È con una punta di orgoglio che oggi vi riportiamo le parole di Jon Chang, nome che a molti dirà pochissimo, ma che alle orecchie dei fan grindcore e di tutto il metal estremo ‘evoluto’ degli ultimi venti/venticinque anni suonerà come quello di una vera e propria istituzione.
Del resto, parliamo della voce dei compianti Discordance Axis, una delle formazioni grind più seminali e innovative che questo genere abbia mai dato alla luce, la quale è poi rimasta attiva grazie all’avvio del progetto GridLink e ai dischi licenziati sotto questo moniker, da poco resuscitato con l’ottimo “Coronet Juniper” dopo uno iato temporale di nove anni.
Contattato via e-mail la scorsa estate, qualche settimana prima del rilascio di quello che – salvo colpi di scena – si confermerà l’album grindcore del 2023, ecco cosa ci ha risposto il frontman nippo-americano, essenziale e conciso come i brani del suo ormai vasto repertorio…
CIAO JON, BENVENUTO SU METALITALIA.COM. LA PRIMA DOMANDA È ANCHE LA PIÙ OVVIA: QUANDO, COME E PERCHÉ AVETE DECISO DI RIPORTARE IN VITA I GRIDLINK?
– Anche durante lo sviluppo e la registrazione di “Longhena”, era chiaro che lo sforzo richiesto per preparare e creare gli album GridLink fosse semplicemente qualcosa di troppo e che non poteva continuare.
In aggiunta a questo, la salute di Takafumi era messa a dura prova e, poco dopo le registrazioni di quel disco, crollò. C’è stato un momento, durato anni, in cui non era chiaro se Takafumi sarebbe stato in grado di suonare nuovamente la chitarra. Ma, dopo anni di terapia fisica e allenamento, si è ripreso. Ci siamo incontrati più volte in Giappone nel corso del 2019 e del 2020, quando ero lì a lavorare ad un adattamento anime di “Black Powder Red Earth”, il mio progetto di graphic novel e di wargame da tavola. Abbiamo discusso della possibilità di creare un nuovo album dei GridLink, ma i nostri sforzi sono stati catastroficamente interrotti dagli eventi di marzo 2020 e degli anni successivi.
È stato solo nel 2022, quando ho contattato Bryan dopo un’esibizione dei P.L.F. a Filadelfia, che siamo riusciti a ottenere il suo consenso per lavorare attivamente ad un nuovo album.
NOVE ANNI SEPARANO “LONGHENA” DA “CORONET JUNIPER”, MA NEL MEZZO C’È ANCHE STATO L’ESORDIO DEI NO ONE KNOWS WHAT THE DEAD THINK, AL TEMPO DESCRITTO COME “THE DEFINITIVE ENDING TO THE PILOTED BULLET HELL GRIND ALBUM SERIES STARTED IN 1992”. COME COLLOCHI E VEDI OGGI QUEL PROGETTO?
– No One Knows è sempre stato pensato per essere un progetto one-shot. Non esistono piani per registrare altro materiale in futuro o per esibirci dal vivo.
UNO DEGLI ASPETTI CHIAVE DI “CORONET JUNIPER” È LA SUA EMOZIONALITÀ. CREDO SIA IL LAVORO PIÙ PASSIONALE DELLA VOSTRA CARRIERA, CON LINEE MELODICHE CHE SPESSO SEMBRANO GUARDARE OLTRE I TIPICI COSTRUTTI METAL. CONCORDI CON QUESTA VISIONE E PERCEZIONE?
– “Coronet Juniper”, come il suo predecessore “Longhena”, coincide con lo sforzo per realizzare un album evocativo, senza sacrificare la natura implacabile della nostra musica. Tutti i generi artistici hanno elementi distintivi che li collegano al loro pubblico. Per i GridLink, la firma è un’atmosfera che tiene il passo con lo slancio costante e incessante della musica.
DI COSA PARLANO I TESTI DI “CORONET JUNIPER”?
– Non cerchiamo di definire il significato del nostro lavoro. Quello è un compito che spetta al pubblico.
SE DOVESSI FARE UN RAFFRONTO CON UN’ALTRA OPERA D’ARTE (UN LIBRO, UN FILM, ECC.), A COSA PARAGONERESTI LA MUSICA DEI GRIDLINK?
– Direi l’opera teatrale “Sleep No More”.
QUANDO HAI REALIZZATO DI VOLER ESSERE UN CANTANTE? QUANTI ANNI AVEVI E COM’È SCATTATA LA SCINTILLA VERSO L’URLATO?
– Ero molto, molto giovane quando divenni un appassionato di musica. Le prime urla che ho sentito in una canzone sono state quelle su “Deuce” dei Kiss e “Won’t Get Fooled Again” degli Who. Ma il primo stile di voce ‘urlante’, in cui l’urlo non era solo un accento, fu quello di Brian Johnson degli AC/DC.
IL TUO STILE VOCALE HA STABILITO UN NUOVO STANDARD NELL’UNIVERSO DEL METAL ESTREMO. COME L’HAI SVILUPPATO? È STATA UNA ‘COINCIDENZA’ O È FRUTTO DI UN ESERCIZIO INTENZIONALE?
– Ha richiesto un sacco di lavoro. Per anni, nonostante gli sforzi, non sono riuscito a trovare il giusto tono. Quando finalmente l’ho trovato, era il ‘93 o il ’94, subito dopo la registrazione dello split con gli Hellchild. Una volta raggiunto e ottenuto il campo, ho lavorato per migliorare la portata. Anche oggi, riesco a creare una performance più intensa e onesta ogni volta che registriamo o suoniamo dal vivo.
DAI DISCORDANCE AXIS AI GRIDLINK, LA TUA INTERPRETAZIONE DEL GRINDCORE È SEMPRE ANDATA OLTRE GLI SCHEMI, MA IN UN MODO CHE NON È MAI SEMBRATO FORZATO O ARTIFICIOSO. ASCOLTANDO I TUOI DISCHI, HO SEMPRE AVUTO L’IMPRESSIONE CHE LA SPERIMENTAZIONE FOSSE SEMPLICEMENTE PARTE DEL TUO DNA, IL TUO UNICO MODO DI AVVICINARTI ALLA MUSICA. HAI MAI RAZIONALIZZATO QUESTA PULSIONE DANDOTI UNA SPIEGAZIONE DEL PERCHÉ?
– Quando abbiamo iniziato, penso che il materiale fosse troppo simile a quello che stavano creando i nostri colleghi. Ha senso, perché a quell’età non hai ancora capito il tuo stile e stai semplicemente cercando di essere una band che combina X e Y.
Poi ho realizzato che, ciò che mi attraeva davvero di questa musica, erano la densità assoluta del materiale e l’onestà richiesta per eseguirla (prima che i trigger e gli strumenti professionali diventassero prevalenti, la musica estrema non era così diffusa, a causa degli sforzi costanti richiesti per mantenere una condizione fisica adatta). È stato solo quando ho viaggiato per la prima volta a Tokyo che ho capito finalmente cosa dovessi creare.
IN TUTTE LE BAND CON CUI SEI STATO COINVOLTO, LA COMPONENTE VISIVA È SEMPRE STATO SIGNIFICATIVA E CARATTERISTICA. DA DOVE DERIVANO QUESTA CURA E QUESTO GUSTO ESTETICO? INOLTRE, MI PIACEREBBE CONOSCERE LA GENESI DI DUE ARTWORK IN PARTICOLARE: QUELLO DI “CORONET JUNIPER” (OVVIAMENTE) E QUELLO DI “THE INALIENABLE DREAMLESS”…
– Quei due album, nello specifico, sono separati da oltre ventitre anni, una pandemia e una guerra. Le persone passano dall’essere bambini al diventare adulti, in un lasso di tempo del genere.
Ero in posti diversi nel 1999 e nel 2023, quando sono stati rispettivamente creati “The Inalienable Dreamless” e “Coronet Juniper”. “TID” è un disco ispirato a “Shin Seki Evangelion” di Hideaki Anno (l’anime più famoso del regista e sceneggiatore, ndr), mentre “Coronet” deve di più alle mie esperienze personali e ai segni che lasciamo sugli altri nel corso della vita.
Mentre l’artwork di “Coronet” è un diorama personalizzato ispirato a Maschinen Krieger, la scena stessa, come la musica, vuole evocare vari sentimenti e momenti.
I DISCORDANCE AXIS COMPARVERO SULLA SCENA IN UN MOMENTO DI GRANDE FERMENTO PER L’UNDERGROUND AMERICANO. ETICHETTE COME L’HYDRA HEAD E LA RELAPSE MOSTRAVANO AL MONDO UNA NUOVA MANIERA DI VEDERE E APPROCCIARE IL METAL ESTREMO, E LE BAND CHE ROMPEVANO IN CONTINUAZIONE DOGMI ERANO INNUMEREVOLI. CHE RICORDI HAI DI QUEGLI ANNI? C’È QUALCHE EPISODIO CHE, PER QUALCHE MOTIVO, TI È RIMASTO NEL CUORE PIÙ DI ALTRI?
– C’erano delle band su Hydra Head che in seguito mi sarebbero piaciute molto, ma che all’epoca non ascoltavo affatto. A voler essere onesti, per molti gruppi di quell’epoca la produzione e il lavoro in studio avevano assunto un nuovo ruolo, perfezionando il suono in qualcosa di più artificiale che emotivo.
Ricordo che andavo a vedere le band suonare ed ero incredulo che poche di loro (a parte Slayer, Morbid Angel e uno o due altre) potessero eseguire il lavoro che avevano registrato. È stato il primo passo verso l’artificiosità che è arrivata a dominare la musica di oggi.
COME GIUDICHI LO STATO DI SALUTE DELLA SCENA METAL CONTEMPORANEA? QUALI SONO LE BAND CHE PIÙ TI HANNO IMPRESSIONATO ULTIMAMENTE?
– Ci sono molti gruppi che mi piacciono: Galneryus, Mare Cognitum, Asagraum, Deathspell Omega, 1349, Maximum the Hormone, Serpent Column, Melt Banana, Abigor, Mgla, Palm, Systematic Death, Volcano, NEDXXX e vari autori di colonne sonore.
Ho adorato anche il nuovo Megadeth. Mustaine è ancora uno dei migliori al mondo!
DOPO LA CHIUSURA DEL CAPITOLO DISCORDANCE AXIS, DAVE WITTE È DIVENTATO UNO DEI BATTERISTI PIÙ RICERCATI E CONOSCIUTI DELLA SCENA METAL, DAI BURNT BY THE SUN AI MUNICIPAL WASTE. SEI ANCORA IN CONTATTO CON LUI?
– Sì, a volte ci capita di parlare. Devi sapere che è molto impegnato con la sua carriera musicale e con la sua attività di ristorazione, quindi si fa quel che si può per restare in contatto.
COME TI È VENUTA L’IDEA DI PUBBLICARE “THE INALIENABLE DREAMLESS” IN UNA CUSTODIA FORMATO DVD?
– Semplicemente perché quello quadrato è un formato orribile in cui progettare e lavorare. I rettangoli hanno un aspetto migliore e sono più grandi, offrendo un ampio spazio per i soggetti degli artwork.
COSA POSSIAMO ASPETTARCI DAI GRIDLINK IN FUTURO?
– Per ora, l’intenzione è quella di riprendere la nostra pausa per un periodo di tempo indefinito dopo i concerti fissati ad ottobre.