L’ultima fatica degli Extrema “Better Mad Than Dead” è già da qualche mese ormai entrata nelle case dei tanti sostenitori di vecchia data della band e dei tanti nuovi fans acquistati con il nuovo eccitante ed originalissimo sound del quartetto targato 2001.Gli Extrema hanno dimostrato per l’ennesima volta di saper cambiare pelle senza dover rinunciare alla potenza degli esordi e all’attitudine da ‘bulli’ che da sempre contraddistingue la band,dando alle stampe un album fresco,moderno ed intelligente che farà parlare per molto tempo di sé.Ne parliamo con un divertentissimo GL Perotti, storico frontman della band milanese…
Innanzitutto,bentornato GL!Cosa è cambiato in questi anni, e che accoglienza vi aspettavate dal pubblico?
Beh innanzitutto grazie a tutti i ragazzi che ci stanno seguendo in tour in questo periodo e che hanno comprato e compreranno il nuovo album;siamo tutti stra-entusiasti dell’accoglienza che ci sta riservando il pubblico degli Extrema,che temevamo di aver forse perduto per strada,ed invece i ‘sold-out’ ad i nostri concerti in giro per l’italia sono la dimostrazione di come la gente desiderasse tornare a divertirsi con la nostra musica….ed i 1900 paganti della data di Udine ne sono la prova!!!Cosa abbiamo fatto in questi anni?Lavorato fino allo sfinimento sui nuovi pezzi e preparato diversi demo che abbiamo fatto girare ovunque,in cerca di un contratto discografico che tardava ad arrivare.Non ti nascondo infatti che gran parte del materiale presente su “Better Mad Than Dead” era già stato composto due anni or sono,e contavamo di far uscire l’album proprio per quel periodo,ma poi la sfiga insieme alla nostra mania di perfezionismo, hanno fatto mostruosamente ritardare l’uscita dell’album;la cosa positiva è stata che stavolta siamo entrati in studio per registrare il master finale con le idee completamente chiare,avendo lavorato sugli arrangiamenti dei pezzi nell’arco di quasi quattro anni,ed avendo sviluppato idee in abbondanza.Tornando alle aspettative….beh ci aspettavamo molto in effetti,ma al tempo stesso eravamo tutt’altro che certi dell’appoggio della critica e soprattutto del pubblico,che invece finora ci hanno premiato entrambi…. E non possiamo che esserne lusingati!
Sempre riguardo alle vostre aspettative:non c’era forse il timore che con due album usciti a distanza di sei anni (tralasciando i singoli in collaborazione con Articolo31),il nome Extrema avesse perduto credibilità e sostenitori?
Ecco era proprio questa la ‘sfida’;non sapevamo se il pubblico degli inizi si ricordasse ancora di noi, tantomeno pensavamo che le nuove leve potessero interessarsi ad una band come gli Extrema che alla fin dei conti non si identifica nè nella scena metal tradizionale, nè in quella nu-metal.Questo tra l’altro è stato anche il nostro problema con le case discografiche,dalle quali spesso ci siamo sentiti dire che eravamo troppo poco ‘metal’,o che la nostra musica non era abbastanza ‘Korn’ per poter essere inserita in un determinato filone;ovviamente non può che renderci orgogliosi il saperci ‘unici’ nel nostro genere,ma purtroppo non sempre le logiche di mercato vanno così… In ogni modo siamo estremamente soddisfatti del lavoro di promozione e distribuzione che la nostra attuale etichetta,la Seven Records,sta curando per “Better Mad Than Dead”;probabilmente se avessimo avuto alle spalle anche in passato la serietà e la professionalità della nostra attuale label,saremmo riusciti a combinare qualcosa in più….
Al contrario delle altre etichette quindi la Seven Records è stata l’unica che non vi ha forzato a dover rientrare a tutti i costi in una precisa ‘scena’,o sbaglio?
Si esattamente,la Seven Records da questo punto di vista ci è stata davvero d’aiuto dandoci carta bianca e credendo in noi fin dall’inizio,cosa che non sempre succede specialmente quando ti impongono accostamenti con questa o quell’altra band per attirare un pubblico ben preciso.E poi vedi, noi abbiamo moltissime influenze,che ogni volta che entriamo in sala prove ed iniziamo a comporre un nuovo pezzo, si mescolano tutte insieme creando il nostro stile personale, a cui tanto teniamo e di cui siamo orgogliosi, ma che al tempo stesso può pregiudicarci dall’essere inseriti in una determinata scena.Se poi ascolti alcuni nostri nuovi brani tra cui ad esempio “Another Nite” ti rendi conto di quanto ci stia stretta anche la definizione di ‘metal’ a volte,essendo quello un brano pur sempre molto ‘pesante’,ma al tempo stesso con un refrain molto melodico ed incisivo…
Proprio di “Another Nite” volevo parlare… E’ in assoluto il brano che più mi ha colpito, proprio per il suo andamento insolitamente melodico per una band come gli Extrema, e che non per questo ha il sapore di una mossa commerciale, tutt’altro…
Si,guarda posso dirti che “Another Nite” è stato in assoluto l’ultimo brani composto per “Better Mad Than Dead”, e che in un certo senso è arrivato quando il disco era già pronto per uscire…ci piaceva moltissimo e abbiamo deciso di includerlo nella scaletta dell’album,e adesso stiamo vagliando la possibilità di girare anche un video per quella canzone…
Immagino che se “Another Nite” è stato l’ultimo brano scritto per “Better Mad….”,un’iniezione di violenza hardcore come quella di “Wannabe” dovrà essere stato uno dei primi…
Ahahah….beh si in effetti è stato così,”Wannabe” è stata una delle primissime composizioni che abbiamo tirato giù per il nuovo album,insieme anche ad “All Around”,che anche se in una versione differente, esisteva già almeno quattro anni fa.Il fatto è che,come ti dicevo prima, abbiamo registrato più volte ed in più studi nell’arco di questi ultimi anni il materiale che avevamo per questo album:dapprima a Livorno, negli studi dei Cappanera;in un secondo momento in uno studio di Trento ed infine al Malibù studio qui a Milano, in cui proviamo da anni, e che in un certo senso è la nostra ‘base’.A furia di registrare diversi demo e versioni dei nuovi pezzi,siamo arrivati a realizzare questo “Better Mad Than Dead” con le idee chiarissime e convinti al 100% su ogni singola nota che compone il disco,riarraggiando e stravolgendo i pezzi più volte e lavorando soprattutto molto sulla produzione della voce…
Ecco un altro punto fondamentale: il tuo approccio vocale è cambiato moltissimo rispetto al penultimo “The Positive Pressure(Of Injustice)” e soprattutto al debutto “Tension At The Seams”;che cosa ti ha spinto a migliorarti,ed a modificare così tanto il tuo approccio?
Riascoltando gli album precedenti mi sono accorto che la cosa in cui peccavamo di più era proprio la produzione della voce, che non era curata quanto il resto degli strumenti; stavolta ho voluto riservare 10 giorni solo per le recording sessions delle parti di voce,cercando di fare un lavoro egregio laddove in passato non c’era mai stato,almeno in questi termini…Anche le mie prove vocali in passato non erano delle migliori,e questo mi ha spinto molto a migliorarmi come cantante.Poi non lo dico per vantarmi, ma credo di essere migliorato molto anche dal vivo;in passato infatti riuscivo spesso a camuffare le mie serate ‘no’ con un’attitudine molto hardcore,cercando di dare molto sul palco a livello di impatto, mentre adesso riesco benissimo ad abbinare una prova vocale decente con una buona dose di feeling e potenza…. Questo anche perchè i nuovi brani richiedono una maggiore attenzione visti i tanti cambi melodici,e quindi devo cercare di controllarmi per non combinare troppi casini sul palco eheheh… Diciamo che abbiamo forse imparato ad interiorizzare meglio le nostre canzoni, e quindi c’è meno il bisogno di saltare per il palco per tutta la durata del concerto,e magari quella di comunicare anche qualcos’altro allo spettatore….
In un nuovo brano,”The Brawler”,fate di nuovo riferimento alla ‘crew’, la ‘family’ degli Extrema…
Esattamente!Questo è un’altro discorso insito da tempo negli Extrema… Ossia, tutte le persone che ci seguono,che ci portiamo in tour con noi, sono oltre che tecnici e roadie, amici da una vita,con i quali siamo cresciuti e che tutt’ora frequentiamo;del resto anche noi quattro siamo amici da sempre e ci sentiamo una famiglia vera e propria, ed io credo che per una band quando non manca l’affiatamento sia molto più facile lavorare in serenità.
Ma se non sbaglio qualche anno fa si parlò di split, ed in particolare della tua fuoriuscita dal gruppo…
Quello fu un bruttissimo periodo….Eravamo stati scaricati dalla Flying….si lavorava pochissimo, e quando si lavorava lo si faceva anche con i piedi….tutto andava malissimo,ed anche il rapporto tra di noi non era dei migliori in quel periodo,dovuto a delle incomprensioni che di tanto in tanto sorgevano tra di noi, specie quando si alza un pò il gomito….Decisi così di lasciare il gruppo per un pò di tempo,che probabilmente almeno all’inizio pensavo avrebbe potuto essere molto di più di quello che poi effettivamente fu,datosi che dopo solo qualche mese che non ci vedevamo, abbiamo deciso di rivederci e ricominciare a suonare insieme…
Parliamo ora dei testi di “Better Mad Than Dead”….c’è un concept di fondo,od un filo conduttore nei pezzi che compongono l’album?
Beh,iniziamo subito con il dire che il titolo in un certo senso ci rispecchia,perchè è così che siamo,in fin dei conti….’Meglio Pazzi che Morti…’!E noi siamo tutti e quattro dei tipi abbastanza eccentrici ognuno con le sue manie, le proprie fissazioni….ed io in particolare sono un pò il “The Brawler” della situazione,ossia il tipo chiassoso del gruppo, ma che al tempo stesso ha a cuore la sua ‘family’ e che rispetta valori importantissimi come quello dell’amicizia, della fratellanza.Se c’è un filo conduttore nei nostri brani? Questo non saprei dirtelo…forse sì,c’è appunto la nostra pazzia,il nostro essere spontanei e diretti,ma non parlerei proprio di ‘concept’,visto che non ho mai cercato di scrivere un concept-album, visto anche che i nostri pezzi sono molto diversi l’uno dall’altro, ed io preferisco farmi guidare dalle atmosfere di volta in volta che mi comunica la musica per poterci poi buttar giù un testo.
Per concludere,progetti futuri a parte il video?
A livello discografico,uscirà senza dubbio un singolo che conterrà dei remix,tracce live e qualche altra sorpresa per i fan.Contiamo di fare un tour nelle grandi città a settembre,perchè è proprio grazie ai tanti concerti che abbiamo sempre tenuto in questi anni se ci portiamo dietro il nome ‘Extrema’,e c’è così tanta gente che ci supporta;inoltre stiamo cercando di essere ben distribuiti all’estero, per poter esportare il nome Extrema dignitosamente,visto che a parte alcuni concerti in giro per l’Europa che abbiamo fatto in passato, non abbiamo mai avuto una promozione adeguata della nostra musica.Speriamo che stavolta le cose cambino….
E lo speriamo anche noi, GL….Buona Fortuna Extrema!!! MASSACRO COLLETTIVO!!!!!