EVILE – In the Name of Thrash

Pubblicato il 07/11/2007 da
Mentre metal core e gothic ancora reggono all’inesorabile passare del tempo, ci si domanda quale sarà il prossimo trend che caratterizzerà l’heavy metal. In passato non sono stati rari i casi di ritorni a sonorità che sembrava avessero già fatto il loro tempo, come avvenne ad esempio con l’esplosione del classic-power a fine anni ’90. Oggi è difficile fare pronostici ma, andando un attimo a naso, non è difficile immaginare un ritorno del thrash ottantiano. Gli Evile sono una giovane band inglese che cerca di fare la propria parte divertendosi e restando fedele agli stilemi tracciati da Metallica, Exodus, Anthrax o Testament. Forte di una grande determinazione e di un elevato tasso di adrenalina nelle vene il gruppo ha da poco pubblicato “Enter The Grave” un disco derivativo ma allo stesso tempo thrash che più thrash non si può. E speriamo solo che anche i loro colleghi più vecchiotti li seguano su questo terreno e con la stessa grinta…
OK MATT, INIZIAMO PARLANDO UN PO’ DELLA BAND: DOVE E COME SI È FORMATA?
“Siamo nati in un cumulo di rifiuti tossici a Huddersfield e siamo stati cresciuti dal maestro Splinter…(ride ndr). Scherzi a parte, io e Ol siamo fratelli e quindi ci conosciamo da quando lui è saltato fuori dalla pancia di nostra madre! Invece io e Ben ci siamo conosciuti a scuola e ci trovavamo dopo scuola per suonare pezzi trash anni ‘80. Poi Ol ha cominciato a suonare la chitarra e ha iniziato ad unirsi a noi occasionalmente, così ci è venuto in mente che avremmo potuto formare una band. Abbiamo messo un’inserzione in un negozio di musica della nostra zona e ci ha contattati Mike. Abbiamo iniziato, così, a suonare come cover band nei locali della nostra zona, finché non ci siamo stancati di suonare cover e abbiamo iniziato a scrivere materiale nostro. I primi due pezzi che abbiamo scritto sono stati ‘Prophecy’ e ‘Killer Krom The Deep’, ma ci siamo accorti che suonandole dal vivo sarebbero state accolte come le cover che suonavamo, così abbiamo scritto altro materiale e abbiamo cambiato il nome in Evile, iniziando così come band originale”.

QUAL È IL VOSTRO BACKGROUND MUSICALE? PERSONALMENTE HO RISCONTRATO PARECCHIE SOMIGLIANZE TRA LA VOSTRA MUSICA E QUELLA DI BAND QUALI SLAYER, PRIMI METALLICA ED EXODUS.
“Be’, noi tutti siamo cresciuti ascoltando queste band. Ascoltiamo generi diversi, ma tutti condividiamo lo stesso amore per le band thrash come Sepultura, Exodus, Metallica, Testament, Destruction ecc, che ci influenzano molto. Individualmente siamo influenzati da metal classico, death metal e dal prog, ma come band vogliamo fare thrash. Potremmo provare a fare qualcosa di unico e originale, avere un sound differente, ma non ne saremmo soddisfatti. Non nascondiamo le nostre influenze, vogliamo essere una thrash band, vogliamo sentire lo spirito del thrash ottantiano nella nostra musica, quel genere che conosciamo e amiamo”.

OK, PARLACI ADESSO DEL VOSTRO PRIMO ALBUM “ENTER THE GRAVE”. COME È STATO COMPOSTO E REALIZZATO?
“Quando abbiamo firmato il contratto con Earache avevamo già autoprodotto 25 pezzi demo, quindi avevamo già 10 canzoni. Per l’album la Earache voleva che avessimo un numero di pezzi tra cui scegliere per uscire con un album di debutto davvero forte. Alla fine avevamo 20 canzoni e abbiamo scelto le 10 con più carattere, più adatte a ad essere contenute in uno stesso album. Per quanto riguarda la composizione dei brani ciascuno di noi scrive separatamente e poi combiniamo le diverse idee. Ciò che ci piace lo teniamo, ciò che invece è merda, lo lasciamo perdere. Se a ognuno di noi quattro piace quello che stiamo facendo, andiamo avanti finché non diventa una canzone . Tutto si basa sui riff, quanto di più importante nel metal, subito seguiti dai testi. Lascio i testi alla fine e così facendo posso dedicare la maggior parte del tempo a essi. Alcuni testi sono però scritti da Mike o Ben, quindi non ci sono schemi assoluti…”.

“ENTER THE GRAVE” È STATO PRODOTTO DA FLEMMING RASMUSSEN. RACCONTACI UN PO’ COM’È LAVORARE CON UN PRODUTTORE COSÌ FAMOSO.
“Se qualcuno quattro anni fa, quando si sono formati gli Evile, mi avesse detto che avremmo registrato un album in Danimarca con colui che ha prodotto ‘Master of Puppets’, gli avrei detto di fottersi…(ride, ndR) È stato assolutamente un onore lavorare con qualcuno che senza dubbio ha contribuito a far sì che il metal andasse nella direzione che ha preso negli anni ‘80. Lavorare con lui è stato davvero grandioso, ci sentivamo completamente rilassati in sala di registrazione…ci lasciava persino dormire in studio! Ci scusavamo continuamente per il casino lasciato nella stanza (quattro ragazzi costantemente ubriachi che guardavano i Simpson e Chuck Norris….il posto non doveva proprio essere profumatissimo quando l’abbiamo lasciato!). Ci aspettavamo di registrare, registrare, registrare…e, invece, siamo rimasti stupiti dal suo modo di fare, completamente rilassato. Non c’è stato alcun tipo di pressione! C’è da dire anche che ciò che suoniamo è ciò che sentite, non volevamo passare un sacco di tempo finché ogni nota suonasse perfettamente, abbiamo solo acceso i microfoni e suonato, ed è ciò che trovate sull’album. Era così che si faceva anni fa ed è come vogliamo fare noi ancora oggi”.

PUOI DIRCI QUALI CANZONI CONSIDERI RAPPRESENTATIVE DEL VOSTRO NUOVO ALBUM?
“Sicuramente ‘Enter The Grave’ e ‘First Blood’. La prima credo riassuma il nostro stile, riff dopo riff. Credo che questa canzone mostri che non suoniamo solo con ritmi incalzanti, ma che la nostra musica è fortemente basata sui riff. ‘First blood’, invece, mostra il nostro lato personale, il nostro interesse per i film. Sono ossessionato dai film, specialmente quelli d’azione anni ‘80 e i film science-fiction. Credo che in futuro i nostri pezzi saranno un po’ più influenzati dai film”.

COSA PUOI DIRCI SUI TESTI E LE TEMATICHE DELLE VOSTRE CANZONI?
“Tutti noi contribuiamo ai testi così come avviene per la musica. Ben parla dell’uomo contro la macchina e io vi leggo del governo che prende il denaro dalla gente e così via, perché Ben è sempre in debito! (ride, ndR) Mike ha scritto ‘Killer From The Deep’e ‘Armoured Assault’…è davvero coinvolto con ciò che riguarda la guerra e gli piace raccontare episodi a riguardo, cosa che fa spesso! Io, invece, ho scritto i testi di ‘First Blood’, ‘Enter The Grave’, ‘Bathe In Blood’, ‘Burned Alive’, ‘Schizophrenia’ e ‘We Who Are About To Die’. Può sembrare che scriviamo solo sulla morte e sui diversi modi di morire, come essere dilaniato da uno squalo, o sconfitti da un gladiatore…è probabilmente un’attrazione inconscia nei confronti della morte, ma è anche più di questo, scriviamo ciò che ci sembra cool e questo finisce col coinvolgere inevitabilmente la morte. Almeno non scriviamo testi sulle nostre ragazze o su quanto odiamo qualcosa senza saperne il perché…”.

AVETE INTENZIONE DI FARE UN TOUR DI SUPPORTO ALL’ALBUM?
“Speriamo di andare in tour l’anno prossimo, con quante più band possibile, di partecipare a quanti più festival possibile e in quanti più paesi possibile! Abbiamo iniziato il tour con i Sanctity a fine ottobre nel Regno Unito, poi ci sono progetti per andare con gli Exodus in Europa a marzo, ma nulla ancora di confermato. Ciò che vogliamo è girare, sempre, che è la ragione per cui abbiamo iniziato a suonare: per scrivere buona musica e per viaggiare. Lavoriamo il più possibile per questo e per far sì che ovunque la gente si diverta!”.

IL VOSTRO NUOVO ALBUM È STATO APPREZZATO DAI GIORNALI, DAI PORTALI WEB E DAI FAN?
“Sì, sta andando molto bene, siamo sorpresi di quanto favorevolmente sia stato accolto! Mi aspettavo un certo equilibrio tra chi avrebbe apprezzato il nostro lavoro e chi invece lo avrebbe detestato e ci avrebbe criticato per non essere originali. Sappiamo che, finché faremo thrash ottantiano, non potremo essere apprezzati da tutti. Questo, tuttavia, non cambia il nostro modo di fare le cose, continuiamo per la nostra strada, con ciò che amiamo fare. C’è da dire che molte riviste, come Kerrang, Metal Hammer, Big Cheese, Terrorizer e Zero Tolerance, hanno parlato molto bene del nostro album. Non potrò ringraziare mai abbastanza queste persone per averci supportato!”.

SIETE INGLESI, DICCI UN PO’ COM’È LA SCENA ATTUALE NEL VOSTRO PAESE, DOVE QUESTO GENERE MUSICALE È NATO.
“Io e Ben siamo andati a scuola insieme e, nei cinque anni di scuola superiore, noi due eravamo gli unici metallari! Non c’è, nel luogo da dove proveniamo, una buona scena metal di cui parlare, tutto ciò che abbiamo sono gli Hooligans! Nelle città più grandi, come Manchester e Leeds, ci sono invece un casino di metallari e di pub metal! Quando abbiamo formato la band, abbiamo scoperto che c’erano un sacco di altre band che la pensavano come noi, volevano fare thrash! L’unico problema è che un numero superiore di band nel nostro paese vogliono essere come i Killswitch Engage e suonare quella merda di metalcore. Nel Regno Unito sono fiorite tantissime band di questo tipo e tutti questi emo che sembrano imitare scimmie nelle loro esibizioni…è raccapricciante! Speriamo che la scena metal cresca se il thrash ritornerà importante come lo è stato un tempo, quando era pieno di thrasher in giro! Chi è sopravvissuto al ‘primo periodo’ è più critico nei nostri confronti perché c’era e conosce la realtà di fatti. Noi siamo genuini al 100% in ciò che facciamo, lo amiamo tantissimo e speriamo che questo si percepisca nel nostro album, noi sentiamo che è così”.

QUINDI COSA NE PENSERESTI SE DICESSI CHE IL THRASH SARÀ IL TREND DEI PROSSIMI ANNI?
“È un’opinione. Ci sono un sacco di opinioni a riguardo. Noi sappiamo che però i trend non sono poi così positivi, non sono solo tante persone che fanno una stessa cosa? Tuttavia, anche se tantissime persone fanno qualcosa solo perché tutti lo fanno, sono fermamente convinto che chi si mette a fare thrash lo fa perché un tempo era un thrasher che è la ragione per cui rimani fedele. È come mi sono avvicinato al thrash, come tutti si avvicinano a qualcosa: nessuno è nato ascoltando thrash, ci si avvicina in diversi modi. Chi dice che il thrash sarà rovinato perché sta diventando una moda deve comprendere che anche loro si sono avvicinati ad esso nella vita, non sono nati metallari. È lo stesso per i giovani oggi. Si può crescere e interessarsi ad altro, ma si rimane sempre un thrasher! Probabilmente diventerà una moda, ma speriamo che sopravviva allo status di trend e duri quanto più tempo possibile. La gente passa troppo tempo a lamentarsi per come vanno le cose, dovrebbe tacere e godere di come le cose stano andando… almeno noi non siamo una band metalcore ossessionata dal proprio taglio di capelli!”.

OK, GRAZIE MILLE RAGAZZI!
“Grazie mille a voi!”.

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