Erano rimasti volutamente un po’ troppo nell’ombra, ma finalmente adesso i Frostmoon Eclipse sono riemersi con l’ennesimo album affascinante. Dopo diversi anni di silenzio i Frostmoon Eclipse continuano, come se niente fosse, a regalarci grandi momenti di musica black metal ammantata di dolore e oscurità. Forti di un contratto con la potente Osmose Prod., sembra davvero giunta l’ora per Gionata e soci di uscire allo scoperto, anche se gli stessi componenti della band non ne vogliono sapere di abbandonare l’underground. Ma se la msucia continuerà a rimanere su questi livelli sarà difficile occultare alla scena internazionale una band di simile livello ancora per molto! Anche stavolta abbiamo avvicinato il duo affiatatissimo Gionata Potenti (drummer della band) e Claudio Alcara (chitarrista) per svelare i misteri del nuovo ed ottimo “The End Stands Silent”…
COMPLIMENTI PER IL VOSTRO NUOVO ALBUM, DAVVERO DI OTTIMO LIVELLO. VOLETE ESSERE VOI A PRESENTARLO AI NOSTRI LETTORI?
Gionata: “Ti ringrazio dei complimenti. Il disco si chiama ‘The End Stands Silent’ ed è il nostro quinto album ufficiale, è composto da 7 tracce per un tempo complessivo di circa un’ora di musica. Musicalmente parlando si tratta di Black-Metal pesantemente influenzato dal Rock e ‘farcito’ da molte parti acustiche/melodiche”.
QUALI SONO LE DIFFERENZE PRINCIPALI RISPETTO AL PREDECESSORE “ANOTHER FACE OF HELL”?
Gionata: “’Another Face Of Hell’ è un disco più veloce, il nostro disco più veloce e anche se il nostro stile era sempre quello il mood generale era sicuramente più dinamico e ‘movimentato’. ‘The End Stands Silent’ è un disco più lento e pesante, i brani sono molto lunghi e sicuramente più difficili da digerire, ma ovviamente hanno un altro significato. Sono comunque due dischi Frostmoon Eclipse al 100%. Chi apprezza il nostro sound non troverà particolari difficoltà col nuovo album”.
Claudio: “’Another Face Of Hell’ rappresenta, per quanto mi riguarda, il picco compositivo in una certa ottica Black Metal. Non penso che riuscirei a fare meglio di così. ‘The End Stands Silent’ è quindi un nuovo inizio, sotto molti punti di vista”.
SIETE RIUSCITI A STRAPPARE UN CONTRATTO DISCOGRAFICO ALLA FRANCESE OSMOSE PROD.! COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON LORO?
Gionata: “Io ero in contatto con loro già un anno prima che ‘The End Stands Silent’ vedesse la luce, e avendoci lavorato direttamente assieme per altre cose ho ritenuto possibile che il nuovo disco potesse piacergli. Ho semplicemente scritto al boss e gli ho chiesto di ascoltarlo e farmi sapere se era interessato e dopo due giorni mi ha scritto entusiasta dicendo appunto che voleva farlo uscire lui. Quello che amo della Osmose Productions, oltre al fatto puramente affettivo – siamo tutti cresciuti con i loro dischi ed è sicuramente da considerare come l’etichetta madre del Black-Metal – è che sono persone molto disponibili e veramente alla mano. Per il nostro album hanno lavorato bene e lo hanno fatto uscire in CD ed in ben 2 versioni LP: vinile nero limitato a 210 copie e vinile splatter blu limitato a 310 copie. Credo che non potevamo chiedere di meglio!”.
DOPO QUATTRO ANNI DI SILENZIO SIETE TORNATI CON UN FULL LENGTH ALBUM, MA NEL FRATTEMPO AVETE REGISTRATO DIVERSI EP/SPLIT CD. COME MAI NON VI CONCENTRATE ESCLUSIVAMENTE SUI FULL LENGTH ALBUM?
Gionata: “Perchè semplicemente non ci va di farlo. Siamo sempre stati un gruppo molto produttivo, alla fine suoniamo assieme da 15 anni quasi e quindi ci capiamo al volo… I brani nascono velocemente e le idee si sviluppano quasi in automatico in pochi minuti quando suoniamo. Ci piace da sempre lavorare su produzioni minori che ci danno nuovi input e nuovi stimoli nel periodo di tempo in cui lavoriamo sugli album, inoltre ci piace molto condividere, ad esempio, delle registrazioni con gruppi che ci piacciono oppure realizzare EP su vinile, da sempre nostra grande passione. Non siamo quel tipo di band che ragiona troppo su come bisogna o si deve essere, noi facciamo quello che ci pare e basta. Del resto questo è abbastanza comprensibile dando un occhio alla nostra discografia. Non credo che nessuno abbia mai avuto nè il coraggio nè la sfrontatezza di realizzare un disco di rock acustico come abbiamo fatto noi nel 2005 e che non c’entra assolutamente niente con tutto quello che avevamo fatto in precedenza e che abbiamo fatto poi successivamente, oppure uno split come quello del 2008 coi Benighted In Sodom e Chaos Moon dove ci sono brani psichedelici e quasi totalmente improvvisati sul momento. Siamo persone a cui non piacciono le etichette e soprattutto a cui non piacciono tutte quelle persone troppo ancorate a come bisogna/deve essere, all’immagine, ai discorsi e alle parole altisonanti fatte tanto per fare i cattivoni. Noi abbiamo il nostro mondo, lontano dai riflettori, nel quale facciamo tutto quello che vogliamo. Se alla gente non piacciamo, nessun problema, possono ascoltare tanta altra roba, il mondo è pieno di gruppi stereotipi che piacciono sempre a tutti”.
QUALI SONO I SENTIMENTI CHE AVETE CERCATO DI TRASMETTERE AI BRANI DEL NUOVO CD?
Gionata: “Nei nostri primi due album il sentimento predominante era la rabbia e lo sdegno, poi con ‘Dead And Forever Gone’ è stata la volta della malinconia e del rammarico. Con ‘Another Face Of Hell’ abbiamo spaziato all’interno del buio della notte, del nichilismo fine a se stesso, dalle aspettative mancate alla perdita della speranza. Invece col nuovo disco direi che i sentimenti predominanti sono la solitudine, il mancato contatto umano ed il mancato dialogo, la disperazione, la mancanza di un futuro plausibile. Nel nuovo disco la contrapposizione tra luce e ombra è meno marcata in favore di toni più legati alla perdizione, all’incapacità di rialzarsi e dall’amara consapevolezza che la fine, quando arriva, per di più sarà beffarda e silenziosa, capace di ulteriore e ben più amaro sconforto”.
LA PRODUZIONE DI “THE END STAND SILENT” E’ BUONA, SIETE SODDISFATTI? CREDO SIATE RIUSCITI A MANTENERE IL VOSTRO CLASSICO SOUND NOTTURNO ANCHE SU QUESTA RELEASE…
Gionata: “Abbiamo sempre utilizzato gli stessi studi di registrazione per tutti gli album, ma direi che questa volta la produzione è nettamente superiore. È più organica e ben bilanciata, ma allo stesso tempo ruvida e tagliente come piace a noi. Tuttavia a partire dal nostro prossimo disco proveremo a fare tutto per conto nostro: dopo anni di preparazione siamo finalmente giunti al momento in cui siamo in grado di lavorare da soli anche sul piano delle riprese/registrazioni, mixaggio e mastering. Il prossimo album sarà una sorta di sfida anche sotto questo punto di vista. Ad ogni modo è ancora troppo presto per parlarne, ‘The End Stands Silent’ è appena uscito e non abbiamo intenzione di lavorare ad un nuovo full in tempi brevi anche se abbiamo già alcuni nuovi brani quasi pronti”.
DOPO COSI’ TANTI ANNI DI ATTIVITA’ E’ TEMPO DI FARE UN BILANCIO: CREDETE DI ESSERE ARRIVATI ALL’APICE DELLA CARRIERA CON L’USCITA DI QUESTO ALBUM?
Gionata: “No, non credo. Questo album è sicuramente una sorta di rinascita per la band ed un nuovo punto di riferimento su cui contare per partire verso nuove direzioni, ma di certo se lo considerassi l’apice della nostra carriera sarebbe come firmare la nostra condanna a morte spirituale. Bisogna sempre guardare oltre e raggiunto un certo obiettivo personale c’è da esserne felici per un istante, poi lo sguardo deve volgere verso nuovi traguardi da raggiungere. Siamo persone creative legate da una forte amicizia, quindi per noi gli unici limiti che esistono sono quelli della carne e del tempo. Se ti raccontassi la nostra storia e le difficoltà che abbiamo riscontrato in 15 anni assieme forse potresti capire meglio quello che intendo, ma posso dirti che non sarà mai nè il giudizio della gente nè una casa discografica che ti scarica nè vicissitudini del tutto personali a smontare una band come i Frostmoon Eclipse. Dovrete sopportarci ancora per un po’!”.
Claudio: “Ogni album ha rappresentato il massimo che potevamo fare ai tempi, sicuramente questo è stato quello su cui abbiamo lavorato più duramente e per più tempo. Per certi versi è stato anche un incubo e vederlo realizzato è stato come togliersi un grandissimo peso…”.
COSA NON SIETE ANCORA RIUSCITI A TRASMETTERE CON LA MUSICA DEI FROSTMOON ECLIPSE, MA CHE VI PIACEREBBE POTER FARE?
Gionata: “Adoro quando un disco mi fa venire i brividi perchè trasmette emozioni forti e tangibili che mi coinvolgono. Magari coinvolgono al 100% me a non altre centinaia di persone, ma quel disco per me rimarrà sempre importante e con un significato. Ecco, questo vorrei che qualcuno provasse con la nostra musica, con un nostro disco o magari con un solo brano. Il fatto è che magari qualcuno l’ha già provato e io non posso saperlo, ma spero che questo qualcuno esista (presente! ndA)”.
Claudio: “A volte ci sono pezzi che indicano una direzione che poi sviluppi: su ‘Death Is Coming’ c’era ‘Blindness’, e poi è venuto un disco acustico come ‘Dead And Forever Gone’. Sul mini ‘I Am Providence’ c’è un brano strumentale di 9 minuti, ‘The Thing On The Doorstep’… ecco, un giorno mi piacerebbe forse poter sperimentare in quella direzione…”.
IL SEGRETO DEL VOSTRO SUCCESSO PUO’ ESSERE LEGATO A QUALE FATTORE? C’E’ QUALCHE NOVITA’ RIGUARDO ALLA LINE UP?
Gionata: “Dici che siamo una band di successo? Io non credo. Abbiamo sempre fatto del nostro meglio per stare al di fuori da tutto e da tutti ed evitare così di essere influenzati dagli agenti esterni o dalle cafonerie tipiche italiane che odiamo da sempre. Credo che i nostri punti di forza siano l’onestà e la sincerità: siamo persone a cui piace che la musica sia spontanea che veramente sentita e credo si senta sui nostri dischi. La line up è immutata sin dal 2000 tranne che per il defezionario Gherardo Giannarelli (basso) che ha registrato tutti e 4 i primi dischi e che ha mollato nel 2006 per via degli studi (adesso vive e lavora in Danimarca), sostituito da Davide Gorrini che precedentemente suonava in alcune band di nostri amici”.
LA BAND E LO STILE SEMBRANO ESSERE TORNATI AI TEMPI DEL BELLISSIMO ED EMOZIONANTE ‘DEATH IS COMING’ DEL 2003…
Gionata: “Non sono molto d’accordo: ‘Death Is Coming’ è un disco molto furioso e violento, ‘The End Stands Silent’ è molto più contemplativo, matematico e freddo. Non sono così presuntuoso da dire che abbiamo un nostro stile inconfondibile (anche se spero che qualcuno lo pensi sul serio), di certo il mood generale degli album si somiglia, ma ci sono sostanziali differenze oggettive. Quando registrammo ‘Death Is Coming’ il nostro obiettivo era quello di registrare un disco furioso e di impatto, adesso questa voglia non c’è più ed è stata sostituita dalla certezza dei nostri mezzi e da un target molto più mirato che non sia la semplice violenza. La musica è più direzionale e viscerale verso quello che più ci interessa, quindi lo stile è quello e sicuramente i 2 dischi sono fratelli, ma l’atteggiamento verso i brani è più maturo e gli arrangiamenti più propensi all’evoluzione che alla conservazione.
Claudio: “’Death Is Coming’ era il disco ‘fast’ che ho sempre voluto fare fin dai tempi dei demo e non ho mai potuto a causa di evidenti limiti dei primi batteristi con cui ho suonato. Il primo ‘Gathering The Dark’ aveva gettato una sorta di base, ‘Death Is Coming’ è stato Frostmoon Eclipse 100%”.
COME MAI AVETE SCELTO UN’IMMAGINE COSI’ GELIDA PER LA COPERTINA DEL NUOVO ALBUM MENTRE LA MUSICA E’ MOLTO PASSIONALE?
Gionata: “Si tratta di un disco gelido e ossessivo, veramente distante da ogni spiraglio di luce. La foto in copertina l’ho scattata personalmente all’Holocaust Memorial di Berlino la scorsa estate. É situato a pochi metri dalla porta di Brandeburgo in centro città ed è un monumento freddo e glaciale, come non ne avevo visti mai. Avevo letto qualcosa su internet e avevo visto delle foto in giro, ma mai e poi mai mi sarei immaginato nulla di simile quando invece mi ci sono ritrovato dentro. In un attimo ho capito che nulla avrebbe potuto spiegare meglio il significato dell’album meglio di quel posto arcigno e distante da ogni forma di vita possibile. Ho incentrato tutto l’artwork del disco sulle foto del monumento e devo dire che è assolutamente perfetto associato ai miei testi e quelli di Lorenzo (voce)”.
NEL FRATTEMPO AVETE GIA’ FATTO USCIRE UN EP NUOVO INTITOLATO “A TICKET TO NOWHERE”…
Gionata: “Si, è uscito un paio di settimane fa e contiene 2 pezzi inediti che molto probabilmente rimarranno solo su quell’EP. Sono 2 pezzi che in linea generale seguono lo sviluppo intrapreso con ‘The End Stands Silent’, ma sono più brevi in durata e molto melodici”.
Claudio: “I due brani sono stati composti immediatamente dopo l’album e, per vari motivi legati a fatti accaduti in quel periodo, hanno un mood veramente rassegnato”.
TORNANDO AL NUOVO FULL LENGTH, LE CANZONI SONO FORSE UN PO’ TROPPO LUNGHE, NON TEMETE CHE L’ASCOLTATORE NON RIESCA A SEGUIRE IL FILO DI CIASCUN BRANO DATO CHE IL VOSTRO SONGWRITING E’ PIUTTOSTO COMPLESSO?
Gionata: “Senza ‘forse’: sono decisamente più lunghe! Ma, come ti ho detto prima, sono venute fuori così e non siamo quel tipo di persone che si mette a fare il taglia e cuci per fare ‘quello che potrebbe piacere a qualcuno’. A noi piacciono le composizioni lunghe, articolate e ossessive e crediamo che il nuovo album le possieda, soprattutto nel modo in cui volevamo noi. Spero che a chi ci segue questo disco piaccia così com’è, altrimenti pace. Noi siamo veramente soddisfatti ed è in definitiva l’unica cosa che veramente conta”.
Claudio: “Sono abbastanza sicuro che sia come dici tu, e sicuramente l’ascoltatore ‘medio’ si perderà dopo pochi minuti dall’inizio di qualsiasi brano. E la cosa non mi dispiace particolarmente…”.
QUANDO FARETE UN TOUR IN GIRO PER L’ITALIA O ALL’ESTERO? ASSIEME A CHI VI PIACEREBBE SUONARE?
Gionata: “Nei mesi di maggio/giugno abbiamo un po’ di date tra Germania, Austria, Italia e Slovenia e altre in preparazione.. Purtroppo non siamo quel prototipo di musicisti finti / universitari figli di papà che possono permettersi di andare in tour 2-3 volte l’anno e vantarsene, ognuno di noi ha un lavoro a cui tiene e impegni con altri gruppi per cui non è sempre possibile per tutti intraprendere movimenti che superino i 4-5 giorni. Vedremo di fare del nostro meglio per organizzare minitour nei fine settimana o date singole per promuovere il nuovo album al meglio delle nostre possibilità. Personalmente mi piacerebbe suonare coi Secrets Of The Moon, i loro ultimi 2 album sono semplicemente fantastici”.
GRAZIE COME SEMPRE PER LA VOSTRA DISPONIBILITA’…
Claudio: “Grazie a voi! Date e news sempre a disposizione su www.frostmooneclipse.com!”.