Sono finalmente tornati gli Exodus, una delle band che hanno contribuito alla nascita della leggendaria Bay Area ormai vent’anni fa! “Tempo Of The Damned” è il titolo del loro come back album, lavoro che, come avrete avuto modo di leggere in sede di recensione, si è rivelato assolutamente eccezionale! Fa sempre piacere vedere una band da poco riformata avere così tante frecce al proprio arco… il disco degli Exodus non fa infatti rimpiangere gli illustrissimi predecessori ma anzi si fa segnalare come un disco pronto ad assumere la stessa importanza che anni e anni fa assunsero quei capolavori di “Bonded By Blood” e “Fabulous Disaster”! Il buon Gary Holt ha proprio ragione di essere esaltato, non c’è che dire…
NEGLI ULTIMI ANNI ABBIAMO ASSISTITO ALLA RESURREZIONE DELLA VECCHIA SCENA DELLA BAY AREA: BAND COME DEATH ANGEL, VIO-LENCE E DARK ANGEL SI SONO RIFORMATE E STANNO SCRIVENDO DEL NUOVO MATERIALE. VOI COME VI SENTITE AD ESSERE TORNATI IN PISTA DOPO DODICI ANNI?
“E’ sicuramente grandioso, anche se a dire il vero noi ci eravamo già riformati nel 1997, pubblicando il live album ‘Another Lesson In Violence’ e facendo un paio di tour. All’epoca però non eravamo mai riusciti a realizzare un disco. Quando eravamo a casa non riuscivamo a concentrarci, ognuno prendeva strade diverse e inoltre eravamo troppo dipendenti dalle droghe. In pratica pensavamo a tutto tranne che alla musica… ci stavamo rovinando da soli”.
E COME SIETE RIUSCITI A COMPORRE “TEMPO OF THE DAMNED”?
“Noi avremmo sempre voluto continuare a scrivere dischi, quello che ce lo impediva era quella dannata droga! Il punto di svolta sono stati gli ultimi concerti che abbiamo tenuto qui in Europa e la morte di Paul Baloff. I concerti sono andati benissimo, abbiamo ricevuto grandi dimostrazioni di stima e questo ci ha fatto tornare una voglia matta di comporre nuovi brani. Siamo tornati a casa decisi a dare un taglio al nostro stile di vita… e la morte di Paul non ha fatto altro che spingerci ulteriormente in questa direzione. Dovevamo scrivere un nuovo album, dovevamo farlo per noi ma anche per lui e così, senza fermarci un attimo, abbiamo scritto ‘Tempo Of The Damned’, il miglior album della storia degli Exodus!”.
QUINDI COSA SI PROVA A VEDERE UN NUOVO ALBUM DEGLI EXODUS NEI NEGOZI? ORA POTETE NUOVAMENTE RECLAMARE LO STATUS DI LEGGENDA VIVENTE…
“Grazie per questo complimento, ma forse è esagerato porre la cosa in questi termini (ride, nda)! Ovviamente noi tutti ci sentiamo fieri di questo, è davvero bello essere di nuovo attivi al 100% e soprattutto essere considerati in quel modo dai ragazzi e dalle band più giovani. All’inizio noi avevamo le nostre influenze ed ora essere passati dall’altra parte della barricata ci fa sentire bene come non mai: band come gli Slipknot ci citano spesso ed è grandioso! Noi facevamo lo stesso con i Mercyful Fate quasi vent’anni fa…”.
COSA RICORDI DEI VOSTRI ESORDI? QUALI RITIENI CHE SIANO I MOMENTI PIU’ BELLI DELLA VOSTRA STORIA?
“Onestamente non saprei cosa dirti… sia perché ai tempi ero quasi sempre fuori di testa e non ricordo bene tutto, sia perché i momenti forse sarebbero troppi da citare! Il qui presente Tom (Hunting, batterista, nda) comunque so che ti direbbe il Dynamo festival… tutte le volte che vi abbiamo preso parte è stata un’esperienza memorabile, ci siamo sempre sentiti a casa in Olanda”.
PARLIAMO ORA DI “TEMPO OF THE DAMNED”, IL VOSTRO NUOVO ALBUM…
“Il disco è stato registrato con l’aiuto di Andy Sneap, un famosissimo produttore che è stato anche il chitarrista dei Sabbat. Lui è riuscito a tirare fuori il meglio di noi stessi e a dare al tutto un suono eccezionale”.
TROVO INFATTI CHE LA PRODUZIONE SIA UNO DEI PUNTI FORTI DELL’ALBUM…
“Sì, non volevamo uscire con un album death metal ma neanche avere dei suoni identici a quelli di vent’anni fa! Andy questo lo ha capito alla grande, conferendo al disco un suono moderno ma riconoscibile come Exodus. In questo senso ci ha aiutato molto anche la lunga fase di pre-produzione: abbiamo trascorso molti mesi a provare e a riprovare i pezzi, sapevamo perfettamente, una volta in studio, dove mettere le mani e come far risaltare certe cose. Nulla è stato lasciato al caso, tutti abbiamo lavorato sodo per far sì che questo si tramutasse nel miglior album degli Exodus”.
QUALI BRANI DEL NUOVO ALBUM CITERESTI SE DOVESSI DIRMI I TUOI PREFERITI?
“Ti direi la title track, ‘War Is My Sheppard’, ‘Blacklist’ e ‘Shroud Of Urin’. Le prime due sono le canzoni più veloci ed heavy del disco mentre le altre sono due midtempo che io trovo molto ben riusciti. ‘Shroud Of Urin’ è senz’altro il mio brano preferito in assoluto!”.
I TESTI MI SONO PARSI MOLTO ARRABBIATI…
“Sì, li ho scritti tutti io. Non vorrei entrare nello specifico ma tutti sono sono molto arrabbiati e critici nei confronti di certe scelte operate dal governo americano. Si parla ovviamente anche dell’attuale situazione mondiale, della guerra, della chiesa e delle religioni… odio i cristiani, odio tutta quella gente!”.
COME COMPONETE I VOSTRI BRANI? SIETE SOLITI UTILIZZARE UN METODO PARTICOLARE?
“No, nessun strano metodo… solitamente parte tutto da un riff di chitarra su cui poi il resto della band parte a lavorare. Si aggiungono e tolgono parti, si cerca la linea di batteria migliore per vivacizzarlo e infine si scrive il testo. Normalmente mi faccio carico io delle idee di base ma il lavoro degli altri è indispensabile…”.
PRIMA HAI PIU’ VOLTE DETTO CHE “TEMPO OF THE DAMNED” E’ IL MIGLIOR DISCO CHE GLI EXODUS ABBIAMO MAI REALIZZATO… NE SEI DAVVERO COSI’ CONVINTO?
“Certamente! ‘Tempo Of The Damned’ è il miglior disco degli Exodus e per me è importante tanto quanto ‘Bonded By Blood’… non sai quanto sono contento di poter promuovere un album come questo, sono esaltatissimo (ride, nda)!”.
“TEMPO OF THE DAMNED” E’ POI IL VOSTRO PRIMO DISCO PER LA NUCLEAR BLAST… SODDISFATTI DELLA SCELTA?
“Assolutamente sì! Questi ragazzi sanno cosa sia il metal e sanno come deve essere promosso, la Nuclear Blast è la miglior label del pianeta!”.
TI ANDREBBE DI COMMENTARE BREVEMENTE GLI ALBUM DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA?
“Posso dar loro un voto? Qualche giorno fa un ragazzo mi ha chiesto la medesima cosa e io ho risposto in questo modo…”.
OK, ACCOMODATI…
“Allora, a ‘Bonded By Blood’ ho dato dieci, a ‘Pleasures Of The Flesh’ ho dato un otto, nove a ‘Fabulous Disaster’, sette a ‘Impact Is Imminent’. Poi ho dato otto a ‘Force Of Habit’, un disco per me molto bello ma terribilmente sottovalutato… infine a ‘Tempo Of The Damned’ dò undici (ride, nda)!!!”.
COSA VOLETE OTTENERE CON “TEMPO OF THE DAMNED”? QUAL E’ ORA IL VOSTRO OBIETTIVO?
“Riconquistare il trono (presumo si riferisca al trono del thrash metal! nda)!”.
TOGLIMI UNA CURIOSITA’: COSA ASCOLTA GARY HOLT NEL 2004?
“Gary Holt ha perso definitivamente la testa per il black metal! Il nuovo album dei Gorgoroth è eccezionale, idem per i nuovi Marduk e Dimmu Borgir. Anche Borknagar e Graveworm non sono affatto male! Poi sto ascoltando da diversi giorni il nuovo lavoro dei Kataklysm… non è black metal ma è davvero devastante (ride, nda)!”.
PERFETTO, SIAMO IN CHIUSURA GARY… VUOI DIRE QUALCOS’ALTRO?
“Grazie per la bella intervista! Un saluto a tutti i ragazzi italiani, non smettete mai di amare l’heavy metal! Ci vediamo in primavera, contiamo di tornare in tour in Europa in quel periodo… cercate di non mancare!”.