GOD DETHRONED – Veleno mortale

Pubblicato il 02/06/2007 da


La prima cosa che viene in mente ascoltando i God Dethroned è che sono una band decisamente onesta: probabilmente consci del fatto che non saranno mai dei fuoriclasse, gli olandesi comunque continuano a comporre musica di buona fattura e che in sede live rende benissimo. Con l’ultimo album “The Toxic Touch” i nostri, pur mantenendosi su coordinate già sperimentate in passato, danno maggiore risalto alla melodia, presente soprattutto nei chorus. Il risultato finale è un lavoro godibile ed ispirato, che non fa altro che confermare la band vicina ai vertici del death thrash melodico. A questo punto per Metalitalia.com diventava quasi d’obbligo una chiacchierata con i ragazzi, che si sono dimostrati entusiasti di quanto fatto fino ad oggi.


QUALI SONO LE VOSTRE ASPETTATIVE RIGUARDO AL NUOVO ALBUM?

“Spero che la gente impazzisca quando ascolterà il nuovo lavoro! Non abbiamo mai goduto di un sound del genere nei nostri precedenti lavori. Le canzoni sono molto catchy e varie, con un sacco di movimenti e dinamiche differenti, cambi di tempo e numerosissimi break”.

COME SI E’ SVOLTO IL PROCESSO DI COMPOSIZIONE?
“Abbiamo iniziato a comporre a gennaio dello scorso anno, abbiamo gettato sul tavolo tantissime idee ed iniziato a jammare su quelle. Avevamo pianificato di entrare in studio a maggio, quindi a nostra disposizione c’erano quattro mesi per completare le tracce. Nel frattempo ne abbiamo anche approfittato per andare due volte in tour, con i Natron e con i Bolt Thrower ad aprile: sono stati davvero due killer tour, anche se a quel punto abbiamo dovuto finire di scrivere a tempo di record (ride, ndR). Alla fine ce l’abbiamo fatta e abbiamo addirittura composto due ulteriori tracce in studio, risultato delle molte idee che avevamo accumulato”.

COME DESCRIVERESTI IL FEELING GENERALE DI “THE TOXIC TOUCH”?
“E’ il bilanciamento perfetto, dark e atmosferico. La musica ed i testi sono piuttosto misteriosi”.

SEMBRA CHE IL NUOVO ALBUM SIA PIU’ MELODICO DEI SUOI PREDECESSORI: SEI D’ACCORDO?
“Sì, sicuramente. Abbiamo sempre utilizzato la melodia, ma stavolta ci siamo basati più su quello che sui fast tempo. Volevamo ottenere qualcosa di più di un album groovy ed in più in formazione abbiamo uno come Isaac con le sue incredibili capacità melodiche e conoscenze tecniche delle tonalità. Tutte le cose che abbiamo utilizzato in passato da questo punto di vista qui sono state estremamente enfatizzate”.

A MIO PARERE PERSONALE LA CANZONE MIGLIORE DEL LAVORO E’ “HATING LIFE”, CON IL SUO CHORUS CHE SPACCA!
“Grande, era quello che volevamo ottenere! Sai, la canzone non è esattamente la più difficile che abbiamo mai composto, ma è di un’aggressività infernale. Grazie mille”.

QUALI SONO LE PRINCIPALI DIFFERENZE TRA “THE TOXIC TOUCH” E I VOSTRI PRECEDENTI ALBUM?
“L’ultimo album è più thrash-oriented. E certamente contiene meno blast beat per creare maggiore dinamismo. ‘The Lair Of The White Worm’ contiene alcune grandi canzoni che io adoro, come ‘Nihilism’, ‘Sigma Enigma’ e ‘Salt In Your Wounds’. Con ‘The Toxic Touch’ credo che abbiamo composto le tracce più catchy, malvagie ed atmosferiche di sempre ed il sound è molto migliore che in passato: molto professionale e con alcune finezze, ma allo stesso tempo molto potente. ‘The Toxic Touch’ è chiaramente il risultato di uno sforzo d’insieme: quando lo si paragona a ‘Lair Of The White Worm’, cheèstato scritto da me ed Henri, si sente chiaramente che il nuovo album è più ispirato e con un approccio più fresco”.

COME SONO I VOSTRI RAPPORTI CON I FAN?
“Ovviamente sono molto importanti per noi e senza di loro non saremo nulla. Ci piace sempre molto incontrare i ragazzi dopo i concerti ed ascoltare le loro opinioni sul live e sui nostri album. Sono in definitiva la cosa che tiene in vita i God Dethroned, insieme alla nostra dedizione alla causa”.

CI PUOI DIRE QUALCOSA RIGUARDO AI TESTI?
“Il tutto è pervaso da un’atmosfera oscura e le storie seguono il filone orrorifico. Scendendo nel dettaglio, ‘Hating Life’ cerca di immaginare come si sente una persona che non significa niente per nessuno. ‘2014’ parla delle predizioni della bibbia e di Nostradamus che indicano quell’anno come la fine del mondo. ‘Typhoid Mary’ è una storia vera che parla di una donna di inizio ‘900 che, ammalata di tifo, ha contagiato centinaia di persone. ‘Macabre World’ tratta di un uomo che si trova in uno stato di depressione e si ritrova in un mondo macabre alla ricerca di un’uscita. ‘Fail To Exist’ è una piccola storia di un alienato che pianifica un omicidio: noi cerchiamo di entrare nella testa di una persona del genere per capire cosa lo spinga a fare tutto ciò”.

QUAL E’ LA TUA OPINIONE RIGUARDO ALLA RELIGIONE?
“Non c’è niente che non vada con la religione, è semplicemente un modo per incutere forza alla gente. Ognuno segue la religione che meglio lo rappresenta e può rifarsi alla bibbia, al corano o a qualsiasi altra cosa. La cosa brutta della religione è che la gente tende ad abusarne e a cercare di inculcare il proprio credo nella testa di chi non crede”.

QUALI SONO I VOSTRI PROSSIMI OBIETTIVI?
“Al momento attuale solamente quello di suonare il più possibile”.

COSA PENSI DEL BONUS DVD ALLEGATO A “THE TOXIC TOUCH”
“Credo sia un documento onesto. E’ materiale aggressivo, ma rappresenta benissimo ciò che eravamo al momento. Ricordo che quello fu un grande concerto e ci divertimmo moltissimo. Credo anche che la nostra performance fosse ottima, ma questo sta ad altri dirlo (ride, ndR). Meglio quello comunque che un making of DVD”.

QUALI SONO LE VOSTRE INFLUENZE PRINCIPALI?
“Slayer, Hypocrisy, Dismember, Morbid Angel, Soilwork”.

C’E’ QUALCHE NUOVA BAND CHE TI ATTIRA AL MOMENTO?
“Sarò onesto, non lo so. Ascolto solamente roba vecchia al momento”.

C’E’ QUALCOSA CHE AVETE SCRITTO IN PASSATO CHE NON RICOMPORRESTI?
“No, non rinnego nulla di quanto fatto: mi piace ancora tutto il nostro vecchio materiale”.

ABBIAMO CONCLUSO: VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA?
“Grazie per l’intervista. Spero di vedervi tutti dal vivo prima o poi. Nel frattempo ascoltate ‘The Toxic Touch’, non ne rimarrete delusi”.

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