Non si ferma l’ascesa dei Forgotten Tomb, che con il nuovissimo “Under Saturn Retrograde”, uscito per Agonia Records, hanno confermato in toto tutti i loro pregi e la loro forte personalità. Incurante delle critiche per il presunto “ammorbidimento” messo in atto con il precedente “Negative Megalomania”, la band nostrana è andata dritta per la propria strada, dando alle stampe un lavoro ancora più sfaccettato e ricco di influenze non comuni per la cosiddetta “depressive” black metal band media. Ancora una volta, inoltre, è ulteriormente migliorata la forma (produzione, artwork), così come la generale compattezza del songwriting, oggi ormai del tutto personale e facilmente identificabile. Insomma, i Forgotten Tomb nel 2011 sono una band che è davvero difficile ignorare. Siamo dunque convinti che, grazie anche alla loro attitudine senza compromessi – qui pienamente espressa dal frontman Herr Mornid in sede di intervista – le soddisfazioni e i risultati non tarderanno ad arrivare.
BENTORNATI! CI È VOLUTO DEL TEMPO PER VEDERVI TORNARE CON UN NUOVO ALBUM. QUALI SONO LE RAGIONI? AVETE AFFRONTATO IL SONGWRITING IN MANIERA DIFFERENTE QUESTA VOLTA, NON AVEVATE MOLTA ISPIRAZIONE OPPURE AVEVATE SEMPLICEMENTE ALTRE PRIORITÀ NELLA VITA?
“Ciao e grazie per lo spazio. In effetti, questa volta abbiamo impiegato un po’ più tempo. In realtà, sono stati anni abbastanza impegnativi. ‘Negative Megalomania’ è uscito nel gennaio 2007 e abbiamo passato tutto l’anno a fare concerti in Europa. Inoltre, nel 2007 ho ristampato anche il vecchio demo ‘Obscura Arcana Mortis’ tramite Eerie Art Records. Nel 2008 ci siamo presi una sorta di pausa per riordinare le idee e per lavorare su alcuni side-project, oltre a qualche sporadica apparizione live. Nel 2009 mi sono dovuto occupare di alcune questioni burocratiche, dopodichè ho iniziato la composizione vera e propria dei nuovi brani. Nel frattempo abbiamo registrato ‘Vol.5: 1999/2009’ e ricominciato a suonare dal vivo. Nel 2010 ho lavorato sulla release di ‘Vol 5’, che ha occupato parecchio tempo, ed abbiamo anche suonato 13 o 14 date in giro per l’Europa come promozione all’album. Nel frattempo ho completato la stesura del nuovo materiale e l’ho provato con la band. Abbiamo poi iniziato le registrazioni di “Under Saturn Retrograde”, completate agli inizi del 2011. In mezzo a tutto questo, se consideri che tutti i membri della band hanno lavori, famiglie, altre band e via dicendo, il tempo ci è volato via fin troppo alla svelta”.
“UNDER…” MI SEMBRA TUTTO SOMMATO SEGUIRE LE COORDINATE DI “NEGATIVE MEGALOMANIA”, MA VI SI RINTRACCIANO COMUNQUE DELLE SOSTANZIALI DIFFERENZE. I BRANI SONO MEDIAMENTE PIÙ CORTI E QUA E LÀ SI SONO FATTE STRADA DELLE NUOVE INFLUENZE. SIETE D’ACCORDO?
“Ho effettivamente snellito un po’ la struttura delle canzoni. La durata dei brani rimane quasi sempre superiore alla media, ma ho comunque lavorato con un tipo di struttura tipicamente ‘rock’. Credo che l’economia dell’album ne abbia giovato non poco, infatti rispetto ai vecchi dischi, che ascoltati per intero potevano risultare un po’ pesanti, questo invece scorre che è un piacere. Non che i vecchi brani non andassero bene, ma trovo che i nuovi siano più immediati e riconoscibili, molto adatti anche alla situazione live. In compenso ho lavorato molto sugli arrangiamenti, quindi se da un lato la struttura è più lineare, dall’altro gli arrangiamenti sono molto più curati del solito. Credo che nel complesso il disco sia molto omogeneo e scorrevole. Puoi sentirci dentro del black metal, del dark anni ’80, del punk, del rock anni ’70, dello sludge/doom… Tutto rivisitato nell’ottica inconfondibile dei FT. Ogni canzone ha elementi nuovi ed altri tipici del nostro stile mischiati insieme. Inoltre, questa volta ho lavorato un po’ di più sulla voce pulita e ho adottato un approccio più vario. Credo anche di aver molto migliorato il mio stile, infatti le clean vocals sul nuovo disco suonano molto meglio che su ‘Negative Megalomania’”.
“SHUTTER” HA INFATTI QUASI UN FEELING SLUDGE/SOUTHERN METAL IN CERTI TRATTI. COME È NATO QUESTO PEZZO?
“Sono sempre stato un grande fan dei Black Sabbath, così come del doom metal tradizionale e del southern rock e penso che queste influenze abbiano finalmente trovato un posto nella nostra musica, seppur non in maniera preponderante. Prima di ‘Negative Megalomania’, sarebbe stato molto difficile includere questi suoni, ma ora si adattano molto bene a quello che facciamo. Inoltre, la corrente sludge e in generale tutte le band della Louisiana e del Sud degli States sono tra le mie preferite di sempre e questa non è certo una novità per chi mi conosce da tempo, tant’è vero che suono anche in un’altra band (i Tombstone Highway) che mischia puro southern rock e metal”.
“JOYLESS” INVECE HA UN’IMPRONTA GOTHIC PIUTTOSTO MARCATA. HO SEMPRE TROVATO DELLE INFLUENZE KATATONIA, PARADISE LOST O NOVEMBRE IN MOLTI VOSTRI BRANI, MA FORSE QUESTO A OGGI È L’EPISODIO PIÙ CATCHY DEL VOSTRO REPERTORIO. CHE NE PENSATE?
“Una canzone come ‘Joyless’ è senza dubbio molto ‘catchy’ ed orecchiabile, anche se nell’album ci sono comunque altre canzoni estremamente pesanti, come ‘Shutter’, ‘Downlift’, ‘Under Saturn Retrograde Pt.I’, per esempio. Penso che sia la stessa cosa per tutti i nostri album, la melodia è sempre presente, ma anche l’aggressività e la pesantezza. I nostri album sono imprevedibili, il prossimo potrebbe essere meno melodico di questo, chi lo sa? Tutto dipende dall’ispirazione. Se ho una manciata di belle canzoni, non mi interessa se sono più o meno melodiche, meritano di essere incluse su un disco. Un pezzo come ‘Joyless’ a mio avviso è strutturato perfettamente, in poco più di 4 minuti c’è una ricchezza di arrangiamenti e di riff memorabili veramente notevole. Erano anni che la tenevo nel cassetto, perlomeno dal 2004, quindi è bastata una ri-arrangiata e finalmente sono riuscito ad includerla su un disco della band. Le band che tu hai citato come influenze sono tutte ottime e sicuramente le apprezzo, in particolare i Paradise Lost che amo da sempre, però io credo che in questo nostro nuovo disco di Katatonia ci sia veramente poco o nulla. Ormai è diventata un po’ una tendenza dire che assomigliamo ai Katatonia, forse perchè abbiamo partecipato al loro tribute-album nel 2005, ma in realtà negli ultimi 2 dischi di FT di Katatonia io ci sento veramente pochissimo, anche perchè quando compongo non ho mai pensato di voler fare qualcosa di simile ai Katatonia. Tra l’altro, il loro ultimo disco non m’è piaciuto per niente. Per un pezzo come ‘Joyless’ io più che di ‘gothic’ o di Katatonia parlerei di dark-Wave o post-punk anni ’80, generi a cui mi sento decisamente più vicino, con band come Sisters Of Mercy, The Cult, Joy Division, primi Litfiba (fino a ‘3’), Bauhaus e via dicendo”.
AVETE INCLUSO ANCHE UNA COVER DEGLI STOOGES, “I WANNA BE YOUR DOG”… COME È MATURATA QUESTA SCELTA? CHI È IL FAN ALL’INTERNO DELLA BAND?
“Sicuramente il fan sono io, anche se tutti più o meno apprezzano Iggy nella band. In origine avrei voluto fare qualcosa di ‘Raw Power’, dal momento che è il mio preferito di Iggy & The Stooges, nonchè uno dei miei album preferiti di tutti i tempi, ma la maggior parte del materiale non era in linea con il resto delle nostre canzoni. Inoltre, abbiamo scelto ‘I Wanna Be Your Dog’ perché è più conosciuta e anche perché tutte le versioni che abbiamo sentito fatte da altre band prima di noi facevano davvero cagare! Anche quella fatta dagli Slayer era una stronzata, hanno pure cambiato titolo e testo trasformandola in una porcata machista, veramente patetici. Non me ne vogliano i fan degli Slayer, che apprezzo pure io (fino a un certo periodo perlomeno), ma lì hanno veramente svaccato! Credo che noi invece abbiamo dato al brano un feeling punk d’altri tempi, suona davvero nichilista e violento. Quasi la preferisco rispetto all’originale! Questa operazione di ‘revisione’ sarebbe stata quasi impossibile da fare con un pezzo di ‘Raw Power’, perche quell’album è fottutamente perfetto così com’è!”.
“SPECTRES OVER VENICE”, GIÀ INCLUSA NELLA RACCOLTA DELLO SCORSO ANNO, È UN ALTRO DEI BRANI MIGLIORI DELL’ALBUM. COME È NATO QUESTO PEZZO? TROVO L’ASSOLO CENTRALE MOLTO ISPIRATO DAI PARADISE LOST (COSA A ME ASSAI GRADITA), MA IN GENERALE È UNO DEI BRANI CHE PIÙ PALESA LA VOSTRA ATTUALE MATURITÀ.
“Sì, in effetti l’assolo centrale di ‘Spectres…0 è molto in linea col modo di suonare di Greg Mackintosh dei Paradise Lost, infatti è stato composto da me, che sono un fan del suo stile (gli altri assoli in genere sono ad esclusivo gusto dell’altro nostro chitarrista, Razor SK). Comunque, a parte quel piccolo omaggio, il brano brilla di luce propria e credo che in effetti sia tra i migliori del disco. E’ perfettamente in linea col nostro stile, ma include anche qualche parte molto anni ’70 e ‘sabbathiana’, tipo il finale, che secondo me ha quell’epicità malinconica tipica di alcuni dischi del periodo. Rispetto alla versione di ‘Vol 5′, che praticamente era registrata live in studio, qui abbiamo curato maggiormente i suoni e utilizzato le chitarre acustiche, che hanno dato il tocco magico definitivo al pezzo. E’ indubbiamente un brano d’atmosfera e chiude degnamente il disco. A livello lirico è fondamentalmente un omaggio alla bellezza sinistra e decadente della Venezia di notte, nonchè alla laguna. E’ una città ed una zona che amo particolarmente e che per fortuna posso visitare varie volte all’anno, dato che la mia ragazza vive da quelle parti”.
LA VOCE PULITA È DIVENTATA UN ELEMENTO MOLTO IMPORTANTE NEL VOSTRO SOUND. È SEMPRE STATA VOSTRA INTENZIONE UTILIZZARLA, OPPURE VI SIETE RESI CONTO DELLE SUE POTENZIALITÀ SOLO NEGLI ULTIMI ANNI, QUANDO MAGARI I VOSTRI GUSTI SONO CAMBIATI? QUAL È STATO IL PROCESSO CHE VI HA PORTATO AL MIX ATTUALE DI SCREAMING E PULITO?
“Mah… innanzitutto i nostri gusti sono sempre stati molto vari, quindi non pensare che all’epoca di ‘Songs To Leave’ o ‘Springtime Depression’ ascoltassimo solamente black metal… Anzi! Voglio dire, ho iniziato ad ascoltare metal e hard rock nel 1988, poi pochi anni dopo mi sono dedicato principalmente al metal estremo, ma non ho mai smesso di ascoltare i classici o cose che esulano dall’ambito oltranzista. Forse è proprio per questo che rispetto alla maggior parte delle band provenienti dal nostro ambiente siamo riusciti ad evolverci e ad includere atmosfere diverse nella nostra musica. Credo che alternare voce pulita e screaming possa aiutare ad incarnare meglio lo spirito dei singoli brani, quindi perchè no? E’ come se fosse un assolo di chitarra, se ci sta bene si mette, se no si fa senza. Noi non abbiamo l’esigenza di forzare la voce pulita oppure di fare tutto o niente: la inseriamo dove funziona e dove può rendere più interessante o atmosferico un pezzo. Io dico sempre che una band come gli Acid Bath aveva avuto l’intuizione giusta e che tutt’ora rimane un esempio da seguire per gruppi come il nostro. Di certo invece non mi piace come usano i due stili vocali le band metalcore, che risultano solamente trendy e tutte uguali tra loro”.
COME DESCRIVERESTI LA VOSTRA EVOLUZIONE MUSICALE DAGLI ESORDI A OGGI? VI È UNA BAND ALLA QUALE VI SENTITE PARTICOLARMENTE AFFINE, ALMENO A LIVELLO ATTITUDINALE?
“Non credo ci sia una band in particolare che ci ha influenzato più di un’altra. Quel che posso dire è che tutte le cose che possono averci influenzato finiscono più o meno nell’anno 1996. Quel che è uscito dopo, salvo rarissimi casi, non ha influito in alcun modo sullo stile della band. E comunque ascoltiamo musica da talmente tanto tempo che abbiamo assorbito cose di ogni genere… Musicalmente parlando, forse i Paradise Lost, i Type O Negative e Burzum hanno significato qualcosa di veramente particolare per me ai tempi. Ma anche i Black Sabbath… E molte altre band di vario genere… E’ difficile da dire. A livello attitudinale, siamo una band molto indipendente, abbiamo sempre avuto la nostra linea di pensiero e continueremo su quella strada; diciamo che io mi sento molto vicino alla mentalità sovversiva ed ostile delle vecchie band punk, oppure a cose come GG Allin o Iggy & The Stooges, dove c’era uno scontro persino con il proprio pubblico. Anche i Type O Negative per certi versi avevano uno spirito simile al nostro, nell’unire miseria e humour caustico. In generale mi sento in sintonia con le band che fanno sempre quel che vogliono fregandosene di tutti e andando contro ai clichè e ai ‘leccaculismi’ vari. Apprezzo chi ha il coraggio di essere una voce fuori dal coro”.
PER LA PRIMA VOLTA, L’ARTWORK DEL DISCO NON È IN BIANCO E NERO. COME MOTIVATE QUESTA DECISIONE? VUOLE SOTTOLINEARE UN NUOVO INIZIO PER IL GRUPPO?
“Beh, in realtà neanche l’artwork di ‘Vol 5’ era in bianco e nero. Comunque, la motivazione è che l’artwork realizzato dall’artista Dani2Hell era estremamente interessante e quindi non ci siamo posti nemmeno il problema se fosse a colori o meno: ci piaceva ed era perfetto per il disco, quindi l’abbiamo usato. Inoltre negli ultimi anni anche altre band hanno incominciato ad usare come copertina immagini di edifici abbandonati e via dicendo, quindi abbiamo voluto distaccarci dalla massa anche in questo. Per lo stesso motivo, non usiamo il bianco e nero ed abbiamo abolito i caratteri gotici dai titoli dei dischi. Quando guardi il banco di una distro black metal ad un concerto, non si distinguono i titoli e i nomi dei gruppi guardando i CD ‘di costa’, sono tutti identici!”.
IMMAGINO CHE DALL’USCITA DI “NEGATIVE MEGALOMANIA” ABBIATE RICEVUTO PARECCHIE CRITICHE DAI FAN DELLA PRIMA ORA E PRESUMO CHE LO STESSO STIA AVVENENDO PER IL NUOVO DISCO. COME GESTITE LA SITUAZIONE? LEGGETE I COMMENTI IN RETE? VI INTERESSA COSA PENSA IL PUBBLICO E/O LA CRITICA?
“C’è sempre qualcuno che protesta per qualcosa per ogni nuovo album che facciamo uscire… Non si può accontentare tutti. Dobbiamo soddisfare noi stessi in primis con un nuovo album. Se poi agli altri piace, va benissimo, altrimenti significa che non sono pronti a capire la nostra evoluzione, o che hanno gusti diversi dai nostri. Ci stiamo abituando ad essere fraintesi, sottovalutati e sempre in anticipo sui tempi. E’ il destino di tutte le grandi band. Ormai la maggior parte delle persone inizia ad apprezzare un nostro nuovo album 3 anni dopo la data d’uscita. E’ successo lo stesso con ‘Love’s Burial Ground’, poi con ‘Negative Megalomania’… Più diventiamo popolari e più riceviamo critiche, è normale. Anzi, non lo è, ma la maggior parte della gente ragiona per clichè e per sentito dire, non in base ai propri gusti o alla qualità della musica. Ecco perché a volte sembriamo mancare di rispetto ai nostri fan e spesso veniamo criticati. La maggior parte di loro non può tenere il passo con la nostra evoluzione, ma noi non possiamo certo fermarci solo perché qualche ragazzino sedicenne è troppo lento a seguirci o perchè non sa un cazzo di musica. Io non rispetto le persone che non rispettano i nostri album più recenti. Sembra che la tendenza attuale sia volere album tutti uguali dall’inizio alla fine; ogni minima novità viene interpretata come qualcosa ‘poco inerente al resto dei pezzi’ e stronzate simili. La maggior parte della gente non riesce a concepire che una band faccia un pezzo più sperimentale e uno più classico. Vogliono o tutto sperimentale o tutto classico. E’ per questo che poi escono dei dischi che fanno cagare e sono mortalmente noiosi. Se poi ci aggiungi che persino sulle riviste ormai scrivono ragazzini che ascoltano metal da 2 anni, come si può reputare affidabile quello che si legge in giro? Riguardo ai commenti in rete, non è una novità che ci sia un mucchio di gente che ci insulta o che dice cazzate abnormi su di noi come persone e come musicisti, ma dopo tutti questi anni ci abbiamo fatto il callo. Certo, alcune recensioni ignoranti fanno girare le palle, ma alla fine dei conti non ce ne frega un cazzo! Abbiamo sempre fatto quello che volevamo e il tempo ci ha dato ragione. Non ho bisogno che qualcuno venga a dirci che i nostri dischi spaccano il culo: lo so già. E soprattutto, non prendo in considerazione critiche da persone che non hanno nemmeno speso i soldi per comprare uno dei nostri dischi. I nostri ascoltatori per il momento non mi pagano certo lo stipendio, quindi se non apprezzano quello che facciamo non me ne frega un cazzo! Possono sempre prendere loro una chitarra in mano e provare a fare qualcosa di meglio, così ci facciamo due risate. La cosiddetta ‘Internet Generation’ può andarsene affanculo. Farebbero meglio ad alzare il culo da davanti al computer e venire ai nostri concerti, specialmente se hanno qualche critica da muoverci. Vi aspettiamo a braccia aperte…”.
POSSIAMO CONSIDERARE I FORGOTTEN TOMB UNA VERA BAND OGGI O SI TRATTA ANCORA PRINCIPALMENTE DEL TUO PROGETTO PERSONALE? QUALI SONO LE DINAMICHE E I RUOLI ALL’INTERNO DEL GRUPPO?
“Io continuo ad essere il compositore principale, tant’è vero che sul nuovo disco ho scritto tutto io come ai primi tempi, ma nel corso degli anni FT è sicuramente diventato più ‘band’ che singolo. Ora tutti danno il loro contributo in fase di arrangiamento e registrazione, ma anche a livello decisionale spesso ne discutiamo in 4. In particolare io e il bassista Algol siamo quelli più attivi a livello promozionale ed organizzativo, anche perchè rispetto agli esordi ora ci sono molte più cose di cui occuparsi e quindi fare tutto da solo per me sarebbe difficile. A livello compositivo ovviamente io dò la direzione principale per ogni disco, ma se poi gli altri vogliono partecipare con qualche riff o qualche idea sicuramente possono farlo, come ha già fatto il chitarrista Razor SK in passato”.
HO NOTATO CHE CON IL PASSARE DEL TEMPO I TESTI SONO DIVENTATI PIÙ SARCASTICI. SI PUÒ DIRE LO STESSO PER QUELLI DI “UNDER…”? QUALI SONO LE TEMATICHE CHE HAI AFFRONTATO QUESTA VOLTA?
“Il fatto di credere in determinati concetti non significa che non si possa talvolta fare una battuta o prendere in giro qualche atteggiamento che a nostro avviso è ridicolo, tipo la boria di certi giovani black metallers (concetto che ho ben espresso nello scorso album col testo di ‘Negative Megalomania’). Amo lo humour nero e la provocazione. L’odio che ci riversa addosso certa gente a causa dei nostri atteggiamenti giudicati ‘poco true’ mi carica sempre moltissimo, a suo modo è una fonte d’ispirazione. Mi piace prendermi gioco delle persone che considero inferiori. Se uno s’indigna per una cosa che dico, io rilancio con un’offesa ancora più pesante. Mi diverte la gente che se la prende per cose futili. Il mio modo di fare humour è il cinismo, anche nella vita quotidiana al di fuori della musica. La costante dei testi e dei concetti espressi da FT è comunque sempre stata la glorificazione della negatività e di tutto ciò che è favorevole all’annientamento dell’essere umano, senza eccezioni. Questi concetti ovviamente sono stati espressi in modi diversi nell’arco degli anni; nei primi anni il motore dei testi era l’auto-distruzione e la depressione, mentre nel materiale più recente è l’odio indiscriminato per l’umanità, per il benessere e per ogni forma di pietà e misericordia. I testi di ‘Under Saturn Retrograde’ seguono la linea tracciata da ‘Negative Megalomania’, schiacciando ulteriormente sul pedale del nichilismo e della propaganda negativa. Non c’è spazio per stupidi buonismi nel concept di FT. Non ho intenzione nè di salvare nè di aiutare nessuno. Non sono qui per fare del bene al mondo, semmai per il contrario. Il mondo non mi ama e io non amo il mondo. L’ostilità e il disprezzo sono le uniche cose che voglio offrire di me stesso al mondo e alla gente. Tutto quello che voglio condividere con il pubblico e con l’esterno è la negatività. Sicuramente avrò anche dei lati positivi, ma li tengo per la mia vita privata. Per gli estranei, deve esistere solo il peggio di me, non meritano altro. Credo sia abbastanza chiaro che la società non mi piace per niente”.
SIETE UN GRUPPO PIUTTOSTO ATTIVO SUL FRONTE LIVE, DI CERTO MOLTO DI PIÙ RISPETTO AD ALTRE BAND DEL VOSTRO GENERE. COME SIETE SOLITI AFFRONTARE UN CONCERTO? CHE COSA ACQUISTANO I VOSTRI BRANI IN QUESTA DIMENSIONE? CERCATE DI RIPROPORLI FEDELMENTE O PENSATE CHE LIVE E STUDIO DEBBANO ESSERE ESPERIENZE DIVERSE?
“In genere cerchiamo di riproporli fedelmente. E’ chiaro che certe sovraincisioni che si possono fare in studio non sono riproducibili dal vivo, ma riusciamo comunque ad eseguire il 90% di quello che facciamo in studio. Noi ci consideriamo decisamente una live-band; nel corso degli anni abbiamo stupito molti detrattori con i nostri concerti, perchè abbiamo un suono molto potente e un ‘tiro’ tipicamente da band hard rock, piuttosto che black metal o altro. Picchiamo duro. Ci piace suonare live e cerchiamo di farlo il più possibile. Inoltre diamo sempre spazio a brani da tutti i nostri dischi. Abbiamo un’immagine abbastanza spartana e pensiamo a suonare bene, piuttosto di altre band che curano molto l’immagine o si agitano sul palco esageratamente; questo può piacere o meno, ma resta il fatto che noi pensiamo alla musica, non alle stronzate da avanspettacolo”.
HO L’IMPRESSIONE CHE, COME DEL RESTO TANTE ALTRE BAND ITALIANE, SIATE PIÙ POPOLARI ALL’ESTERO CHE IN PATRIA. POTETE CONFERMARE? VI È QUALCOSA CHE VI INFASTIDISCE PARTICOLARMENTE DELLA SCENA MUSICALE DEL NOSTRO PAESE? E VI È INVECE UN ASPETTO CHE APPREZZATE?
“Sono orgoglioso del prestigio e dei risultati raggiunti dalla band, anche se continuo a percepire una certa sottovalutazione nei nostri confronti; purtroppo nell’arco della nostra carriera abbiamo dovuto anche noi scontare la solita pena: provenire dall’Italia. E’ un peccato vedere come tante grandissime band italiane non abbiano raggiunto i risultati dei colleghi esteri, solo per il fatto di provenire da un ambiente sfavorevole al metal come l’Italia: Death SS, Mortuary Drape, Necromass, Necrodeath, Schizo, Bulldozer e tante altre delle ‘vecchie’ band avrebbero meritato molto, ma molto di più internazionalmente. Noi, considerando anche il genere, abbiamo già fatto un piccolo miracolo, dato che spesso siamo headliner o co-headliner in grossi festival esteri insieme a band storiche e comunque godiamo di ottima fama a livello internazionale. Di sicuro però non ci ha regalato niente nessuno, quindi dico senza falsa modestia che ce lo siamo meritati. E’ altresì vero che se fossimo stati scandinavi o americani a quest’ora saremmo molto più famosi. E’ comunque anche vero che guadagnarsi il rispetto in Italia è sempre molto più dura che all’estero. Quando noi eravamo già piuttosto affermati all’estero, in Italia ci tiravano ancora tutti merda addosso. Per fortuna poi le cose sono decisamente migliorate e ora abbiamo tanti estimatori anche qui, tant’è vero che al momento l’Italia è uno dei nostri mercati migliori. A livello di live invece è ancora molto carente, sia a causa del pubblico, che si muove poco per andare ai concerti, sia a causa di organizzatori, locali e tecnici del suono che definire dilettanti è un complimento. Un’altra cosa bizzarra dell’Italia è che tante band, anche ‘storiche’, si accontentano di fare le rockstar in Italia mentre all’estero non li conosce praticamente nessuno! Tant’è vero che il 90% delle persone che abbiamo incontrato all’estero in tutti questi anni ci hanno detto che FT è l’unica band di metal estremo italiana che conoscono! Il provincialismo italiano è un male da estirpare. Tutti giocano a fare le rockstar col vicino di casa, ma al di fuori del loro giardino sono dei perfetti Signor Nessuno… Per molti ci vorrebbe meno boria e molto più lavoro, soprattutto prima di poter parlare male di una band come la nostra, che al di là di simpatie ed antipatie, si è fatta un mazzo così per arrivare a certi risultati. E sottolineo che, a differenza di molte band italiane, non abbiamo mai avuto amici influenti nelle riviste o nelle etichette, qualunque cosa ce la siamo guadagnata da soli senza leccare il culo a nessuno”.
CHE COSA STATE ASCOLTANDO IN QUESTO PERIODO? ELENCA QUALCHE ALBUM E COMMENTA BREVEMENTE…
“Per quanto riguarda gli altri, francamente non ti saprei dire. Personalmente, sono un collezionista e quindi compro ed ascolto sempre parecchia roba, non solo in CD ma anche su LP. Recentemente sto ascoltando in heavy-rotation i vecchi vinili di Schizo, Mondocane e Necrodeath, fottutamente grandiosi. Li metto sempre su volentieri. Ho preso anche gli ultimi due Schizo che me li ero persi, e spaccano il culo. Poi ho preso il nuovo Burzum, che mi è piaciuto, come quello prima d’altronde. Anche il nuovo Crowbar è un buon disco. Ho preso anche qualche disco recente dei Brighter Death Now, che ormai è l’unica band industrial che seguo ancora. Anche il disco dei Whiskey Ritual è grandioso, così come quello dei Viscera///. Poi ascolto sempre volentieri roba come Down, Eyehategod, Outlaw Order, Beaten Back To Pure, Arson Anthem, Superjoint Ritual, Buzzoven, tanto per citarne qualcuno… Recentemente ho riascoltato anche Amen, Shining, Craft, Funeral Oration, Deathrage, Death SS, Blue Cheer, Iggy & The Stooges, Black Flag, Acid Bath, Disrupt, Danzig, Goatwhore, oppure classici come Venom e Celtic Frost… Un sacco di roba buona e di vario genere, insomma. A breve dovrò procurarmi anche il nuovo Samael…”.
QUALI SONO I PIANI PER L’IMMEDIATO FUTURO? NUOVI CONCERTI? UN TOUR?
“Abbiamo già registrato 3 cover di GG Allin per un tributo, che uscirà come split 7″ + CD insieme ai Whiskey Ritual, per Lo-Fi Creatures/Southern Apocalypse Rec.. L’uscita è prevista per l’inizio dell’estate. Inoltre sono finalmente in cantiere le ristampe su CD ed LP di tutti i nostri dischi, che usciranno quest’autunno. Suoneremo al festival organizzato dagli amici della Lo-Fi Creatures che si terrà ad Arese (MI) il 3 giugno, poi il 4 giugno suoneremo a Genova. Di confermato abbiamo anche la partecipazione ad un grande open-air in Lituania, il Devilstone, a metà luglio. Ma credo che il grosso della promozione live per il nuovo disco la faremo a partire da settembre fino a dicembre, con svariate date in tutta Europa. Il progetto è ovviamente di suonare il più possibile”.
DOVREMO ATTENDERE ALTRI QUATTRO ANNI PER UN NUOVO ALBUM O SIETE GIÀ AL LAVORO SU DEL NUOVO MATERIALE?
“Per ora ho solo qualche idea. Ricomincerò a scrivere materiale nuovo quest’estate, sfruttando il periodo di relativa tranquillità. Quel che è certo è che stavolta non ci metteremo altri 4 anni a far uscire un disco nuovo!”.
GRAZIE MILLE PER L’INTERVISTA! A TE LA CONCLUSIONE…
“Grazie per lo spazio. Comprate il nuovo FT e fate del male a voi stessi e agli altri! Seguite le nostre attività tramite i nostri spazi ufficiali su MySpace, Facebook e Reverbnation. A breve online anche il nostro sito ufficiale rimesso a nuovo. Stay Negative!”.