EXTREME – Croce e delizia

Pubblicato il 21/05/2015 da

Gli Extreme sono una band che non ha davvero bisogno di presentazioni. Pilastri dell’ hair metal di fine anni ’80, hanno contribuito a reinventare un genere con quel capolavoro di nome “Extreme II: Pornograffitti” il quale, ormai, sta per spegnere le fatidiche 25 candeline (lavoro che, tra l’altro, ci siamo prodigati nel recensire poco tempo fa nella nostra rubrica “I Bellissimi”). E’ proprio in occasione di questa felice ricorrenza, che vedrà i Nostri riproporre l’album live in giro per il mondo nella sua interezza, che noi di Metalitalia.com abbiamo colto la palla al balzo per scambiare quattro chiacchiere con Nuno Bettencourt, guitar hero veterano e fondatore della band ormai quasi trent’anni or sono. C’è anche una splendida notizia per tutti i diehard fan del gruppo di Boston: un nuovo album di inediti previsto per l’autunno!

CIAO NUNO! ECCOCI QUA. SONO PASSATI 25 ANNI DALLA PUBBLICAZIONE DI “PORNOGRAFFITTI”, UNA PIETRA MILIARE NELLA STORIA DEL ROCK. VOLGENDO LO SGUARDO INDIETRO, ALLA VOSTRA STORIA COME BAND, QUALI SONO LE VOSTRE SENSAZIONI AL RIGUARDO?
“È incredibile che siano già passati 25 anni e che il disco abbia lasciato una traccia tanto profonda. È stato l’album della ribalta per gli Extreme, quindi gli siamo molto riconoscenti”.

A QUALI TRACCE DELL’ALBUM SIETE PIÙ AFFEZIONATI, E PERCHÉ?
“È difficile sceglierne una sola, sono le mie creature. Uno dei brani che più mi piace suonare dal vivo è ‘Pornograffiti’, la titletrack”.

DOVE, COME E QUANDO AVETE COMPOSTO I BRANI DELL’ALBUM?
“Abbiamo scritto la maggior parte dei brani a casa di Gary a Boston. La pubblicazione del primo album era stata rimandata di un anno, per cui abbiamo cominciato a scriverlo quando ancora ci esibivamo in giro per locali. Abbiamo finito per suonare brani tratti da ‘Pornograffitti’ già durante il tour del primo disco”.

“PORNOGRAFFITTI” È RICORDATO DAL PUBBLICO MAINSTREAM PER BALLAD COME “MORE THAN WORDS” E “HOLE HEARTED”, TRACCE CHE NON SONO RAPPRESENTATIVE DEL VERO SPIRITO DELL’ALBUM. COME VI FA SENTIRE? PERCHÉ AVETE SCELTO DI PROMUOVERE COSÌ TANTO QUEI DUE BRANI? È STATA UNA DECISIONE DELLA CASA DISCOGRAFICA?
“Croce e delizia. ‘More Than Words’ è stata il nostro biglietto da visita per il grande pubblico, e ci ha davvero aperto parecchie porte. Non dimenticare che la nostra etichetta ha pubblicato ‘Decadence Dance’ e ‘Get the Funk Out’ come singoli prima di ‘More Than Words’. La promozione dell’album procedeva a rilento, per cui la casa discografica ha deciso di rischiare. Il resto è storia, e ne siamo orgogliosi. Siamo una band hard rock fino al midollo, ma ci è sempre piaciuto ‘sperimentare’ nei nostri album”.

SIETE PROBABILMENTE UNA DELLE VITTIME PIÙ ILLUSTRI DELL’ESPLOSIONE DEL MOVIMENTO GRUNGE. CHE RICORDI HAI DI QUEI TEMPI?
“Ai tempi esistevano miliardi di band hair metal, e si rivolgevano sempre alla stessa manciata di case discografiche e videoproduttori. C’era ormai poca varietà in giro e, come spesso accade all’apice di un qualsivoglia movimento, venne a manifestarsi qualcosa di nuovo e inaspettato che piacque molto al pubblico. Ed ecco che iniziò una nuova moda. Benché gli Extreme fossero una mosca bianca all’interno del genere si fece di tutta l’erba un fascio, ma il nuovo movimento fu comunque una ventata di freschezza”.

COM’ERA GIRARE IN TOUR A QUEI TEMPI (FINE ANNI OTTANTA, INIZI NOVANTA)? ERA DAVVERO TUTTO SESSO, DROGA E ROCK’N’ROLL?
“Era l’epoca della decadenza. Un periodo fantastico. Gli Extreme non hanno mai fatto uso di droghe, quindi niente aneddoti di quel tipo. La nostra droga era la musica. Scrivevamo sempre mentre eravamo in tour. Avevo uno studio di registrazione sul pullman, e approfittavo di ogni soundcheck per dare forma a nuove idee. Per quanto riguarda il nostro modo di divertirci, di certo non ci annoiavamo! Non eravamo famosi per portare distruzione alle camere d’albergo, ma durante il primo tour mi comprai una Harley e una volta decisi di parcheggiarla nella mia camera. Gli altri ospiti si svegliarono e iniziarono a chiamare la reception per segnalare che avevano sentito il rombo di una motocicletta nei corridoi!”

IL VOSTRO TERZO ALBUM, “III: SIDES TO EVERY STORY”, ERA PIENO DI OTTIMI BRANI, MA NON OTTENNE LO STESSO RICONOSCIMENTO CRITICO DI “PORNOGRAFFITTI”. CHE OPINIONI HAI AL RIGUARDO? CHE RICORDI HAI DI QUEI TEMPI?
“Beh, bella domanda! Sono molto orgoglioso di ‘III Sides’. Era un album ambizioso e pieno di pretese, ma il Rock’n’Roll deve essere pieno di pretese. Era un concept per il quale avevamo tratto ispirazione da varie band che ci avevano preceduto, dai Queen ai Genesis passando per i The Who. Non avrà avuto lo stesso successo commerciale di Pornograffiti, ma piacque comunque alla critica”.

CHE EFFETTO PENSI ABBIA AVUTO L’ABBANDONO DI GARY CHERONE SULLA BAND?
“Ai tempi ero assorbito dalla mia carriera solista, e poi nell’estate del ’96 Gary venne contattato dai Van Halen. Doveva accettare, questo è chiaro. Eravamo molto contenti per lui.”

TU SEI SICURAMENTE FRA I GUITAR HERO PIÙ FAMOSI DEI NOSTRI TEMPI. COME CI SI SENTE AD ESSERE UN’ISPIRAZIONE DI TALE CALIBRO PER GENERAZIONI DI MUSICISTI PASSATE E FUTURE?
“Ti ringrazio. Se anche solo una persona può imparare qualcosa da me, allora missione compiuta.”

COSA PENSI DEI NUOVI “IDOLI CHITARRISTICI” DELLA NOSTRA EPOCA, COME PER ESEMPIO JOHN MAYER E JOHN BUTLER?
“Sono grandi musicisti. Per ogni generazione ci sono chitarristi dotati di grande tecnica e di uno stile unico, ma io preferisco sempre quelli che sanno anche scrivere materiale di alto livello e che hanno un sound caratteristico.”

C’È UN ARTISTA/BAND DELLA SCENA MUSICALE ATTUALE CHE APPREZZATE IN MANIERA PARTICOLARE?
“A me piace come stanno lavorando i Muse. Inoltre mio figlio mi ha fatto conoscere un DJ molto bravo, si chiama Aerochord.”

COME PENSI CHE SIA CAMBIATA LA SCENA MUSICALE DA QUANDO AVETE MOSSO I PRIMI PASSI FINO AD ORA?
“È completamente diversa. La musica ormai è un bene gratuito. Ma una cosa non cambierà mai: un buon pezzo sarà sempre un buon pezzo.”

QUALE È LA TUA FASE PREFERITA NEL PROCESSO DI COMPOSIZIONE DI UN ALBUM DEGLI EXTREME?
“Quella finale, quando è finito!”

IN CHE MODO PENSI CHE SIANO DIVERSI I PROCESSI DI SCRITTURA E PROMOZIONE DI UN ALBUM ADESSO RISPETTO AGLI INIZI DELLA VOSTRA CARRIERA?
“Il processo di scrittura per me non cambia mai. Però le radio adesso funzionano in maniera diversa, per cui band come gli Extreme pubblicano album per uno stuolo di fan irriducibili che poi faranno passaparola. I canali per fare promozione, inoltre, sono cambiati. Ai nostri tempi se un video veniva riprodotto con frequenza su MTV significava quasi sempre che si sarebbero venduti molti album e biglietti per i concerti. Adesso esistono altri canali, come Youtube e i social network, che si sono rivelati essere degli strumenti molto utili per noi”.

CHE PIANI HANNO GLI EXTREME PER IL FUTURO IMMEDIATO?
“Vogliamo registrare qualcosa di nuovo. Nel frattempo ci stiamo preparando a registrare un live di ‘Pornograffitti’ a Las Vegas, che verrà poi trasmesso in televisione e pubblicato in formato CD e DVD”.

GRAZIE MILLE, NUNO! L’INTERVISTA SI CHIUDE QUI. C’È QUALCOSA CHE VORRESTI DIRE AI TUOI NUMEROSI FAN ITALIANI?
“Non vediamo l’ora di esibirci per i nostri fan italiani, siete dei rocker straordinari. Siamo stati in Italia con gli Aerosmith l’anno scorso a giugno e siete stati un pubblico fantastico. Questa volta suoneremo una versione live di ‘Pornograffiti’ della durata di due ore e con dei bis speciali. A presto!”

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