GRIMA – La Luna e le sue ombre

Pubblicato il 04/04/2025 da

I Grima si formano nel 2014 nella città siberiana di Krasnoyarsk, per mano dei fratelli gemelli Max e Gleb Sysoev, che assumono i nomi d’arte di Morbius e Vilhelm. Solamente un anno più tardi, il duo giunge al debutto con l’album “Devotion To Lord”, iniziando con la Naturmacth Productions una proficua collaborazione che durerà ben cinque dischi, prima del passaggio a Napalm Records per “Nightside”, pubblicato a febbraio 2025.
Fin dall’esordio, i russi si sono dedicati ad un black metal atmosferico impreziosito dalla presenza di strumenti tradizionali e che ha come tematica la natura selvaggia ed incontaminata della loro terra natale. La crescita musicale è stata inesorabile ed il passo decisivo è avvenuto quando la band, nata come progetto da studio, ha iniziato a calcare i palchi di tutta Europa, acquisendo l’esperienza necessaria per diventare una solida realtà nel genere.
In questa intervista abbiamo interpellato entrambi i musicisti per parlare del loro ultimo album e del percorso artistico che li ha portati fino a qui.

BENVENUTI SU METALITALIA.COM E COMPLIMENTI PER L’ALBUM. POICHE’ E’ LA PRIMA VOLTA CHE VI OSPITIAMO SUL NOSTRO PORTALE, POTETE PRESENTARVI E RACCONTARCI LA VOSTRA STORIA? COME È NATA LA BAND? QUALI SONO I VOSTRI OBIETTIVI QUANDO SCRIVETE MUSICA?
Morbius: – Abbiamo pubblicato il primo album dei Grima nel 2014 ed è allora che è iniziata la nostra lunga collaborazione con la Naturmacht Productions. Abbiamo fondato questa band in modo che io e mio fratello potessimo esprimere appieno le nostre idee creative in ambito black metal.
Abbiamo anche una seconda band, gli Ultar, per la quale componiamo musica come gruppo. Nei Grima, invece, la creazione musicale è un processo strettamente personale e siamo ispirati dalla natura della nostra terra natale. Viviamo nella città di Krasnoyarsk, situata nel cuore della Siberia, in Russia.

COME DESCRIVERESTE LA VOSTRA MUSICA?
Morbius: – Quella dei Grima è musica oscura e piena di bellezza, caratterizzata da un paesaggio sonoro sempre in divenire. Ci avviciniamo alla composizione musicale come a un profondo processo creativo e con una forte influenza artistica.

LA NATURA È DA SEMPRE UN ELEMENTO IMPORTANTE QUANDO SI PARLA DI BLACK METAL. QUANTO LO È PER VOI E IN CHE MODO IL LUOGO IN CUI VIVETE INFLUENZA LA VOSTRA MUSICA?
Morbius: – Siamo circondati da fitte foreste e montagne imponenti. Uno dei fiumi più grandi del mondo, lo Yenisei, scorre attraverso il centro della nostra città. C’è una canzone nel nostro terzo album dedicata a questo fiume, intitolata proprio “Enisey”.
Il clima rigido e la natura meravigliosa ci hanno influenzato in modo profondo. Ogni anno facciamo escursioni in montagna, allestiamo accampamenti per diversi giorni e ci avventuriamo per vette e laghi, e questa è la nostra ispirazione.

COME AVETE SCELTO IL VOSTRO NOME? GRIMA E’ UN DIO CHE PROTEGGE CHI VIVE NELLA FORESTA…
QUAL È INVECE IL SIGNIFICATO DEI COSTUMI CHE INDOSSATE?
Morbius: – Abbiamo creato il nostro mondo magico, che raccontiamo attraverso la nostra musica. I costumi e le  maschere che indossiamo visualizzano la nostra rappresentazione degli spiriti della foresta. Ci presentiamo come servitori di Grima, il sovrano della foresta siberiana. Il nostro aspetto e la nostra storia sono pensati in modo che l’ascoltatore possa percepire ancora più in profondità la musica che suoniamo.

LA RUSSIA HA UNA LUNGA TRADIZIONE DI BAND BLACK METAL, MA MOLTI DI ESSI NON SONO MOLTO CONOSCIUTI IN EUROPA. C’È QUALCHE GRUPPO RUSSO CHE HA RAPPRESENTATO UN’ISPIRAZIONE PER VOI? PENSATE CHE ESISTA UN TIPICO SUONO BLACK METAL RUSSO?
Morbius: – Nel nostro paese, molti gruppi black metal moderni hanno poco in comune con le vecchie band che un tempo esistevano qui. Non abbiamo mai ascoltato il black metal russo perché ci sono molti gruppi di qualità superiore provenienti da paesi in cui questo genere si è sviluppato per anni.
La scena metal in Russia non è progredita come in Europa o negli Stati Uniti. Oggigiorno, molti gruppi black metal moderni traggono ispirazione da vari sottogeneri del metal, quindi il black metal contemporaneo non suona come la musica che ci ha ispirato.
Tra i gruppi russi, mi piacciono Morokh, Iskra, Eoront ed Elderwind.

IL VOSTRO NUOVO ALBUM “NIGHTSIDE” E’ STATO PUBBLICATO DA NAPALM RECORDS DOPO MOLTI ANNI CON NATURMACHT PRODUCTIONS. PERCHÉ AVETE DECISO DI CAMBIARE ETICHETTA? COME SIETE ENTRATI IN CONTATTO CON NAPALM RECORDS?
Morbius: – Siamo in circolazione da dieci anni, in questo periodo abbiamo pubblicato cinque album con Naturmacht Productions e sicuramente Robert di Naturmacht ci ha aiutato a partire bene e a far crescere la band. Durante tutto questo tempo, questa si è trasformata da un duo da studio in una vera e propria formazione che va in tournée. Dal 2022 abbiamo iniziato a fare tour in Europa e i promoter e gli organizzatori di festival hanno iniziato a prestarci attenzione.
Dopo l’uscita del nostro quinto album, “Frostbitten”, abbiamo iniziato a ricevere offerte da major ma, a causa della complessa situazione politica nel mondo, tutte le trattative si sono fermate, perché era difficile lavorare con noi. Tuttavia, abbiamo aspettato un’etichetta che ci potesse dare un pieno supporto, nonostante viviamo fuori dall’Europa. All’inizio del 2024 abbiamo ricevuto un’offerta dalla Napalm Records ed abbiamo accettato.
Siamo concentrati su una partnership lunga e fruttuosa, con lo scopo di rendere il nostro gruppo più importante di quello che è ora nella scena metal mondiale.

CON “NIGHTSIDE” SIETE GIA’ ARRIVATI AL VOSTRO SESTO ALBUM IN DIECI ANNI. IN CHE COSA DIFFERISCE DAI VOSTRI DISCHI PRECEDENTI E QUALI SONO INVECE I PUNTI IN COMUNE?
Vilhelm: – “Nightside” racchiude tutto ciò che abbiamo seminato nei dieci anni di esistenza della band, poiché abbiamo già plasmato il nostro stile in precedenza.
Il nuovo album ha un’aura diversa rispetto all’ultimo che abbiamo pubblicato: “Frostbitten” non è stato chiamato così a caso, stavamo davvero congelando durante la registrazione. Ogni giorno, andavamo in studio quando fuori c’erano -40 °C e questa situazione ha influenzato le sonorità del disco, che è risultato piuttosto duro e ruvido.
Con “Nightside”, volevamo un suono più articolato, in cui si prestasse maggiore attenzione agli arrangiamenti. Abbiamo introdotto nuove soluzioni ritmiche, non concentrandoci più su blast beat infiniti e tremoli ripetitivi. Al contrario, l’approccio allo sviluppo delle composizioni è stato completamente differente. Per esempio, si possono sentire assoli di chitarra in uno stile metal piuttosto classico e ci sono parti vocali che stilisticamente sono qualcosa di nuovo per noi.
Creiamo ancora paesaggi musicali dilatati, ma questa volta abbiamo deciso di condensare le nostre idee. Inoltre, l’obiettivo era quello di avere qualcosa in più dei soliti sette lunghi brani del passato in questo nuovo album.

AVETE SCELTO “SKULL GATHERERS” COME PRIMO SINGOLO DELL’ALBUM. COME MAI? QUAL E’ LA STORIA CHE RACCONTATE IN QUESTO PEZZO?
Vilhelm: – Semplicemente abbiamo pensato che questa canzone fosse qualcosa di speciale per noi e volevamo svelarla al mondo. Inoltre, ha una durata piuttosto contenuta.
Questo brano racconta la storia dei devoti servitori di Grima che raccolgono trofei: teschi di persone che hanno incontrato la morte nei sentieri contorti della fitta foresta siberiana.

“MIST AND FOG” E’ UN PEZZO MOLTO SUGGESTIVO. COME È NATO? DI COSA PARLA?
Vilhelm: – Si tratta di una storia interessante: questa canzone non era finita prima che entrassimo in studio. Tutto ciò che avevamo era un tema di chitarra composto da Morbius.
Mi è venuta l’idea di arrangiarlo nello stile di una vecchia colonna sonora e così ci siamo ispirati alle opere di Fabio Frizzi, in particolare al suo approccio narrativo con melodie sovrapposte, il tutto condito da una soluzione ritmica nello stile tipico dei Leprous.

SIETE D’ACCORDO SE AFFERMIAMO CHE “NIGHTSIDE” È, TRA I VOSTRI ALBUM, QUELLO IN CUI L’IMPRONTA FOLK È PIÙ EVIDENTE E MEGLIO INTEGRATA NEL VOSTRO SUONO?
Morbius: – La musica folk non è mai stata una fonte di ispirazione per noi. E’ vero, utilizziamo strumenti folk tradizionali, ma questi non erano usati solo nella cultura folk del nostro paese. Per aggiungere più espressività alle melodie, utilizziamo il bajan, che è leggermente diverso dalla fisarmonica. Usiamo spesso anche la chitarra acustica per aggiungere più ritmo ai riff.
Direi che, probabilmente, nel nuovo album, siamo riusciti a integrare questi strumenti in modo più armonioso negli arrangiamenti accanto alle sonorità black metal.

NELL’ALBUM CI SONO DIVERSI MUSICISTI OSPITI. POTETE PRESENTARLI? COME GIA’ ACCENNATO, UNO DEI VOSTRI MARCHI DI FABBRICA È L’USO DEL BAJAN. COME SIETE ARRIVATI A USARLO NELLE CANZONI BLACK METAL?
Vilhelm: – Scriviamo le nostre canzoni e, quando si tratta di registrare le versioni finali e alcune parti speciali, ci piace invitare degli ospiti in studio. Questa volta, la lista degli ospiti include i musicisti che suonano con noi dal vivo, Vlad e Serpentum, oltre ai nostri compagni di lavoro abituali, Valentina Astashova e Sergey Pastukh. I nostri nuovi collaboratori in studio Ilya Panyukov e Savely Nevzorov si sono occupati delle voci pulite.
Per quanto riguarda il bajan, lo utilizziamo come se fosse un organo. È uno strumento più autentico per noi rispetto alla fisarmonica, che viene utilizzata nella chanson e nella musica leggera popolare. E’ Sergey Pastukh a suonarlo per noi. Si tratta di un musicista accademico della Krasnoyarsk Philharmonic, e il suo senso per la malinconia si adatta bene alla nostra musica: fa letteralmente piangere il bajan tra le sue mani.
Non posso dire di aver mai sentito il bajan nel black metal. La fisarmonica, tuttavia, è apparsa occasionalmente qua e là, un buon esempio potrebbero essere gli Psychonaut 4.

COME SUDDIVIDETE IL VOSTRO LAVORO IN TERMINI DI COMPOSIZIONE? SCRIVETE ENTRAMBI MUSICA?
Morbius: – Componiamo tutta la musica insieme. Alcuni testi, invece, vengono scritti insieme, altri separatamente. Ma ogni canzone, alla fine, è il risultato del nostro lavoro congiunto.

AD APRILE INIZIA IL VOSTRO TOUR EUROPEO. COME PREPARATE LE VOSTRE CANZONI PER ESSERE SUONATE DAL VIVO? CI SARANNO ALTRI MUSICISTI CHE VI AIUTERANNO?  CI SARÀ QUALCHE POSSIBILITÀ DI VEDERVI SUONARE PRESTO NEL NOSTRO PAESE?
Morbius: – L’anno scorso abbiamo fatto molti spettacoli in Russia. Abbiamo avuto molto tempo per preparare il nostro prossimo tour europeo. Stiamo rinnovando l’aspetto visivo ed il palco e spero che saremo in grado di presentare il nostro nuovo spettacolo in tutto il suo splendore ai fan. Abbiamo una formazione live permanente, con cui abbiamo lavorato sia in studio sia sul palco per molti anni ed andremo avanti con quella.
L’anno scorso abbiamo suonato a Milano. Ricordiamo tutti molto bene quello spettacolo, il concerto è andato alla grande. Speriamo di poter tornare in Italia per altri concerti in tempi brevi.

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