FULCI – Paperi assassini

Pubblicato il 22/08/2024 da

Pubblicato dall’ormai affidabilissima 20 Buck Spin, “Duck Face Killings” ha ribadito una volta per tutte la capacità dei Fulci di combinare musica (death metal) e cinema (horror) all’interno di una proposta dove nulla, dai riff alle grafiche, è lasciato al caso.
Un album vario e cangiante come nessun’altro fra quelli confezionati dall’ex trio originario di Caserta (oggi trasformatosi in una band ‘a tutto tondo’ grazie agli innesti di Edoardo Nicoloso alla batteria e di Ando Ferraiuolo alla chitarra) e che, partendo dalle vicende disturbanti del classico “Lo squartatore di New York”. rispolvera in maniera fresca e accattivante lo stile coniato a Tampa durante gli anni Novanta, potendo oltretutto contare su una tecnica e su una robustezza mai così accentuate.
Il classico disco della conferma, insomma, di cui anche i Nostri – qui rappresentati dal frontman Fiore – sembrano essere particolarmente orgogliosi…


DOPO “PAURA NELLA CITTÀ DEI MORTI VIVENTI”, “ZOMBI 2” E “VOCI DAL PROFONDO”, LA SCELTA DEL CONCEPT È RICADUTA SU “LO SQUARTATORE DI NEW YORK”, FILM CHE – TRA I CLASSICI DI FULCI – PENSO SIA ANCHE UNO DI QUELLI INVECCHIATI MEGLIO, INSIEME A “NON SI SEVIZIA UN PAPERINO”. NEL CASO DELLA PELLICOLA DEL 1982, PARLIAMO DI UNO DEI THRILLER PIÙ VIOLENTI MAI REALIZZATI, CON UN’ATMOSFERA NICHILISTA E DISTURBANTE CHE FA SCUOLA ANCORA OGGI. FORSE LA RISPOSTA SI TROVA GIÀ NEL PREAMBOLO, MA PERCHÉ PROPRIO QUESTO TITOLO?
– Ciao, qui Fiore! Hai ragione “Lo Squartatore di New York” rappresenta, come piace dire agli americani, lo slasher movie più violento e sadico mai realizzato fino a quel momento! Abbiamo scelto questo film soprattutto per ‘staccarci’ dal tema zombie/horror dei primi tre album, inoltre volevamo provare a realizzare un disco molto violento e perverso.
“Duck Face Killing” è un titolo metaforico, ovviamente ispirato alla trama del film. Lo abbiamo scelto dopo il tradizionale brainstorming con il nostro amico Marco, anche conosciuto come Metal Carter!

DA UN PUNTO DI VISTA STILISTICO, “DUCK FACE KILLINGS” È IL VOSTRO LAVORO PIÙ TECNICO E ‘RAFFINATO’: PIÙ ASSOLI, PIÙ MELODIA, PIÙ RIFF, MAGGIORE VELOCITÀ. QUANTO LA PRESENZA IN STUDIO DI UN BATTERISTA IN CARNE ED OSSA (EDOARDO NICOLOSO) E DI UN SECONDO CHITARRISTA (ANDO FERRAIUOLO) HA CONTRIBUITO A FAR PRENDERE AI BRANI QUESTA PIEGA?
– Anche questo è vero! Definisco questo album il più metal della nostra discografia: è davvero completo e siamo molto soddisfatti del risultato finale.
La presenza di Edo alle pelli e di Ando alla chitarra (oltre che, come di consueto, al mixer) ha cambiato molto il modo di concepire e comporre i brani, specie in termini di dinamicità.
L’album è stato registrato due volte, prima di Edo – con Edo (ride, ndr): la prima è stata una sorta di pre-produzione, alla quale abbiamo apportato una massiccia dose di riarrangiamenti. La seconda è stata la registrazione effettiva tra i Till Deaf Studios di Ando e l’SPVN studio di Stefano. Risultato: quattordici tracce di fottutissimo death metal stile Florida ‘94!

L’ALBUM SEGNA IL VOSTRO INGRESSO NEL ROSTER DELLA 20 BUCK SPIN, AD OGGI UNA DELLE ETICHETTE PIÙ SOLIDE E RISPETTATE DELL’UNDERGROUND ESTREMO. IMMAGINO SI TRATTI DI UNA BELLA SODDISFAZIONE, ANCHE PERCHÉ NON SONO SOLITI COLLABORARE CON MOLTE BAND AL DI FUORI DEL NORD AMERICA.
SIETE STATI VOI AD APPROCCIARE LORO O VICEVERSA? CI SONO STATE ALTRE PROPOSTE SUL TAVOLO?

– Siamo molto contenti e soddisfatti di far parte del roster della 20 Buck Spin, un’etichetta discografica che ci ricorda molto la Relapse degli anni 2000, quando compravi un disco senza nemmeno aver ascoltato un brano perché garantiva l’etichetta!
Entrammo in contatto con Dave quasi per caso quando, in occasione di un tour negli Stati Uniti, sottoscrisse una ‘testimonial letter’ per aiutarci ad ottenere il visto artista/musicista. In seguito, gli abbiamo spedito come si faceva negli anni ‘90 un demo di due tracce e una lettera scritta a mano, ed eccoci qui.
Sono arrivate altre proposte discografiche, alcune anche molto interessanti; dopo un’accurata valutazione abbiamo fatto la nostra scelta!

DOPO AVER COLLABORATO CON NOMI COME MISANTHROPIC-ART E SOLOMACELLO, PER L’ARTWORK DEL NUOVO DISCO VI SIETE RIVOLTI AD UN’AUTENTICA LEGGENDA COME WES BENSCOTER.
COME HA PRESO VITA IL TUTTO? GLI AVETE DATO DELLE INDICAZIONI (PENSO ANCHE ALLA SCELTA DEI COLORI, OLTRE CHE DEL SOGGETTO) O AVETE LASCIATO CHE ADATTASSE LIBERAMENTE L’IMMAGINARIO DELLA PELLICOLA?

– Sì! Wes ha disegnato copertine leggendarie (Mortician, Slayer, Nile, ecc.), e faccio ancora fatica a credere che abbia accettato di collaborare con noi.
Come ha preso vita il tutto? Beh, gli abbiamo spiegato brevemente il progetto ed il film che avevamo scelto, e si è creata subito una connessione! Wes ci ha rivelato essere grande fan del regista e, dopo una breve chiacchierata, gli abbiamo lasciato carta bianca! Ispirandosi al manifesto del compianto Maestro Sciotti e aggiungendo una buona dose di gore, è venuta fuori questa bomba di copertina!

MI HA INCURIOSITO LA SCELTA DI CHIUDERE L’ALBUM CON “IL MIELE DEL DIAVOLO”, STRUMENTALE CHE OMAGGIA LA PELLICOLA DEL 1986 ‘SCONFINANDO’ – PASSATEMI IL TERMINE – DAL CONCEPT ORIGINARIO. IL PEZZO VEDE ANCHE L’INTERVENTO (INEVITABILE) DI UN SASSOFONO…
– Nonostante la musica di questo brano finale riproponga in chiave death/doom (un appuntamento fisso nei dischi dei Fulci) il tema della colonna sonora del film, le note strazianti del sassofono di Mario Luce ci hanno convinto a dedicare questa traccia ad un film che altrimenti non avremmo considerato in altro modo.

ESSENDOSI CIMENTATO IN GIALLI, SPAGHETTI WESTERN E ALTRI GENERI, PENSATE CHE UN GIORNO OMAGGERETE ANCHE IL LATO NON HORROR DI LUCIO FULCI?
– “I Quattro dell’Apocalisse” ha sicuramente le carte in regola per mettere in scena un violento western a tinte splatter (ride, ndr).

PARLATECI INVECE DEL LIVE IN STUDIO “THE MORRISOUND SESSION” E DI COM’È STATO POSSIBILE REALIZZARLO. PER UN GRUPPO COME IL VOSTRO, DEV’ESSERE STATA UN’EMOZIONE INDESCRIVIBILE METTERE PIEDE IN QUEL POSTO E LAVORARE CON UN PERSONAGGIO COME JIM MORRIS…
– Esatto! Un’emozione indescrivibile. In occasione dell’USA East Coast Tour, il buon Dome ha avuto la brillante e geniale idea di impegnare l’unico day-off del tour chiudendoci in uno studio che ha scritto pagine di storia del death metal anni ‘90!
È stato incredibile entrare e lavorare con Jim ed il suo collaboratore, ascoltare storie di band quali Death, Obituary, Sepultura… Strumentazioni mai viste prima, suoni fatti in poco più di un’ora e registrazioni in presa diretta! Personalmente, un’esperienza pazzesca! L’etichetta Maggot Stomp dell’amico Scott, ascoltando le tracce, ci ha proposto la stampa su CD, cassetta e vinile. Totale, direi!

IN AUTUNNO VI IMBARCHERETE IN UN TOUR AMERICANO A SUPPORTO DI MORBID ANGEL E SUFFOCATION. DI SICURO, POSSIAMO PARLARE DI UN ALTRO SOGNO CHE DIVENTA REALTÀ.
RICORDATE CON QUALI ALBUM LI AVETE SCOPERTI E IN CHE FASE DELLA VITA VI TROVAVATE IN QUEL MOMENTO?

– Come dice nostro fratello Stefano Anderloni (aka ‘The Gentleman’): “dai poster alla realtà!”. È proprio così: prender parte al Devastation on the Nation è un altro sogno che si avvera. Cioè, un mese in giro con Trey (Azagthoth, chitarrista e fondatore dei Morbid Angel, ndr) e Terrance (Hobbs, chitarrista e membro storico dei Suffocation, ndr)… incredibile, ma sta per succedere! Personalmente, ricordo di averli conosciuti con “Altars of Madness” ed “Effigy of the Forgotten”.

PARLANDO SEMPRE DI LIVE, NOTAVO COME IN ITALIA SIATE SOLITI ESIBIRVI IN CONTESTI NON PROPRIAMENTE DEATH METAL (DISSONANCE FESTIVAL, LOW-L FEST, VENEZIA HARDCORE, ECC.), COSA CHE INVECE NON SI PUÒ DIRE DELLE VOSTRE APPARIZIONI ALL’ESTERO.
DI CERTO, QUESTO HA PERMESSO DI FARVI CONOSCERE DA UN PUBBLICO PIÙ AMPIO E TRASVERSALE, MA NON CREDETE CI SIA IL RISCHIO CHE I DEATH METALLER ITALIANI POSSANO FINIRE PER CONSIDERARVI POCO?

– Noi tutti veniamo dall’hardcore! Basti pensare che nei Fulci militano membri di Face Your Enemy, Still in da Game, Jorelia, Gravery, One Shall Stand, Stone Cold, ecc.
Ci piace l’idea di suonare ed organizzare concerti in contesti dove la scena metal, punk e hardcore vanno a braccetto sotto un’unica bandiera, un po’ come quando i Cannibal Corpse suonavano con gli Agnostic Front, per intenderci! Tornando a noi, il rischio che il death metaller più incallito ci consideri poco o affatto non lo calcoliamo nemmeno. A noi piace questo!

MI DOMANDO SPESSO SE, IN TUTTI QUESTI ANNI, ABBIATE AVUTO MODO DI PARLARE CON I FAMILIARI DI LUCIO FULCI. NEL CASO, COSA NE PENSANO DEL VOSTRO TRIBUTO?
– Siamo in contatto con Antonella Fulci (la figlia), che è semplicemente orgogliosa e contenta di questo tributo al suo papà. FULCI LIVES! Grazie per lo spazio e per questa interessante intervista. Horns up a tutti i lettori di Metalitalia.

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