FAIR WARNING – L’ Impero del Sole

Pubblicato il 13/01/2011 da

Dopo una pausa di sei anni dal 2000 al 2006 i Fair Warning sembrano ringiovaniti e tornati all’entusiasmo degli esordi con un rullino di marcia che ci ha consegnato due ottimi dischi in appena tre anni. La band teutonica da sempre legata in maniera speciale al mercato nipponico ha approfittato del ottimo momento di forma per regalare ai fan un sontuoso DVD a titolo “Talkin’ Ain’t Enough”, comprendente due recenti esibizioni del quartetto proprio nella terra del Sol Levante. Di questo e d’altro abbiamo parlato con lo storico chitarrista del gruppo Helge Engelke.

 

CIAO HELGE, PARLANDO DEL NUOVO CD/DVD “TALKIN’ AIN’T ENOUGH” COME MAI AVETE DECISO DI PUBBLICARE UN LIVE PROPRIO ORA ED INOLTRE SAPPIAMO DEL GRANDE SUCCESSO CHE RISCUOTETE IN GIAPPONE MA VISTO CHE IN QUEL PAESE AVEVATE GIA’ REGISTRATO IL PRECEDENTE “THE CALL OF THE EAST” NON AVETE MAI PENSATO DI REGISTRARE DA UN’ALTRA PARTE?
“Ciao! Si, è vero quel che dici però sono passati più di dieci anni dall’ultima registrazione live da te citata e in mezzo ci sono ben tre album in studio smaniosi di essere suonati dal vivo. No, sinceramente non abbiamo mai pensato di registrare altrove il concerto e la ragione è semplice: i Fair Warning hanno il seguito più grosso in Giappone, di conseguenza possiamo suonare in locali più grossi rispetto a quelli in cui suoniamo abitualmente in Europa. Infine c’è anche un discorso di luci; come abbiamo detto poc’anzi un audience più numerosa comporta un’arena più grossa, di conseguenza più luci e questo significa delle migliori condizioni per registrare un DVD”.

POTRESTI RACCONTARCI QUALCOSA IN PIU’ RIGUARDO QUESTO SPECIALE RAPPORTO CHE AVETE CON I FAN GIAPPONESI? QUALE CREDI SIA IL MOTIVO PER CUI LA VOSTRA MUSICA E’ COSI’ APPREZZATA NEL SOL LEVANTE?
“Noi abbiamo suonato in Giappone ogni qualvolta abbiamo pubblicato un nuovo disco e ti assicuro che alla fine abbiamo suonato molte più volte là che non nel nostro paese d’origine. Dunque stiamo parlando di un rapporto senza dubbio speciale che dubito di poter spiegare in maniera soddisfacente tuttavia credo bisogni risalire al nostro inizio per capire. Europa e Giappone soffrono della stessa malattia da sessant’anni a questa parte: ogni cosa che viene dall’America viene considerata una benedizione dal paradiso. Basta pensare che ancora oggi in entrambe gli stati ci sono persone che credono veramente che McDonalds sia qualcosa da mangiare, ma per fortuna ci sono delle eccezioni alla regola. All’inizio degli anni ’90 la nuova moda riversata dall’Atlantico fu il grunge, un fenomeno che i Giapponesi decisero di disprezzare profondamente e guarda a caso noi iniziammo la carriera proprio in questo periodo. Mentre in Europa tutti impazzivano per il grunge i Giapponesi erano felici di avere una band dall’Europa che suonasse il nostro tipo di musica, certamente questo fatto ha contribuito ad aumentare il nostro seguito da quelle parti”.

TORNANDO ALLLA NUOVA PUBBLICAZIONE A COSA SI RIFERISCE IL TITOLO “TALKIN’ AIN’T ENOUGH”?
“Per il nostro primo DVD usammo un alterazione del titolo di una nostra canzone e anche in questa occasione è venuta un’idea simile alla precedente. ‘Talkin’ Ain’t Enough’ ha convito tutti ed è riferito ad un passo del brano ‘Get A Little Closer’, inoltre il titolo rappresenta un riferimento anche alla fatidica domanda che ci fanno tutti sul perché del Giappone. Si, un sacco di parole spese per una spiegazione, ma a volte è molto meglio guardare ed ascoltare”.

POTRESTI RACCONTARCI QUALCOSA SU COME E’ AVVENUTA LA SCELTA DELLA SETLIST?
“La scelta della setlist è stato un processo lungo e doloroso che ci ha fatto discutere parecchio. Ovviamente non potevamo suonare tutte le canzoni che ogni singolo membro della band aveva in testa altrimenti sarebbe venuto fuori un concerto di quattro ore, quindi ti lascio immaginare…”.

QUAL’E’ STATO IL MOMENTO PIU’ BELLO DI SEMPRE SUL PALCO CON I FAIR WARNING?
“L’11 ottobre 2009 intorno alle 23:50, quando abbiamo iniziato a suonare ‘Still I Belive’. E’ stato grande…”.

E INVECE IL PIU’ BRUTTO MOMENTO SUL PALCO CON I FAIR WARNING?
“E’ avvenuto durante il tour con i Blue Oyster Cult nel 1998, eravamo già sul palco e stavamo per iniziare lo spettacolo quando improvvisamente è salito sul palco il loro manager il quale ci ha riferito che non avremmo suonato quella sera perché sarebbe stato troppo tardi per i BOC dopo di noi. Ovviamente avevano necessità di andare a letto presto, credo che cose spiacevoli succedano a chiunque quando si suona dal vivo, ma non suonare del tutto è la peggiore che ti possa capitare!”.

C’E’ UN GRUPPO O UN’ARTISTA CON IL QUALE SEI PARTICOLARMENTE FELICE DI AVER CONDIVISO IL PALCO?
“Bè direi il nostro primo tour in assoluto con i Giant, fu quanto meno degno di nota”.

HO NOTATO SOLO UNA CANZONE DALL ALBUM “4” NELLA SETLIST, PER CASO NON SIETE PARTICOLARMENTE SODDISFATTI DI QUEL LAVORO?
“No, ti assicuro che non ha a che fare con la nostra insoddisfazione la carenza di pezzi da ‘4’, come ti spiegavo prima non è stato semplice scegliere la setlist, in effetti da quel disco è stata scelta la sola ‘I Fight’ ma ti garantisco che spesso e volentieri durante i nostri concerti puoi sentire pezzi come ‘Heart On The Run’, ‘Find My Way’ e ‘Break Free’, semplicemente non è successo in questi due concerti immortalati”.

RECENTEMENTE AVETE SPESSO COLLABORATO CON L’ETICHETTA ITALIANA FRONTIERS COME VI SIETE TROVATI CON LORO E COME MAI PER QUESTA NUOVA PUBBLICAZIONE SIETE PASSATI ALLA CORTE DELLA SPV?
“Si abbiamo fatto alcuni dischi per la Frontiers e devo dire che ci siamo trovati sempre benissimo, sono bravi ragazzi con un grande amore per la musica. La SPV è l’etichetta della nostra città natale, Hannover, ed è successo che ad entrambe, gruppo e casa discografica, sia piaciuta l’idea di lavorare insieme”.

AVETE GIA’ INIZIATO A COMPORRE NUOVO MATERIALE PER UNA FUTURA RELEASE IN STUDIO?
“No, non ancora per la verità, non sono passati neppure due mesi da quando abbiamo finito di lavorare al DVD ed ora incombe la promozione dello stesso”.

COSA RICORDI DELLA TUA ULTIMA VOLTA IN ITALIA?
“Ricordo persone positive, il buon cibo e il locale in cui abbiamo suonato che era freddissimo! Ma ti assicuro che la situazione è migliorata sensibilmente quando abbiamo iniziato a suonare grazie alla grande reazione del pubblico”.

VUOI IN CHIUSURA LASCIARE UN MESSAGGIO AI LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Salute a tutti e mi raccomando date un ascolto a ‘Talking Ain’t Enough’ potete trovare un assaggio qua:  http://helgeengelke.com/, grazie!”.

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