GNAW THEIR TONGUES – La perversione che tutto divora

Pubblicato il 28/02/2017 da

Un uomo e le sue psicosi, se queste ultime sono ben incanalate in un percorso creativo degno di tale nome, possono partorire crudeltà sonore agghiaccianti, ma dotate di un morboso potere tentatore. Mories, dai suoi tranquilli Paesi Bassi, tormenta il nostro udito dal 2005, principalmente con il suo progetto più famoso, Gnaw Their Tongues, al quale ha affiancato nel tempo altre abbiette creature, olezzanti come topi di fogna, perennemente arrabbiate, incancrenite in paranoie e devianze di cui solo Mories stesso può conoscere l’origine. L’artista olandese produce, in perfetta solitudine, enormi quantitativi di musica ogni anno. Nonostante ciò, difficilmente lo si coglie in fallo: si potrà non amare il suo estremismo caotico o la sua perversione perennemente manifesta, ma non si può negare che questo manipolatore del rumore abbia forgiato un percorso artistico unico nel panorama estremo internazionale. In “Hymns To The Browen, Swollen And Silent”, rinnovando lo stile abominevole di Gnaw Their Tongues, è riuscito anche a dargli quel tocco di (relativa, molto relativa, state attenti!) orecchiabilità che potrebbe avvicinare all’ascolto qualche temerario finora rimasto intimidito da tanto livore concettuale. Un lavoro di tenue raffinamento che ci ha ben impressionato, sul quale abbiamo avuto il piacere di dissertare con il suo autore.

IL 2016 È STATO UN ALTRO ANNO CONTRADDISTINTO DA MOLTE USCITE DA PARTE DEGLI GNAW THEIR TONGUES E DEGLI ALTRI TUOI PROGETTI. CI PIACEREBBE SAPERE COME ORGANIZZI LE TUE ATTIVITÀ PER PRODURRE TUTTA QUESTA MOLE DI MUSICA, E SE CI SONO MOMENTI DELL’ANNO IN CUI RIMANI LONTANO DAGLI STRUMENTI.
“Mi prendo alcuni periodi durante l’anno nei quali stacco completamente, di solito quando non sto a casa. Altrimenti, produco nuova musica incessantemente. Lavoro su progetti differenti contemporaneamente e, qualche volta, a uno solo di essi”.

CONSIDERANDO SOLTANTO GLI GNAW THEIR TONGUES, SEI STATO IMPEGNATO NELLO SPLIT CON GLI ACTUARY , NELL’EP  “WENN DIE LEERE SEELE ZUR HÖLLE FÄHRT” E NELL’ALBUM “HYMNS FOR THE BROKEN, SWOLLEN AND SILENT”. COME HAI LAVORATO A QUESTE TRE PUBBLICAZIONI? COME DESCRIVERESTI QUESTI TRE DISCHI E LI IDENTIFICHERESTI RISPETTO ALLE ALTRE RELEASE FIRMATE GNAW THEIR TONGUES?
“Quanto finito nello split con gli Actuary rappresenta una rielaborazione di materiale un po’ datato che non era mai stato completato. Nella mia mente, doveva trattarsi di musica vicina a quella tipica delle soundtrack, con ben poco metal al suo interno. L’EP contiene materiale simile a quello di ‘Hymns…’ che non ho incluso nell’album. Per il full-length, ho lavorato al massimo delle mie possibilità per farlo suonare esattamente come lo volevo io. Credo di esserci riuscito”.

A COSA TI RIFERISCI NEL TITOLO DEL DISCO? CI SONO SPECIFICI SOGGETTI A CUI STAVI PENSANDO QUANDO HAI SCELTO DI CHIAMARE IL NUOVO ALBUM “HYMNS FOR THE BROKEN, SWOLLEN AND SILENT”?
“La maggior parte delle canzoni del disco parlano dello stato in cui si trova il nostro mondo e di come faccia sentire molte persone: incompleti, pieni di tristezza, silenziosi”.

IN QUEST’ULTIMO ALBUM RITENGO CHE LA MUSICA DI GNAW THEIR TONGUES SIA DIVENTATA RELATIVAMENTE PIÙ FACILE DA ASCOLTARE. C’È MENO NOISE E UNO SVILUPPO PIÙ CHIARO DEI SINGOLI BRANI, IL SUONO È RELATIVAMENTE PIÙ LIMPIDO DEL CONSUETO. IN SINTESI, ABBIAMO MENO CONFUSIONE, UN MISSAGGIO CHE NON MIRA A CREARE IL CAOS E L’AGGIUNTA DI ORCHESTRAZIONI. COSA STAVI RICERCANDO NELLA TUA MUSICA PER “HYMNS…”?
“Volevo in effetti schiarire il sound. È come se in passato mi ritrovassi spesso a desiderare che Gnaw Their Tongues avesse una certa identità, e per raggiungere quell’archetipo ‘spalmassi’ le idee che avevo in mente su tante tipologie di suono. Questa volta, mi sono concentrato sull’avere un singolo suono, che avesse un grande impatto, invece di averne cinque messi assieme. Questo è l’approccio che ho avuto nella composizione. Inoltre, sono migliorato nella produzione, la maggiore dimestichezza che ho acquisito nell’utilizzo di taluni macchinari spiega in parte la qualità sonora di ‘Hymns…”.

DUE CANZONI PRESENTANO CONTRIBUTI VOCALI ESTERNI: LA PRIMA È “HOLD HIGH THE BANNERS OF TRUTH AMONG THE SWOLLEN DEAD”, DOVE LA VOCE DI UN BAMBINO DIVENTA LA LINEA VOCALE PRINCIPALE, LA SECONDA È “OUR MOUTHS RIDDEN WITH WORMS”, DOVE COMPARE LA VOCE LIRICA DI HEKTE ZAREN. QUAL È IL RUOLO DI QUESTE DUE VOCI E PERCHÉ HAI SCELTO DI UTILIZZARLE IN QUESTI DUE BRANI?
“Il primo è un sample che dal mio punto di vista funzionava benissimo in quel frammento del pezzo. La voce è quella di un bambino mentre recita una preghiera, con tonalità leggermente isteriche che ben si adattano al soggetto su cui le lyrics sono incentrate. Per quanto riguarda Hekte Zaren, la conosco da tempo. Ho trovato una sua traccia vocale online che mi piaceva molto, allora l’ho contattata per sapere se potessi usarla per gli Gnaw Their Tongues. Il suo stile disturbato, malato, era perfetto per l’ultima canzone dell’album”.

SPESSO, QUANDO ASCOLTO  GLI GNAW THEIR TONGUES MI CHIEDO QUALI SIANO LE RAGIONI DI TANTA ATROCITÀ, DI QUESTI MOSTRUOSI ESPERIMENTI SONORI COSÌ TOSSICI E RACCAPRICCIANTI. CI POTRESTI SPIEGARE QUALI SONO LE TUE FONTI D’ISPIRAZIONE PIÙ IMPORTANTI E COME SI SONO EVOLUTE NEL CORSO DEGLI ANNI?
“Penso che tutto cominci dalla mia volontà di scioccare gli ascoltatori, di avere su di loro un impatto fisico. Voglio provocare una reazione, sopraffare, far sfogare la frustrazione. Il mio approccio alla musica di Gnaw Their Tongues è sempre stato più o meno questo”.

NEL 2015 HAI INIZIATO A PORTARE GNAW THEIR TONGUES DAL VIVO. SEI SODDISFATTO DEI CONCERTI CHE HAI TENUTO FINORA? QUALI SONO GLI ASPETTI CHE DAL VIVO SONO ANDATI MEGLIO, E QUALI QUELLI CHE NECESSITANO DI ESSERE PERFEZIONATI?
“Le prime date per me non sono andate benissimo, ma poi siamo migliorati. Prima di portare Gnaw Their Tongues dal vivo, era difficile immaginare come avrebbe funzionato, quali elementi avrebbero reso meglio durante un concerto. Siamo migliorati strada facendo, ora mi sento molto più a mio agio a suonare dal vivo”.

A COSA SI DEVE LA SCELTA DI UN LOGO COME QUELLO DEGLI GNAW THEIR TONGUES, RAPPRESENTANTE UNA FIGURA FEMMINILE CHE BRANDISCE UN COLTELLO NELLA MANO DESTRA?
“All’inizio avevamo due tipi di logo e alle persone sembrava piacere di più quello con il coltello, così ho iniziato a usare quello. Sulla mia vecchia pagina myspace campeggiava la frase: ‘slowly stabbing the life out of everything’ (un modo gentile per dire che si sta togliendo la vita lentamente a qualcuno, a coltellate, ndr), in essa puoi cogliere un collegamento al logo”.

I TUOI ARTWORK SONO SPESSO DISTURBANTI, LASCIANO SGOMENTI, COSÌ PIENI DI VIOLENZA E IMMAGINI INSPIEGABILI. NEGLI ULTIMI TEMPI, MI PARE SIANO DIVENUTI MENO ESPLICITI E CRUDELI. QUAL È LA RAGIONE DI QUESTO PARZIALE CAMBIAMENTO?
“Ho già dato per quanto riguarda gli artwork molto estremi. È arrivato il tempo per concepire qualcosa di diverso, non ha senso ripetersi. L’unico motivo per cui i miei artwork sono cambiati è questo”.

SENTI QUALCHE VOLTA IL BISOGNO DI STARE IN UNA VERA BAND E DI LAVORARE COSTANTEMENTE ASSIEME AD ALTRI MUSICISTI, COLLABORANDO PER RAGGIUNGERE UNO SCOPO COMUNE E NON ATTENENDOTI SOLTANTO AI TUOI BISOGNI INDIVIDUALI?
“Devo ammettere che sento la mancanza di lavorare in un vero gruppo. Ma se penso agli Gnaw Their Tongues, mi piace che resti un progetto interamente mio, dove sono da solo a occuparmi di tutto”.

PARLANDO DEGLI ALTRI TUOI PROGETTI, QUELLO CHE SEMBRA RIFLETTERE LA PARTE PIÙ SERENA DEL TUO ANIMO È SEIROM. QUALE TIPO DI SENSAZIONI ED EMOZIONI IMMETTI E CERCHI DI EVOCARE IN QUESTO PROGETTO? PERCHÉ UN FAN DI GNAW THEIR TONGUES O CLOAK OF ALTERING DOVREBBE ASCOLTARE I SEIROM?
“Non saprei dirti perché chi segue gli Gnaw Their Tongues dovrebbe avvicinarsi a Seirom, probabilmente non lo farà mai, ma va bene lo stesso. Mi sono reso conto che volevo occuparmi di qualcosa di completamente diverso da quello che stavo facendo attorno al 2012-2013. Gli Gnaw Their Tongues stavano diventando stancanti e mi stavano drenando tutte le energie che avevo in corpo. Dovevo occuparmi per forza di musica totalmente differente. Così ho avviato il progetto Seirom. Di questi tempi non ho grande ispirazione per quel tipo di suoni, così attualmente Seirom è un po’ in stallo”.

CI SAPRESTI DIRE QUALI SONO I TRE ALBUM DELLA TUA DISCOGRAFIA CHE PREFERISCI E PER QUALI MOTIVI LI SONO I TUOI FAVORITI?
“Ho sempre pensato che il disco degli Gnaw Their Tongues ‘All The Dread Magnificent Of Perversity’ fosse un ottimo album. Ero in un posto molto buio, mentalmente, quando l’ho creato. Ha un suono perfetto in ogni suo aspetto. Anche ‘Devotional Hymns’ degli Aderlating è uno dei miei preferiti. Ci ho impiegato veramente poco tempo a concepirlo, ma vi ho immesso la giusta energia e feeling, perché ancora oggi è una delle mie opere che ascolto più volentieri. Infine direi ‘1973’ di Seirom, un album molto personale, in cui c’è dentro davvero tanto di me stesso”.

QUALI SONO GLI ARTISTI COI QUALI SENTI DI AVERE LE MAGGIORI AFFINITÀ?
“Nessuno, se devo essere sincero”.

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