EVERGREY – Out Of The Ashes

Pubblicato il 01/11/2008 da
 
Quando le cose sembrano mettersi male, ecco che la forza di volontà ed il coraggio arrivano in soccorso, lasciandoci la carica per ricominciare. Così è successo agli Evergrey che, giunti allo stremo delle proprie forze dopo la pubblicazione dell’interlocutorio “Monday Morning Apocalypse”, hanno coraggiosamente gettato con un colpo di spugna il proprio passato, cambiato completamente pelle, e si sono buttati in un’avventura chiamata “Torn”, ovvero il biglietto da visita di una band che ha ancora tantissimo da dire. La parola al chitarrista/cantante (e non viceversa, come avremo modo di apprendere) Tom Englund…
 

 
“TORN” RAPPRESENTA UN NUOVO INIZIO PER LA BAND, DOPO IL CAMBIO DI LABEL, MANAGEMENT E PROMOTER. COS’E’ SUCCESSO ESATTAMENTE DOPO LA PUBBLICAZIONE DI “MONDAY MORNING APOCALYPSE”?
“Volevamo guardare avanti, cambiare i nostri affari. Abbiamo preferito pensare al futuro e sbarazzarci di quelle figure che ci hanno sempre circondato, e che stavano cominciando a diventare vecchie per noi”.
 
NEL TUO BLOG HAI DETTO: “E’ VENUTO UN MOMENTO IN CUI ERAVAMO STANCHI DI TUTTO CIO’ CHE CIRCONDAVA QUESTA TROIA CHIAMATA INDUSTRIA MUSICALE”. A COSA TI RIFERIVI?
“Non c’è niente di specifico. Avevamo solo bisogno di cambiare, perché erano dieci anni che lavoravamo con le stesse persone. Per permetterci di mantenere lo stesso entusiasmo di una volta, per la band era necessario farlo”.
 
COSA MI PUOI DIRE DELLA INSIDE OUT, CHE VI HA SCOPERTI E LANCIATI?
“La InsideOut è una grande etichetta, ed è stato un grande piacere lavorare per loro. Ovviamente quando si è trattato di rinnovare il contratto dopo ‘Monday Morning Apocalypse’, loro si sono fatti avanti ma noi abbiamo preferito rivolgerci alla SPV”.
 
L’ALBUM E’ OTTIMO, E FINALMENTE SEMBRATE DIVERTIRVI A SCRIVERE E SUONARE. AVETE SENTITO CHE L’ISPIRAZIONE DI UNA VOLTA ERA DALLA VOSTRA PARTE FIN DA SUBITO?
“Quando abbiamo iniziato direi di no. Ma ora ne siamo coscienti. Al momento dell’inizio dei lavori per ‘Torn’ eravamo nel mezzo della bagarre di cui ti parlavo prima, e non avevamo neanche una casa discografica. Tutto era in forse, perfino il nostro futuro. Ma ora ci sentiamo in ottima forma”.
 
VI SIETE CONCENTRATI MOLTO SUL RIFFING DI “TORN”, RENDENDO LE VOSTRE PARTI DAVVERO HEAVY ED OSCURE, MOLTO PIU’ DI QUANTO AVETE FATTO NEGLI ALBUM PRECEDENTI; ANCHE LA PRODUZIONE E’ DAVVERO ADEGUATA. SEMBRA PROPRIO CHE STIATE PUNTANDO IL TUTTO PER TUTTO CON QUESTO LAVORO…
“Puoi dirlo forte! Siamo felicissimi di come è venuto. Devi sapere che abbiamo completato i lavori a dicembre, ed in tutto questo tempo siamo stati semplicemente ad aspettare. Sai, quando i tempi di attesa sono così lunghi, si tende a diventare nervosi ed ansiosi. Speriamo davvero che i nostri fan lo possano apprezzare tanto quanto lo amiamo noi”.
 
COME AVETE FATTO A RESISTERE PER TUTTO QUESTO TEMPO? IMMAGINO CHE LE BOLLETTE DA PAGARE NON ASPETTINO L’USCITA DELL’ALBUM?
“Decisamente no, purtroppo. Abbiamo cercato di suonare il più possibile in giro, per mantenerci e per rimanere sani di mente. E per fortuna ce l’abbiamo fatta a resistere per tutto questo tempo”.
 
LA DIREZIONE MUSICALE DI “TORN” SEMBRA GUARDARE PIU’ AL VOSTRO PASSATO, VERSO ALBUM COME “IN SEARCH OF TRUTH” E “RECREATION DAY”, LASCIANDO FUORI IL VOSTRO PENULTIMO LAVORO “MONDAY MORNING APOCALYPSE”. DOBBIAMO QUINDI RITENERE QUEST’ULTIMO COME UN ESPERIMENTO CHE NON VI HA PARTICOLARMENTE ENTUSIASMATO?
“Credo che la situazione vada vista in altri termini. ‘Monday Morning…’ ha venduto più di ogni nostro album, per cui da quel punto di vista è andato bene. Personalmente credo che la nostra decisione di tornare, per così dire, sui nostri passi sia dovuta esclusivamente ad una questioni di gusti. Niente di programmato, ma solo la voglia di tornare a fare quello per cui siamo conosciuti”.
 
I TITOLI DEI PEZZI DI “TORN” SONO UNILATERALMENTE COLLEGATI A TEMATICHE OSCURE. RIFLETTONO FORSE IL PERIODO BUIO DA CUI SONO NATE LE CANZONI?
“Certamente. Io credo che scrivere un pezzo sia come parlare con un buon amico. E’ un ottimo modo per me di sfogarmi e di esprimere quello che ho dentro, svolgendo quasi un’azione terapeutica. Ed inoltre capita spesso, parlando con i fan, di rendermi conto di quanta gente possa sentirsi rappresentata da qualche canzone in particolare. E la cosa mi rende estremamente orgoglioso e felice di fare questo lavoro”.
 
LA CRISI DEL MUSIC BUSINESS E’ SOTTO GLI OCCHI DI TUTTI. HO NOTATO CON PIACERE CHE AVETE INIZIATO A VENDERE DEI PACCHETTI SPECIALI DELL’ALBUM DAL VOSTRO SITO. CREDI CHE FUNZIONERA’ DAVVERO QUESTA OPERAZIONE?
“Credo che sia un’ottima idea. I nostri fan possono comprare direttamente da noi, permettendoci così di sopravvivere, ed inoltre ricevono un sacco di materiale aggiuntivo, come plettri, foto autografate, magliette e quant’altro. Possono così rendersi conto di quanto sono speciali per noi, essendo direttamente una sorta di nostra fonte di sostentamento. D’altro canto non me la sento di biasimare tutti quei ragazzi che scaricano musica da internet: se non possono permettersi di comprare molti album, e soprattutto se li trovano gratis su internet, sarebbe stupido non approfittarne. Spero solo che se dovessero amare particolarmente un disco possa venir loro la voglia di acquistarlo”.
 
QUINDI NON VE LA SIETE PRESA UN MESE FA QUANDO L’INTERO ALBUM E’ APPARSO ONLINE?
“Be’, sì, ce la siamo presa eccome! Sai, non è bello soprattutto perché viene presentato nel peggiore dei modi. I suoni non sono il massimo, magari la tracklist è in ordine sparso. Ma purtroppo non ci possiamo fare niente, per cui cerco di ignorare il problema”.
 
AVETE AVUTO DELLE DEFEZIONI NELLA LINEUP NEGLI ULTIMI TEMPI. COSA E’ SUCCESSO?
“Fredrik Larsson ha deciso di entrare in pianta stabile negli HammerFall. Sai, aveva suonato con loro agli inizi ed ora è arrivato il momento per lui di tornare da loro. Quando ci siamo trovati senza bassista, essendo Fredrik uno dei miei amici migliori, ho deciso subito di chiamare lui. Le cose sono andate bene, ma ora c’è stata questa novità, e siamo lieti di accogliere Jari Kainulainen negli Evergrey”.
 
C’E’ UN ARTISTA O UN ALBUM CHE TI HANNO INFLUENZATO IN MODO PARTICOLARE COME CANTANTE E COME CHITARRISTA?
“Come chitarrista il primo in assoluto è David Gilmour dei Pink Floyd. Poi direi Paul Gilbert, Yngwie J. Malmsteen, Andy LaRoque (King Diamond). Per quanto concerne la voce, la cosa è diversa: non mi sono mai sentito un vero e proprio cantante, per cui mi risulta difficile individuare un mentore. Sai, quando mi descrivo preferisco definirmi chitarrista e cantante, non viceversa”.
 
 
 
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