GORGUTS – La ricerca dell’equilibrio

Pubblicato il 25/09/2012 da

Sottovalutare l’influenza dei Gorguts sulla moderna scena (techno) death metal corrisponde a non conoscere le basi di questo intero movimento musicale. Il gruppo canadese ha prodotto costantemente lavori di elevatissima caratura, talmente ‘avanti’ che il più delle volte sono stati effettivamente compresi ed apprezzati soltanto vari anni dopo il loro arrivo nei negozi. Un album come “Obscura”, ad esempio, ancora oggi detta le leggi in ambito techno-death e progressive metal, confermandosi insuperabile a livello di originalità, inventiva e pazzia; ma come dimenticarsi di un “The Erosion Of Sanity”, tanto ingegnoso, brutale e stimolante da essere sempre – giustamente – riverito tanto quanto i capolavori dei Death post-“Spiritual Healing”? Insomma, la reunion di queste icone di certo non è passata inosservata sulle pagine di Metalitalia.com: un paio di anni fa ci siamo recati al Maryland Deathfest negli Stati Uniti per assistere a uno dei loro primi show con la nuova lineup e, soltanto il mese scorso, siamo stati ben felici di ripetere l’esperienza in quel di Londra, dove la band si è esibita da headliner. Poprio poco dopo quest’ultimo concerto, abbiamo avuto modo di scambiare quattro chiacchiere con un gentilissimo Luc Lemay, chitarrista/cantante e leader della formazione, che si è prodigato nello spiegarci i motivi dietro i continui ritardi nella pubblicazione dell’atteso nuovo full-length, fornendoci poi ulteriori gustosi dettagli su ciò che i fan potranno aspettarsi dal come-back. Un’intervista breve ma ricca di spunti, che ci auguriamo di poter ripetere quanto prima, magari a disco in uscita.

 


BENTORNATI IN EUROPA. COME CI SI SENTE A TROVARSI E A SUONARE DI NUOVO DA QUESTE PARTI?

“È una bellissima sensazione, anche se i ricordi del nostro ultimo tour qui – che avvenne per supportare ‘The Erosion Of Sanity’ – non sempre sono molto piacevoli, visto che quando rientrammo in Canada dopo quel viaggio venimmo informati che la Roadrunner si era liberata di noi (ride, ndR). Per questo motivo ho sempre associato quel tour a qualcosa di stressante, ma, in realtà, i concerti andarono benissimo. Abbiamo sempre avuto un buon seguito qui, l’Europa è molto ricettiva quando si parla di death metal”.

SIETE QUI PER DIMOSTRARE DI ESSERE ANCORA VIVI. LA REUNION È STATA UFFICIALIZZATA GIÀ DA QUALCHE ANNO, MA NON AVETE ANCORA PUBBLICATO UN NUOVO ALBUM E NON AVETE TENUTO TANTISSIMI CONCERTI…
“Sì, purtroppo abbiamo dovuto fare i conti con una serie di imprevisti e contrattempi, che ci hanno impedito di gestire la reunion come avrei voluto. Intendiamoci, tutti noi abbiamo impegni personali e dei lavori che probabilmente non ci permetteranno mai di tornare a essere una live band a tempo pieno, ma l’idea è comunque quella di suonare dal vivo il più possibile e, naturalmente, di dare alle stampe il nuovo album nel prossimo futuro”.

AVETE GIÀ UN CONTRATTO DISCOGRAFICO O DEL MATERIALE PRONTO PER ESSERE PUBBLICATO?
“Per quanto riguarda il contratto, questo sta per essere finalizzato. I contrattempi di cui ti parlavo sono proprio nati dalla nostra vecchia situazione contrattuale: la vecchia label, la Olympic, è stata acquistata dalla Century Media tempo fa e io sarei stato felice di rilasciare l’album per loro, ma quando abbiamo iniziato a discutere i termini e le condizioni dell’accordo, mi sono reso conto che non ci trovavamo sulla stessa lunghezza d’onda. Così mi sono liberato del contratto tramite i miei avvocati, ma l’intero processo ha richiesto parecchio tempo ed è stato piuttosto snervante. Ora ho trovato una nuova etichetta disposta a dare una chance ai Gorguts e spero che a breve potremo annunciare l’accordo. Il disco invece è praticamente pronto: abbiamo otto brani curati nei minimi dettagli a livello musicale, ma devo ancora scrivere i testi per quattro di essi. Non voglio impiegare mesi per farlo, ma non voglio nemmeno fare le cose di fretta, visto che ci tengo che questo album sia la rappresentazione perfetta di ciò che i Gorguts sono oggi”.

PARLAMI ALLORA DI QUESTO ATTESISSIMO PARTO…
“Musicalmente è un disco Gorguts al 100%… e non potrebbe essere altrimenti. L’ho composto in prima persona, con l’aiuto dei fantastici musicisti che mi stanno accompagnando in questa nuova avventura, e non potrei esserne più soddisfatto. Mi tocca dirti che è il miglior album della nostra discografia, anche se non ci crederai, visto che si tratta di una frase che tutte le band usano quando hanno un nuovo lavoro sulla rampa di lancio. Musicalmente è il naturale successore di ‘From Wisdom To Hate’, ma contiene anche elementi tratti dai precedenti dischi. C’è poi una musicalità molto spiccata che credo lo differenzi da qualsiasi cosa abbiamo realizzato in passato: è un disco epico e armonioso, emotivamente molto intenso. È un concept album e ogni traccia sarà strettamente collegata alle altre”.

DI COSA PARLA IL CONCEPT?
“Il concept è basato sui mandala, quegli elaboratissimi cerchi di sabbia che i monaci buddhisti sono soliti costruire. Mi sono interessato a questo argomento dopo che la mia compagna è andata a una mostra e ne è rimasta affascinata. Ho iniziato a informarmi e a leggere libri su questa antichissima tradizione e non mi sono più fermato. Per me è stato naturale basare i testi del disco su quanto stavo leggendo. Non volendo scrivere inesattezze, ho impiegato parecchio tempo a redigere ogni testo, tanto che, come ti dicevo, oggi ne devo terminare ancora quattro. Ma va bene così… avrei potuto recuperare qualche informazione da Wikipedia e buttare giù due righe, ma sono un perfezionista. Ho letto e sto leggendo pile di libri. Ogni cosa deve essere curata nei minimi dettagli per poter far parte di un album targato Gorguts. Inoltre, anche il fatto di essere madre lingua francese mi ha posto dei problemi: conosco l’inglese, ma scrivere dei buoni testi in una lingua che non è la mia non è facilissimo”.

ORA SI CAPISCE PERCHÈ AVETE SEMPRE IMPIEGATO DEL TEMPO PER PUBBLICARE UN NUOVO ALBUM…
“Certo: a parte agli esordi, ogni nostra pubblicazione è stata intervallata da qualche anno di pausa apparente, durante i quali abbiamo lavorato sodo sulla composizione musicale e lirica dell’album. Non saremo mai una di quelle band che pubblicano un disco ogni anno e mezzo. Non ho niente contro di esse, ma questo modo di lavorare non fa proprio al caso nostro. Ogni cosa deve essere perfetta. È come dipingere un quadro: non lo fai con la testa altrove per poi appenderlo al muro e, un paio di anni dopo, ritrovarti a pensare che avresti dovuto fare certe cose in maniera diversa. Io voglio pubblicare un disco che fotografi la band alla perfezione e che non mi lasci alcun rimpianto negli anni futuri”.

HAI DELLE DETERMINATE ASPETTATIVE PER QUESTO ALBUM IN TERMINI DI SUCCESSO E PRESA SUL PUBBLICO?
“Per me sarà già un successo vedere il disco pubblicato. È passato davvero tanto tempo da ‘From Wisdom To Hate’… muoio dalla voglia di far ascoltare ai fan ciò su cui ho lavorato negli ultimi anni. Tutto ciò che avverrà in seguito sarà un plus. Onestamente, credo che vi siano le basi per destare un interesse importante: la scena musicale è cambiata parecchio in questi anni, ciò che suoniamo non è più visto come qualcosa di astruso, e vedo sempre più gente in cerca di sonorità affini alle nostre. Una volta, band come Ulcerate, Necrophagist o Portal non avrebbero mai riscosso successo, mentre oggi possono vantare un seguito notevole. Certo, si parla sempre e comunque di metal underground, ma è evidente come vi sia una richiesta per questo tipo di sound, sia tra i fan di vecchia data che tra i neofiti. Credo che il nostro nuovo album scuoterà parecchia gente”.

HAI GIÀ IN MENTE UNA POSSIBILE DATA DI PUBBLICAZIONE? QUANDO AVETE INTENZIONE DI REGISTRARE?
“Registreremo tutto in Canada, spero entro la fine di quest’anno. L’idea è di pubblicare il disco nella prima metà del 2013. Ora la prima cosa da fare è annunciare il nuovo contratto. Poi si tratterà di completare i testi del disco, incidere tutto in studio e infine stamparlo e pubblicarlo. Ho già in mente qualcosa anche per l’artwork… mi sto portando avanti! Non vedo l’ora di porre fine a tutto questo processo. Spero poi che avremo modo di suonare dal vivo a disco uscito, è una cosa che ho sempre amato fare, impegni permettendo”.

DI COSA TI OCCUPI NELLA VITA DI TUTTI I GIORNI?
“Sono un artigiano scultore del legno. Realizzo sculture e mobili su misura. È il mio lavoro da tanti anni ormai… è bello essere pagati per qualcosa che si ama realmente fare. Insomma, non mi sono annoiato mentre i Gorguts sono rimasti fermi”.

 

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