FOMENTO – La guerra agli emo è iniziata

Pubblicato il 19/01/2010 da

 

I Fomento ci hanno stupito da subito, al primo casuale contatto su MySpace, di fatto ancora il social network irrinunciabile per quanto riguarda la musica. Un attacco frontale degno di paragoni importanti, che scoprimmo con orgoglio venire dalla Capitale, accompagnato da un’estetica professionale e vincente. Lo sgomento fu raddoppiato allo scoprire che tutto ciò che potevamo sentire e vedere è stato autoprodotto, senza l’appoggio di etichette o management, a dimostrazione che nell’era del web 2.0 anche Roma può essere al centro del mondo. “Non è la paura a governarlo, ma solo l’irrequietezza, una cresciuta percezione delle cose”: come Leonida il frontman della formazione Marco Krasinski è anche il principale PR, oltre ad essere il grafico e il producer di questa realtà degna di essere sdoganata: in occasione della firma con la Coroner Records e della pubblicazione mondiale di “Either Caesars Or Nothing” andiamo a conoscere meglio i Fomento tramite le sue parole…

 

 

LA VOSTRA BIOGRAFIA DICE CHE AVETE DEBUTTATO IL 06/06/06 NELLA VOSTRA CITTA’ NATALE, ROMA: UN ONORE CHE NON SPETTA A MOLTI, E’ STATO TUTTO CALCOLATO?
“In realtà  no, è stato tutto molto casuale ed inaspettato. Ci eravamo formati qualche mese prima ma avevamo già scritto qualche pezzo quando ci hanno scritto i MotherStone per suonare con loro al Traffic (locale alternativo storico della capitale). Non abbiamo saputo dire di no!”.
 
SEMPRE SULLA VOSTRA BIOGRAFIA SI NOTA COME MATTEO SIA VERAMENTE GIOVANE (CLASSE 1989), DOVE L’AVETE SCOVATO?
“L’ho scovato a casa mia…è mio fratello! Diciamo che è cresciuto a pane e Slayer quindi era naturale che prima o poi andasse a finire così. Quando diciamo che i FOMENTO sono una fratellanza è perché è letteralmente così”.

IL VOSTRO DEBUTTO E’ STATO ACCOLTO CON ENTUSIASMO DALLA CRITICA (E NON POSSIAMO CHE ESSERE D’ACCORDO, ndR), COM’E’ IL RISCONTRO DEL PUBBLICO?

“Il risconto fino ad ora è stato incredibile e speriamo che lo saranno in qualche modo anche le vendite. Alcune recensioni sono state veramente pazzesche e ci scrivono in molti per supportarci e non può che farci piacere. Su una rivista ci hanno definiti ‘nuovi eroi nazionali’, ‘forse hanno esagerato, però rispetteremo e difenderemo l’onore del metallo romano fino la morte!”.
 
COME AVETE OTTENUTO DEI RISULTATI TANTO SOPRA LA MEDIA CON L’AUTOPRODUZIONE? SIETE STATI IN QUALCHE MODO FACILITATI DA CONDIZIONI ECONOMICHE FAVOREVOLI?
“In realtà  l’unico segreto è stato il duro lavoro. Ci abbiamo messo un anno di prove su prove per preparare il disco in tutto e per tutto. Weekend interi passati a curare ogni riff. Per fare un esempio abbiamo finito di scrivere il disco circa due mesi prima di entrare in studio, quindi una volta sul posto, pronti alla registrazione, ci abbiamo messo veramente poco perché oltre ad essere preparati avevamo le idee chiare su tutto. Questo ci ha permesso di risparmiare una barca di soldi che poi abbiamo investito per la promozione del disco e soprattutto per cercare un’etichetta che fosse interessata al nostro progetto”.
 
COSA VI HA PORTATO A SCEGLIERE CORONER RECORDS?
“I ragazzi della Coroner Records hanno subito creduto nel nostro progetto e si sono messi a lavorare duro per far uscire il disco in tutto il mondo. Un entusiasmo e una professionalità del genere è stata molto di più di quanto avessimo potuto immaginare o sperare. Per questo siamo stra-felici di far parte della loro etichetta e speriamo che la collaborazioni dia grandi risultati nel futuro”.
 
QUAL’E’ IL GRUPPO DELLA CORONER A CUI VI SENTITE PIU’ AFFINI?
“Nonostante sia nata da un anno il roster della Coroner è già pieno di gruppi veramente validi e trita-ossa. La cosa che stupisce è che ce n’è veramente per tutti i gusti e da tutto il mondo. I Destrage ci piacciono un casino e pure i due gruppi greci sono delle belle macchine da guerra. Magari prima o poi avremo anche l’occasione di organizzare un ‘Coroner Records Tour’ o qualcosa del genere, vedremo”.
 
CHE TIPO DI CONTRATTO AVETE FIRMATO?
“Abbiamo un contratto di cinque anni, ovviamente in esclusiva, per la commercializzazione, distribuzione e promozione ‘Either Caesars or Nothing’. Per una band underground, meglio di così si muore”.

DOPO IL VIDEOCLIP ISPIRATO A 300 DOBBIAMO ASPETTARCI UN MONTAGGIO DI CLASH OF THE TYTANS?
“Potrebbe anche essere, mai dire mai! Il trailer sembra veramente figo quindi vedremo come va a finire. Il montaggio di ‘The die is Cast’ versione 300 l’ha fatto Matteo e devo dire che avuto veramente tanto successo. In realtà in questi mesi Frank Miller ha cominciato a disegnare un prequel/sequel di 300 che parlerà della battaglia di Maratona quindi ad essere sincero attendo con curiosità più questo seconda cosa eheh”.

SE PROPRIO VOGLIAMO TROVARE UN NEO NEI FOMENTO POSSIAMO PUNTARE IL DITO SULLA VOSTRA MODESTA ATTIVITA’ LIVE: E’ TANTO DIFFICILE SUONARE DEGNAMENTE IN ITALIA?
“Purtroppo sì. Devo dire che in tre anni di  vita non possiamo poi lamentarci e ho fatto veramente l’impossibile per portare in giro l’armata Fomento a suonare in tutt’Italia. Qualche soddisfazione ce la siamo anche tolta aprendo per gli Hatesphere, All Shall Perish o per i Bonded by Blood. Speriamo che con l’uscita del disco qualcosa in più succeda e si riesca a spargere il metallo romano ancora di più!”.

QUANTO PUO’ L’ESTETICA E LA MODA ROVINARE LA SCENA MUSICALE?
“Il look, la moda, i trend possono essere la fortuna e la rovina di una scena musicale. Come saprai è un tema a noi molto caro tant’è che abbiamo scritto una canzone su questo tema ‘Kill Fashioncore’. Non ci importa molto che i ragazzini emo si trucchino o che si vestano come dei transessuali sfigati, il problema è che questa roba viene prima della musica, viene prima di tutto. Per me l’unica eccezione per la quale accetto che un musicista e/o un suo fan si trucchi e si vesta in modo ridicolo è se fa parte di una cover band dei Kiss”.
 
VI SIETE AUTO-DEFINITI SLAYER CORE. C’E’ QUALCHE ETICHETTA O GRUPPO A CUI SIETE STATI ASSOCIATI MA DA CUI VOLETE DICHIARATAMENTE PRENDERE LE DISTANZE?
“In realtà  a definirci così è stato Damiano dei Payback (gruppo HC leggendario di Roma) e devo dire che anche se a volte è stato un po’ fuorviante per diversi recensori su quello che poi effettivamente facciamo ci è sempre piaciuta molto questa definizione. Siamo ben consci che purtroppo l’etichetta più facile da darci è quella di metal-core e c’è poco da fare, basta che non ci facciate passare per roba tipo KillswitchEngage e famiglia perché i ritornelli effeminati proprio non fanno parte del nostro repertorio”.
 
I FOMENTO SI SONO DISTINTI SIN DAI PRIMI GIORNI ANCHE PER LE GRAFICHE MOLTO CURATE DEL VOSTRO BIGLIETTO DA VISITA PRINCIPALE, MYSPACE. CHI SE NE OCCUPA?
“Me ne sono sempre occupato io. Di fronte a ragazzini sedicenni che mi chiedevano mille euro per farci le grafiche o il Myspace ho deciso di rimboccarmi le maniche e ho fatto tutto da solo. Credo che alla fine il risultato sia più che soddisfacente, no? L’artwork del disco invece l’ha realizzato insieme a me Davide della Nerve Design (Nile, Legions of the Damned, Stigma, Extrema)”.
 
QUANTO VI HA AIUTATO MYSPACE NEL VOSTRO ESORDIO?

“Il MySpace è sempre stato lo strumento principale con il quale ci siamo fatti conoscere. Non saremmo riusciti a realizzare nulla senza di esso. Adesso che c’è pure FaceBook speriamo riuscire di sfruttare al meglio anche quest’altro social network. Twitter è ancora un po’ un’incognita però vedremo, in America lo usano tutti, ci sarà un perché”.
 
COSA BOLLE IN PENTOLA PER LA PROMOZIONE DI “EITHER CAESARS OR NOTHING”?
“Negli ultimi due mesi mi sono dedicato al promozione del disco a testa bassa, tra interviste, recensioni e quant’altro ce n’è veramente per occuparti a tempo pieno. E’ in arrivo un gran bel Release Party a Marzo/Aprile a Roma e poi altre date per tutta la Primavera/Estate. Inoltre abbiamo in cantiere di fare un video per The Die is Cast ma è tutto ancora tutto molto top secret quindi non vi resta che seguirci su MySpace (www.myspace.com/fomento) per avere news sempre aggiornate”.

SUL VOSTRO MYSPACE AVETE PUBBLICATO, TEMPO FA, UN “LOOKING FOR A SINGER”. CAMBIAMENTI IN VISTA?
“In realtà  sì! Era già da diverso tempo che pensavamo di aggiungere anche un cantante alla nostra line-up per aggiungere ancora più brutalità e distruzione dal vivo. Penso che per inizio 2010 faremo l’annuncio definitivo di chi si sarà aggiudicato il posto. Sono più di 5 mesi che facciamo provini e dobbiamo essere sicuri di trovare la persona giusta ;) Io continuerò a cantare ma in forma decisamente ridotta. Diciamo che sarò una corista di tutto rispetto”.
 
SIETE GIA’ AL LAVORO SU NUOVI PEZZI?
“Si abbiamo già un paio di pezzi in cantiere che forse saranno pronti a breve. Abbiamo scelto un’interessante direzione ancora più  brutale e diabolica per il nuovo materiale da scrivere quindi aspettatevi ancora più cattiveria e violenza dal prossimo disco dei Fomento!”.

C’E’ QUALCHE FORMAZIONE NELL’UNDERGROUND ROMANO CHE MERITA DI ESSERE CONOSCIUTA E CHE VOLETE CONSIGLIARE AI NOSTRI LETTORI?
“Sicuramente i MotherStone per chi fosse interessato ad una versione death dei Lacuna Coil o qualcosa del genere. I WitHate per tutti gli amanti di Pantera e soci o i ToKill per i fan di Wall of Jericho e dell’hardcore a 200 km/h. E poi ci sono tanti altri gruppi fantastici: Camion, Southern Drinkstruction, Absolute Terror Field, Following the Shade…”.

 

 

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