Coloro che pensavano che i tedeschi Freedom Call avrebbero riportato le cicatrici della loro recente separazione dal noto batterista dei Gamma Ray Dan Zimmermann dovranno ricredersi: è davvero difficile immaginarsi un Chris Bay più felice e positivo sul futuro di quello che abbiamo contattato telefonicamente per questa intervista. Contento del nuovo “Land Of The Crimson Dawn”, ottimista sul futuro e soprattutto orgoglioso di essersi scrollato di dosso la scomoda nomea di band secondaria di un membro dei Gamma Ray, il biondo chitarrista/cantante ci narra a fondo le tematiche, le sensazioni ed i messaggi che stanno dietro questo nuovo disco, partendo subito con le ritrovate atmosfere solari degli esordi…
CONCENTRIAMOCI SUBITO SUL NUOVO ALBUM: “LAND OF THE CRIMSON DAWN”. ABBIAMO POTUTO NOTARE UN RITORNO ALLE ATMOSFERE SOLARI DEGLI ESORDI, INSIEME AD UN APPROCCIO DECISAMENTE PIÙ CRUDO E ROCKEGGIANTE. SEI D’ACCORDO?
“Ti ringrazio per averlo notato perché questo era esattamente il nostro piano fin dall’inizio! Volevamo un album che suonasse più reale, con un’attitudine più live-oriented, qualcosa che suonasse proprio come un concerto! Era una cosa che avevamo notato già dagli altri album, avevano tutti una bella produzione, di cui siamo tuttora contentissimi, ma mostravano troppa di quella perfezione propria degli album da studio. Soprattutto nell’ultimo periodo ci siamo però accorti che uno dei nostri punti forti è proprio il lavoro effettuato on stage. Abbiamo quindi cercato di riproporre quella stessa energia e di catturarla sul nuovo disco. Siamo felicissimi del risultato, tutto suona genuinamente rock, ed era proprio quello che volevamo”.
ABBIAMO ANCHE NOTATO CHE MOLTI TESTI SEMBRANO SEGUIRE TEMATICHE ROCK’N’ROLL. “ROCKIN’ RADIO”, “ROCKSTARS”, “HEROES ON VIDEO” SONO SOLO TRE ESEMPI… ERA VOSTRA INTENZIONE CREARE UN ALBUM PIÙ ‘ROCK’ ANCHE DAL PUNTO DI VISTA LIRICO?
“L’idea non era esattamente quella, invece… ‘Rockstars’, che hai citato, non parla veramente di musica ma più che altro di videogame, in particolare di ‘Guitar Hero’. Il senso della canzone è che un sacco di ragazzini, nuove generazioni di ascoltatori, si avvicinano alla musica tramite il videogioco e magari in futuro potrebbero diventare delle rockstar come quelle che ora interpretano giocando. Sai, passare dal gioco alla realtà, e suonare davanti a tantissima gente per davvero. ‘Rockin’ Radio’ è invece una sentita dedica a quelle stazioni radio che trasmettono rock o hard rock. Sono slegate dal supporto economico delle grandi label, fanno quello che fanno solo per passione. Io adoro queste piccole radio indipendenti! Il fatto che esistano, e che tengano ancora accesa la fiamma del rock’n’roll, è importantissimo, e con quella canzone volevamo dar loro il dovuto riconoscimento. Comunque diciamo che l’approccio diretto dell’album è stato un po’ seguito anche nelle liriche, che però rimangono ancora molto varie e legate a temi sempre diversi”.
PENSI CHE IL CONTRIBUTO DI STEPHAN ERNST (COPRODUTTORE, ndR) SIA RISULTATO DETERMINANTE NELL’OTTENIMENTO DI QUESTO SUONO PIÙ VISCERALE E DIRETTO?
“Sì, nella maniera più assoluta. Anzi, la ragione principale per cui i Freedom Call di adesso suonano così rock e così simili alla versione on stage è proprio il suo lavoro! Non abbiamo infatti seguito le stesse modalità di registrazione degli scorsi album, con le parti di batteria registrate presso gli studi dei Gamma Ray e le altre parti ingegnerizzate nei nostri studi personali a Norimberga. Il lavoro di Stephan Ernst ci ha dato nuova ispirazione e nuova energia, e così abbiamo cercato di rinnovare il sound dei Freedom Call senza perdere di vista ciò che eravamo stati, registrando tutti insieme con dinamiche diverse. Siamo felicissimi del risultato, ti ripeto, anche perché ora abbiamo questo nuovo sound, ed è un grande passo avanti, anche in vista del futuro”.
SEMPRE PARLANDO DELL’ALBUM… COSA RAPPRESENTA ESATTAMENTE LA “LAND OF THE CRIMSON DAWN”?
“E’ una verde e splendida terra nata dalla mia fantasia. Il tema principale di questo album, più che il rock o la musica in sé, è infatti la fantasia. E’ un’esortazione a chi ci ascolta ad usare la propria fantasia per vedere realizzato qualcosa di grandioso, che sia essere una rockstar come nel videogioco ‘Guitar Hero’ o diventare sovrano di una bella terra come può accadere in ‘World Of Warcraft’. ‘Land Of Crimson Dawn’ è una parte della Terra della Luce, un posto dove tutto è bello, non c’è dolore e non c’è tristezza. Ci vivono solo persone amichevoli, e tutti sono amici gli uni degli altri. C’è molto verde, e acqua, e pace dappertutto! Se vuoi entrare in questo mondo hai bisogno di una sola cosa: la tua fantasia! E’ la chiave per questa terra e per la Terra della Luce, che si estende oltre”.
CAPISCO. SEMBRA UN POSTO DAVVERO BELLO…
“Puoi dirlo! E’ un vero paradiso!”
PARLANDO ORA DELLA VERSIONE DIGIPACK, ABBIAMO VISTO CHE SONO STATI INCLUSI SEI VOSTRE HIT DEL PASSATO, REINTERPRETATE DA VALIDE BAND EUROPEE. COME AVETE MATURATO QUESTA IDEA?
“Siamo stati molto in giro negli ultimi due anni. Siamo stati in tour praticamente sempre, e abbiamo visitato tante città e tante nazioni diverse. Nel fare ciò abbiamo ovviamente incontrato molte band composte da grandi musicisti, e abbiamo fatto amicizia. Siccome abbiamo fatto molta amicizia e passato tanto tempo a divertirci assieme, abbiamo chiesto ad alcuni di loro se volevano fare una sorta di tributo, tipo suonare una nostra canzone da includere poi sull’album successivo. Si sono dimostrati subito molto entusiasti della proposta! Siamo rimasti davvero impressionati dalla qualità del lavoro svolto e dal livello di ispirazione che hanno mostrato. E’ stato davvero un grande lavoro, e penso che questo rappresenti veramente un dono in più per i fan. Oramai quasi tutti registrano un CD normale e uno in versione limitata, ma spesso la versione limitata si limita al digipack con un paio di tracce bonus in più, mentre in questo caso la versione speciale è veramente ‘speciale’. Con un CD intero di vecchie canzoni riviste da altre band si ha davvero l’impressione che i fan ricevano qualcosa di tangibile comprando questa versione deluxe di ‘Land Of The Crimson Dawn’”.
SIAMO STATI FELICI DI VEDERE ANCHE UNA BAND ITALIANA NELLA LISTA DEI PARTECIPANTI. I SECRET SPHERE SONO UNA GRANDE REALTÀ NOSTRANA…
“Sì, ci siamo divertiti tantissimo con quei ragazzi! Siamo stati in tour insieme ai Gamma Ray nel 2010. Credo che proprio Aldo (Lo Nobile, chitarrista dei Secret Sphere, ndR) sia stato il primo a cui ho chiesto di partecipare a questa iniziativa. Sapevamo che era molto impegnato, anche perché suona in più di una band (è impegnato anche con i Death SS, ndR), ma alla fine per fortuna è riuscito a farcela e con la sua band ci ha regalato una grandissima versione di ‘Fairyland’”.
A PROPOSITO DELLA COPERTINA… SEMBRA RIFERIRSI ALLA OPENER “AGE OF THE PHOENIX” O SBAGLIO?
“Sì, non sbagli. La Fenice è simbolo di immortalità, di una vita nuova, e dunque è un simbolo perfetto per i Freedom Call. Vedi, siamo una band veramente ottimistica, dall’attitudine solare e positiva, e la fenice non poteva che essere la scelta logica per rappresentarci. In qualsiasi situazione, la band può rinascere ed andare avanti. Se ci pensi, avevamo usato lo stesso simbolo anche sull’album ‘Eternity’. Sì, forse era più un angelo che una fenice, ma puoi notare che l’idea della rinascita e il messaggio positivo sottostante erano i medesimi”.
A QUESTO PUNTO, VISTO CHE L’HAI ACCENNATO TU, APPROFONDIAMO LA QUESTIONE DI UNA ‘NUOVA NASCITA’. È IL PRIMO ALBUM CHE REGISTRATE SENZA DAN ZIMMERMANN. LE COSE SONO CAMBIATE PER VOI?
“Non so, tu che dici (ride, ndR)? Puoi immaginarti come per me sia stata una grandissima sfida lavorare a questo album. Dan non era solo il batterista, ma era anche il co-compositore di quasi tutta la nostra vecchia produzione, nonché fondatore della band con me nella sua prima line-up. Questo è il primo album che compongo senza il suo aiuto, e all’inizio è stato difficile. Ma la prima volta è sempre la più dura, poi quando ho cominciato a pensare alla seconda canzone, e poi alla terza, il tutto è diventato più facile. Comunque sono felice del risultato, e penso che ‘Land Of The Crimson Dawn’ rappresenti la dimostrazione finale che i Freedom Call sono una band con una propria identità e non un progetto parallelo del batterista dei Gamma Ray. Non lo siamo mai stati, ma fino a quest’album ancora alcuni giornalisti tendevano a nominarci come ‘la band secondaria di Dan Zimmerman’. Adesso ci siamo scrollati di dosso questa scomoda etichetta, e nessuno dei membri ha altri progetti che non siano i Freedom Call. Questo è stato importante per noi”.
FACCIAMO UN SALTO INDIETRO NEL TEMPO, AL VOSTRO DVD LIVE “LIVE IN HELLVETIA”. MI PARE CHE MOSTRI MOLTO BENE QUANTO I VOSTRI FAN VI SIANO AFFEZIONATI… DIMMI, COME TI SENTI NEL VEDERE QUINDICI ANNI DI CARRIERA RIASSUNTI NEGLI OCCHI DEI FAN DI QUEL VIDEO?
“Incredibile, davvero. Anche se devo ammettere che la registrazione di quel DVD è stata sì emozionante ma anche molto preoccupante per noi. Avevamo solo una possibilità di registrare quel DVD, perché non era previsto di riprendere e incidere altri concerti al di fuori di quella data svizzera. Avevamo fatto venire tutti i tecnici con le loro strumentazioni, e tutto era stato allestito per registrare quella serata, e non un’altra. Se fosse venuta male, avremmo dovuto rinunciare al progetto e buttare tutto… puoi immaginare come eravamo emozionati e un po’ nervosi. Poi, per fortuna, è andato tutto bene e si è rivelato uno dei migliori show dei Freedom Call. Certo, avendo suonato una sessantina di date prima di quella, eravamo di sicuro rodati e in buona forma. Comunque lo scopo di questo DVD non era, come dici tu, quello di riassumere quindici anni di carriera, ma piuttosto quello di catturare l’atmosfera magica di un’unica serata, rappresentando uno show dei Freedom Call in maniera completa. E’ stato soprattutto un regalo ai fan, per permettere loro di godere di un nostro show ogni volta che lo vogliano”.
QUINDI CONSIDERI “LIVE IN HELLVETIA” NON COME UNA COMPILATION RIASSUNTIVA DI UNA APRTE DELLA VOSTRA CARRIERA, MA PIUTTOSTO IL QUADRO DI UN SINGOLO MOMENTO? STRANO, SPESSO LE BAND TENDONO A PRODURRE DISCHI LIVE ANCHE PER PRESENTARE A FAN PASSATI E FUTURI IL MEGLIO DELLA LORO PRODUZIONE…
“Noi non siamo così. I Freedom Call non guardano mai al passato, solo al presente e magari al futuro. Per questo si è trattata di una singola data e non di una compilation delle migliori registrazioni live prese durante tutto il tour 2010”.
PARLANDO DI CONCERTI E STUDIO… PREFERISCI L’ATTIVITÀ DI INCISIONE O LA VITA ON THE ROAD?
“Preferisco di gran lunga essere in tour! Portare la musica in concerto è il vero momento in cui raccogli il risultato del duro lavoro in studio. Puoi interagire con i fan, e vedere dalle loro reazioni quanto e se essi hanno apprezzato quanto hai prodotto. E poi, essere in tour è decisamente più ‘rock’n’roll’, potremmo dire”.
OK, CHRIS… VUOI CHIUDERE CON UN SALUTO AI NOSTRI LETTORI?
“Certo, voglio mandare un grosso saluto a tutti i nostri fan che leggono il vostro portale. Vi ringraziamo per il vostro supporto e per il fatto stesso di supportare il metal, e speriamo che ‘Land Of The Crimson Dawn’ vi piaccia come piace a noi. Non vediamo l’ora di contattare i nostri promoter per il prossimo tour in modo da stabilire delle splendide date in Italia. Un saluto ancora! Buona serata a tutti”.