Anche se nel Belpaese sono relativamente poco conosciuti, i From Ashes To New negli ultimi dieci anni hanno saputo ritagliarsi un posto di rilievo nell’affollata scena radio hard rock d’oltreoceano, tenendo alta la bandiera del nu metal ed anticipando in qualche modo il revival in tempi più recenti.
L’originalità a tutti i costi non sarà il loro punto di forza, come confermto anche dall’ultimo “Blackout”, ma chi porta ancora nel cuore “Hybrid Theory” e “Meteora” non potrà non apprezzare l’operato di Matt Brandyberry e soci, tra cui l’ex batterista dei Trivium Mat Madiro, nella band dal 2017 ed oggi ai nostri microfoni per fare il punto su questi ultimi anni.
L’ULTIMO ANNO E’ STATO PARTICOLARMENTE INTENSO PER VOI…
– Sì, è ormai da più di due anni che lavoriamo a questo disco (proprio in questo periodo del 2021 finivo di registrare le mie parti di batteria) quindi siamo davvero eccitati che ora abbia finalmente visto la luce! In più arriva in un momento veramente fantastico per noi: siamo stati prima in tour con gli Shinedown e poi in combo con Motionless In White e In This Moment, con cui abbiamo suonato di fronte al nostro pubblico più grande di sempre.
L’ALBUM SEMBRA DIVISO IN DUE, CON LA PRIMA META’ PIU’ RADIO-FRIENDLY E LA SECONDA PIU’ ‘OLD-SCHOOL’: UNA SCELTA VOLUTA?
– Ognuno di noi ha un suo background e quando scriviamo cerchiamo di amalgamare le differenti influenze mantenendo un filo comune, anche perché a tutti noi piace la musica heavy se pur con sfumature diverse e con un appeal radiofonico. Allo stesso modo nella scelta della tracklist cerchiamo di seguire un percorso, mescolando brani diversi tra loro per accontentare un po’ tutti, ma che funzionino bene insieme; siamo consapevoli che al giorno d’oggi ci sono i fan che amano ascoltare l’album nella sua interezza, ma anche molti che si limitano a canzoni singole sentite alla radio o in streaming.
“MONSTER IN ME” RICORDA MOLTO IL PRIMO EMINEM…
– Eminem è senza dubbio il mio rapper preferito, ed una grande ispirazione per tutti noi: come dicevo abbiamo cercato di attingere ad influenze diverse in fase di scrittura, compreso l’hip-hop più old-school di cui siamo tutti fan, quindi è naturale si senta un’atmosfera vicina ai suoi primi album.
“BLACKOUT” NASCE COME UN PREQUEL DI “DAY ONE”, IL VOSTRO PRIMO ALBUM: COME MAI?
– Quando uscì “Day One”, ormai dieci anni fa, il nu metal non era tornato di moda come ora, ma Matt (cantante e rapper della band, ndr) ha portato avanti quello che più amava nonostante tutti gli dicessero il contrario. Per questo motivo, ora che come band ci conosciamo tutti meglio dopo aver passato qualche anno insieme in studio e on the road, ci è venuto naturale ripartire da lì con questo nuovo album, una sorta di nuovo inizio seguendo l’esempio dei gruppi che più ci hanno ispirato (dai Linkin Park ai Bring Me The Horizon) e mettendoci del nostro per allargare ancora di più gli orizzonti.
IL BRIDGE DI LEGACY SEMBRA QUASI UN OMAGGIO A “RUNAWAY” DEI LINKIN PARK: E’ UNA SCELTA VOLUTA?
– Senza dubbio i Linkin Park sono uno dei gruppi che abbiamo ascoltato di più, anche se quando noi abbiamo iniziato a suonare avevano cambiato genere mentre andavano di moda altre band come gli Hollywood Undead o gli Of Mice & Men: detto questo non è stata una scelta intenzionale ma a volte può capitare inconsciamente di trarre ispirazione dalla musica con cui siamo cresciuti, anche se il confine tra omaggio e plagio può essere molto sottile.
QUAL E’ IL DISCO NU METAL CHE HAI CONSUMATO DA GIOVANE?
– “Meteora” dei Linkin Park è il disco che mi ha avvicinato dal mondo dell’hip-hop, che ascoltavo prevalentemente all’epoca, a quello del rock e metal: insieme ad “Hybrid Theory” credo sia la fusione perfetta dei due generi, e anche a livello personale ho un sacco di ricordi legati a quel periodo, quando ascoltavo questi dischi in loop con gli amici.
CHI SONO I NUOVI LINKIN PARK?
– A costo di sembrare immodesto potremmo essere noi, dato che come dicevo suoniamo questo genere da dieci anni, quando il nu metal era completamente fuori moda.
ALL’EPOCA MOLTI FILM ACTION/HORROR AVEVANO COLONNE SONORE ROCK/METAL, E RECENTEMENTE ANCHE VOI AVETE PRESO PARTE A “THE RETALIATORS”: SEGUI ANCHE IL CINEMA?
– Personalmente mi piace abbastanza andare al cinema, soprattutto a vedere film spettacolari come quelli di Cristopher Nolan, ma non sono un grande fan dell’horror. Detto questo però trovo fantastico il binomio tra musica e film nei videoclip, ma ad esempio di “The Retaliators”, come di altri film d’inizio millennio, preferisco ascoltare la colonna sonora piuttosto che vedere il film.
ULTIMAMENTE STA ANDANDO FORTE IL FILM “BARBIE”, LO HAI VISTO?
– No, sono appena andato a vedere “Oppenhaimer” e il cinema era pieno di gente che era lì per vedere invece “Barbie”, ma per quanto mi riguarda preferisco vedere una seconda volta il film di Nolan, che mi è piaciuto tantissimo e di cui vorrei gustarmi meglio alcuni dettagli con una seconda visione.
SE POTESSI SSEMBLARE UN SUPEGRUPPO NU METAL CHI SCEGLIERESTI?
– (Ci pensa, ndr) Domanda difficile, anche perché ci sono tantissimi musicisti di talento e vorrei qualcuno che funziona bene insieme. Iniziando dalla sezione ritmica direi Fieldy dei Korn al basso e alla batteria Morgan Rose dei Sevendust, che tra l’altro hanno appena fatto uscire un altro disco killer. Alla voce metterei Oli Sikes dei Bring Me The Horizon, per portare un po’ di nuova linfa e perché credo abbiano fatto un percorso pazzesco, in linea con il nu metal come attitudine anche se non come sonorità; alle chitarre invece una coppia formata da Mike Stringer degli Spiritbox ed Head dei Korn, così da avere anche qui un misto tra vecchia guardia e nuove leve.
RIUSCIREMO A VEDERVI PRIMA O POI IN EUROPA?
– Io personalmente sono venuto un po’ di volte quando suonavo nei Trivium, ma con i From Ashes To New finora abbiamo suonato prevalentemente in Nord America: l’anno prossimo dovremmo auspicabilmente riuscire ad attraversare l’Oceano, speriamo di poter vedere presto i nostri fan europei!