GOROD – Assetati di Potere

Pubblicato il 19/01/2010 da


Tra i nuovi eroi della scena techno-death europea – assieme ovviamente alla rivelazione Obscura e ai nostri Illogicist – vanno senz’altro annoverati i transalpini Gorod, che con tre album in rapida successione hanno conquistato sempre più favori, soprattutto oltreoceano, dove l’appoggio della Willowtip Records si è fatto sentire non poco. Aiutati dalla connazionale Listenable Records per la promozione nel Vecchio Continente del recente “Process Of A New Decline”, il quintetto punta ora a imporsi definitivamente un po’ ovunque. Un primo mini-tour europeo con gli Immolation è già stato portato a termine e, a detta del chitarrista Mat Pascal, molto altro sta bollendo in pentola…


 

COME È NATO “PROCESS OF A NEW DECLINE”? È STATO UN ALBUM DIFFICILE DA COMPORRE?
“Devo dire che è stato un processo piuttosto lungo: il primo brano è stato completato addirittura nel dicembre del 2006! Con noi le cose vanno sempre così: magari impieghiamo due giorni per scrivere un pezzo, mentre per finirne un altro ci vogliono mesi! Siccome abbiamo già pubblicato due album, l’obiettivo principale questa volta era quello di non ripetersi e di uscire con qualcosa di fresco. Ecco perchè per alcuni mesi non sono riuscito a essere molto produttivo, volevo che i pezzi nuovi fossero davvero speciali”.

COME STA VENENDO ACCOLTO IL DISCO?
“Per ora le reazioni sono molto positive, anche se ancora mi capita di leggere commenti da parte di persone che continuano a preferire il nostro debut ‘Neurotripsicks’, nonostante la produzione sia orribile e alcune delle canzoni non siano nemmeno completate. Inoltre, mi sorprende a volte leggere paragoni con gruppi che nemmeno conosco! È divertente! In ogni caso, a parte ciò, i fan sembrano molto entusiasti della nostra nuova opera”.

FRESCHEZZA A PARTE, QUALI SONO LE COSE CHE PIÙ DI ALTRE AVETE CERCATO DI OTTENERE CON “PROCESS OF A NEW DECLINE”?
“‘Process Of A New Decline’ è la continuazione di ciò che abbiamo fatto con i primi due album, ma ovviamente rappresenta anche un miglioramento. Il sound è più potente, la batteria più incisiva e la musica è un po’ più veloce. Al tempo stesso, però, le strutture sono più fluide. Molti vecchi pezzi si contorcevano un po’ troppo, quindi ho cercato di rendere quelli nuovi più digeribili. Naturalmente, non siamo però scesi ad alcun tipo di compromesso: il disco suona sempre Gorod e 100% death metal. Abbiamo soltanto cercato di essere maggiormente immediati e di far sì che l’ascoltatore potesse apprezzare la musica senza dover rimanere sempre concentrato sulle evoluzioni strumentali. Nel complesso, si tratta di un album molto naturale”.

CHI È CHE COMPONE I BRANI DI SOLITO E COME AVVIENE QUESTO PROCESSO?
“Io sono il compositore principale della band. Parto da un semplice riff, ma poi trascorro parecchio tempo a studiare le strutture e a pensare a possibili sviluppi, soprattutto a livello ritmico. Cerco sempre di incorporare soluzioni fresche in quello che faccio, perchè non amo ripetermi. Pur suonando la chitarra, sono molto interessato all’aspetto ritmico del pezzo, cerco sempre di far sì che le parti di batteria non si ripetano mai troppe volte. Devo ammettere che un processo simile richiede tempo, ma ormai, dopo tre album, il metodo è definitivamente collaudato”.

GENERALMENTE, I VOSTRI PEZZI SONO MOLTO COMPATTI. NON RIENTRATE IN QUELLA SCHIERA DI BAND TECHNO-DEATH CHE INDUGIANO MOLTO SULLA COMPLESSITÀ. POSSIAMO ASPETTARCI SEMPRE QUESTO TIPO DI MATERIALE DA VOI?
“A dire il vero, mi piacerebbe scrivere un brano molto lungo ed epico, ma è difficile. Siccome cerco sempre la perfezione, non me la sento di cimentarmi in qualcosa del genere, per ora. Non vorrei risultare ripetitivo, dato che una suite richiede molti cambi di umore e uno sviluppo il più fluido possibile per dirsi veramente riuscita. Al momento preferisco concentrarmi su tracce più brevi ed efficienti… senza però limitarmi alla solita struttura verso/chorus, ovviamente. Mi piace mescolare tecnica e immediatezza, perchè per me è importante che l’ascoltatore non rimanga troppo disorientato. I nostri brani devono avere uno sviluppo logico e fluido”.

IL TECHNO-DEATH METAL SEMBRA NUOVAMENTE ESSERE UN GENERE IN ASCESA, ANCHE GRAZIE A NUOVE BAND COME VOI, OBSCURA, CENTAURUS-A O ILLOGICIST. SEI SODDISFATTO DELLA SITUAZIONE ATTUALE?
“Sì, molto soddisfatto! Tutte le band che hai menzionato mi piacciono molto. Tutti questi musicisti sono cresciuti ascoltando gruppi come Death, Pestilence o Coroner ed è quindi normale che ora cerchino di seguirne le orme. La melodia era stata dimenticata per un po’ di tempo nel death metal, ma ora ci sono queste band che stanno nuovamente provando a mescolarla alla brutalità e la cosa mi fa piacere. A volte alcune di esse sono forse un po’ troppo cervellotiche, ma spero che in tempi brevi riescano a trovare un bilanciamento migliore. Il death metal ha bisogno di tecnica, così come di energia e intelligenza”.

PER QUESTO NUOVO ALBUM AVETE COLLABORATO CON LA LISTENABLE RECORDS, CHE SI STA OCCUPANDO DI PUBBLICARLO IN EUROPA. COME È NATA QUESTA COLLABORAZIONE?
“Siamo molto felici di aver trovato questo accordo con la Listenable per l’Europa. La Willowtip ha fatto un ottimo lavoro per i nostri primi due album negli USA, ma qui non gode di molta promozione e non volevamo che una nostra opera passasse ancora una volta inosservata proprio dalle nostre parti. Ora abbiamo una label importante sia in America che in Europa e questa situazione non potrà che giovarci”.

DI COSA PARLANO I TESTI DEI GOROD? È DIFFICILE INDOVINARE, BASANDOSI SOLO SUI TITOLI DEI BRANI…
“Con il precedente album abbiamo iniziato a narrare una storia fantascientifica, che ora prosegue su ‘Process Of A New Decline’ e che si concluderà sul prossimo album. È una tipica storia di fantascienza che tratta dell’evoluzione dell’umanità, dell’incontro con una specie aliena e della creazione di una società segreta chiamata Obsequium Minaris. la storia è piuttosto complessa e viene narrata da vari punti di vista”.

QUANTO SONO IMPORTANTI I TESTI PER I GOROD?
“Forse non sono importanti tanto quanto la musica, ma aiutano a creare una certa aura attorno al nostro sound. Anche se non abbiamo un vero e proprio messaggio da trasmettere, vi prestiamo attenzione, perchè è comunque un aspetto al quale molti fan badano… e non vogliamo apparire ridicoli scrivendo le prime scemenze che ci passano per la testa, come invece era accaduto per il primo album”.

SIETE STATI DI RECENTE IN TOUR CON GLI IMMOLATION. COME SONO ANDATE LE COSE?
“È stato il nostro primo vero tour, ma ce la siamo cavata abbastanza bene. La nostra musica può apparire complessa, ma è fatta per essere suonata dal vivo. I ragazzi degli Immolation sono stati bravissimi con noi e andare in giro assieme è stato un piacere. Speriamo di poter prendere parte ad altri tour nell’immediato futuro”.

QUAL È STATO L’APICE DELLA CARRIERA DEI GOROD SINO A OGGI?
“Penso che sia stato il nostro viaggio negli USA nel 2007. Abbiamo suonato al Maryland Death Fest a Baltimora ed è stato fantastico! La gente sapeva i pezzi a memoria… non avevamo mai ricevuto una tale accoglienza! Poi abbiamo conosciuto di persona il manager della Willowtip ed è stato un altro piacere”.

BENE, GRAZIE PER L’INTERVISTA MAT, LASCIO A TE LA CONCLUSIONE…
“Grazie per il supporto! Speriamo di poter tornare in tour in Europa molto presto e di suonare in Italia. Venite a vederci, non siamo la solita band techno-death che sul palco rimane immobile!”.

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