GHASTLY – Sussurri spettrali

Pubblicato il 25/06/2018 da

Fra le nuove band della piccola ma sempre temibilissima scena death metal finlandese si fanno segnalare i Ghastly, realtà nata come semplice progetto da studio pochi anni fa e oggi, soprattutto grazie al valore del suo secondo album “Death Velour”, tramutatasi in una formazione che ambisce a raggiungere traguardi importanti. Mescolando un chiaro background old school che rimanda in particolare agli Autopsy e una curiosa vena progressive a livello di strutture e melodie, il gruppo di Tampere è riuscito a confezionare un’opera decisamente avvincente, capace di abbinare sostanza con personalità. Ne parliamo con il polistrumentista Ian J., noto anche come Micke Suvanto…

PARTIAMO DAL VERO PRINCIPIO: COME SI E’ SVILUPPATO IL TUO INTERESSE PER LA MUSICA? E COME SEI ARRIVATO AL DEATH METAL?
– Ho iniziato ad ascoltare musica tramite i miei genitori, la radio e la TV. Una volta entrato a scuola, ho scoperto i Metallica tramite alcuni compagni di classe. Poi è stato il turno degli Iron Maiden, infine sono entrato in contatto con gruppi come Morbid Angel e Cannibal Corpse. Ancora oggi posso dire che Iron Maiden e Morbid Angel rappresentino una parte importante del mio percorso musicale. Tornando al discorso, mi venne regalata una chitarra come dono natalizio e iniziai subito a fare pratica. Più o meno in quel periodo, mio fratello si procurò una batteria e con lui cominciai a fare pratica anche sui tamburi. Sono un totale autodidatta e credo che questo sia il modo migliore per me per approcciarmi alla musica.

COME SI SONO FORMATI I GHASTLY? CHE IDEA AVEVI QUANDO HAI INIZIATO A PENSARE ALLA LORO MUSICA E ALLA DIREZIONE DA PRENDERE A LIVELLO STILISTICO?
– I Ghastly hanno preso vita come progetto nel 2011, per testate un registratore a cassetta su 4 tracce. Gassy Sam, il nostro cantante, volevo provarlo e mi ha chiesto di ultimare qualche brano death metal a cui stavo timidamente lavorando. Quello è stato il principio. Inizialmente volevo suonare soltanto del death metal anni Novanta molto semplice, ma, siccome non sono bravo a copiare – e ciò non è affatto una brutta cosa – i Ghastly hanno subito preso una piega diversa. Le influenze arrivano da più parti, ma l’idea è da sempre quella di proporre un death metal molto sinistro.

SI SENTE PIUTTOSTO CHIARAMENTE L’INFLUENZA DEGLI AUTOPSY NELLA VOSTRA MUSICA, MA E’ BELLO PERCEPIRE ANCHE LA VOLONTA’ DI CREARE QUALCOSA DI NUOVO PARTENDO DA BASI TANTO TRADIZIONALI. IN QUESTO SENSO MI RICORDATE I MORBUS CHRON. CHI RITIENI UN PUNTO DI RIFERIMENTO QUANDO SI TRATTA DI COMPORRE MUSICA PER I GHASTLY?
– Anche se potrà sembrare bizzarro, una delle mie più grandi influenze sono i Jethro Tull e, in particolare, Ian Anderson. Sono un grande fan di progressive e psychedelic rock, quindi non deve sorprendere che le strutture dei brani dei Ghastly siano piuttosto articolate. Un’altra influenza enorme è rappresentata dai vecchi Amorphis, ma mi sento di citare anche Demigod, Darkthrone, Black Sabbath, Mercyful Fate / King Diamond. Tendo a non idolatrare alcun musicista, ma devo dire che, a livello di batteria, Mikkey Dee è una figura vitale per la mia formazione.

C’E’ SEMPRE UNA CERTA DOSE DI MELODIA NELLA VOSTRA MUSICA: PENSO CHE ABBIATE FATTO UN OTTIMO LAVORO NEL CARATTERIZZARE I BRANI CON DELLE LINEE MELODICHE INTERESSANTI, SENZA MAI SCADERE NEL KITSCH. DA DOVE DERIVA QUESTO GUSTO MELODICO?
– Mi piace la musica che possiede una vena melodica spiccata, ma, ad esempio, non nello stile di Goteborg, che personalmente non apprezzo affatto. Tutti i grandi dischi death metal che amo hanno una chitarra solista capace di creare un’ambientazione sinistra e farti sentire incollato ad una ragnatela. Penso che le mie melodie siano il frutto di quegli ascolti. Mi piacciono le cose tenebrose e voglio condividere questa passione con chi ci ascolta.

QUALI SONO GLI ELEMENTI CHE NON DOVREBBERO MAI MANCARE IN UN BRANO DEI GHASTLY, SECONDO TE?
– Per me ci dovrebbe essere sempre un elemento cupo, un che di ultraterreno e, soprattutto, qualcosa di personale. I riff devono essere ben legati fra loro e avere uno sviluppo ritmico fluido al 100%. Se tutte queste cose sono al loro posto, allora il pezzo per me funziona.

TROVI DIFFICILE COMPORRE NUOVI RIFF IN UN GENERE COME IL DEATH METAL?
– Dipende da come vuoi approcciarti al genere. Per qualcuno è ok fare cose molto semplici e omaggiare il passato. Io personalmente voglio provare a creare un mio tipo di death metal, non affidarmi a formule standard come il death metal della Florida o quello di Stoccolma. Per trovare soluzioni fresche bisogna andare oltre. Di solito i riff e le idee mi vengono suonando la chitarra o guardando un film mentre sono alterato. Questo è il mio stile.

PARLIAMO DEI TESTI: COME AFFRONTATE LA COMPONENTE LIRICA DELLA VOSTRA PROPOSTA?
– Il nostro amico Andy Gordon si occupa di tutti i testi dei Ghastly. Il suo operato si basa su video, eventi reali e persino folklore. Con i Ghastly cerchiamo di non ricorrere ai soliti temi come guerra, politica e gore. Li lasciamo ad altre band.

LA SCENA DEATH METAL FINLANDESE SEMBRA NUOVAMENTE IN ASCESA. DOPO I FASTI DI DEMILICH, DEMIGOD E VECCHI AMORPHIS, IL TESTIMONE E’ DI RECENTE STATO RACCOLTO DA GRUPPI COME KRYPTS, CORPSESSED, LANTERN, HOODED MENACE E GOREPHILIA, PER CITARNE ALCUNI. VI SENTITE PARTE DI QUESTA SCENA?
– Sì, si tratta di una delle scene più oscure e di nicchia di sempre e farne parte è una bella sensazione. I Krypts, in particolare, sono una delle band finlandesi più in forma: il loro materiale è superbo e tengono sempre degli ottimi concerti.

PENSI CHE OGGI SIA PIU’ FACILE EMERGERE E FARSI NOTARE SUONANDO QUESTO TIPO DI DEATH METAL, RISPETTO AD UNA DECINA DI ANNI FA?
– Il mondo e le scene musicali sono in continua evoluzione. Al momento stiamo vivendo un periodo felice per questo tipo di sonorità e per tanti motivi oggi è certamente più facile farsi notare rispetto ad una decade fa.

QUALI SONO, SECONDO TE, TRE LAVORI IMPRESCINDIBILI PER IL DEATH METAL FINLANDESE?
Demigod – “Slumber of Sullen Eyes”
Questo per me è il migliore album death metal di sempre. Peccato che l’artwork originale sia stato rovinato da un pessimo lavoro di photoshop nella ristampa in vinile. Sia maledetto il responsabile di quell’abominio. Se qualcuno vuole vendermi la prima stampa ad un prezzo decente, contattatemi!

Amorphis – “The Karelian Isthmus” / “Tales from the Thousand Lakes”
Questi due album sono talmente importanti per me che trovo impossibile scinderli. Amo i brani del primo, ma la produzione è rivedibile. Su “Tales…” i suoni invece sono azzeccati per la musica, ma non capisco certe scelte di tastiera. Per me rovinano un po’ un album che altrimenti sarebbe perfetto.

Abhorrence – 7”
Ho scelto due album degli Amorphis e ora mi sento di aggiungere un 7” EP per variare un po’. Ovviamente non potevo dimenticarmi degli Abhorrence. Che brani fantastici che avevano. Sono contento che siano di nuovo attivi, a maggior ragione adesso che gli Amorphis suonano tutt’altro.

QUALI SONO ORA I PIANI PER IL FUTURO DEI GHASTLY? POSSIAMO ASPETTARCI DI VEDERVI DAL VIVO?
– Sì, stiamo provando e contiamo di tenere qualche concerto quest’anno. Abbiamo confermato uno show in autunno con Anatomia, Cryptic Brood, Solothus e God Disease a Helsinki e non vediamo l’ora.

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