Con il nuovo “Resonate” Glenn Hughes, the Voice of Rock, è tornato in gran forma a otto anni dal suo ultimo disco solista. Il cantante inglese ha realizzato uno dei suoi dischi migliori di sempre, che si distingue grazie a dodici canzoni di puro e pesantissimo hard rock. Durante l’intervista Glenn si è dimostrato una persona serena e molto legata ai valori positivi della vita, che lo hanno aiutato negli anni oscuri della sua carriera ad uscire dal tunnel degli eccessi. La sua soddisfazione nei confronti di “Resonate” è molta, questo è il culmine di un periodo artisticamente molto positivo che, tra le tante cose, l’anno scorso ha visto anche l’introduzione nella rock and roll Hall Of Fame. Proprio ricordando questo avvenimento, Hughes non manca di togliersi qualche sassolino dalle scarpe e di tirare qualche frecciata ai suoi amici/nemici Deep Purple.
GLENN, L’ULTIMO PERIODO DELLA TUA CARRIERA L’HAI DIVISTO TRA PROGETTI, COLLABORAZIONI E BAND. OGGI INVECE, DOPO OTTO ANNI, HAI PUBBLICATO UN NUOVO DISCO SOLISTA. SENTIVI IL BISOGNO DI TORNARE A SCRIVERE MUSICA DA SOLO, IN TOTALE AUTONOMIA?
“In realtà le cose sono andate un po’ diversamente. Ad inizio anno ho subito un’operazione alle ginocchia, a causa della quale ho dovuto annullare tutti i miei impegni dal vivo. Durante il periodo di convalescenza postoperatoria, le giornate passavano molto lentamente ed a un certo punto mi sono ritrovato nel mio studio a suonare e scrivere musica. In un certo senso ho riscoperto il piacere di suonare e scrivere da solo, ero un fiume di idee e le canzoni mi sono venute fuori in modo molto spontaneo. Alla fine mi sono ritrovato con talmente tanto materiale da poterci registrare un disco intero. ‘Resonate’ è nato in questo modo”.
MI SEMBRA DI CAPIRE CHE TI SEI DIVERTITO A LAVORARE IN TOTALE SOLITUDINE.
“Sì, mi è davvero difficile spiegare a parole quanto mi sia divertito. Vedi, a me piace molto far parte di una band, mi piace confrontarmi con altri musicisti ed ogni volta che prendo parte ad un gruppo scrivo sempre gran parte delle musiche. ‘Resonate’ mi ha permesso di dare grande spazio al mio io, alle mie emozioni ed alla mia visione della musica, non vorrei sembrare troppo superbo, ma ritengo di aver scritto per questo disco le migliori canzoni mai nate dalla mia penna da tantissimi anni a questa parte. Avevo bisogno di scrivere un disco come ‘Resonate’, credo sia una delle mie migliori release della mia carriera”.
DALL’ASCOLTO, “RESONATE” NE ESCE COME UNO DEI LAVORI PIU’ CLASSICI DELLA TUA DISCOGRAFIA, CONTIENE BRANI DI PURO HARD ROCK, DIRETTO, TRADIZIONALE, PIENO DI GROOVE E PASSIONE.
“Sono totalmente d’accordo con te! ‘Resonate’ contiene alcune delle mie canzoni più heavy, è un disco di puro rock che credo piacerà molto ai miei fan più tradizionali. Al momento per motivi di promozione sto sentendo pareri da persone sparse in tutto il mondo e, fino ad ora, tutti i giudizi sono stati entusiasti. Sono davvero molto felice e soddisfatto. Nei prossimi mesi partirò in tour e le canzoni di ‘Resonate’ verranno suonate ovunque, cercherò di toccare più paesi possibili, andrò ovunque mi chiameranno a suonare”.
SU DISCO SONO PRESENTI PEZZI COME “HEAVY” O “STEADY” CHE RICORDANO I TUOI FASTI NEI DEEP PURPLE, PRINCIPALMENTE PER IL GRANDE LAVORO FATTO DALLE CHITARRE E PER DELLE ESALTANTI PARTI DI HAMMOND E TASTIERE.
“E’ vero e con questa tua affermazione mi dai l’opportunità di ribadire il gran lavoro fatto con l’Hammond su questo disco. Il merito è tutto di Lachy Doley, un musicista australiano semplicemente straordinario. Conoscevo da tempo Lachy, nel momento in cui mi sono trovato a dover reclutare un tastierista, il mio primo pensiero è andato a lui, il suo talento è unico e su ‘Resonate’ ha fatto un lavoro fantastico, segno che ho scelto proprio bene. In effetti, riallacciandomi alla tua domanda, probabilmente le corpose parti di Hammond sono il punto di congiunzione tra questo disco e la musica dei Deep Purple, per il resto credo di aver scritto un disco personale, che non si interseca poi così tanto con la mia vecchia band. Sai, non pubblicavo un nuovo lavoro da oltre otto anni, dovevo tornare con un album forte e potente!”.
COME TI SEI TROVATO A LAVORARE CON IL CHITARRISTA SOREN ANDERSEN?
“Mi sono trovato benissimo, Soren è un grandissimo chitarrista da studio, ma non solo. Ha capito esattamente cosa volevo da lui e su disco ha fatto un lavoro molto buono. Tra me, Soren e gli altri musicisti apparsi sul disco è nata una grande sintonia e per questo motivo ho deciso di portarli tutti in tour con me, è importante avere dal vivo le stesse persone che hanno contribuito alla nascita di ‘Resonate’”.
I TESTI DELLE TUE NUOVE CANZONI DI COSA PARLANO?
“Fondamentalmente parlano della condizione del genere umano. Io scrivo canzoni che parlano di vita, morte, amore, divertimento, paura, fede, celebrazione della morte, guarigione. Nella mia musica parlo sempre molto spesso del concetto di guarigione, di cura, come sai in gioventù sono caduto nel baratro e ho vissuto un periodo molto buio e distruttivo della mia vita. A volte mi ritrovo a camminare da solo, oppure davanti al mare a pensare a quanto sia stato fortunato ad essere uscito vivo da quegli anni oscuri, sono guarito, mi sono ripulito ed oggi sono ancora qui a suonare la mia musica. Sono sopravvissuto a moltissimi eventi molto spiacevoli della mia vita, ho superato operazioni, un attacco di cuore, capisci cosa intendo? Io sono grato di essere ancora vivo, mentre purtroppo per molte altre persone non è andata così bene. Penso a miei grandi amici come John Bonham, Tommy Bolin o John Lennon…tutti scomparsi troppo prematuramente”.
A QUESTO PROPOSITO, SEGUO MOLTO LA TUA PAGINA FACEBOOK E LI’ MOLTO SPESSO TU LANCI DEI MESSAGGI D’AMORE E POSITIVITA’ MOLTO SOLARI…
“Assolutamente amico mio, l’amore è la salvezza e la mia musica mi ha salvato. L’amore è la risposta e la musica è amore. Io amo la musica e scrivo musica ogni giorno da quando mi sveglio fino alla sera tardi. La musica mi ha reso il Glenn Hughes di oggi, se non avessi avuto la musica oggi non so dove sarei, non so nemmeno se sarei qui”.
CHE FINE HA FATTO IL TUO STORICO CHITARRISTA JJ MARSH, SEI ANCORA IN CONTATTO CON LUI?
“Io adoro JJ davvero molto. Lascia che ti dica qualcosa su di lui, io mi auguro che sia felice, mi auguro che sia libero. C’è stato un periodo in cui ci sentivamo tutte le settimane, devi sapere che anche lui ha passato un periodo buio, oggi spero con tutto il cuore che ne sia uscito perché è un talento innato ed un musicista come lui sarebbe davvero sprecato se non imbracciasse la chitarra. Mi piacerebbe molto suonare di nuovo con JJ, però non so quando o in che ambito questo accadrà. Non sono sicuro però che questa sarebbe la scelta migliore per me, oggi adotto la regola di suonare insieme solamente a persone che abbiano il cento per cento del controllo sulla loro vita e sulle loro emozioni. Non posso proprio lavorare con persone che non siano del tutto sincere con se stesse, oggi credo che JJ stia migliorando, si stia curando e sia sulla giusta strada del ritorno alla luce. Molti tutt’ora mi chiedono di lui, JJ è molto amato dai fan di Glenn Hughes, ma era giunto il momento per me di suonare con persone diverse, cosa che ho sempre fatto e farò sempre. Non voglio dire nulla di poco rispettoso nei suoi confronti, proprio perché sono molto legato a lui, io mi auguro che riesca a risolvere tutti i suoi problemi”.
UN ALTRO TUO GRANDE AMICO E’ CHAD SMITH DEI RED HOT CHILI PEPPERS, CHE SU “RESONATE” SUONA LA BATTERIA IN DUE CANZONI.
“L’alchimia che c’è tra me e Chad è sempre grandissima, lo considero un vero fratello, una parte di me. Come musicista poi che posso dire? Suona la batteria in modo eccezionale e la sua presenza sul mio nuovo disco è fonte d’orgoglio”.
IN ITALIA TI ASPETTAVAMO A NOVEMBRE INSIEME AI LIVING COLOUR, MA ALL’IMPROVVISO HAI ANNULLATO IL TOUR EUROPEO INSIEME A LORO. COSA E’ SUCCESSO?
“E’ successo esattamente ciò che tutti i fan hanno visto! Glenn Hughes ed i Living Colour erano partner per il tour europeo. Improvvisamente i Living Colour mi hanno abbandonato per andare a suonare insieme agli Alter Bridge nonostante gli accordi presi insieme, lasciandomi con un sacco di problemi contrattuali nei confronti dei promoter europei. Essendo partner a livello contrattuale ed essendo mancata una delle due parti, non ho potuto far altro che cancellare l’intero tour europeo. Lasciami dire che i Living Colour si sono comportati in modo estremamente non professionale, hanno mentito ai fan, hanno mentito a me, hanno mentito ai promoter e hanno mentito agli Alter Bridge. Nei prossimi giorni annuncerò le nuove date del tour ( l’intervista si è svolta prima dell’annuncio delle date italiane a febbraio, leggi qui la notizia, ndr)”.
UN PAIO DI ANNI FA ERA USCITA UNA NOTIZIA IN MERITO AD UNA TUA COLLABORAZIONE CON JULIAN LENNON, IL FIGLIO DI JOHN…
“Io e Julian siamo davvero molto amici. Lui è molto impegnato su più fronti, oltre alla musica, si occupa di beneficenza, inoltre è un bravissimo fotografo. Proprio in questi giorni si trova in studio a registrare il suo nuovo disco. Tutti gli anni parliamo dell’opportunità di scrivere un disco insieme proprio in virtù della forte amicizia che ci lega, staremo a vedere quando riusciremo a concretizzare la cosa”.
LO SCORSO ANNO SEI STATO INTRODOTTO INSIEME AI DEEP PURPLE NELLA ROCK AND ROLL HALL OF FAME. QUANTO E’ IMPORTANTE PER TE QUESTO RICONOSCIMENTO E COSA RICORDI DI QUELLA GIORNATA?
“Fu un giorno molto particolare, strano se vogliamo, perché io e David Coverdale quel giorno eravamo assieme a New York. Ancora oggi con David sono legato da una grande amicizia, essere con lui mi dava gioia. Purtroppo qualcuno non ha voluto che io e David salissimo sul palco a suonare insieme ai Deep Purple. Alla fine siamo rimasti in disparte, per questo motivo ho parlato di giornata strana. La cosa più importante però è che David e io siamo stati introdotti nella Hall Of Fame, è il riconoscimento del buon lavoro che abbiamo fatto insieme alla band durante il periodo della Mark III. ‘Stormbringer’ e ‘Burn’ sono due dischi grandiosi, hai tempi divennero delle hit in America”.
NON E’ LA PRIMA VOLTA CHE I DEEP PURPLE TI COMBINANO UNO SCHERZO DEL GENERE. RICORDO L’EVENTO “CELEBRATING JOHN LORD” NEL 2014 A LONDRA, ERO PRESENTE, ED HAI CANTATO ALLA GRANDE, TRA L’ALTRO UNA FANTASTICA VERSIONE DI “BURN” INSIEME A BRUCE DICKINSON. AL MOMENTO DELLA JAM FINALE IN CUI TUTTI GLI ARTISTI SONO SALITI SUL PALCO INSIEME AI DEEP PURPLE A SUONARE “HUSH”, TU ERI L’UNICO MANCANTE…
“Sai cos’è successo? I Deep Purple non mi hanno invitato sul palco. Io sono stato l’unico musicista tra tutti a non essere stato chiamato sul palco per la jam finale. Ti faccio io ora una domanda. Come ti saresti sentito quel giorno se avessi saputo la verità delle cose?”.
ONESTAMENTE, DA FAN, SAREI RIMASTO MOLTO DISPIACIUTO, CONTRARIATO.
“Ecco, esatto, e pensa a come posso essermi sentito io! Avrei voluto cantare ‘Hush’ durante la jam finale insieme al mio grande amico Bruce Dickinson. Come si sarebbe sentito Jon Lord? Cosa avrebbe pensato di questo comportamento da parte dei Deep Purple? Come si sarà sentita la moglie di Jon? Vuoi sapere una cosa? Non ero arrabbiato, ero solo molto molto triste ed ho pensato che l’unica cosa da fare era guardare avanti. Alla Hall Of Fame non ho nemmeno parlato con Ian Gillan, pensavo di fargli gli auguri per tutte le sue cose, ma alla fine non avevo nulla da dirgli e non gli ho parlato”.
UN ALTRO GRANDE MUSICISTA CHE NON MANCA MAI DI DESCRIVERTI COME IL MIGLIOR CANTANTE CON CUI ABBIA MAI COLLABORATO E’ TONY IOMMI. ORA CHE I BLACK SABBATH STANNO PER TERMINARE IL LORO TOUR DI ADDIO, PENSI CHE TORVERETE IL TEMPO PER FARE ANCORA QUALCOSA INSIEME?
“Lo so, diversi fan mi hanno fatto questa domanda e io rispondo sempre allo stesso modo: è una questione di tempo e opportunità. Tempo perché al momento sia io che Tony siamo molto impegnati con le nostre band, opportunità in quanto deve presentarsi il momento giusto per fare qualcosa insieme. Non voglio scrivere un disco con Tony solo per racimolare qualche soldo, se suoneremo insieme succederà al momento giusto. So che Tony ha intenzione di registrare qualcosa, se lo farà probabilmente io ci sarò, siamo amici ed insieme abbiamo sempre scritto ottima musica. Mi piacerebbe molto fare ancora qualcosa con lui, vedremo”.
PER FINIRE, SO CHE STAI LAVORANDO AL NUOVO DISCO DEI BLACK COUNTRY COMMUNION. PUOI ANTICIPARCI QUALCOSA?
“La musica è praticamente finita, Joe Bonamassa ha ultimato le sue parti di chitarra e gli assoli, mentre io sto lavorando alle parti vocali e ai testi. Entro Natale credo che il mio lavoro sarà terminato ed a Gennaio entreremo in studio per registrare il nostro quarto disco”.