Dopo il travolgente successo di “The Strange Case Of…”, replicato anche a queste latitudini con due tour da headliner e uno di spalla agli Alter Bridge, c’era grande attesa per il ritorno della formazione capitanata dai fratelli Hale, appena transitati sui palchi meneghini per promuovere il nuovo “Into The Wild Life”. E proprio pochi giorni prima dello show milanese abbiamo avuto il piacere di fare due chiacchere con il chitarrista Joe, rivelatosi un interlocutore divertente tanto dall’altra parte del filo quanto sul palco a distanza di pochi giorni…
CIAO JOE, COME TI SENTI ORA CHE IL DISCO STA FINALMENTE PER VEDERE LA LUCE?
“Sono veramente eccitato, non vedo l’ora che tutti possano sentirlo, anche perchè le prime reazioni che abbiamo avuto sono state veramente ottime. Sai, stavolta abbiamo veramente un Disco con la D maiuscola, dove tutte le canzoni sono legate fra di loro, quindi credo ci sarà davvero di che divertirsi”.
DOPO L’ENORME SUCCESSO OTTENUTO CON “THE STRANGE CASE OF…”, AVETE SENTITO MAGGIORE PRESSIONE AL MOMENTO DI ENTRARE IN STUDIO?
“No, non direi. Una volta che abbiamo iniziato a comporre le prime canzoni è venuto fuori tutto in modo molto naturale, e ci siamo concentrati su come farle rendere al massimo, ma senza alcun tipo di pressione esterna. Credo il risultato sia molto buono, e anche un po’ diverso dai nostri precedenti lavori”.
IN EFFETTI, GIA’ DA UN PRIMO ASCOLTO SI HA L’IMPRESSIONE DI UN DISCO PIU’ ‘SPONTANEO’, COME SE AVESTE TROVATO IL MODO DI PORTARE ANCHE IN STUDIO L’ENORME ENERGIA CHE CARATTERIZZA I VOSTRI LIVE SHOW…E’ STATA UNA SCELTA PRECISA NEL MOMENTO DI APPROCCIARE LE NUOVE COMPOSIZIONI?
“Sì, questo era esattamente l’approccio che abbiamo voluto utilizzare quando abbiamo iniziato a lavorare al nuovo album. Sai, i nostri primi due dischi sono registrati bene e tutto quanto, ma a volte ci è capitato di sentirci dire cose del tipo ‘Siete davvero forti, non lo avrei mai immaginato sentendovi suonare su CD’, quindi stavolta abbiamo cercato di catturare questa energia anche in studio, così che chi sente l’album abbia voglia di venirci a vedere dal vivo. Non è ovviamente un disco live, ma fin dalle prove abbiamo cominciato a suonare tutti in cerchio, e credo che il risultato finale rifletta il divertimento e la carica che ci abbiamo messo durante la registrazione”.
IMMAGINO ANCHE LA SCELTA DEL PRODUTTORE, DAL ‘BLOCKBUSTER-MAKER’ HOWARD BENSON AL MENO NOTO JAY JOYCE, ABBIA INFLUITO IN QUESTO SENSO…
“Assolutamente sì. Questo è il suo primo lavoro con una band hard-rock come la nostra, e credo lavorare con noi sia stato uno stimolo pre lui quanto per noi. Jay ha effettivamente un approccio molto diverso, ha saputo catturare il momento registrandoci anche durante le jam session, e ci ha aiutato a dare un ordine diverso alle cose, trovando la migliore sequenza dei pezzi e spingendoci a provare qualcosa di nuovo, come nel bridge di ‘Apocalyptic’. Un altro ese,pio, nel caso di Lzzy, è che per la prima volta ha registrato delle linee vocali imbracciando la chitarra, in modo da replicare quella che invece dal vivo è la situazione normale: sono piccoli accorgimenti, ma anche dettagli come questo possono fare la differenza”.
VISTO IL SUCCESSO DELLA COLLABORAZIONE, SUPPONGO LAVORERETE ANCORA CON JAY IN FUTURO…
“Spero proprio di sì, anche perchè ci siamo veramente divertiti durante le registrazioni!”
OLTRE A VOI, ANCHE GLI IN THIS MOMENT STANNO AVENDO UN ENORME SUCCESSO NEGLI U.S.A….CREDI CHE SIA TORNATO IL MOMENTO DELLE ROCK BAND CON CANTANTI IN GONNELLA, COME ERA SUCCESSO ALLA FINE DEL SECOLO SCORSO GRAZIE A BAND COME NO DOUBT E GARBAGE?
“Credo che ci siano davvero un buon momento per il ‘female fronted rock’. Oltre agli In This Moment ci sono anche i Pretty Reckless che sono veramente fenomenali, e molte altre band sia negli Stati Uniti che in Inghilterra. Credo il pubblico sia ora più che mai aperto alle ‘quote rosa’ nel rock/metal, grazie anche a band pioniere come i vostri Lacuna Coi”.
PASSANDO DALLA COMPONENTE ‘ENERGETICA’ A QUELLA ‘EMOZIONALE’, SONO RIMASTO RAPITO DALLA SEMPLICE BELLEZZA DI “DEAR DAUGHTER”…A PROPOSITO DEL TESTO, IMMAGINO NON SIA UN’ESPERIENZA DIRETTA, O C’E’ QUALCOSA CHE LZZY DEVE DIRCI? :)
“No, ovviamente non è un testo biografico, almeno per quanto ne so io (risate, ndA). L’idea per le lyrics è nata da una domanda posta su Twitter, una cosa tipo ‘Cosa avreste voluto che i vostri genitori vi avessero detto?’, e da lì sono arrivate veramente un sacco di risposte, partendo dalle quali è uscito il testo della canzone. E’ un approccio inedito, ma devo dire che ha funzionato veramente bene”.
SEMPRE SULLA STESSA TRACCIA, MI HA COLPITO TROVARE UNA COSA CHITARRISTICA DI CHIARA ISPIRAZIONE PINKFLOYDIANA…COM’E’ NATA L’IDEA?
“Sono un grande fan di David Gilmour e dei Pink Floyd, per cui quando dopo questa progressione di piano e organo stavo cercando un assolo in clean, mi è venuto naturale prendere spunto dal suo stile, senza ovviamente voler rubare nulla a nessuno (risate, ndA)”.
A PROPOSITO DI PINK FLOYD, HAI AVUTO MODO DI SENTIRE L’ULTIMO ALBUM?
“Mmmh, per il momento gli ho dato solo un ascolto veloce, dato che ero concentrato sulle registrazioni. Devo sicuramente dedicarci più attenzione, ma sono comunque contento che David sia tornato a scrivere musica”.
HO AVUTO IL PIACERE DI VEDERVI UN PAIO DI VOLTE DAL VIVO, COSA DOBBIAMO ASPETTARCI DA UNO SHOW DEGLI HALESTORM NEL 2015?
“Semplicemente noi quattro che suoniamo sul palco, nel più puro spirito rock ‘n roll (risate, ndA). Scherzi a parte, porteremo in tour alcune canzoni del nuovo album, che un po’ alla volta stiamo facendo conoscere ai nostri fan, e per il resto la nostra consueta carica di energia, oltre allo show nello show di Arejay…non sappiamo mai neanche noi cosa aspettarci nel suo drum solo, ma sicuramente ci sarà da divertirsi!”.
E’ UN PO’ STRANO PER UNA BAND ESIBIRSI POCHE SETTIMANE PRIMA DELL’USCITA DEL NUOVO ALBUM…PENSI CHE QUESTO POSSA PENALIZZARE LE NUOVE CANZONI?
“Non credo, alla fine abbiamo già fuori tre singoli, che ovviamente includeremo in scaletta, e poi suoneremo anche ‘I Like It Heavy’, una traccia che portiamo in tour ormai da Novembre. Per il resto, sono tutti pezzi abbastanza immediati, quindi sono certo che il nostro pubblico li apprezzerà da subito, insieme alle vecchie hit”.
COSA CI DOBBIAMO INVECE ASPETTARE DAL GUARDAROBA DI LZZY? COME PUOI IMMAGINARE, LE SUE SCARPE SONO UNA CHICCA PER I FOTOGRAFI SOTTO PALCO..
“Anche stavolta ha una valigia piena solo di scarpe, quindi sicuramente ci sarà qualcosa da ricordare (risate, ndA)”.
QUAL E’ LA ‘WILD LIFE’ CUI FA RIFERIMENTO IL TITOLO DEL NUOVO DISCO?
“La nostra ‘wild life’ è quella che viviamo ogni giorno, da ormai 12 anni a questa parte, che diventano 16 nel caso di Lzzy e Arejay. Ci abbiamo anche scritto una canzone, che non è nel disco ma puoi trovare in un video dallo studio, ma ci piaceva come titolo perchè rende l’idea di quello che facciamo, vivendo il nostro sogno giorno per giorno”.
COME SIETE SOLITI COMPORRE, A CASA O IN TOUR? E COME CREDI CHE QUESTO INFLUENZI IL VOSTRO MODO DI SCRIVERE MUSICA?
“Personalmente scrivo molto on the road, almeno le idee grezze su cui poi lavorare, e sicuramente il posto in cui mi trovo influenza la mia creatività. Stavolta per esempio abbiamo scritto molto a Nashville, e credo questo si rifletta nel mood del disco”.
UNA CURIOSITA’: LE VOSTRE ULTIME DUE COPERTINE SONO ENTRAMBE IN BIANCO E NERO…SEMPLICE COINCIDENZA, O E’ UNA VOSTRA SCELTA PRECISA?
“Mmmmh, non ci avevo mai fatto caso, ma direi che è semplicemente una coincidenza”.