Con il loro nuovo disco “One Bullet Left”, pubblicato a parecchio tempo di distanza dal precedente “Black Era”, sono riapparsi fra noi i Golem, valida melodic death metal band di Bari che è stata capace, in questa occasione, di stupirci appieno e più che positivamente. Produzione tonante, tracce killer, aperture verso l’hard rock più energico, ritornelli bombastici: segnali evidenti di una band che è tornata per fare il botto, non ultimo il recente tour di supporto ai Rage… Abbiamo parlato dei Golem del 2011 con il bassista Domenico Bottalico, a voi l’intervista!
CIAO DOMENICO! UN BENVENUTO SU METALITALIA.COM AI GOLEM, SE NON ERRO PER LA PRIMA VOLTA. VI RIPRESENTATE AL VIA DOPO UNA PAUSA DURATA PARECCHIO. TI VA DI SPIEGARCI COS’E’ SUCCESSO DOPO LA RELEASE DI “BLACK ERA”?
“Ciao Marco! Sì, effettivamente è la prima volta per noi ai microfoni di Metalitalia.com, anche per questo cercherò di fare un breve riassunto della storia recente dei GoleM: dopo aver dato alle stampe ‘Black Era’ e dopo averlo promosso, abbiamo iniziato a scrivere nuova musica, solo che ad un certo punto non eravamo più soddisfatti al 100% di quello che stavamo componendo; allora abbiamo accumulato materiale, lo abbiamo ascoltato, abbiamo deciso in che direzione andare musicalmente parlando: i sei anni trascorsi fra un lavoro e l’altro sono serviti a far maturare il nostro sound, forse ci ha fatto perdere un po’ di visibilità, è vero, ma è stata una tappa obbligatoria che ci ha fatto maturare come musicisti e come persone. Abbiamo anche messo su i Golem Dungeon Studios, che lavorano a pieno regime; ognuno di noi ha avuto anche altre esperienze musicali; abbiamo imparato ad usare nuove tecnologie per arricchire il nostro sound, che nel frattempo aveva implementato le tastiere. Insomma, non siamo stati con le mani in mano ma abbiamo lavorato sodo sempre per i GoleM. Ed eccoci qui nel 2011 forti di una nuova line-up, che vede l’ingresso di Rino ‘Big Roger’ Ricco alla batteria, e forti di un nuovo album che spacca come ‘One Bullet Left’, pronti a suonarlo e a promuoverlo!”.
PASSIAMO SUBITO, QUINDI, PROPRIO AL NUOVO “ONE BULLET LEFT”, A MIO PARERE UN DISCO ESPLOSIVO. IN QUANTO TEMPO E’ STATO COMPOSTO E COME? PARLACI ANCHE DELL’OTTIMA PRODUZIONE, UN VALORE AGGIUNTO CHE CERTAMENTE NON E’ DA DIMENTICARE…
“Come avrai potuto intuire dalla risposta precedente, la gestazione di ‘One Bullet Left’ è stata mediamente più lunga: per ottenere il sound finale del disco, abbiamo dovuto provare e riprovare le varie soluzioni che nel tempo sperimentavamo, e il lato negativo di questo è che abbiamo dovuto scartare parecchi brani interi dopo averli provati per mesi; a questo poi devi aggiungere anche che, pochi mesi prima di iniziare le sessioni di registrazione, Damiano, il nostro precedente batterista, ha dovuto lasciare la band per motivi di lavoro. Fortunatamente abbiamo subito contattato Rino, che in meno di novanta giorni non solo ha imparato i nuovi brani ma li ha fatti propri registrandoli con il suo stile! Per la composizione invece il discorso è leggermente diverso, in quanto Ottavio (Marzo, ndR), che è il principale songwriter dei GoleM, ci porta in sala prove brani la cui struttura è completa per il 90%; poi insieme arrangiamo ed eseguiamo e se il tutto ci convince procediamo, altrimenti si ricomincia da capo cercando quello che non va, partendo dagli arrangiamenti fino eventualmente alla melodia o alla intera struttura del brano: allo stato attuale delle cose, l’arrangiamento è una delle parti fondamentali del sound dei GoleM; molti musicisti rock/metal sono poco propensi all’arrangiamento, anche noi lo eravamo, ma abbiamo imparato ad economizzare il tempo in sala prove: piuttosto che sedersi e cercare l’ispirazione per un riff, meglio sedersi ed arrangiare una melodia o una ritmica, si risolvono parecchi problemi in questo modo… Ultima parte, ma non per questo meno fondamentale, del sound dei GoleM è la produzione: senza la produzione dei Golem Dungeon Studios, dubito che ‘One Bullet Left’ sarebbe risultato così cristallino ed incisivo. Avere il proprio studio di registrazione allevia un po’ la pressione, permettendoti di fare un minimo di pre-produzione e di dedicare un po’ di tempo in più al mixaggio; ciò non toglie che il merito della produzione superba dell’album è anche da imputare al nostro ingegnere del suono, nonché responsabile di tutte le produzioni degli studi, Giuseppe Dentamaro. Giuseppe è un vero e proprio produttore nel senso più ampio del termine: non si limita solo a registrarti schiacciando un tasto, quello con un po’ di pratica lo possono fare tutti, ma fare una session di registrazione con Giuseppe ti fa crescere come musicista: non lesina mai un consiglio, è sempre pronto a suggerirti un arrangiamento per far uscire meglio il brano nella sua interezza, ha una visione d’insieme che solo i grandi musicisti – essendo lui anche un eccellente tastierista – hanno. Conosce la tecnologia presente in studio, dal programma per registrare agli ampli delle chitarre, come le sue tasche e poi è in continuo aggiornamento: quando pensi che abbia trovato il suono definitivo per un rullante o una chitarra, la settimana dopo ne ha già un altro meglio; appena esce un disco di una band metal, rock, pop che attira la sua attenzione è lì che lo spolpa per carpirne i segreti. Senza contare che le tastiere e i samples sono state poi riarrangiate, e in alcuni casi anche suonate, da lui; noi avevamo una idea sui suoni e su come avremmo voluto che suonasse ‘One Bullet Left’, lui ha preso le nostre idee e le ha ampliate facendolo suonare potentissimo!”.
IL VOSTRO SONGWRITING ATTUALE, INFATTI, DA’ L’IDEA DI ESSERE IL FRUTTO DI UNA VOLONTA’ DI ALLARGARE UN PO’ GLI ORIZZONTI, AUMENTANDO CONTAMINAZIONI IN PASSATO FORSE SOLO ACCENNATE. C’E’ UN PO’ DI GOTHIC, TANTA ELETTRONICA E TANTO HARD-ROCK, O SBAGLIO?
“Hai centrato in pieno il bersaglio: in ‘Black Era’ c’erano già elementi che poi abbiamo sviluppato sul nuovo lavoro, come ad esempio le voci pulite, le ritmiche più moderne, le tastiere…non abbiamo fatto altro che lavorare su questi elementi che ci piacevano e che piacevano alla gente che ha ascoltato quel lavoro e così li abbiamo sviluppati. L’abbiamo potuto fare, però, solo allargando i nostri orizzonti e soprattutto i nostri ascolti. ‘One Bullet Left’ è aggressivo e melodico, brani come ‘We Say No!’, ‘It’s A Long Night’ o ‘The Remain’ sono nel puro stile GoleM, ma l’approccio moderno di pezzi come ‘No Remorse’ o ‘The Joker’ rende il nuovo album difficilmente accostabile ad esempio solo al death metal di stampo melodico e scandinavo a cui di solito venivamo accomunati. Sentivamo il momento di fare qualcosa di personale e diverso, qualcosa che allargasse i nostri orizzonti e li allargasse anche a chi poi avrebbe ascoltato l’album. Togliere il piede dall’acceleratore ad esempio, avere un approccio più rock-oriented se vuoi, ma anche avere un riffing tagliente quando serve o liberare la doppia cassa in corse selvagge sui ritornelli; abbiamo anche lasciato soli basso e batteria in alcuni momenti, in ‘The Joker’ appunto, cosa che non avevamo mai fatto prima. Personalmente penso e spero che l’album farà apprezzare sonorità più aggressive a chi di solito non le mastica e viceversa, a chi invece fa dell’aggressività il proprio credo, dico che anche rallentando un po’ non si perde per nulla l’impatto che ogni band metal, qualsiasi genere si suoni, dovrebbe avere! In definitiva quindi, non solo In Flames o Dark Tranquillity o Soilwork, ma anche Devildriver, Slipknot, passando per i ‘vecchi’ dischi dei Sentenced, i Linkin Park, gli Alter Bridge, 30 Seconds To Mars, Killswitch Engage, Nickelback… Insomma, avrai intuito quanto eterogenei sono stati gli ascolti: una cosa è certa, che ‘One Bullet Left’ è l’evoluzione naturale dei sound dei GoleM”.
LA RICERCA DEL MEGA-RITORNELLO CANTABILE CREDO SIA LA CHIAVE DI LETTURA PRINCIPALE DEL NUOVO LAVORO. OGNI CHORUS SEMBRA COSTRUITO PER ESSERE CANTATO DAL VIVO. COME AVETE LAVORATO PER OTTENERE DELLE MELODIE VOCALI COSI’ IMMEDIATE E POTENTI?
“Ci sono band che si concentrano sulla ricerca ritmica nei loro brani, altri sul lato emozionale dei testi, altri pigiano sull’acceleratore o vogliono essere i più brutali di tutti: noi ci concentriamo sui ritornelli, è il nostro lato anni ’80 che prende vita ogni volta che componiamo (ride, ndR)!! No, a parte gli scherzi, ci piace pensare ai brani dei GoleM come un momento in cui l’ascoltatore deve mettere da parte i suoi problemi e svagarsi, sentirsi libero, sentirsi sé stesso. Cosa c’è di meglio allora di un bel ritornello orecchiabile e canticchiabile? Nella maggior parte dei casi abbiamo lavorato a ‘macchia d’olio’ intorno ai ritornelli o alle melodie vocali, costruendoci attorno strofe, soli e quant’altro; i brani risultano così molto, molto più lineari e più fruibili, mantenendo l’attenzione dell’ascoltatore viva sulle parole e sulla melodia del ritornello. Non hai idea di quante persone che non c’entrano nulla col metal hanno ascoltato e apprezzato parecchi brani di ‘One Bullet Left’ per questo motivo, e molte volte non accorgendosi o soprassedendo sulle screaming vocals. Ovviamente va anche dato a Matteo (De Bellis, ndR) il merito di aver cantato molto bene, spaziando dallo scream al growl ed al clean creando tutti quei giochi di voci che sono uno dei trademark del nostro suono”.
DI CONTRASTO AVETE MANTENUTO PIU’ O MENO LE VOSTRE CLASSICHE COORDINATE PER QUANTO RIGUARDA LA STRUTTURA RITMICA DEI PEZZI ED IL RIFFING THRASH-DEATH. COME MAI LA SCELTA INVECE DI AUMENTARE LE DOSI DI ELETTRONICA (SCELTA PERALTRO RIUSCITA)?
“Ovvio che abbiamo mantenuto il riffing thrash-death! Siamo ancora metallari, ci piace ancora la distorsione (ride, ndR)!! La verità è questa: i samples e le tastiere non solo sono di supporto e abbellimento…vedi, i nostri primi lavori sfruttavano le chitarre in maniera massiccia con armonizzazioni, fraseggi e via discorrendo; a volte però ci ritrovavamo con le ritmiche sovrastate e i ritornelli che venivano penalizzati perché ‘appesantiti’ dal lavoro delle chitarre, che non ci permetteva di sfruttare melodie vocali più articolate ad esempio. Per questo abbiamo reso più prominenti le chitarre come ritmiche, lasciando ora alle tastiere e ai samples il compito di armonizzare o creare fraseggi. Di questo ad esempio ne hanno beneficiato le linee vocali, più varie non solo sui ritornelli, ma soprattutto i soli di chitarra che ora risultano molto più godibili, spiccando di più rispetto al passato, quando i tappeti di chitarre quasi li inghiottivano; senza contare che Ottavio ha registrato dei soli davvero superbi!”.
SOFFERMIAMOCI UN ATTIMO SUI TESTI. C’E’ QUALCHE FILO CONDUTTORE CHE LI LEGA O SIETE ANDATI A RUOTA LIBERA? CHI SE NE OCCUPA E QUALI ARGOMENTAZIONI PREFERITE?
“Tutti i testi sono di Ottavio, eccetto quello della title-track che è mio. E anche i testi, o meglio gli argomenti dei testi, sono cambiati con questo disco, abbandonando le tematiche fantasy/allegoriche degli esordi in favore di un maggiore ‘realismo’…e sai perché? Perché viviamo in una società folle che non lascia scampo: i rapporti interpersonali si sono inariditi a causa dei social network, i ritmi frenetici creano persone nevrotiche o totalmente apatiche, i più basilari valori morali vanno a farsi benedire tutti i giorni…”.
CREDO CHE UNA DELLE POCHE CRITICHE NEGATIVE CHE SI POSSA FARVI RIGUARDO A “ONE BULLET LEFT” SIA UN FORSE TROPPO RIPETUTO UTILIZZO DELLA STESSA SOLUZIONE. TI CHIEDO PERCIO’ SE LE INTRUSIONI IN CAMPO GOTHIC (“NO REMORSE” E ANCHE IN PARTE “THE DANCE BEFORE”) POTRANNO ESSERE UNO SBOCCO FUTURO PER LA VOSTRA MUSICA…
“Una cosa posso affermarla con certezza: il prossimo disco dei GoleM non suonerà uguale a ‘One Bullet Left’! Sai bene, avendo ascoltato anche ‘Black Era’, quanto diversi i due album suonino…faremo tesoro delle critiche, di ciò che non piace a noi e alle persone che ascolteranno il nuovo disco, e da lì ci muoveremo. Posso rispondere alla tua critica dicendo che probabilmente si sente una leggera differenza ad esempio fra ‘End Of Days’, il primo brano composto per il nuovo album, e ‘No Remorse’, ovvero uno degli ultimi. E questo porta inevitabilmente alla considerazione sulla ‘stessa soluzione’. È ovvio anche che non aspetteremo altri sei anni per un nuovo album! Difatti abbiamo in cantiere un nuovo progetto da incastrare fra la promozione di ‘One Bullet Left’ e la composizione dei nuovi brani, ovvero la registrazione di alcuni brani di ‘Black Era’, più un paio di brani dei primi demo/mini-cd, riarrangiati con tastiere e samples…vedremo se ci riusciremo, ma sarebbe più che altro un modo per celebrare i dieci anni di attività dei GoleM. Per un nuovo lavoro credo aspetteremo almeno un paio d’anni…”.
SIETE REDUCI DA POCO DA UN IMPORTANTE MINI-TOUR DI SUPPORTO AI RAGE, STORICA BAND TEDESCA. COM’E’ ANDATA? IL PUBBLICO ERA ALL’ALTEZZA? E COME VI HA ACCOLTO?
“Il mini-tour è andato molto bene: è stato stancante, ovviamente Bari-Bolzano e ritorno non è uno scherzo! E devo essere sincero, inizialmente ero timoroso sull’accoglienza che un pubblico come quello dei Rage potesse riservarci, per certi versi poco avvezzo a quello che i GoleM propongono; ed invece il feedback per tutte le date è stato molto positivo! Qualcuno è rimasto addirittura sorpreso o spiazzato dal nostro sound, altri avevano avuto modo di ascoltare già qualche brano in anteprima su MySpace ad esempio, altri ancora si sono lasciati trascinare dai nostri brani e questo per noi è la cosa che più conta! Abbiamo anche conosciuto tanti ragazzi simpaticissimi, stretto amicizia con band con cui speriamo di dividere di nuovo il palco, ovvero i Bejelit, i Rain e gli Anguish Force; siamo stati ospiti di locali di prim’ordine come il SottoTetto, l’UFO e la Rock n’ Roll Arena e dei loro disponibilissimi staff”.
SAPPIAMO CHE SEMPRE PIU’ IMPORTANZA, PER L’ECONOMIA DI UNA BAND, STA ASSUMENDO L’ESIBIZIONE DAL VIVO. L’ITALIA NON E’ ESATTAMENTE IL PAESE EUROPEO IN CUI L’ATTIVITA’ DELLE BAND EMERGENTI E’ PIU’ FAVORITA. VOI COME VI STATE MUOVENDO IN MERITO? E COME VEDI LA SITUAZIONE ODIERNA?
“L’esibizione live è fondamentale oggi più di cinque/sei anni fa non solo perché è la forma più genuina di pubblicità, ma anche perché è il momento in cui effettivamente una band può vendere il proprio disco nella sua forma fisica di classico cd. Il nostro maggior introito, come quello di altre centinaia di band nel mondo, è dato dalla vendita digitale, che però è un processo lungo e che per certi versi non permette di ‘fidelizzare’ il cliente. Penso che in Italia ci sia un problema di diffusione: mancano locali dove suonare con regolarità, e parlo di locali attrezzati per la musica dal vivo, non posti adattati, precludendo così la possibilità di scoprire che oltre i grossi nomi internazionali, o i piccoli nomi internazionali pompati dalla stampa o dalla pubblicità, ci sono band valide dietro casa e sono italiane, italianissime! Se a questo si aggiunge il fatto che raramente a band italiane si dà la possibilità di supportare grossi nomi, la frittata è fatta! Anche se, devo essere sincero, negli ultimi mesi ho notato una controtendenza sotto questo aspetto…e non posso che esserne contento! Per quanto riguarda i GoleM, per supportare l’album, che è disponibile da qualche giorno, ci stiamo muovendo su più fronti cercando di accompagnare nomi importanti, come fatto con i Rage. Solo che dovremo inevitabilmente spostare tutti programmi all’autunno, visto che fra poco inizierà l’estate e quindi la stagione dei festival. Forse ne faremo un paio, ma per ora non c’è nulla di confermato”.
BENE, DIREI CHE E’ TUTTO! GRAZIE MILLE PER LA DISPONIBILITA’ E A TE IL COMPITO DI CHIUDERE LA CHIACCHIERATA…
“Ringraziamo te, Marco, e tutti gli amici di Metalitalia.com per lo spazio concessoci. Raggiungeteci sul sito ufficiale oppure sul MySpace e Facebook. Potete anche scaricare gratuitamente la promo-version di ‘One Bullet Left’ da qui: http://golemneverdies.it/News.php?&all=&key=&page=1&id=35#titles
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Ascoltate la nostra musica, fateci sapere cosa ne pensate…nel frattempo STAY HEAVY & SUPPORT MUSIC NOT RUMORS!!”.