Dopo averne attestato le qualità sia in sede di recensione che di live report, portiamo a termine la nostra introduzione a “Exhumed Information”, terzo disco dei Fulci, con una classica intervista. Un’opera che sta già facendo discutere parecchio in virtù della sua formula ‘splittata’, con un lato tipicamente death metal e un altro strutturato come una vecchia soundtrack horror, ma che – in definitiva – è forse la testimonianza più attendibile delle capacità di un fenomeno tutt’altro che passeggero, ormai lanciato verso traguardi artistici e livelli di consenso sempre più importanti. Ancora una volta, è il chitarrista Dome il nostro interlocutore, più che disponibile ad illustrarci i retroscena di questo atteso (e coraggioso) comeback…
CIAO RAGAZZI, BENTORNATI. SONO TRASCORSI DUE ANNI DALL’USCITA DI “TROPICAL SUN”, UN DISCO ACCOLTO BENISSIMO OVUNQUE E CHE VI HA TRASFORMATO IN UNA SORTA DI FENOMENO UNDERGROUND SIA IN ITALIA CHE ALL’ESTERO. ERAVATE PRONTI AD UN SIMILE RISCONTRO DA PARTE DEL PUBBLICO E DELLA CRITICA? CHE BILANCIO FARESTE DI QUESTO PERIODO E IN CHE MODO QUESTA ESPOSIZIONE HA INFLUENZATO IL VOSTRO MODO DI GUARDARE ALLA BAND?
– Ciao, bentrovati. Diciamo che sapevamo di aver fatto un lavoro soddisfacente con “Tropical Sun”, ma non avremmo mai pensato che potesse diventare una sorta di culto nell’underground mondiale. Da molti è stato definito disco dell’anno. Siamo arrivati ormai alla quarta ristampa su supporto fisico e siamo finiti nella classifica delle migliori death metal band degli ultimi 10 anni secondo KERRANG!. Tutto questo, insieme al supporto continuo della Time To Kill Records, degli amici stretti e dei fan, ci ha dato la carica giusta per impegnarci sempre di più nel progetto Fulci.
VENIAMO ORA A “EXHUMED INFORMATION”. NEANCHE A DIRLO, SI TRATTA DI UN CONCEPT ALBUM SU UNA PELLICOLA DEL REGISTA ROMANO, MA LA SCELTA DEL SOGGETTO, DOPO “PAURA NELLA CITTÀ DEI MORTI VIVENTI” PER “OPENING THE HELL GATES” E “ZOMBI 2” PER “TROPICAL SUN”, NON È CERTO DELLE PIÙ IMMEDIATE E SCONTATE. COME VI SIETE ORIENTATI SU “VOCI DAL PROFONDO”? E – PER CHI NON LO CONOSCESSE – VI ANDREBBE DI FARNE UNA BREVE DISANIMA?
– Come hai accennato, il nostro intento è quello di ripercorrere la filmografia di Lucio Fulci attraverso i nostri concept album. Effettivamente, dopo i primi due dischi molti si aspettavano che trattassimo un cult movie come “The Beyond” o “Lo Squartatore di New York”, invece abbiamo scelto un film del tardo periodo e – se vogliamo – di decadenza del maestro. “Voci dal Profondo” è il penultimo film realizzato da Fulci insieme alla figlia Camilla (purtroppo morta nel 2019), in un periodo in cui i budget erano scarsissimi e, di conseguenza, cast ed effetti speciali erano molto scadenti. Tuttavia il film ha una trama e un’atmosfera davvero interessanti. Si tratta di un giallo dai risvolti horror e talvolta splatter che si adattava al mood onirico/dark che volevamo dare al nuovo disco. Inoltre, siamo molto legati a “Voci dal Profondo” perchè è uno dei primi film di Fulci che abbiamo visto da piccoli.
DI PARI PASSO ALLA NATURA CONTROVERSA DEL FILM, ANCHE IL FORMAT DEL DISCO NON È DEI PIÙ SEMPLICI, CON UNA SECONDA PARTE DI TRACKLIST INTERAMENTE STRUMENTALE E CHE POCO O NULLA HA DA SPARTIRE CON IL METAL. LE SOUNDTRACK DEGLI ANNI SETTANTA/OTTANTA HANNO SEMPRE FATTO PARTE DEL VOSTRO BACKGROUND, MA QUI CHIARAMENTE VI SIETE SPINTI OLTRE… SIETE CONSAPEVOLI DEL FATTO CHE MOLTI ASCOLTATORI RIMARRANNO ALIENATI DA QUESTA SCELTA? DI CONTRO, CREDIAMO CHE UN SINGOLO COME “GLASS” POSSA PORTARE IL VOSTRO NOME SULLA BOCCA DI UN PUBBLICO PIÙ VASTO E NON PER FORZA RICONDUCIBILE AL DEATH METAL…
– Verso la metà degli anni ’90 la scena death metal ha iniziato a morire. Molti dicono perchè le band iniziavano a suonare tutte uguali cercando di copiare i dischi che avevano avuto più successo. Non c’erano più la sperimentazione e l’originalità che si respiravano verso la fine degli anni ’80. Questo per dire che avremmo potuto scrivere un disco sulla scia di “Tropical Sun” e andare quasi sul sicuro. Invece abbiamo fatto quello che a livello artistico ci sembrava più giusto e soddisfacente. Abbiamo scritto un disco a quattro mani con TV-CRIMES e abbiamo distribuito le tracce prettamente death metal sul lato A, mentre quelle electro-synth-horror sul lato B. Il risultato a nostro avviso è interessante, perché in un solo disco hai due facce della band completamente agli antipodi, ma in un certo senso coerenti tra loro. Siamo consapevoli che l’ascolto possa risultare difficile, ma credo che possa far avvicinare molte persone a suoni che di solito non sono abituati ad ascoltare.
PARLANDO INVECE DEL ‘LATO DEATH METAL’ DELL’ALBUM, MI SEMBRA CHE IL VOSTRO STILE SI SIA UN PO’ PIÙ CLASSICIZZATO, CON MENO INFLUENZE SLAM E LA COMPONENTE GROOVY DETTATA PIUTTOSTO DALL’INCEDERE DI BAND COME OBITUARY E BOLT THROWER… SIETE D’ACCORDO?
– Sì, può essere visto che sono due band che amiamo molto. In particolare, nel periodo in cui si componevano i pezzi, abbiamo ascoltato tanto “The End Complete” e “Mercenary”. Questa volta non abbiamo usato riff slam perchè l’atmosfera del film su cui si basa il disco è più oscura e decadente. In ogni caso, quando componiamo ci imponiamo la regola che ogni riff, per essere approvato, deve farci venire voglia di fare headbanging.
LA PROPOSTA DEI FULCI NON PUÒ FARE A MENO DEL SUO LATO VISUALE, E NON A CASO ANCHE “EXHUMED INFORMATION” È INTRODOTTO DA UN ARTWORK SOPRA LA MEDIA. COME SI È SVOLTA LA COLLABORAZIONE CON SOLOMACELLO? QUANTO È IMPORTANTE PER VOI RIUSCIRE AD IMMORTALARE LE ATMOSFERE DI UN NUOVO DISCO NEL GIUSTO DISEGNO?
– La copertina del disco è importante tanto quanto la musica, i testi e l’immagine della band. Siamo cresciuti quando non esisteva YouTube o Spotify, e quindi spesso compravamo i dischi in base alle copertine. Se l’artwork spaccava voleva dire che anche il disco spaccava! Luca aka ‘Solo Macello’ lo abbiamo conosciuto al release party di “Tropical Sun” a Milano, e quando gli abbiamo raccontando l’idea del nuovo disco ha preparato un bozzetto da paura! Da lì abbiamo capito che avrebbe tirato fuori un capolavoro. Luca è davvero bravo, e soprattutto originale.
PER IL MASTERING, INVECE, AVETE COINVOLTO NIENTEMENO CHE ARTHUR RIZK, NOTO PER I SUOI LAVORI CON POWER TRIP, TOMB MOLD, XIBALBA E MOLTI ALTRI…
– Al momento penso sia uno dei produttori più quotati della scena. Mi piace molto il lavoro che ha fatto con i Tomb Mold e con i nostri amici Blvd of Death. La scelta di chiedere il mastering ad Arthur l’abbiamo presa insieme ad Ando dei Till Deaf Recording Studios di Caserta. Ando può essere considerato il quarto elemento dei Fulci. È grazie a lui che la drum machine e i nostri dischi suonano da paura! Ando è molto bravo nel ricercare i suoni che si adattano di più ai nostri pezzi, ed è per questo che ci ha consigliato di affidarci ad Arthur per il mastering del disco. Sia Ando che noi siamo molto soddisfatti del risultato.
DATA LA RISONANZA OTTENUTA DALLA MUSICA DEI FULCI NELL’ULTIMO PERIODO, CI SEMBRA LEGITTIMO CHIEDERVELO: SI È FATTA AVANTI QUALCHE GROSSA LABEL PER LA PUBBLICAZIONE DI “EXHUMED INFORMATION”? COME VANNO NEL FRATTEMPO LE COSE CON TIME TO KILL?
– Time To Kill è un’etichetta a 360 gradi, tratta numerosi generi e non solo death metal. Questo ci dà la possibilità di raggiungere un pubblico più vasto. Inoltre Enrico sta facendo crescere molto la TTK, e il suo obiettivo è quello di diventare sempre più grande. La label crede molto in noi e ci spinge parecchio. Lavoriamo in maniera molto affiatata e ci fidiamo gli uni degli altri. Abbiamo avuto delle offerte, ma non ci piace l’idea di diventare il fanalino di coda di una grossa label.
SIETE DA SEMPRE ATTIVISSIMI SUI SOCIAL. PENSATE CHE NEL 2021 SI POSSA PRESCINDERE DA QUESTO CANALE DI PROMOZIONE? SENZA FACEBOOK E INSTAGRAM, CREDETE CHE AVRESTE RAGGIUNTO LO STESSO SUCCESSO?
– Di sicuro oggi come oggi sarebbe difficile fare a meno di questi canali per la promozione della band. Il problema è che il web è saturo di artisti, quindi per emergere bisogna essere efficaci e soprattutto avere dei buoni dischi. L’importante è usare i social sempre con intelligenza e non diventarne mai schiavi.
IN UN TRISTE SCHERZO DEL DESTINO, L’AUTORE DELLA LOCANDINA DI “VOCI DAL PROFONDO”, ENZO SCIOTTI, CI HA LASCIATO QUALCHE MESE FA. AVENDO ILLUSTRATO ALCUNI DEI PIÙ ICONICI POSTER DEGLI ANNI SETTANTA, OTTANTA E NOVANTA (“…E TU VIVRAI NEL TERRORE! – L’ALDILÀ”, “PHENOMENA”, “L’ARMATA DELLE TENEBRE”, ECC.), CHE IMPATTO HA AVUTO LA SUA ARTE SULLA VOSTRA CONCEZIONE DI IMMAGINARIO HORROR?
– È stata una notizia terribile. Abbiamo il suo libro e svariate VHS e DVD autografati. Siamo dei fan accaniti di Sciotti. Calcola che un paio di anni fa lo avevamo conosciuto di persona e avevamo iniziato a parlare di una possibile collaborazione per realizzare l’artwork di un nostro disco. Enzo era una persona davvero semplice e umile, pur avendo dato immagine a praticamente tutto il cinema di genere degli anni ’80 e ’90. Abbiamo dedicato “Exhumed Information” a lui e ad altri personaggi scomparsi negli ultimi due anni: Giannetto de Rossi, Morricone e Camilla Fulci.
SE DAL PUNTO DI VISTA CONCERTISTICO IL 2020 È STATO UN ANNO MORTO, PER VOI COME PER QUALSIASI ALTRA BAND, ARTISTICAMENTE VI SIETE COMUNQUE MANTENUTI ATTIVI CON DIVERSE INIZIATIVE, SU TUTTI LA ZINE E L’ORMAI FAMIGERATA COLLABORAZIONE CON METAL CARTER E FACE YOUR ENEMY. VI ANDREBBE DI PARLARCI MEGLIO DI QUESTI PROGETTI?
– Come ti dicevo, ci piace uscire fuori dagli schemi tipicamente death metal e sperimentare. Metal Carter ci ha supportato sin dall’inizio, e sia il titolo “Tropical Sun” che “Exhumed Information” sono venuti fuori proprio da una chiacchierata con il sergente di metallo. Anche se non sembra, Marco (Metal Carter) è un esperto di death metal. Spesso ne sa più di noi su alcuni temi. Siccome ci è sempre piaciuta la versione rap di “By The Light” che gli Obituary misero come bonus track in “Back from the Dead” abbiamo proposto a Metal Carter di provare a fare una cosa simile. È stato davvero divertente registrare “Death by Metal” e il pezzo spacca! La fanzine invece è nata da una collaborazione con Zoe, una nostra amica fotografa, e lo studio grafico degli amici Ascionemagro, al quale abbiamo affidato l’immagine grafica dei Fulci. La fanzine è in realtà un poster di due facciate che, se opportunamente tagliato dove indicato, diventa una fanzine. Ci piace portare avanti progetti che non si limitano alla musica, infatti durante il lockdown abbiamo anche scritto un cortometraggio e la relativa colonna sonora. Presto avrete news a riguardo.
TRATTANDOSI DI UNA DELLE VOSTRE INFLUENZE PRIMARIE, COSA NE PENSATE DEL NUOVO LAVORO DEI CANNIBAL CORPSE? E SOPRATTUTTO, SCUOLA BARNES O CORPSEGRINDER?
– I nostri dischi preferiti sono “Tomb of the Mutilated” e “Bloodthirst”, quindi risulta difficile scegliere tra i due (ride, ndR). Il nuovo disco ha portato una ventata di freschezza in casa Cannibal. La cosa che rispetto è che dopo trent’anni di attività riescono ancora a sfornare prodotti validi e violenti.
IMMAGINIAMO CHE ANCHE VOI, DURANTE I VARI LOCKDOWN, ABBIATE GUARDATO MOLTISSIMI FILM. C’È QUALCHE CHICCA HORROR CHE VI SENTIRESTE DI CONSIGLIARE AI NOSTRI LETTORI?
– Ovviamente sì. Anche se li abbiamo visti decine di volte, spesso ci guardiamo i film di Fulci, Lenzi, D’Amato, Bava, Martino, Argento… guardiamo anche molte pellicole underground. Vi consiglio il film di Lorenzo Lepori intitolato “Flesh Contagion”. Altri film davvero trash che ho visto durante i vari lockdown sono “Zombie Cop”, “Premutos” e “Robot Ninja”!
DOVE PENSATE POTRÀ PORTARVI “EXHUMED INFORMATION”? QUALI SONO I VOSTRI PROGRAMMI E LE VOSTRE AMBIZIONI PER IL FUTURO?
– Per ora la cosa che desideriamo di più è tornare a suonare dal vivo. Stiamo cercando di strutturare un live show che rispecchi anche il lato soundtrack/electro del disco. Stiamo cercando di fissare un tour in USA per il 2022 e ovviamente stiamo già pensando al prossimo disco! Abbiamo tantissime idee e non vediamo l’ora di condividerle con tutti voi. Grazie per l’intervista e grazie a tutti i lettori di Metalitalia.com che ci supportano sempre! Fulci lives.