GIGAN – Distruttori Della Psiche

Pubblicato il 12/08/2011 da

“Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes” dei floridiani Gigan è uno di quei lavori che crea un precedente pauroso nel suo microcosmo di riferimento, e che (nonostante la sua natura super underground e del tutto anti-musicale) per via della sua eccentricità scellerata e la sua creatività assolutamente fuori dal comune, necessita di una lunga e umile riflessione. Nel suo “piccolo” questo album ha probabilmente cambiato irrimediabilmente il death metal e, come per tutte le rivoluzioni, spesso inzialmente non si nota nulla, ma col passare degli anni ci si può accorgere di aver incredibilmente sottovalutato un fenomeno in realtà mostruoso. Forse saremo esagerati, ma ascoltando il lavoro, ancora e ancora, non si riesce a non pensare a questo aspetto potenzialmente “rivoluzionario” di cui il disco sembra essere subdolamente intriso. Qualunque cosa accadrà (non è questo né il tempo né il luogo per pensarci) “Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes” è alla fine dei conti un fenomeno che va analizzato e un lavoro assolutamente sublime che necissita di una vera full-immersion per essere anche solo superficialmente capito. Proprio per questo ci siamo seduti a fare due chiacchiere con Eric Herseman, il creatore, sommo cerimoniere e sciamano di questo crudele oblio pischedelico che si fa chiamare Gigan. Parlando con Herseman abbiamo capito che i Gigan rappresentano realmente un mondo a sé, poiché, come spiega il loro stesso fondatore, egli stesso vive la sua vita di ogni giorno in un “universo tutto suo”…

CIAO ERIC, COMINCIAMO CON L’INTRODURRE I GIGAN AL PUBBLICO ITALIANO. IN BREVE, QUAL E’ LA STORIA DELLA BAND, E QUALE LA MISSIONE CHE VI PREFIGGETE CON LA VOSTRA MUSICA?
“Ho ufficialmente dato vita ai Gigan all’inizio del 2006. Avevo suonato in svariate band prima di allora ed ero arrivato al punto di sentirmi pronto per un’avventura tutta mia, priva di qualunque restrizione creativa. Fin’ora la band ha pubblicato l’EP ‘Footsteps of Gigan’, al quale ha fatto seguito ‘The Order of the False Eye’, e infine siamo arrivati ad oggi con ‘Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes’. Ci sono stati molti alti e bassi nella seppur breve storia della band, con molti momenti incerti e caotici, ma alla fine la mia visione – quella di fare dei Gigan un progetto costantemente nutrito da un’immaginazione illimitata – è sempre rimasta intatta”.

I GIGAN SONO UNA BAND CHE STENTA A MANTENERE UNA LINE-UP COSTANTE, O SEMPLICEMENTE E’ UN TUO PROGETTO SOLISTA CHE SI AVVALE DI COLLABORATORI SPORADICI?
“I frequenti cambi di line-up nei Gigan sono sempre esistiti fin da quando la band è nata. Ho sempre cercato di mantenere una line-up solida che durasse nel tempo, ma la triste realtà dei fatti è che, nonostante il mondo sia pieno di musicisti che condividono la visione della band, la maggior parte di questi non sono poi in grado o disposti a sacrificare la loro vita per la band. Purtroppo per i Gigan, la realtà è questa. La musica che creiamo è fattibile solo tramite un lavoro estenuante che necessita di tantissima dedizione. Questo può significare dover chiedere alla gente un lavoro disumano per poi ottenere poca o nessuna compensazione monetaria, e pochi sono diposti a fare una cosa del genere per pura passione e per puro e semplice amore per il lato artistico. Io comunque ho tutt’ora ottimi rapporti con tutti gli ex-membri dei Gigan e auguro a tutti il meglio. Alla fine erano tutti parte dei Gigan per via della loro creatività e del loro talento, e queste qualità faranno sempre parte di loro a prescindere dal fatto di far parte o meno dei Gigan. Quindi in pratica io sono il solo membro stabile dei Gigan fin dall’inizio, e ogni uscita fin’ora ha avuto una line-up diversa dalle altre. Ho fatto sempre tutto il possible per fare dei Gigan una band a tutti gli effetti con una line up solida, ma gli eventi e la vita in generale fin’ora si sono sempre messi di traverso. Ora come ora, comunque, i Gigan stanno godendo della line-up più solida che abbiano mai avuto fino a oggi e sembra che le cose stiano andando bene in tal senso”.

TUTTE LE USCITE DEI GIGAN SONO IMPREGNATE DI IMMAGINARI SURREALI E FANTASCIENTIFICI. COSA, PRECISAMENTE, ISPIRA LA TUA MUSICA, E QUALI TEMATICHE, SE VE NE SONO, CERCATE DI COMUNICARE?
“In generale credo che la musica dei Gigan sia un simbolo di totale libertà d’espressione. Con la musica dei Gigan cerco portare gli ascoltatori in altri mondi con la speranza che percepiscano sensazioni mai provate prima. E’ molto importante seocondo me che le persone fruiscano la musica esattamente nelle modalità per le quali è stata concepita, e non, per esempio, come semplice musica di sottofondo per fare altro, ance se non sono così presuntuoso, e se ciò dovesse accadere mi va benissimo lo stesso. In generale credo che la musica dei Gigan sia ispirata da tutto ciò che vedo e sento ogni giorno nella mia immaginazione”.

COME E’ NATO “QUASI-HALLUCINOGENIC SONIC LANDSCAPES”? DOVE ERAVATE ARTISTICAMENTE QUANDO AVETE INIZIATO A SCRIVERE IL DISCO?
“La maggior parte di ‘Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes’è stato scritto alla fine del 2010. C’erano un sacco di emozioni conflittuali dentro di me e nella mia vita in generale in quel periodo, sia momenti di caos sia di serenità che accadevano contemporaneamente. In generale tutto questo ‘movimento’ emozionale è stato propizio per la crezione del disco, e poi in quel periodo ho cominciato a suonare con Kaish (batteria), e lavorare con lui ha reso il tutto ancora più fluido e facile, poiché abbiamo un’ottima sintonia e telepatia musicale”.

SEI FIERO DI “QUASI-HALLUCINOGENIC SONIC LANDSCAPES”? SE POTESSI TORNARE INDIETRO NEL TEMPO CAMBIERESTI QUALCOSA?
“Sono assolutamente fierissimo del disco. sotto molti punti di vista credo che sia la migliore cosa che io abbia mai fatto o nel quale sia stato coinvolto musicalmente. sono fiero di tutto ciò che ho fatto o di cui sono stato parte nella mia vita, ma questo disco ha un posto veramente speciale nel mio cuore. Per quanto riguarda il cambiare o meno qualcosa, posso dorti che ogni album dei Gigan sia la rappresentazione di uno spaccato di tempo ben preciso, e che vada quindi apprezzato esattamente per quello che è. Ci sono sempre margini di miglioramento qua e là, ma ci sono i prossimi album per risolvere questo aspetto!”.

COME VEDI “QUASI-HALLUCINOGENIC SONIC LANDSCAPES” IN RELAZIONE AL PRECEDENTE “ORDER OF THE FALSE EYE”?
“Come dicevo ogni lavoro dei Gigan ha il suo carattere e la sua personalità, proprio per il fatto che sono degli spaccati, dei momenti, una fotografia della band in un determinato momento. Non riuscirei mai a sceglierne uno dei due, perché sono due lavori del tutto separati che vivono a sé. Li amo antrmabi per motivi diversi, ma ora come ora, siccome ‘Quasi-Hallucinogenic Sonic Landscapes’ è il più recente sicuramente cattura maggiormente la mia attenzione”.

I GIGAN SEMBRANO ESSERE UNA BAND FORTEMENTE ANCORATA ALLO PSYCHEDELIC ROCK, SOPRATTUTTO AL KRAUT ROCK A ALLO SPACE ROCK DEGLI ANNI SETTANTA. sEI DACCORDO? E’ SOLO UNA COINCIDENZA OPPURE I GIGAN SONO REALMENTE LEGATI A QUELLA VECCHIA SCENA?
“Nessuna coincidenza. Io adoro quel vecchio modo di intendere e suonare il rock and roll e sono sempre stato un grande fan di musica molto multicromatica e psichedelica. Adoro specialmente gli Hawkwind e i Captain Beyond”.

QUALI BAND E/O MUSICISTI TI HANNO INFLUENZATO, ISPIRATO E SPINTO A CREARE MUSICA AGLI ESORDI?
“Be’, non saprei dire se ci sono state entità in particolare che mi hanno spinto a voler suonare. Io sono sempre stato creativo fin da bambino, sia per l’arte visiva che per la musica, e ho sempre sentito il bisogno di avere una valvola di sfogo con la quale sfogarmi artisticamente. Se vuoi che sia più specifico, ti posso dire che quando ho scoperto il metal, allora li ho cominciato sul serio a voler essere in una band, e quando ho visto ‘Cliff ‘Em All’ dei Metallica, ho capito che anche io volevo andare in tour”.

OGGI INVECE CHI APPREZZI? CI SONO ALTRE BAND CONTEMPORANEE A VOI CHE TI PIACCIONO?
“Per la verità seguo poco le novità o la musica di adesso, ma certe cose che mi è capitato di sentire di recente mi hanno colpito, devo dire, tipo Blood Ceremony, Venetian Snares e i Portal”.

PENSI CHE IL DEATH METAL GODA DI BUONA SALUTE ULTIMAMENTE? TU TI SENTI LEGATO ALLA SCENA?
“Mi ci sento legato nel senso che ci sono dentro, perché sto sempre in tour con i  Gigan e altre band. Ma a parte questo io non faccio parte di alcuna scena e me ne sto quasi sempre per i fatti miei, e sono sempre disconnesso da tutto ciò che succede al di fuori del mio universo. Quindi non mi sento legato ad alcunché al difuori delle persone e degli animali che fanno parte della mia vita personale”.

LA MUSICA DEI GIGAN E’ MOLTO MENTALE ED ASTRATTA. COSA SIGNIFICA LA PAROLA “PSICHEDELIA” PER TE E COME PENSI CHE SI MATERIALIZZI QUESTO CONCETTO NELLA MUSICA DEI GIGAN?
“Quando penso alla psichedelia penso ad una miriade infinita e cangiante di colori. Penso ad esplosioni sensoriali e immagini e suoni che sono assolutamtne inarrestabili. Credo che i Gigan siano molto psichedelici e addirittura che lo siano su molti livelli. Anche le parti più violente della nostra musica, dopo un’attenta analisi, risultano a loro volta profondamente psichedeliche. I credo che la musica dei Gigan sia tremendamente colorata e di conseguenza anche tremendamente psichedelica”.

“QUASI-HALLUCINOGENIC SONIC LANDSCAPES” E’ STATO PRODOTTO DA SANFORD PARKER, UN PRODUTTORE DI SOLITO NON ASSOCIATO CON IL DEATH METAL. COM’E’ ANDATA LA COLLABORAZIONE? PENSI CHE PER LUI SIA STATA UN’ESPERIENZA NUOVA LAVORARE CON VOI?
“Io e Sanford siamo amici e lavoriamo insieme almeno dagli anni Novanta. Il primo album che Sanford abbia mai registrato era un disco della mia prima band. Con un’amicizia così duratura, lavorare insieme è stato molto spontaneo e incredibilmente facile, e entrambi sappiamo sempre cosa l’altro sta pensando. Ionltre, credo che il fatto che Sanford non abbia una tradizione death metal abbia aiutato tanto i Gigan a catturare un sound molto più particolare in studio rispetto alla tradizione. Penso certamente che i Gigan abbiano rappresentato un terreno nuovo per Sanford, ma non perché siamo una band death metal, ma semplicemente perché una band dovrebbe essere sempre così in studio, indipendentmente dal genere d’appartenenza”.

LA VOSTRA INSTABILITA’ NEL MANTENERE UNA LINE-UP SOLIDA VI CREA PROBLEMI IN SEDE LIVE?
“Di sicuro non aiuta. Ma per fortuna sono sempre riuscito a trovare musicisti validi e pieni di talento in tempo quando ne ho avuto bisogno. La line-up attuale anzi sta andando benissimo e ha già registgrato il disco, fatto un tour con i Belphegor e si prepara ad un tour autunnale del Canada e degli Stati Uniti con i Grave, i Blood Red Throne e i Pathology”.

OLTRE ALL’ATTIVITA’ LIVE CHE ALTRI PROGETTI AVETE IN CANTIERE PER LA FINE DELL’ANNO?
“Vorremmo davvero concentrarci sull’attività live il più possibile, per ora. vorremmo sbarcare presto in Europa, in Sud America, in Giappone e in Australia”.

GRAZIE PER IL TUO TEMPO ERIC, SE HAI QUALCOSA DA AGGIUNGERE O DA DIRE AI NOSTRI LETTORI, SPRARA PURE!
“Grazie a voi, ragazzi! Grazie per il suppoto e l’interesse mostrato verso i Gigan. Siamo molto eccitati dal fatto di venire lì da voi a suonare, e spero che sarete felici di entrare nel nostro personale universo musicale”.

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