I Ghost sono ormai tra le realtà più discusse del panorama metal. Criticati da molti ma supportati da una sempre crescente schiera di fan, hanno saputo coniugare un’efficace e piuttosto forte immagine, con testi al limite del blasfemo e musiche al contrario piuttosto melodiche che pescano spesso dai classici rock e hard rock dei seventies. La terza fatica dei sei di Linköping, intitolata “Meliora”, mostra una svolta nel processo creativo ed artistico della band ed un sound leggermente più moderno rispetto ai precedenti lavori, fatto questo che, unitamente ad un buon songwriting, sembra aver convinto anche buona parte degli scettici. Abbiamo cercato di saperne di più da uno dei Nameless Ghouls riguardo il dietro le quinte di questo nuovo album, che sarà il background di un tour che dal 22 settembre li vedrà partire dagli Stati Uniti e li porterà in Italia il 23 novembre al Live Music Club di Trezzo Sull’Adda.
BENE, VUOI INTRODURCI IL PROCESSO CREATIVO CHE HA PORTATO ALLA REALIZZAZIONE DI “MELIORA”?
“E’ successo tutto in un modo, come dire, ‘usuale’ per noi… al termine dell’ultimo tour abbiamo iniziato a lavorare a delle demo e delle cose realizzate nel corso degli anni precedenti e questo è un processo molto similare a quello che abbiamo già adottato anche al termine del tour precedente. Ricordo che l’ultimo show fu di un sabato di settembre e la domenica già ci trovavamo in studio al lavoro. È iniziato mettendo tutto insieme, ciascuno di noi, un processo che è durato poi quattro-sei mesi in cui tutto è andato via molto liscio, anche se è stato veramente impegnativo”.
COME NASCE DI SOLITO UN PEZZO DEI GHOST? AVETE CAMBIATO APPROCCIO QUESTA VOLTA?
“Non c’è una procedura standard. Le idee ed il resto provengono da molte direzioni, ma solitamente una cosa comune è che si parte da una linea vocale o qualcosa di simile. In seguito arriva un riff che accompagna la parte vocale e quella è la partenza. Personalmente registro la maggior parte dei pezzi a casa; voglio dire, posso scrivere ovunque, mentre cammino, mentre sono in tour, prima di uno show oppure dopo, ma è quando torno a casa che solitamente registro le parti scritte. Le demo all’inizio sono realizzate in modo molto crudo, poi vengono registrate in maniera professionale con il produttore”.
COSA SIGNIFICA IL TITOLO “MELIORA”?
“Il titolo, che vuol dire ‘ricerca di miglioramento’, è riferito alle tematiche dell’album: in pratica un commento al nostro mondo occidentale. Non posso parlare di altri ‘mondi’ ma solo di quello che ci riguarda perché vi sono così tanti mondi diversi, al mondo, appunto (ride, ndR). E’ una sorta di riferimento all’uomo occidentale… qualcosa di un po’ perso, un po’ triste, malinconico. Apparentemente noi siamo nel picco della nostra civilizzazione, tutto è costruito in funzione del vivere al meglio, più liberi, più felici… ma in realtà molte persone non sono entusiaste della propria vita e c’è qualcosa di sicuramente sbagliato nel modo in cui facciamo vivere anche i nostri figli. I testi sono riferiti al mondo basato sul libero pensiero e alla nostra società. Le persone si prodigano per ottenere quello che a loro interessa nella loro vita, senza la benché minima cura del resto del mondo e dell’effetto che questo ha sulle loro anime”.
COSA CI PUOI DIRE INVECE SULLA COPERTINA DELL’ALBUM?
“La copertina dell’album è stata realizzata da Zbigniew M. Bielak, che aveva già lavorato all’artwork dell’album precedente. Un nostro modo di tramandare il nostro pensiero attraverso le differenti epoche è attraverso l’architettura: lui infatti è un architetto, ed è la persona perfetta per collaborare con noi. Inoltre è un grande illustratore, non solo ha realizzato la copertina, ma anche un’immagine per ogni singolo brano contenuto nell’album, che ogni volta ci portava a parlare dell’idea, del concept e poi incontrarci ancora ed ancora per parlare di come trasmettere in maniera visiva quello che sarebbe stata l’illustrazione della canzone stessa, l’idea, in modo da dare all’ascoltatore l’esperienza di quello che c’è al di là della musica”.
COSA CI PUOI DIRE DEI NUOVI COSTUMI REALIZZATI IN COLLABORAZIONE CON WHOYOUARE DI B. ÅKERLUND? PERCHE’ LE MASCHERE DEI GHOUL SONO SENZA BOCCA?
“(ride, ndR) Noi volevamo che le nuove maschere fossero esclusivamente nostre. Una maschera è qualcosa che puoi comprare in un negozio, noi volevamo avere le nostre maschere personali e, per i nostri show, abbiamo pensato che sarebbe stato bello qualcosa che simulasse una faccia, senza però che mostrasse tutti i dettagli di un volto. Questo perché, se da un volto togli i dettagli, specialmente di occhi e bocca, elimini una grossa parte della comunicatività del viso e noi, eliminando la bocca, saremmo stati silenti e statuari sul palco e avremmo dato un significato molto simbolico ai Ghouls. Per i costumi la nostra idea era quella di segnare il passaggio ad una nuova era, arrivando al 1920: come sai i Ghouls non sono molto rinomati per indossare i tipici abiti maschili e nel 1920 l’Art Déco era un mondo incentrato sugli abiti femminili. L’idea era di avere un look molto serio, come dei sacerdoti di una società segreta”.
NEGLI SPETTACOLI DAL VIVO CAMBIERANNO GLI EFFETTI USATI ED IL SET DI SCENA?
“Sì, per la maggior parte almeno. Per il tour che partirà questo autunno avremo due set: uno dedicato a location minori ed uno per luoghi più grandi. Quello più piccolo non è totalmente differente dal passato, ma il grande sarà molto più teatrale e molto più vicino a quanto abbiamo sempre voluto per un live set”.
IL VOSTRO ANONIMATO REGGE ANCORA OPPURE PENSI CHE I FAN SAPPIANO CHI SIETE ORA?
“Be’, solitamente quando siamo in tour ci sono sempre persone che aspettano nei pressi del nostro tour bus e, terminato lo show, a noi non è più richiesto di indossare gli abiti dei Ghouls. Quindi noi poi prima o dopo usciamo vestiti normalmente, a viso scoperto, ed è proprio in quel momento che le persone ci riconoscono. Dietro le quinte o fuori dallo stage possiamo essere riconosciuti, ma non cambia quello che facciamo quando siamo nella band e suoniamo mascherati. Ovviamente più cresceremo più aumenterà il numero di persone che ci riconoscerà, ma per noi non è un problema. Se le persone sapranno chi siamo a noi sta bene”.
KERRY KING DEGLI SLAYER HA DICHIARATO CHE ODIA LA VOSTRA MUSICA, COSA NE PENSATE?
“Oh, non importa, non fa nulla, per niente. Ci sono molte band, nessuno è perfetto e non possiamo piacere a tutti. Voglio dire, i gusti sono differenti. Personalmente non mi sento in nessun modo offeso da questa dichiarazione e non cambio la mia opinione sugli Slayer, tutto ok”.
COSA CI PUOI DIRE SUL PASSAGGIO DA PAPA EMERITUS II A PAPA EMERITUS III?
“Be’, è differente, intendo, è una persona diversa. È il fratello di Papa Emeritus II ed è più giovane. Sono fratelli perché hanno lo stesso padre, perché esiste un unico ‘vecchio’ Papa e differenti madri, quindi esiste un vecchio Papa da qualche parte”.
SAPPIAMO CHE SUONERETE IN ITALIA A NOVEMBRE, COSA PUOI DIRE AI FAN ITALIANI?
“Fortunatamente, torneremo senza dover prender parte ad un festival o qualcosa che non ci permette di valorizzare il nostro lo show. Questo sarà uno show da headliner per noi, sullo sfondo del nuovo album, ed è quello che volevamo. Quello che speriamo è di fare tour nei prossimi anni senza dover sottostare alle regole dei festival estivi. Molti dei nostri fan che ci seguono da tempo saranno d’accordo con noi, perché sembra di bistrattare i fan suonando in certe condizioni ai festival. Quando suoni lì non sei autorizzato a suonare in altri posti o, se sei autorizzato, suoni in locali davvero piccoli con produzioni molto risicate e questo per noi è maltrattare i fan”.
NEL VIDEO DI “CIRICE”, CI SONO DEI BAMBINI CHE VI IMPERSONANO, PERCHE’?
“Avevamo l’idea di realizzare un video con dei ragazzini da tempo. A noi piacciono i ragazzini, sono molto più divertenti da vedere che gli adulti. Quello che abbiamo cercato di fare è utilizzare il punto di vista dei fan, montare qualcosa in pieno stile Ghost ma usando dei bambini, sai, come fece anche Alice Cooper, per creare qualcosa di più teatrale. Rimanere seduti ed assistere ad uno show in cui ragazzini si vestono da Ghost per un concerto: la cosa è davvero molto immatura e innocente allo stesso tempo. Pensa che ad ogni Halloween ci vengono mandate molte foto di ragazzini ma anche adulti vestiti come Papa Emeritus o come Ghoul”.