L’evoluzione dei Grand Magus negli anni è stata davvero notevole. Il primo omonimo disco (2001) li vede alle prese con un hard rock venato di blues che li ha fatti inserire frettolosamente del calderone stoner. Con il successivo “Monument” (2003), primo bersaglio pienamente centrato dal trio, le sonorità volgono al doom, genere interpretato con personalità e rielaborato attraverso l’approccio “nordico” che da sempre contraddistingue il gruppo svedese. Con il terzo “Wolf’s Return” (2005) i tempi si fanno più veloci e il suono vira verso l’heavy metal. L’album è un convincente concentrato dei primi Manowar meno pacchiani, dei Candlemass di “Epic Doomicus Metallicus” e dei Bathory più epici e da qui in poi i Grand Magus sembrano aver trovato la loro dimensione stilistica. Il batterista Trisse viene sostituito da Seb, e la formula viene perfezionata ulteriormente qualche anno dopo con “Iron Will” (2008) coi i quali il trio di Stoccolma sbaraglia la concorrenza producendo quello che a distanza di un paio d’anni può già essere definito come un classico moderno del genere. Dopo un tale traguardo, era prevedibile che si aprissero delle porte per gli scandinavi, e difatti li ritroviamo accasati nientemeno che per un’etichetta di primissimo piano come la Roadrunner. Il nuovo “Hammer Of The North” è uno spunto interessante per interpellare JB, voce e chitarra del gruppo, a proposito del presente e del futuro della sua band…
“Il precedente ‘Iron Will’ era l’ultimo album previsto dal nostro contratto con la Rise Above. Ciò significa che una volta scaduto siamo stati liberi da ogni vincolo per qualche tempo. Diverse etichette hanno manifestato l’intenzione di lavorare con noi e abbiamo ricevuto molte offerte. Le cose sono andate alla grande con la Rise Above e ci riteniamo fortunati ad avere esordito con loro. Sentivamo aver raggiunto una certa consapevolezza dei nostri mezzi e volevamo la piattaforma più potente a nostra disposizione. Quando la Roadrunner è entrata in gioco, è stato chiaro fin da subito che sarebbero stati in grado di offrirci ciò che nessuna altra label avrebbe potuto offrirci”.
QUAL E’ IL VOSTRO GIUDIZIO A PROPOSITO DEL VOSTRO PASSATO RAPPORTO CON LA RISE ABOVE?
“Come ho detto, è stata gente fantastica con cui lavorare e siamo stati fortunati ad avere avuto a che fare con loro, perché ci hanno dato il supporto e la libertà creativa che ci ha permesso di crescere”.
“IRON WILL” E’ STATO UN ALBUM INCREDIBILE, UN VERO CAPOLAVORO NEL SUO GENERE E NON SOLO. AVETE AVVERTITO ALCUNA PRESSIONE AL MOMENTO IN CUI VI SIETE TROVATI A SCRIVERE IL NUOVO DISCO? IL NUOVO CONTRATTO CON LA ROADRUNNER HA AVUTO QUALCHE INFLUENZA IN QUESTO PROCESSO?
“Se abbiamo avvertito della pressione è stato solo da parte di noi stessi. Sapevamo che ‘Iron Will’ era molto buono e cerchiamo sempre di migliorare, quindi eravamo consapevoli del fatto che dovevamo impegnarci duramente. Il nuovo contratto non ci ha influenzato. Esistiamo da più di dieci anni e sappiamo quello che vogliamo. La Roadrunner non ha interferito in nessun modo con il processo creativo, ci hanno piuttosto supportato molto e ci questo ci ha fatto sentire a nostro agio”.
QUALI NUOVI ELEMENTI PORTA IL NUOVO ALBUM AL SUONO DEI GRAND MAGUS?
“Non credo ci siano elementi dal punto di vista sonoro. Abbiamo realizzato questo disco nello stesso modo in cui abbiamo realizzato gli altri. E’ molto semplice in questa prospettiva: batteria, chitarra, basso e voce. Penso che il nostro modo di scrivere sia migliorato molto ed è quello che importa veramente alla fine. Senza canzoni non c’è nulla”.
COME AVETE SCELTO DI LAVORARE CON NICO ELGSTRAND (BASSISTA DI ENTOMBED E TERRA FIRMA E PRODUTTORE TRA GLI ALTRI DI DISMEMBER, KRUX E MERCILESS)? COSA CI PUOI RACCONTARE DELLE REGISTRAZIONI DI “HAMMER OF THE NORTH”?
“Nico è nostro amico da tempo. Durante le trattative con le etichette avevamo bisogno di un demo di tre tracce con le canzoni nuove per mostrare quello che stavamo realizzando musicalmente e abbiamo chiesto a Nico di lavorare con noi. Abbiamo realizzato il demo in un weekend e le cose sono andate alla grande, sia dal punto di vista creativo che personale. Abbiamo sentito che era la persona che faceva al caso nostro per l’intero processo di realizzazione del nuovo album. Ha contribuito con grandi idee e capisce in che direzione vogliamo andare con la nostra musica”.
LA COPERTINA DI “HAMMER OF THE NORTH” E’ STATA REALIZZATA DA KRISTIAN “NECROLORD” WAHLIN. COM’E’ STATO COINVOLTO?
“Il nostro manager conosce Necrolord professionalmente da molti anni e ci ha suggerito di utilizzare il suo lavoro per la copertina. A quel punto mi sono detto: ‘Perché non ci abbiamo pensato anni fa?’. E’ ovvio che è l’artista perfetto per i Grand Magus, credo di possedere almeno una ventina di album con le sue copertine a casa. Comunque sia, l’idea di base della copertina è mia, e dopo averla fatta pervenire a Kristian ne abbiamo parlato al telefono. Ci siamo intesi al volo. Inutile dire che quando ho avuto modo di vedere il risultato finale ero completamente entusiasta!”.
QUESTO E’ IL SECONDO ALBUM CON SEB ALLA BATTERIA. CHE COSA PENSI CHE ABBIA PORTATO ALLA BAND?
“Seb è un batterista e un musicista fantastico, è come se fosse sempre stato parte della band. Porta grandi idee per gli arrangiamenti e quant’altro. Voglio dire, tutti e tre jammiamo sul materiale che scriviamo, quindi tutti portiamo qualcosa. Credo che ci abbia portato davvero ad un livello superiore.
OGNI DISCO DEI GRAND MAGUS SUONA DIVERSAMENTE DAL PRECEDENTE. COME DESCRIVERESTI L’EVOLUZIONE DEL SUONO DELLA BAND NEGLI ANNI?
“Naturale, emozionale, e soprattutto onesto. Abbiamo sempre e solo suonato esattamente quello che ci tocca e ci entusiasma. Il grosso cambiamento è avvenuto con ‘Wolf’s Return’, dopodiché ‘Iron Will’ e ‘Hammer…’ sono abbastanza affini…”.
C’E’ SEMPRE STATO UN FORTE ELEMENTO NORDICO/SCANDINAVO NEI GRAND MAGUS, SIA A LIVELLO LIRICO CHE MUSICALE. QUANTO E’ IMPORTANTE QUSTO ELEMENTO PER VOI?
“Molto. E’ il mio retaggio ed è parte stessa della mia anima”.
COSA REPPRESENTA IL LUPO RICORRENTE NELLE VOSTRE COPERTINE?
“Il lupo è il mio animale preferito e l’animale preferito dei Grand Magus. E’ anche un simbolo di potenza”.
HAI RECENTEMENTE ABBANDONATO GLI SPIRITUAL BEGGARS. QUALCHE COMMENTO AL RIGUARDO?
“Sì. Non è stata una decisione facile, ma semplicemente non avevo tempo da dedicare ai Beggars ora come ora. Ho grande considerazione della band e delle persone che ne sono coinvolte. Non posso che augurar loro il meglio”.
QUALI OBIETTIVI RITIENI DI AVER CONSEGUITO COME BAND E A QUALI INVECE ANCORA MIRATE?
“Credo che abbiamo trovato il nostro percorso musicale ed emotivo, ora è tempo di raggiungere una sempre maggiore e più ampio consenso”.
QUALI SONO I PIANI FUTURI DEI GRAND MAGUS PER LA CONQUISTA DEL MONDO?
“I festival quest’estate, poi un tour europeo e dopodiché gli USA!”.