EXTREMA – L’headbanging… è per sempre!

Pubblicato il 23/05/2019 da

Chi non ha mai battuto il piede sulle note di una canzone made in Ac/Dc? Impossibile star fermi di fronte a quell’irrefrenabile adrenalina che ti scende lungo tutta la schiena e ti fa muovere nell’immediato. Il più semplice gesto ritmico a simboleggiare il rock’n’roll più sano e genuino. Quando però il suono diventa ancor più roccioso e vorticoso ecco che i piedi non bastano più; è la testa a prendere il comando della situazione, sbattendo avanti-indietro come un martello impazzito. E’ la testa a scatenare il più classico degli headbanging, il movimento-manifesto assoluto di ogni metallaro. Ed è proprio all’headbanging che gli Extrema hanno ‘dedicato’ la loro ultima fatica; alla passione per questo genere di musica, in tutta la sua semplicità. Un full-length, il settimo, che ha visto, tra le altre cose, un’importante novità e cioè il battesimo ufficiale in studio del vocalist Tiziano Spigno, entrato a far parte della band di Tommy Massara proprio due anni fa per realizzare insieme a lui il recente “Headbanging Forever”. Ed è proprio con il buon Tiziano che abbiamo scambiato due parole circa la sua nuova avventura metallica. Buona lettura!

CIAO TIZIANO E BENVENUTO SULLE PAGINE DI METALITALIA.COM. LA PRIMA DOMANDA E D’OBBLIGO: TI RITIENI SODDISFATTO DEL TUO NUOVO, E PRIMISSIMO, LAVORO? SEI SODDISFATTO DI “HEADBANGING FOREVER”?
– Cosa dire? Sono soddisfatto al 100%. Si è trattata di una scommessa per entrambi le parti: sia per gli Extrema sia per me. E’ stato un matrimonio particolare anche per la scelta di un cantante che arriva da un background non propriamente metal e comunque differente da chi lo ha preceduto. Una scelta compiuta anche per dare un nuovo indirizzo alla band stessa. Sono molto soddisfatto anche perché l’album rispecchia in pieno lo spirito con il quale è stato scritto e poi registrato: divertendoci, andando a ruota libera. Sensazioni che alla fine, aldilà del gradimento o meno, vengono trasmesse dall’album stesso: la passione, la dedizione e l’impegno che abbiamo impiegato nella sua realizzazione. E’ stata inoltre una crescita personale, umana oltre che artistica in quanto mi sono confrontato con aspetti della mia voce mai affrontati prima; aspetti che mi hanno profondamente arricchito.

PARLAVI DI BACKGROUND. SCOPRIAMO QUALCOSA DI PIU’: CHI E’ TIZIANO SPIGNO? QUALI SONO DUNQUE LE TUE RADICI MUSICALI?
– Ho cominciato a suonare negli anni ’90 quando facevo più che altro rock italiano in stile Timoria. Dopo uno stop di qualche anno sono tornato in azione ad inizio Duemila suonando qualsiasi genere di musica; mi è sempre piaciuta la musica in generale tanto che, proprio in quel periodo, cantavo in un quartetto jazz. Sono quindi passato al soul e al funk, senza comunque disdegnare, soprattutto in fase di ascolto, l’hard rock e l’heavy metal. Poi nel 2013, un po’ a sorpresa, sono arrivate due chiamate da altrettante band: i Kings Of Broadway e i Lucky Bastardz che mi hanno quindi aperto le porte a sonorità più pesanti. Così fino all’arrivo degli Extrema.

VENIAMO AD “HEADBANGING FOREVER”: COME E’ NATO L’ALBUM? COME SI SONO SVOLTE LE REGISTRAZIONI?
– Il tutto ha preso inizio qualche mese dopo il mio ingresso nella band. Tommy da parte sua aveva già abbozzato cinque o sei pezzi: a maggio sono entrato, a settembre abbiamo iniziato a scrivere i testi. Abbiamo lavorato subito al primo brano dell’album, l’opener “The Call”: prima la struttura, quindi la melodia e il testo. E’ stato, per così dire, il banco di prova per capire la direzione che avrebbe potuto prendere il disco. Da lì in poi, per la stesura dei testi, Tommy mi ha lasciato carta bianca, suggerendomi talvolta un titolo oppure l’argomento da trattare in un determinato pezzo. Diciamo tranquillamente che è stato un album scritto a quattro mani.

“HEADBANGING FOREVER”: DUE PAROLE CHE RACCHIUDONO IN MODO CHIARO E DIRETTO L’ESSENZA DELL’HEAVY METAL. SEI D’ACCORDO?
– Il titolo lo aveva in testa Tommy sin dall’inizio; è stata una sua idea. Un’idea che all’inizio non aveva avuto così tanto successo: sai quando proponi un qualcosa ma continui a dire “No dai, non va bene, troppo ovvio“, poi lo riproponi ma lo scarti ancora finchè… abbiamo scelto quello. E’ vero, potrebbe suonare un po’ scontato ma in realtà è proprio quello che volevamo trasmettere riassumendo ciò che siamo, tanto che, proprio nella titletrack, diciamo “La vita mi ha portato a fare headbanging forever“. Se tu ami questa musica vive dentro di te, è un fuoco che hai dentro e non puoi fare altro che sputarlo fuori ogni volta che ascolti un brano di quel genere musicale.

TRA I PEZZI PIU’ COINVOLGENTI C’E’ SICURAMENTE “FOR THE LOVED AND THE LOST” IN CUI AVETE VOLUTO OMAGGIARE LE FIGURE CHE HANNO RESO IMPORTANTE L’HEAVY METAL. COME E’ NATA QUESTA CANZONE?
– L’idea del titolo e della tematica del brano è arrivata direttamente da Tommy che, oltre, come hai detto, ai grandi personaggi del metal, ha voluto dedicare questo brano, e del resto l’intero album, all’ex fonico degli Extrema Luigi ‘Gigione’ Galmozzi. Un pezzo per tutte quelle persone che purtroppo ci hanno lasciato ma che ci hanno comunque trasmesso moltissimo a livello di energia vitale.

QUALI SONO INVECE I TEMI TRATTATI NEL RESTO DELL’ALBUM?
– Le tematiche sono molto varie e in alcuni brani mi sono dilettato a scrivere delle vere e proprie storie. “Pitch Black Eyes” per esempio è un brano che si ispira ad una novella di H.P.Lovecraft. In “Borders Of Fire” si parla di conflitti sociali in cui descrivo il nostro comportamento attuale, ormai ridotto a chiudersi nei nostri appartamenti, lontano dagli altri, senza vivere la vita reale. “Heavens Blind” invece è molto articolata ed ha una melodia che vuole omaggiare sia Ronnie James Dio che i Black Sabbath del periodo di Tony Martin.

A PROPOSITO DI VOCE, COME HAI LAVORATO NELLA STESURA DELLE MELODIE VOCALI?
– Come detto prima, pur confrontandoci sempre, Tommy mi ha lasciato molta libertà anche perchè uno degli obbiettivi di questo album era proprio fare un qualcosa di nuovo rispetto al passato. Da qui ho cercato di mettere al servizio degli Extrema tutte le mia capacità vocali così da raggiungere lo scopo che ci eravamo prefissati.

QUALI SARANNO DUNQUE I BRANI CHE PORTERETE NELLE PROSSIME DATE LIVE?
– In occasione della release dell’album (avvenuta lo scorso 10 maggio, ndr) eseguiremo il disco per intero. Questo ci servirà per capire quali sono i brani che più meritano e soprattutto che rendono maggiormente in sede live rispetto ad altri. Ci saranno poi sicuramente pezzi della discografia passata degli Extrema.

A PROPOSITO DEL PASSATO, COME TI SEI TROVATO NELL’INTERPRETARE I VECCHI PEZZI?
– C’è stato sicuramente un lavoro d’inserimento iniziale. Nei primissimi concerti infatti sembrava di vivere una situazione surreale: faticavo a credere di cantare pezzi degli Extrema… con gli Extrema. Da ragazzino poi avevamo fatto qualche loro cover e quindi si creava una sorta di cortocircuito. Nel corso delle prove invece, la band mi è sempre stata molto d’aiuto, lasciandomi la libertà di esprimermi, suggerendomi ovviamente su quali punti smorzare o alzare il tiro. Diciamo che ci sono stati brani più difficili da interpretare ed altri più semplici. Ora, a distanza di due anni dal mio ingresso nella band, posso dire di essere riuscito a ‘farli miei’ rispettando comunque il timbro originario.

FACCIAMO DUNQUE UN PARAGONE TRA PASSATO E PRESENTE: DOVENDO FARE UN CONFRONTO TRA IL NUOVO, “HEADBANGING FOREVER” E GLI ALBUM PRECEDENTI, COSA TI SENTI DIRE IN PROPOSITO?
– Ripeto: con questa release c’è stata la volontà, o quantomeno il tentativo di fare qualcosa di nuovo. E questo lo si è inteso subito già in sede delle audizioni per la ricerca del nuovo cantante, poi caduta sul sottoscritto. Eravamo in quattro a contenderci il posto, rimanendo quindi in due solamente: io, con il mio timbro diciamo più pulito ed il mio ‘avversario’ la cui voce era la tipica da thrasher. Per cui una sua eventuale scelta avrebbe voluto significare una sorta di continuazione con il passato o comunque con quanto prodotto fino a quel momento. Scegliendo me si è cercato di intraprendere un nuovo percorso. So per certo che ci sarà sicuramente qualcuno che preferirà la vecchia sonorità vocale; si tratta di gusti musicali.

HAI PARLATO DI CANTANTI. GLI EXTREMA SONO LA BAND DI TOMMY MASSARA MA E’ FUOR DI DUBBIO CHE PER DIVERSI ANNI E’ STATO ANCHE IL GRUPPO IN CUI HA MILITATO GIANLUCA PEROTTI. POI LE STRADE SI SONO DIVISE ED ORA, DA UN PAIO DI ANNI ORMAI, CI SEI TU DIETRO AL MICROFONO. COME TI SEI SENTITO NEL DOVER SOSTITUIRE UN PERSONAGGIO SICURAMENTE IMPORTANTE NELLA STORIA DELLA BAND?
– Guarda, sono sincero: il mio ultimo pensiero è stato quello di cercare una sorta di rivalità o confronto musicale. Per Gianluca c’è il massimo rispetto circa tutto quello che ha fatto con e per gli Extrema. Io sono semplicemente entrato come se per me fosse per una nuova band, conscio e rispettoso del suo passato, e voglioso di fare bene.

ULTIMA DOMANDA TIZIANO: COSA PENSI DEL THRASH ITALIANO EDIZIONE 2019?
– Che c’è fermento, che la qualità è molto alta ma c’è purtroppo un aspetto che rende difficoltoso la diffusione del genere. Ed è la mentalità italiana: non solo quella del pubblico che, spesso, preferisce sobbarcarsi spese anche molto onerose per vedere i mostri sacri, rinunciando poi a supportare la band tricolore che suona a tre chilometri da casa; ma anche quella dei gruppi stessi che il più delle volte organizzazione delle vere e proprie ‘guerre tra poveri’: “non andare a vedere quel gruppo altrimenti poi…” e tutte questi comportamenti che anzichè aiutare la scena la penalizzano.

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