Se “Day One” era entrato nella playlist di fine anno di chi scrive, altrettanto non succederà probabilmente con “The Future”, secondo disco dei From Ashes To New che riprende in larga parte gli stilemi del suo predecessore senza però la stessa freschezza. Ciò detto, non ci siamo comunque lasciati sfuggire l’occasione di scambiare quattro chiacchiere con la band della Pennsylvania, comunque tra i nomi caldi della corrente nu-metal revival. A raccontarci cos’è successo negli ultimi due anni, tra intensa vita on the road e un paio di cambi di line-up, è proprio il nuovo singer Danny, tanto conciso quanto sicuro dei propri mezzi…
DOPO IL SUCCESSO DI “DAY ONE” SIETE SUBITO PARTITI IN TOUR, DURANTE IL QUALE AVETE PERSO SIA IL BATTERISTA CHE IL SECONDO CANTANTE: COS’E’ SUCCESSO PER FARLI ALLONTANARE PROPRIO QUANDO LE COSE INIZIAVANO A GiRARE?
– Beh, per esser completamente onesti, uno di loro non ha mai messo la band al primo posto tra i suoi obiettivi, mentre l’altro era preoccupato solo dei soldi, per cui onestamente credo fosse solo una questione di tempo prima che nostre strade si separassero.
PER SOSTITUIRLI AVETE SCELTO STRADE DIVERSE, VISTO CHE MAT (IL BATTERISTA, NDR) AVEVA GIA’ SUONATO NEI TRIVIUM, MENTRE TU SEI STATO RECLUTATO CON AUDIZIONI VIA SOCIAL…
– Mat aveva già suonato in tour con la band ed era già in parola per entrare ufficialmente nella band se ci fosse stato qualche problema con il batterista dell’epoca, quindi quando si è presentata l’occasione un paio di mesi dopo la sostituzione è stata immediata.
ALL’EPOCA DI “DAY ONE” I PEZZI SONO STATI SCRITTI MENTRE AVEVATE TUTTI UN LAVORO, E QUINDI IN QUALCHE MODO ERANO UN MODO PER SFUGGIRE ALLA VITA ‘9-17’. ORA CHE SIETE MUSICISTI PROFESSIONISTI E VIVETE IN TOUR, E’ CAMBIATO IL VOSTRO MODO DI COMPORRE?
– Ci siamo presi il nostro tempo per comporre e registrare l’album. Non direi che abbiamo avvertito pressione maggiore, ma volevamo dimostrare che la band era più in forma che mai, e direi che ci siamo riusciti alla grande.
DOPO I PRIMI SINGOLI SONO USCITI SU SPOTIFY E ITUNES NUOVI PEZZI CHE NON SONO INCLUSI NELLA TRACKLIST: COME MAI? AVETE GIA’ IN MENTE UNA EXPANDED EDITION?
– Avevamo 14 pezzi pronti alla fine delle registrazioni, ma non volevamo includerli tutti nella tracklist, così abbiamo pensato di tenerne qualcuno da parte per promuovere l’album. E poi sì, potrebbero finire in qualche edizione speciale.
ALL’EPOCA DEL DEBUTTO HO LETTO CHE LA BAND E’ STATA ‘COSTRETTA’ AD ENTRARE IN STUDIO GRAZIE ALLE CHIACCHIERE GENERATE SULLA PAGINA FACEBOOK DI UNA RADIO AMERICANA: POSSIAMO DEFINIRVI I PORTAVOCE DELLA ‘FACEBOOK GENERATION’?
– Forse un paio dei vecchi membri sono stati ‘forzati’ a fare sul serio per effetto del successo dei primi pezzi, ma per il resto del gruppo questo è sempre stato quello che avremmo voluto fare, il classico sogno che si realizza. Sicuramente Facebook è una comunità enorme al giorno d’oggi, così come lo sono Twittter e Instagram. Direi quindi che siamo in una ‘social media generation’, di cui ovviamente siamo fieri di far parte.
IMMAGINO SIATE TUTTI FAN DEI LINKIN PARK: COME AVETE PRESO LA TRAGICA SCOMPARSA DI CHESTER BENNINGTON?
– E’ stato un autentico shock per tutti noi. Nessuno di noi si aspettava o poteva solo immaginare una cosa del genere. Sono stati e continueranno ad essere una band estremamente influente.
COSA TI E’ PIACIUTO DI PIU’ IN QUESTI DUE ANNI ON THE ROAD? E COME TI SENTI RISPETTO AL TOUR IN PARTENZA CON I BAD WOLVES?
– Credo l’aspetto migliore sia stato quello di andare in giro e vivere giorno per giorno il proprio sogno, condividendo un messaggio positivo con i nostri fan. Il tour con i Bad Wolves? Saranno dei killer show, credetemi!
IMMAGINO NON SIA FACILE PER UNA BAND EMERGENTE SBARCARE IN EUROPA, MA AVETE GIA’ QUALCHE PIANO A RIGUARDO, ANCHE DI SPALLA A QUALCHE GROSSO NOME?
– Lo speriamo davvero tutti noi. L’Europa è sicuramente un mercato a cui puntiamo molto e siamo sicuri di avere già una fan base consolidata anche dalle vostre parti. E’ solo questione di trovare il momento giusto e il partner giusto da accompagnare.
IN GENERE IL RAP METAL VIENE ASSOCIATO A PAROLACCE E ‘CATTIVI RAGAZZI’, COME UNA VOLTA FRED DURST E KID ROCK: NEL VOSTRO CASO INVECE SEMBRATE MOLTO PIU’ ‘PULITI’, A LIVELLO SIA D’IMMAGINE CHE DI TESTI…PENSI QUESTO POSSA SEGMENTARE LA VOSTRA AUDIENCE?
– Cerchiamo solo di essere noi stessi. Siamo tutti bravi ragazzi appassionati di rock e hip hop, con un’attitudine positiva alla vita. Siamo fieri di essere diversi dallo stereotipo della tipica rock-rap band, e credo questa differenziazione ci farà guadagnare nuovi fan.
DOMANDA FINALE: LE TUE 3 BAND PREFERITE IN AMBITO ROCK/METAL VS. HIP-HOP/RAP
– Avenged Sevenfold, Periphery e Breaking Benjamin da una parte; Eminem, Nas e Biggie Smalls dall’altra.