA PERSONA DI GREG CHANDLER SIN DAI PROPRI ESORDI?
“Non credo si possa identificare la band con una sola persona, in questo caso me stesso. Anche Gordon Bicknell fa ancora parte degli Esoteric ed anch’egli é un membro fondatore. Credo che la ragione per la quale abbiamo mantenuto inalterata l’essenza del nostro sound pur progredendo parecchio sia da ricercare nel fatto che i membri ed i songwriter principali facciano parte della band da un periodo molto lungo e che i nuovi membri si adattano perfettamente sul nostro stile”.
DURANTE IL PROCESSO DI SCRITTURA STATE ATTENTI A CERCARE DI BILANCIARE I VARI ELEMENTI DELLA VOSTRA MUSICA TRA DI LORO PER CERCARE UN PUNTO DI EQUILIBRIO?
“No, é un processo più organico. Noi scriviamo musica e, qualunque sia lo stile utilizzato non é una cosa che ci interessi particolarmente. Abbiamo idee chiare su come un brano o una parte di brano debba suonare e svilupparsi, ma non determiniamo uno stile a priori. Scriviamo con estrema naturalezza per catturare degli stati d’animo che poi vengono trasformati in suoni che vengono modellati all’interno delle canzoni”.
SECONDO TE QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA “PARAGON OF DISSONANCE” ED I VOSTRI PRECEDENTI LAVORI?
“Credo che il nuovo album sia diverso, più vario già a livello di songwriting e che copre una vasta gamma di emozioni e di paesaggi sonori. Ci sono più differenze tra luci ed ombre. Ci sono sempre delle sezioni molto estreme, pesanti ed oppressive, così come ci sono le atmosfere malinconiche e disperate, ma ci sono anche più melodie nascoste tra le dissonanze dell’album”.
“PARAGON OF DISSONANCE” E’ UN VERO E PROPRIO CAPOLAVORO AL CUI INTERNO TROVIAMO DOOM, DEATH, PSYCH, POST ROCK, GOTHIC E MOLTA ALTRA ROBA. E’ QUINDI MOLTO COMPLESSO E SCORAGGIANTE APPROCCIARSI ALLA VOSTRA MUSICA SE NON SI E’ GIA’ IN QUALCHE MODO ALL’INTERNO DEL VOSTRO MODO DI PENSARE, NON TROVI?
“Si, credo che la nostra musica non sia particolarmente accessibile per coloro i quali non hanno familiarità con la band. Ha bisogno di tempo per svilupparsi ed ha delle atmosfere che molti potrebbero trovare disturbanti o addirittura sgradevoli. Per coloro i quali apprezzano la musica, qui dentro c’é molto di cui godere e troveranno qualcosa di nuovo anche dopo innumerevoli ascolti”.
PERDITA DI VOLONTA’, CATARSI COLLETTIVA DELLE MENTI, ABBANDONO E SOLITUDINE SONO ALCUNE DELLE TEMATICHE DA VOI TRATTATE: PARE CHE ABBIATE UNA VISIONE PIUTTOSTO PESSIMISTICA DEL MONDO E DELL’UMANITA’…
“I testi hanno principalmente a che fare con il lato più oscuro dei pensieri che la mente elabora. Esprimono le profondità più estreme della mente. Per noi é una sorta di dispositivo di sgancio che ci é utile per mantenere un certo equilibrio psichico. Non é necessariamente una cosa bilanciata e buona per tutte le occasioni, ma solamente per determinati momenti che prima o poi arrivano”.
VIVETE A BIRMINGHAM: LA CITTA’ IN QUALCHE MODO VI HA INFLUENZATO? MOLTE BAND DI QUELLE PARTI DICONO CHE IL GRIGIORE E LA MONOTONIA DI BIRMINGHAM SONO STATE ESSENZIALI PER LA LORO NASCITA E CRESCITA…
“Credo che noi tutti siamo in qualche modo influenzati almeno in parte da quello che é l’ambiente in cui viviamo. Ad un livello più conscio non credo che la città abbia influenzato direttamente la nostra musica, anche perché la nostra proposta gioca su dei livelli più introspettivi. Anche se probabilmente all’interno dei nostri testi possiamo ritrovare una sorta di osservazione del nostro ambiente urbano”.
CREDI CHE CI SIA UNA RELAZIONE TRA IL MODO NEL QUALE UN ARTISTA VEDE IL MONDO E LA MUSICA CHE PRODUCE? CREDI CHE LA GENTE CHE VEDE IL MONDO ALLO STESSO MODO POSSA PRODURRE MUSICA SIMILE?
“Sinceramente non saprei, é una bella domanda. Credo però che siano troppe le cose che possano influenzare il tipo di musica che noi proponiamo. E poi persone con dei punti di vista simili sui fatti dell’umanità possono avere differenti gusti musicali”.
VEDI LA MUSICA COME MEZZO PER OTTENERE QUALCHE OBIETTIVO O PIUTTOSTO COME UNA ASTRAZIONE PER CERCARE LA BELLEZZA?
“Credo dipenda dal punto di vista: puoi essere creatore od osservatore, ascoltatore. Per il creatore immagino ci sia sempre un obiettivo che vada al di la della pura estetica, ma la gratificazione può essere un fattore importante per molti di coloro che scrivono canzoni”.
QUANDO INIZIATE A SCRIVERE DA COSA PARTITE? DA UN RIFF, DA UNA RITMICA O COS’ALTRO?
“Dipende. Spesso di comincia con delle improvvisazioni su di un tema, cercando di catturare quel mood che hai in mente. A volte parte tutto dalla testa, altre volte dalle dita. Scriviamo musica in diversi modi. Per me é importante cercare di gettare le fondamenta di ciò che sento nella mia testa e poi trovare le note e gli accordi che catturino il giusto feeling. L’improvvisazione poi gioca un ruolo decisivo per lo sviluppo della musica e degli arrangiamenti”.
COSA NE PENSI DEL RISVEGLIO DELL’INTERESSE PER IL METAL IN DOWNTEMPO? CREDI POSSA ESSERE UN FENOMENO CHE RIESCA A PORTARE NUOVA LINFA SULLA SCENA?
“Onestamente non saprei. Tendo a non concepire la musica come una scena particolare fatta di generi diversi. Mi limito ad ascoltare le band che mi piacciono, a prescindere dallo stile. Credo che alcuni stili musicali possano aiutare le persone a comprenderne altri tramite un retroterra comune”.
CHI SONO I MEMBRI DEGLI ESOTERIC NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
“Siamo tutti musicisti che hanno anche un lavoro, principalmente e fortunatamente legato alla musica stessa. Io per esempio gestisco i Priory Recording Studios e quindi si può dire che tutta la mia vita gira intorno alla musica”.
COSA STAI ASCOLTANDO NEGLI ULTIMI TEMPI?
“Le ultme band che ho ascoltato sono Stars Of The Lid, Indesinence, Kayo Dot e Portishead”.
PENSATE DI TORNARE A SUONARE IN ITALIA? ABBIAMO ANCORA NEGLI OCCHI E NELLE ORECCHIE LA VOSTRA FANTASTICA PERFORMANCE DI QUALCHE ANNO FA ALL’OLDEN LIVE CLUB DI LONATO DEL GARDA…
“Grazie. Al momento, nel breve periodo siamo sicuri di non riuscire a tornare in Italia, ma stiamo lavorando per dei tour per il proseguio dei 2012 che ovviamente verranno annunciati se e quando le date saranno confermate. Nel frattempo vi ringrazio per l’intervista, apprezziamo molto il vostro supporto”.