FILTER – Cartolina dal fronte

Pubblicato il 22/09/2008 da

Dopo il viaggio coi fratelli DeLeo, presi in prestito da Stone Temple Pilots parcheggiati da un frontman problematico e burrascoso, Richard Patrick dona nuova vita ai suoi Filter, creatura rock-industrial giunta a mondiale notorietà per il singolone “Take A Picture” e per il fortunato (almeno negli States) “The Amalgamut”. Sono lontani i tempi in cui il ragazzo suonava la chitarra nei Nine Inch Nails: oggi la mente dei Filter è lucida, matura e pronta a riversare la sua rabbia costruttiva verso la politica e il sociale. Niente male per il fratellino della star di Terminator 2 e X-Files…

 
QUANDO TI SEI RESO CONTO CHE ERA ARRIVATO IL TEMPO DI RIFORMARE I FILTER, DOPO UNA PAUSA DI CINQUE ANNI?
“Quando ero in tour con gli Army Of Anyone (Patrick più i DeLeo degli Stone Temple Pilots, ndR) suonammo un set che comprendeva pezzi degli AOA., degli Stone Temple Pilots e dei Filter. E’ stato come tornare alla vita, e cantando ho realizzato che proprio i Filter sono la mia eredità ai posteri… fino a quel momento è come se me lo fossi dimenticato. Dopo la pubblicazione di ‘The Amalgamut’ andai in riabilitazione, divenni sobrio. Poi entrai negli Army Of Anyone, e recentemente, dopo aver completato un tour con loro, mi sono reso conto che era il momento giusto per un nuovo album dei Filter”.

NELL’ALBUM CI SONO FERME PRESE DI POSIZIONE CONTRO LA GUERRA: COME VIVI LA SITUAZIONE POLITICA ATTUALE?
“Non sono un ammiratore dell’amministrazione Bush, né delle bugie che ha raccontato al popolo americano. Ho dei seri problemi con quello che sta accadendo in Iraq e Afghanistan, e anche con le motivazioni che sono state addotte. Non vedo l’ora che venga eletto il nostro nuovo presidente Barak Obama, e che questo cominci il suo lavoro alla Casa Bianca. Il nostro paese ha bisogno di un cambiamento, ORA!”.

I FILTER SI SONO RICONGIUNTI CON FRANK CAVANAGH PER UN CONCERTO IN KUWAIT: VUOI RACCONTARCI DI QUESTA ESPERIENZA?
“Per te è il Sergente Cavanagh! Quando entrai negli Army Of Anyone, Frank entrò nell’esercito. Decidendo di esibirci in Kuwait, pensammo che Frank avrebbe avuto piacere ad unirsi a noi, in uniforme. E’ uno di noi ma è anche uno di loro… capisci cosa intendo? Fu bellissimo riunirci dopo quasi sei anni e suonare ‘Hey Man Nice Shot’, un momento indimenticabile”.

IL POPOLO AMERICANO SI E’ SEMPRE DIMOSTRATO PRONTO A MOSTRARE RISPETTO, SOSTEGNO E AMORE PER LE TRUPPE, ANCHE SE LA GUERRA A CUI PRENDONO PARTE E’ CONSIDERATA SBAGLIATA: COME SPIEGHI QUESTA APPARENTE CONTRADDIZIONE?
“I soldati non sono i politici. Ci sono uomini e donne a cui è stato ordinato di fare quello che è stato comandato dai politici. Durante la nostra visita in Kuwait abbiamo visto questi soldati coi nostri occhi, sono poco più che ragazzini. Abbiamo avuto la possibilità di dare un volto a queste truppe, di rendere umano il concetto. Stanno facendo il loro lavoro. Anche i Filter supportano le truppe in tutti i sensi e sono contrari a questa guerra”.

COME DESCRIVERESTE GLI UMORI E LE ATMOSFERE DI “ANTHEMS FOR THE DAMNED”? QUAL E’ IL CONCEPT CHE STA DIETRO AL DISCO?
“Si può dire che ‘Anthems…’ è un disco politicizzato e ricco di coscienza sociale. Penso che noi, come razza umana, stiamo causando un danno irreparabile al pianeta, e se non cambiamo il nostro modo di agire, non ci sarà nulla da lasciare ai nostri figli. L’album si conclude con una nota ottimistica, perché spero che tutti noi riusciremo a ricomporci e tenteremo di correggere ciò che stiamo facendo nella maniera sbagliata”.

I FILTER SFOGGIANO OGGI UNA FORMAZIONE COMPLETAMENTE RINNOVATA: COME HAI SCELTO I NUOVI MEMBRI?
“Per la prima volta nella storia dei Filter, la band è stata messa insieme basandosi sul talento dei componenti. Mika Fineo, il nostro batterista, è anche un eccellente produttore; Mitchell Marlow, il nostro chitarrista, è anch’esso un ottimo produttore che possiede i suoi studi personali – i Warrior Sound – in North Carolina; il nostro bassista John Spiker è anche un incredibile cantante… questi ragazzi sono super-talentuosi, sono davvero onorato di averli attorno a me”.

HAI VISSUTO BEI MOMENTI CON ROBERT E DEAN DELEO NEGLI ARMY OF ANYONE: COME VEDI LA REUNION DEGLI STONE TEMPLE PILOTS?
“E’ una cosa meravigliosa per i ragazzi. Robert, Dean e io siamo rimasti molto vicini e ci sentiamo spessissimo. Questa estate abbiamo anche suonato assieme agli STP, è stato bello dividere di nuovo il palco, anche se non nella stessa band. Filter e STP suonavano assieme sei anni fa, prima che esistessero gli Army Of Anyone, e ora siamo ancora qui, sempre sullo stesso palco…è incredibile”.

COME SEI ARRIVATO A COLLABORARE CON WES BORLAND, JOHN 5 E JOSH FREESE?
“Io e Wes abbiamo suonato per un certo periodo nella stessa band, i Damning Well. John 5 è mio amico da molto tempo, ha delle abilità straordinarie sia come musicista che come scrittore, abbiamo sempre desiderato lavorare insieme. Infine il mio produttore, Josh Abraham, mi ha fatto conoscere Josh Freese. Il suo lavoro su quest’album è incredibile e considero lui una gran persona”.

DIVENTARE PADRE HA IN QUALCHE MODO CAMBIATO LA TUA SENSIBILITA’ COME ARTISTA?
“Esser diventato padre ha cambiato il mio modo di vedere il mondo, quindi credo abbia avuto effetto anche sulle cose che scrivo. Voglio che mia figlia mi guardi e pensi che suo padre abbia avuto qualcosa da dire su quello che stiamo facendo a questo pianeta”.

ESSERE SOBRIO INVECE HA CAMBIATO L’ETICA DEL TUO LAVORO?
“Aver smesso di bere ha cambiato la mia intera esistenza. Sarei già morto se non avessi smesso di bere. La mia vita è cambiata. Faccio le cose meglio e più velocemente da lucido”.

COME VEDI IL TUO FUTURO NELL’INDUSTRA MUSICALE E CON LE MAJOR? CONDIVIDI LA FILOSOFIA DI RADIOHEAD E NINE INCH NAILS?
“Amo le sperimentazioni che si stanno sviluppando, perché il sistema delle etichette è ormai guasto e non credo si sistemerà mai. Ecco il motivo per cui, anche io, ho fatto un lavoro indipendente. E’ evidente: se il modo di fare affari non viene cambiato, per questi conglomerati è finita”.

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