I Freedom Call sono stabili sulle loro idee come un muro di mattoni. Nonostante si tratti di una band colpita spesso e volentieri da numerosi e pesanti cambi di line-up, rimangono sempre saldamente ancorati alla loro proposta fatta di power melodico di stampe teutonico, con ritornelli ultracatchy e pensieri positivi ed ottimisti espressi candidamente in ogni lirica. Una sorta di Manowar dei buoni sentimenti, potremmo dire, dove l’oggetto della più ferrea dedizione non è il metal e i suoi cliché, ma piuttosto il fantasy zuccheroso… con Chris Bay, membro fondatore e cantante del gruppo, abbiamo spulciato un po’ le motivazioni che stanno dietro le ferree credenze del gruppo, finendo per dipingere un curioso ritratto della cosiddetta ‘mentalità tedesca’…
BENE, PRIMA DI CONCENTRARCI SUL NUOVO ALBUM, PARLIAMO UN ATTIMO DELLA LINE-UP, CHE DALLA VOSTRA ULTIMA USCITA E’ CAMBIATA UN’ALTRA VOLTA… INNANZITUTTO, ILKER ERSIN E’ TORNATO A CASA! COME E’ SUCCESSO?
“Il ritorno di Ilker era nell’aria già dal 2012, in realtà. Ci ha aiutato da quando il nostro bassista precedente ci ha lasciato l’anno scorso per motivi personali. La cooperazione tra noi ha funzionato fin da subito, e ambo le parti hanno capito con facilità che la reunion era la scelta giusta. Diamo così il bentornato al nostro Ilker sul nuovo album ‘Beyond’, e siamo molto felici di ciò. Siamo sicuri che il suo rientro ci abbia aiutato nel riscoprire le radici del nostro sound originario su questo album”.
RAMI ALI E’ IL VOSTRO NUOVO BATTERISTA. E’ UN MUSICISTA DI UN CERTO NOME, AVENDO SUONATO CON IRON MASK E EVIDENCE ONE TRA GLI ALTRI. COME VI SIETE CONOSCIUTI? QUANDO E’ ENTRATO A FAR PARTE DEI FREEDOM CALL IN PIANTA STABILE?
“Rami suonava con noi già da 2010 in via non ufficiale. Era il rimpiazzo del nostro vecchio batterista, anche lui dimissionario, ma poi abbiamo confermato anche lui! E’ una bellissima persona, oltre ad essere ovviamente un grande batterista e un grande musicista. La cosa curiosa è che anche Rami vive nella città di Norimberga come noi, il che rende il nostro lavorare insieme assai più facile. Be’, che dirti… con Ilker e Rami i Freedom Call sono più forti che mai!”.
BENE! PARLIAMO ADESSO DEL NUOVO ALBUM: “BEYOND”. QUALE PENSI SIA IL SUO MIGLIOR PREGIO? QUALE ASPETTO DI ESSO TI SODDISFA DI PIU’?
“’Beyond’ è una nuova pietra miliare nella discografia dei Freedom Call… e, fidati, non è che lo dico ad ogni release! Abbiamo lavorato davvero duro nel corso di questi due anni, e pensiamo di aver finalmente trovato il miglior equilibrio possibile a livello di formazione con questa line-up. Siamo davvero affiatati e pieni di energia, il che non può che giovare ad un nuovo album. Si può inoltre ben dire che ‘Beyond’ rappresenti appieno la nostra filosofia sia in musica che nelle parole, e che quindi il nostro cuore e la nostra anima si specchino molto bene in esso. Dal punto di vista prettamente musicale, ‘Beyond’ è una bilanciata combinazione delle nostre radici e dell’esperienza accumulata fino ad ora. E’ una riscoperta del nostro sound tradizionale ma anche una continua espansione dei nostri orizzonti musicali”.
E’ ANCHE NOSTRO PARERE CHE “BEYOND” RAPPRESENTI UN RITORNO VERSO LE SONORITA’ DEI VOSTRI PRIMI ALBUM. COME MAI AVETE SENTITO IL BISOGNO DI QUESTA RISCOPERTA DELLE VOSTRE ORIGINI?
“I due nuovi membri nella band sono forse una delle ragioni principali per le quali questo album è così epico e così vicino al sound delle origini. Soprattutto con Ilker, il ricordo dei bei tempi trascorsi assieme negli anni passati ci ha unito di nuovo e ci è stato d’ispirazione. E quindi penso proprio che sia questa ispirazione che ci ha portato a riscoprire quei tempi nelle nuove composizioni”.
E’ VERO CHE “BEYOND” CONTIENE MOLTE TRACCE NEL TRADIZIONALE STILE FREEDOM CALL, MA CI SONO DELLE ECCEZIONI. “DANCE OFF THE DEVIL” MOSTRA INFLUENZE ETNICHE INATTESE, E “BEYOND” E’ EPICA E DAVVERO MOLTO LUNGA. COSA CI DICI DI QUESTE DUE CANZONI?
“In realtà anche i brani atipici fanno pienamente parte del marchio Freedom Call! Ci siamo sempre sentiti liberi di comporre qualcosa che uscisse da binari già percorsi, l’abbiamo sempre fatto. Espandere il nostro orizzonte è sempre stato tra le caratteristiche della band. Venendo alle canzoni, ‘Beyond’ è l’insieme delle emozioni provate nello scrivere il brano, e quindi dipinge perfettamente il nostro stile di vita. Come ti dicevo, si può dire che sia la nostra filosofia di vita, resa in parole e musica! ‘Dance Off The Devil’ invece è nata in un momento in cui giocavamo un po’ con nuovi beat e groove elettronici in studio. Ho trovato che queste particolari percussioni e ritmi africani fossero molto belli, e ho cercato di fonderli con il classico metal della band. Adoro compiere queste sperimentazioni! Il che è anche oggettivamente facilitato dalla consapevolezza che i nostri fan sono persone dalla mentalità aperta, disposti ad accettare ogni le novità: è questo ci spinge ad osare, senza rischiare di scontentarli”.
OTTIMISMO E BUONI SENTIMENTI SONO DA SEMPRE LA FORZA MOTRICE DIETRO I VOSTRI BRANI. MA QUESTO E’ CONDIVISO DA TUTTI A LIVELLO PERSONALE, O E’ UN’IMMAGINE DELLA BAND IN SE’?
“La musica è un concentrato assolutamente personale di emozioni e sensazioni. Non puoi scegliere il genere che suoni come se facessi la spesa al supermarket… la musica che scrivi, che suoni e che vivi è il prodotto diretto di passione e sentimento. Noi come membri della band manteniamo un approccio positivo ed aperto alla vita, e siamo felici e convinti di questo approccio. Nel nostro caso la musica è quindi uno specchio fedele del nostro atteggiamento”.
PENSI CHE IL POSTO DOVE VIVETE INFLUENZI IN QUALCHE MODO LA MUSICA CHE COMPONETE O I VOSTRI GUSTI MUSICALI?
“Non saprei. Secondo me la musica che si compone non è tanto influenzata dal posto dove si vive, quanto dalla mentalità che hanno le persone che vivono in quel determinato posto. La mentalità tedesca è molto affine a una musica come il power melodico o lo speed metal; e penso quindi che questo porti alcuni artisti a concentrarsi su questi generi. I tedeschi sono noti per la puntualità, l’accuratezza e il perfezionismo… elementi essenziali per i generi che ti ho citato”.
SPESSO I MUSICISTI EVITANO DI SCEGLIERE CANZONI PREFERITE NELLA PROPRIA DISCOGRAFIA… MA TI CHIEDEREI SE CI SONO DEI BRANI DEI FREEEDOM CALL DI CUI HAI RICORDI MOLTO CARI.
“Sì, ovviamente ce n’è una. La canzone ‘Tears Falling’ del nostro primo album ‘Stairway To Fairyland’ è una delle mie preferite. E’ la prima canzone che ho composto per i Freedom Call… quel brano è veramente un pezzo del mio cuore”.
LA VOSTRA FITTA ATTIVITA’ CONCERTISTICA DOVREBBE AVERVI DATO UN’IDEA DI QUALI BRANI SIANO I PREFERITI DAI FAN. CE NE ELENCHI QUALCUNO?
“Le nostre canzoni più richieste da amici e fan sono certamente ‘Warriors’, ‘Land Of Light’, ‘Freedom Call’ e ‘The Quest’”.
PER CONTRO, PENSI CHE CI SIANO DELLE CANZONI CHE RITIENI MERITINO MAGGIOR ATTENZIONE DA PARTE VOSTRA, O DEI FAN?
“L’intero album ‘Circle Of Life’ è secondo me un po’ trascurato, ma è uno dei miei preferiti. Peccato…”.
CERCANDO IN ALTRE BAND… QUAL E’ LA CANZONE PIU’ POSITIVA CHE HAI MAI SENTITO?
“’Ob-La-Di, Ob-La-Da’ dei Beatles!”.
QUAL E’ L’ASPETTO DEL FARE MUSICA CHE TI COINVOLGE DI PIU’ IN QUESTO MOMENTO?
“Il fatto che la musica sia una perfetta combinazione di emozione e matematica. E’ bellissimo!”.
UN’ULTIMA DOMANDA. COME TI PIACEREBBE CHE FOSSERO RICORDATI NEL FUTURO I FREEDOM CALL?
“Che domande! Come la più felice ed allegra band metal del mondo!”.