HALESTORM – Il vizio del rock

Pubblicato il 08/08/2018 da

Giunti al quarto album in studio, senza contare i numerosi EP di cover, gli Halestorm sono ormai da annoverare tra i veterani della scena modern hard-rock, forti di un consenso cementato dalle incendiari esibizioni live. Alla vigilia dell’uscita di “Vicious” , ed in attesa di rivederli di nuovo dalle nostre parti, dove ormai sono di casa, abbiamo raggiunto telefonicamente il simpaticissimo Arejay Hale, motore ritmico della band nonché fratello minore della frontwoman Lzzy…

IL NUOVO ALBUM SI PRESENTA, A PARTIRE DALL’ARTWORK, COME PIU’ ROCK ’N ROLL DEI PRECEDENTI: COME VI SIETE APPROCCIATI ALLA SUA SCRITTURA?
– Fin da quando abbiamo fondato la band il nostro desiderio è stato quello di suonare più concerti possibili, e di migliorarci dopo ogni show: credo “Vicious” rappresenti al meglio questa evoluzione, anche dal punto di vista dei testi e del songrwiting, sintetizzando fedelmente su disco quello che sono gli Halestorm dal vivo, frutto di un processo evolutivo lungo anni e fatto anche di momenti non facili, soprattutto all’inizio.

NEL GIRO DI QUATTRO ALBUM AVETE LAVORATO CON TRE PRODUTTORI MOLTO DIVERSI TRA LORO…TI VA DI RACCONTARCI QUALCOSA SU CIASCUNO DI LORO?
– I primi due album li abbiamo registrati con Howard Benson: siamo molto grati a lui e al suo team per i risultati ottenuti e per averci aiutato a muovere i primi passi, ma il loro modo di lavorare molto strutturato (due giorni per la batteria, poi due per le parti di chitarra, etc.) iniziava a starci stretto. Per questo motivo con il terzo album abbiamo lavorato con Jay Joyce, una figura legata più al mondo country e alternative, che ci ha permesso di sperimentare un sacco di nuove cose: con lui abbiamo fatto diversi esperimenti con la batteria, abbiamo inserito più arrangiamenti di piano e di synth, abbiamo provato diverse tecniche vocali, insomma in una parola ci siamo divertiti a sperimentare. Infine per questo album abbiamo scelto di lavorare con Nick Raskulinecz, uno dei principali produttori in ambito rock avendo lavorato con Foo Fightes, QOTSA, Mastodon, Deftones, e via discorrendo. La cosa divertente è che era già un fan della band, e fin dal primo incontro ci ha promesso di aiutarci a catturare anche su disco tutta quell’energia che siamo in grado di sprigionare sul palco.

COME BATTERISTA IMMAGINO CHE TU PREFERISCA SUONARE PEZZI VELOCI PIUTTOSTO CHE BALLATE: E’ COSI?
– Amo sicuramente suonare con un sacco di energia, anche perchè sia da ascoltatore che da musicista ho iniziato con il punk. Detto questo, mi piace molto spaziare, e devo confessare che durante il warm-up prima dello show uso come sottofondo pezzi hip-hop, proprio perchè a livello ritmico sono particolarmente impegnativi anche se non necessariamente veloci. Ad esempio, una delle mie canzoni preferite sul penultimo album, “Bad Girls World”, ha questo drumming molto costante e soffuso, qualcosa di molto diverso da quello che siamo abituati a suonare. Nell’ultimo disco invece – come siamo soliti fare on stage, dove cerchiamo sempre di rendere più energici possibili anche i pezzi più morbidi – abbiamo utilizzato un approccio più ‘raw & wild’, al tempo stesso evitando di essere monotoni;  “Do Not Disturb” ad esempio ha un taglio molto r’n’b, ma grazie al lavoro di Nick siamo riusciti a dare varietà al suono delle batteria giocando sui volumi e sulle frequenze.

MEDIAMENTE PASSATE DUE TERZI DELL’ANNO IN TOUR, QUINDI ORMAI IL TOUR BUS E’ LA VOSTRA CASA: COSA PROVI QUANDO TORNI ALLA TUA “VERA” CASA?
– Sono un musicista da quando avevo 10 anni e ormai sono abituato a girare il mondo, per cui vivo con la valigia in mano e non riesco a immaginarmi in un altro modo. Detto questo, ho la fortuna di vivere a Los Angeles, una città che non sta mai ferma, per cui quando mi capita di essere a casa tra un tour e l’altro, riesco sempre a trovare qualcosa da fare legato alla musica, che sia scrivere per gli Halestorm o anche solo per me stesso o per degli amici. D’altro canto per come sono fatto non riesco a stare fermo un attimo, l’idea di non avere nulla da fare durante il giorno sarebbe una violenza alla mia natura.

ORMAI GLI EP DI COVER SONO DIVENTATI UNA TRADIZIONE TRA UN DISCO E L’ALTRO: NE AVETE GIA’ UN ALTRO IN PROGRAMMA?
– Sicuramente ci sarà, perchè è qualcosa che ci diverte sempre, ma ancora non abbiamo pianificato nulla, pe ora siamo concentrati sul promuovere al meglio “Vicious”.

FACENDO UN GIRO SUL WEB, SI TROVANO UN SACCO DI COMMENTI SUGLI UTENTI RIGUARDO AL TAGLIO DI CAPELLI O AL LOOK DI LZZY: DA FRATELLO E COMPAGNO DI BAND, TI RENDE GELOSO OPPURE E’ COMUNQUE UN MODO PER FAR GIRARE IL NOME DEGLI HALESTORM?
– Onestamente non mi sono mai troppo preoccupato di quello che dice la gente. Come in tutte le band con una frontwoman ci sarà sempre chi avrà qualcosa da dire sull’aspetto fisico o sui vestiti, ma per me l’unica cosa importante è la musica, stop.

VOSTRO PADRE ERA UN BASSISTA, QUINDI VI COMPLETATE BENE CON TE E LZZY…
– Assolutamente sì! Devi sapere che mio padre suona ancora in una cover band, per cui recentemente ci è capitato di suonare insieme (lui al basso e io alla batteria, ma anche alla voce su un paio di pezzi), ed effettivamente era destino che diventassimo anche noi musicisti. Come dicevo la musica riempie le mie gionate anche quando non siamo in tour, per cui anche quando vado a trovare i miei ho l’occasione di suonare!

SE NON AVESSI SFONDATO COME MUSICISTA, QUALE SAREBBE STATO IL TUO  PIANO B?
– Non ho mai avuto un vero piano alternativo, ma sicuramente mi sarebbe piaciuto fare l’attore o comunque lavorare nel mondo dell’intrattenimento. A scuola ho avuto modo di fare qualche corso di recitazione, e in una città come L.A. le occasioni non mancano, ma come dicevo la musica mi ha assorbito al punto da non lasciare spazio ad altro, però per il futuro mai dire mai!

IMMAGINO TU SAPPIA CHE ESISTE UNA BAND CHIAMATA ALESTORM…
– Sì, li conosco di nome e posso dire di essere un loro fan, ma non ho mai avuto il piacere di conoscerli e suonarci insieme: spero un giorno di poter fare un tour insieme, così potremo condividere lo stesso fondale, semplicemente togliendo una “H” (risate, ndR)!

I TUOI TRE BATTERISTI PREFERITI DI SEMPRE?
– Ce ne sono un sacco fantastici, ma dovendo scegliere direi John Bonham dei Led Zeppelin, Keith Moon degli Who per la sua energia e Ginger Baker dei Cream.

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