EXTREMA – Metal has no boundaries

Pubblicato il 27/06/2005 da
 
Dopo un’infuocata performance all’Arena Parco Nord, il leader TommyMassara e il newcomer Paolo Crimi ci parlano di una band che rimaneuna tra le più importanti a livello nazionale. La carica e l’entusiasmocon cui i due comunicano lasciano presupporre che gli Extrema abbianoin serbo qualcosa di grosso e vogliano sferrare l’attacco decisivocontro tutti i loro detrattori con il nuovo album, attualmente inlavorazione. Ancora accaldati per il sole e per l’atmosfera delfestival, e con Zakk Wylde e i suoi Black Label Society in sottofondo,ecco il resoconto della chiacchierata.

 
INNANZITUTTO DITECI COM’E’ ANDATO IL CONCERTO…
Tommy: “Considerando che per noi oggi in un certo qual modo era unesordio, direi che è andato molto bene. Parlando di esordio mi riferivoalla nuova line up, con Paolo alla batteria. Cristiano, nostroprecedente batterista, ha scelto di seguire altre strade, ma ci tengo adire che la separazione è stata consensuale e assolutamente amichevole,tant’è vero che ci sentiamo spesso e anche oggi lui è presente al Gods”.
Paolo: “Per me poi è stato un esordio assoluto, il primo concerto conla band e proprio al Gods Of Metal, non si poteva chiedere di meglio”.
COME SONO AVVENUTE LE SELEZIONI PER LA RICERCA DEL BATTERISTA?
Tommy: “Cristiano era un ottimo drummer, non era facile rimpiazzarlo.Abbiamo effettuato due mesi e mezzo di audizioni, provando più diventicinque batteristi, e Paolo era uno degli ultimi. In effetti Paoloci è stato consigliato dal nostro amico Pinna degli Hormonauts e devodire che il consiglio è stato ottimo”.
Paolo: “Un giorno ricevo la telefonata di Pinna che mi chiede se sonointeressato a fare un’audizione per un gruppo piuttosto importante: unavolta saputo che erano gli Extrema mi sono presentato e ho suonato conscioltezza, che è sempre il modo migliore di fare: infatti ci siamotrovati subito bene, sia a livello musicale che a livello umano”.
Tommy: “Dopo pochissimo tempo sembrava che fossimo insieme già da anni.Abbiamo ritrovato un entusiasmo che io non sentivo più dai tempi tra’Tension At The Seams’ e ‘The Positive Pressure (Of Injustice)’,solamente che a quell’entusiasmo adesso abbiniamo un sacco diesperienza e di maturità”.

AVETE UN NUOVO ALBUM IN CANTIERE: CE NE PUOI PARLARE?
Tommy: “In effetti stiamo lavorando sul nuovo materiale, mapreferiremmo parlarne a tempo debito. Per ora posso dirti che entreremoin studio tra un mesetto e abbiamo già pronte sei nuove canzoni, unadelle quali, ‘New World Disorder’, abbiamo proposto oggi. L’album saràesplicativo del fatto che gli Extrema sono una metal band, siamo stufidi essere definiti venduti e commerciali! Sarà un lavoro di metal atutto tondo, con influenze che spazieranno dal black all’hardcore etriteranno tutto quello che sta in mezzo. Se riusciremo a rispettaretutte le nostre scadenze, dovreste trovare il disco nei negozi versofine ottobre via V2/Edel”.

COME BAND SIETE SODDISFATTI DI QUANTO FATTO FINO AD ORA?
Tommy: “Non ho rimpianti, non mi lamento, anche se probabilmente sepotessi tornare indietro in qualche caso farei scelte diverse, ma misembra una cosa normale, chi non lo farebbe? L’importante è fare lecose con entusiasmo, così facendo è più facile raggiungere gliobiettivi che ci si pone”.

COSA PENSI DELLA SCENA ITALIANA? MI SEMBRATE PIUTTOSTO AL DI FUORI…
Tommy: “Esatto, non ci sentiamo affatto dentro la scena, ci sentiamosempre e comunque degli outsider pur essendo oramai una band che nelpanorama metal italiano si puÚ definire storica. Infatti gli Extremanel 1992, con ‘Tension At The Seams’, hanno venduto qualcosa comequindicimila copie: prima di quell’album c’era il vuoto in Italia,abbiamo fatto da spartiacque tra il dilettantismo precedente e ilprofessionismo successivo. Insomma credo che gli Extrema siano stati laprima metal band professionale in Italia”.

DA DOVE PRENDETE SPUNTO PER LA COMPOSIZIONE DEI PEZZI?
Tommy: “Da tutto, ogni nota musicale puè ispirarmi, dall’hip hop al popal rock. Quando è bella e ben fatta la musica è senza barriere disorta, Ë una delle poche cose in grado di darti delle vibrazioni. Ecco,qualunque cosa mi dia vibrazioni per me è fonte d’ispirazione: in quelmomento recupero la mia chitarra iperdistorta e butto giù le idee cheandranno poi a formare le canzoni. Il suono dell’iperdistorsione dellachitarra è uno dei miei chiodi fissi e solo così riesco a comporre peril meglio (ride, ndR)”.

VIVIAMO IN UN’ EPOCA DIFFICILE E SEGNATA DA MOLTI CONFLITTI: COSA PENSI DELL’ATTUALE SITUAZIONE MONDIALE?
Tommy: “In molti ci fanno questa domanda, ma io non ho una rispostachiara da fornire: non ho un’idea politica definita, nessuno deipolitici attualmente in circolazione mi soddisfa, nè trovo qualcuno cheabbia idee coincidenti alle mie. Quindi per ora sto alla finestra eosservo, aspettando che arrivi qualcuno che davvero sappia risolvere imolti problemi che ci affliggono, primo fra tutti l’eliminazione dellasofferenza causata dai conflitti, che mi sembra il problema più urgentee grave”.

ESISTE UN ASCOLTATORE MEDIO DEGLI EXTREMA? GENTE CHE VI SEGUE DAGLI ESORDI E CHE HA SEGUITO I VOSTRI CAMBIAMENTI?
Tommy: “Certo che ci sono. Mi preme chiarire una cosa, gli Extrema sisono certamente evoluti, ma i cambiamenti ci sono stati sempre inambito heavy, siamo sempre stati una metal band, non una crossover bande nemmeno una rap metal band. Mi rendo conto che soprattutto ‘BetterMad Than Dead’ sia un album moderno e aperto, ma resta comunque unalbum metal. E’ chiaro che il metallaro medio tende a considerare bandnon-metal quelle che si distinguono dal sound dei vecchi Metallica odegli Slayer, ma non è così. Per tornare al senso della tua domanda, lasolida base che ci accompagna da sempre esiste e lo dimostra il fattoche gli Extrema l’anno scorso hanno tenuto ben cinquantaquattroconcerti in Italia, cosa che nessun’altra band fa, almeno nel nostropaese”.

AVETE ANCORA DELLE AMBIZIONI DOPO TUTTI QUESTI ANNI?
Tommy: “Certo, senza ambizioni non si va da nessuna parte. Non so se tene sei accorto, ma, a parte Paolo, siamo tutti piuttosto avanti con glianni (ride, ndR) e siamo soddisfatti di quello che abbiamo fattofin’ora. E’ chiaro che il nostro obiettivo è quello di spaccare supalco, proponendo il meglio di quanto riusciamo a dare, e suonando unamusica variegata e senza confini: la musica non deve avere confini!Parafrasando gli Slayer direi che il nostro motto puÚ essere ‘Music HasNo Boudaries'”.
Paolo: “Far bene soprattutto sul palco è importante e sono convinto cheoggi potevamo dare molto di più, soprattutto il sottoscritto; ma era ilmio esordio e in qualche modo devo essermi trattenuto un po’”.

A ME PARE CHE SIA STATO UN BUON CONCERTO. TORNANDO A NOI, C’E’ QUALCHEBAND DELLA NUOVA GENERAZIONE CHE APPREZZATE PARTICOLARMENTE?
Tommy: “Ascoltiamo veramente di tutto. In questo periodo GL peresempio sta ascoltando solo black, è presissimo. Io, come già detto,ascolto davvero di tutto, anche se di nuovo ora non mi viene in menteniente”.
Paolo: “Io invece, provenendo dall’hardcore, ascolto molta roba di quelgenere, oltre all’old school death metal, che ho suonato per cinqueanni in una mia precedente band. Di novità non ascolto quasi niente, aparte i System Of A Down che realmente propongono roba innovativa. Epoi ovviamente ci sono gli Slayer”.

SIAMO ALLA FINE, LASCIO A VOI LE ULTIME CONSIDERAZIONI..
Tommy: “Abbiamo una nuova formazione, un nuovo album in preparazione,ritrovato entusiasmo e grande feeling. Abbiamo la convinzione che ildisco si farà piacere, a noi piace moltissimo e come sempre abbiamofatto del nostro meglio. Siamo carichissimi e non ci poniamo limiti!”.

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