GHOST BRIGADE – Fuoco cammina con me

Pubblicato il 27/11/2007 da
 
 
Ghost Brigade, un nome che speriamo sia rimasto ben appiccicato ai vostri incauti neuroni, una volta abbandonata la casellina Hot Album di Metalitalia.com… La band finlandese si è posta subito all’attenzione degli addetti ai lavori grazie a “Guided By Fire”, platter d’esordio che sa essere eclettico, oscuro, malinconico e pesante allo stesso tempo, caratteristiche che delineano paragoni importanti – Katatonia, Tool, Neurosis – e che ci hanno fatto invogliare a fare quattro chiacchiere con questi promettenti scandinavi. Il chitarrista e principale compositore Wille Naukkarinen ha così risposto ai nostri quesiti…

 
 
BENE, WILLE… CHE NE DICI DI RACCONTARCI UN PO’ DI STORIA DEI GHOST BRIGADE, GIUSTO PER FARVI CONOSCERE MEGLIO DAI RAGAZZI ITALIANI?
“Ebbene, tutto è nato circa due anni fa, quando mi sono trovato a comporre della musica che non si adattava molto bene allo stile del gruppo in cui allora suonavo…riff pesanti e carichi di pathos, decisamente troppo buoni per accantonarli e buttarli nella spazzatura. In realtà all’inizio non sapevo cosa fare con quanto composto…se creare un nuovo progetto o no… Poi un giorno Veli-Matti (Suihkonen, batteria, ndR) è venuto a casa mia: abbiamo ascoltato i demo da me preparati e convenuto fossero ottimo materiale; materiale simile a quello che lui stesso stava scrivendo per conto suo. Quindi gioco forza è stato formare i Ghost Brigade nel giro di poche settimane. Abbiamo chiamato Janne (Julin, basso, ndR) dalla nostra vecchia band e poi anche Tommi e Manne (Kiviniemi e Ikonen, rispettivamente chitarrista e cantante, ndR), tutti ottimi amici di lungo corso, oltre che bravissimi e preparati musicisti. Ed infine eccoci qua!”.

IL NOME GHOST BRIGADE E’ MOLTO INTRIGANTE: E’ DECADENTE E SPETTRALE, MA ALLO STESSO TEMPO RICHIAMA UN PO’ IL FANTASY E IL ‘PIRATESCO’. COME MAI LA SUA SCELTA?
“Volevamo un monicker che si leggesse bene, suonasse bene e che riuscisse a dare un’idea della nostra musica, senza però legarci a doppia mandata ad un genere troppo specifico. Credo che Ghost Brigade sia ideale. A Janne è piaciuta da subito la parola ‘ghost’, alla quale io ho aggiunto ‘brigade’, presa in prestito da ‘Snow Brigade’, una canzone dei Mew, una pop-band danese. Fra l’altro uno dei miei pezzi preferiti di tutti i tempi in ambito commerciale”.

“GUIDED BY FIRE” E’ QUINDI IL VOSTRO DEBUTTO. INIZIAMO A SCOPRIRLO DA TITOLO E COVER: COME SI CORRELANO FRA LORO?
“Be’, il titolo e la cover significano tutto per noi: ‘Guided By Fire’ è un titolo che ci ricorda come le cose vadano fatte sempre con il cuore, la passione; questo è uno dei concetti-base su cui nascono i Ghost Brigade, oltre a quello della massima apertura mentale in fase compositiva. Abbiamo deciso di intitolare così il primo disco anche per usarlo come monito per il futuro, in modo da non scordare mai ciò che guida la band. La copertina, ovviamente, è la trasposizione visiva del titolo”.

SO CHE NON AMATE MOLTO PARLARE DI INFLUENZE… QUINDI, SE DOVESTE CONVINCERE UN POSSIBLE FAN AD INTERESSARSI ALLA VOSTRA PROPOSTA, QUALI PAROLE USERESTE PER DESCRIVERLA?
“Un attimo…non è proprio così. Non è che non ci piace parlare delle nostre influenze. E’ solo che ascoltiamo talmente tanti gruppi e così tanti generi diversissimi fra loro, che è del tutto inutile far sapere quali sono le nostre fonti di ispirazione principali! Ci sono già fin troppe formazioni che vanno in giro a dire ‘siamo influenzati da quello, questo e quell’altro’…noi non vogliamo farlo. Quando abbiamo creato i Ghost Brigade, l’unica cosa che abbiamo cercato di fare è stata quella di comporre musica mischiando tutti gli ingredienti che più ci piacciono, magari estrapolati da cose lontane anni luce fra loro. Un frullatore di idee, praticamente. Ed inoltre credo che nominare due o tre band e dire che noi siamo un ‘mischione’ di tali gruppi, sia poco carino nei nostri confronti, in quanto noi andiamo più in profondità; andiamo oltre quelle famose ‘due/tre band’. Per rendere l’idea, una lista di influenze dovrebbe comprendere almeno una cinquantina di nomi…nomi che vi sorprenderebbero, statene certi! Ad una persona che non ci ha mai ascoltato, probabilmente direi che suoniamo musica pesante, oppressiva e atmosferica, con melodie particolarmente malinconiche; bella e brutta allo stesso tempo, così come aggressiva e quieta. Se vi piace la musica profonda, dura e siete open-minded, allora dovrebbe fare al caso vostro”.

COME NASCE UN BRANO DEI GHOST BRIGADE? LAVORO DI GRUPPO O STESURA INDIVIDUALE?
“La grande maggioranza dei riff e delle strutture chitarristiche per ‘Guided By Fire’ è stata composta da me, con sporadici aiuti da parte di Tommi e Veli-Matti. Di solito registro delle versioni demo dei pezzi a casa mia, usando il PC. Poi spedisco tutto ai ragazzi, che ascoltano per bene e si preparano per la sala prove, dove suoniamo a ripetizione i brani finché tutto non ci quadra. Poi tocca a Manne scrivere i testi e le linee vocali. Per cui è un lavoro in partenza individuale, ma che poi si trasforma in lavoro di gruppo. Presumo il prossimo disco verrà fuori più ‘collettivo’, in quanto tutti e cinque siamo in grado di comporre musica, quindi è dura non dire la propria (ride, ndR)”.

CI SONO DEI SENTIMENTI PARTICOLARI CHE CERCATE DI ESPRIMERE / TRASMETTERE CON LA VOSTRA MUSICA?
“Uhm…a questa domanda non riesco a risponderti. Noi facciamo quello che ci viene spontaneo fare; tocca poi a voi ricevere e interpretare i nostri input, avere delle reazioni personali. Ti dirò, più ci penso e sempre meno voglia di rispondere ho: non mi piace dire alla gente che cosa deve sentire nella nostra musica. E’ già un successo per noi se chi ci ascolta riesce ad emozionarsi…in qualsiasi modo”.

GROOVE E MALINCONIA SONO DUE ASPETTI MOLTO BEN MISCELATI IN “GUIDED BY FIRE”. AVETE CURATO IN MODO PARTICOLARE GLI ARRANGIAMENTI SOTTO QUESTO PUNTO DI VISTA?
“Guarda, è stato proprio una piacevole sorpresa il fatto che molta gente abbia notato l’aspetto del groove. Quando compongo riff, cerco sempre di tenere a mente che un pezzo deve avere un bel tiro, un bel groove o vibe, chiamalo come vuoi… E’ molto importante per me. Probabilmente questa ‘deformazione professionale’ deriva dal fatto che le nostre band precedenti erano di stampo più rock, genere nel quale il ‘tiro’ dei brani è fondamentale, molto più che nel metal. Di conseguenza abbiamo cercato di mantenere questa caratteristica anche nei Ghost Brigade. Tante metalband d’oggigiorno suonano noiose alle mie orecchie proprio per l’assenza di groove; troppa matematica, poco rock’n’roll. D’altro canto, però, la malinconia è un’altra sensazione che ho sempre cercato nella musica. Non importa se si tratta di pop, musica elettronica o metal…adoro la malinconia!”.

NON AVETE UN TASTIERISTA UFFICIALE NELLA FORMAZIONE, EPPURE LE KEYBOARDS VI FORNISCONO QUEL TOCCO IN PIU’ D’ORIGINALITA’ CHE ASSOLUTAMENTE NON GUASTA. COSA MI DICI A RIGUARDO?
“Sebbene in effetti non sia un membro ufficiale dei Ghost Brigade, noi consideriamo Aleksi Munter il nostro tastierista. Ha scritto tutte le parti di keys per ‘Guided By Fire’ e scriverà anche quelle del successore. Per ora le cose funzionano a meraviglia, quindi non credo recluteremo un tastierista fisso…almeno non a breve termine. Aleksi – che suona anche nei Swallow The Sun, se non lo sapete – ci ha pure promesso di rendersi disponibile per date dal vivo, sempre che non ci siano impegni sovrapposti tra noi e la sua band principale. Posso dirti che abbiamo intenzione di ampliare molto il contenuto tastieristico per il prossimo lavoro…”.

PASSIAMO ALLE LYRICS CON LA SOLITA DOMANDA: DI COSA VI PIACE TRATTARE?
“Ci sono due temi principali che si ripetono nel disco: vita ed essere umano. I testi sono molto negativi, frustrati e frustranti, aggressivi nel senso cupo del termine. Alcuni sono storie inventate, mentre altri riportano esperienze personali di Manne”.

RIESCI A DIRMI UN ASPETTO DELLA VOSTRA MUSICA CHE PENSI SIA PERFETTO ED UN ALTRO CHE RITIENE DA MIGLIORARE AL PIU’ PRESTO?
“Ciò che più apprezzo in questa band è l’abilità nel mixare in giuste dosi cattiveria, depressione e bellezza, senza cadere nel comune errore di creare un ‘pastrocchio’ infernale. Tutto riesce a combaciare e ad incastrarsi alla perfezione. Invece, per l’aspetto da migliorare…be’, la lista dei difetti è infinita! Abbiamo imparato moltissime cose dall’esperienza in studio, che già immagino noi cinque proiettati nel futuro a provare nuove soluzioni. Possiamo fare meglio tantissime cose e l’essere consapevoli di questo è una grande sensazione! Voglio dire, se non ci fosse niente da migliorare, che senso avrebbe registrare un nuovo disco? O no?”.

CHIUDIAMO CON I VOSTRI PIANI PER TOUR E CONCERTI…
“Siamo attualmente in fase di negoziazione con varie agenzie di booking, quindi siamo in piena attività organizzativa. Speriamo di trovare una rapida sistemazione e partire in tour presto! Pensa che qualche giorno fa ci hanno offerto di aprire per il tour europeo dei Dillinger Escape Plan, ma purtroppo abbiamo dovuto rinunciare in quanto il pre-avviso non è stato sufficiente! Mannaggia! Andrà meglio la prossima volta”.

LO SPERIAMO TUTTI, WILLE! GRAZIE MILLE (FA PURE RIMA) E CHIUDI COME VUOI…
“Bene, grazie a te per questa bella intervista. In bocca al lupo a tutti per tutto!”.

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