HAMMERFALL – Fedeli al proprio sound

Pubblicato il 11/08/2019 da

Dominion”, nuovo lavoro targato Hammerfall, conferma il buono stato di forma che il quintetto svedese sta attraversando da qualche anno a questa parte, continuando il processo di rinascita iniziato con “(r)Evolution” prima e “Build To Last” poi. Arrivati all’undicesimo disco in studio, i templari svedesi dimostrano di avere ancora molto da dire all’interno della scena power-heavy metal grazie ad una dozzina di brani che, pur senza introdurre niente di sostanzialmente nuovo rispetto al passato, riescono a convincere sprigionando la solita dose di potenza, melodia e tamarraggine.  Siamo andati ad intercettare lo storico cantante e leader Joacim Cans per farci raccontare qualche curiosità su tutto quello che si cela dietro a questa nuova release, senza dimenticare qualche interessante spunto sugli esordi della band.

CIAO JOACIM, SONO PASSATI TRE ANNI DALLA VOSTRA ULTIMA RELEASE, “BUILD TO LAST”. PUOI RACCONTARCI COME E’ TRASCORSO QUESTO LUNGO BREAK IN CASA HAMMERFALL?
– Più che un vero e proprio break, diciamo che sono stati tre anni impegnativi trascorsi costantemente in tour a partire dalla pubblicazione di “Build To Last” nel Novembre del 2016. Siamo stati davvero molto impegnati con un grande tour europeo, siamo passati ben due volte negli Stati Uniti e abbiamo suonato nei maggiori festival estivi e nello stesso tempo abbiamo iniziato a scrivere nuova musica per andare a comporre il prossimo disco, che ora vede la luce. Quindi posso affermare che non siamo mai stati così impegnati come in questi ultimi tre anni.

PUOI INTRODURCI IL NUOVO ALBUM “DOMINION”? C’E’ STATO QUALCOSA DI NUOVO DURANTE LA FASE DI SONGWRITING O HAI LAVORATO CON OSCAR SEGUENDO SEMPRE LO STESSO MODUS OPERANDI?
– Direi che c’è stato un cambiamento sostanziale. Nel passato abbiamo sempre lavorato a casa nostra in maniera separata per poi scambiarci le idee, ma in questo caso, essendo stati molto impegnati in tour, abbiamo praticamente scritto la maggior parte delle composizioni mentre eravamo on the road, e sono convinto che sia questo il motivo per il quale i brani suonano così energici trasferendo tutta la positività e l’adrenalina che avevamo dentro dopo le nostre esibizioni sul palco, direttamente nei nuovi brani stando magari all’interno del tour bus e usando uno studio mobile. Insomma abbiamo provato questo nuovo modo di comporre e penso sia stato un cambiamento davvero positivo che ha giovato alla nostra creatività.

MOLTE BAND CERCANO DI INTRODURRE SEMPRE NUOVE INFLUENZE NEL PROPRIO SOUND, INSERENDO SONORITA’ SINFONICHE, VOCI FEMMINILI O IL CANTATO IN GROWL.. MA VOI CERCATE SEMPRE DI RESTARE FEDELI AL VOSTRO STILE. COME FATE A CREDERE ANCORA NELLA VOSTRA MUSICA DOPO TUTTI QUESTI ANNI, SENZA CERCARE CAMBIAMENTI IMPORTANTI?
– Penso che la nostra musica debba suonare in un certo modo senza tradire i nostri fan. Se ci allontanassimo troppo da quello che sono gli Hammerfall probabilmente deluderemmo molta gente e anche noi stessi, perchè questo è il sound che più ci piace. Hammerfall ormai è un trademark per un certo tipo di musica e si suppone che i nostri dischi suonino in una certa maniera. Diventare più sinfonici o inserendo altre contaminazioni credo non funzionerebbe, ed è per questo che restiamo fedeli ad un certo tipo sonorità. Allo stesso tempo, non credo che il nostro sound sia rimasto lo stesso in tutti questi anni; c’è sempre stato un miglioramento ed una crescita, ad esempio diventando sempre più potenti disco dopo disco, e con questa undicesima release abbiamo trovato il team perfetto con cui lavorare con Fredrik Nordström ai suoi Studio Fredman come co-produttore e per la fase di mixaggio, e poi James Michael (che ha lavorato con Sixx:A.M., Mötley Crüe, ndR) come mio produttore vocale. Insomma abbiamo raggiunto la perfetta combinazione tra songwriting e produzione.

A PROPOSITO, A DISTANZA DI QUALCHE ANNO CHE NE PENSI DI UN DISCO SPESSO CRITICATO COME “INFECTED”?
– Credo che molti si siano fermati alla copertina, giudicando il disco solamente dall’artwork, senza approfondire veramente l’ascolto. Non credo sia un lavoro così brutto, anzi contiene alcune buone composizioni. La produzione è un po’ diversa dal solito, ma sono ancora molto orgoglioso di quel disco.

TORNANDO A “DOMINION”, PENSO CHE LA TITLE TRACK SIA UN VERO INNO CAPACE DI INFIAMMARE LO STAGE CON UNA PARTENZA CHE MI HA RIPORTATO AD UNA DELLE VOSTRE HIT IMMORTALI, OVVERO “LET THE HAMMERFALL”. AVETE GIA’ UN’IDEA DI QUALI DELLE VOSTRE NUOVE CANZONI VERRANNO INSERITE NELLE PROSSIME SETLIST?
– Certo! Prossimamente, per la tournée che faremo in compagnia dei Sabaton in Nord America, non avendo a disposizione la nostra full setlist, ne inseriremo solamente alcune, ma quando inizierà il nostro tour da headliner in Europa il prossimo anno ce ne saranno molte di più. Non voglio spoilerare niente ai nostri fan (risate, ndR), ma sicuramente non mancherà la title track. Penso che in questo nuovo disco ci siano alcuni grandi pezzi, come ad esempio “(We make) Sweden Rock”, che continueremo a suonare per il resto della nostra carriera.

PENSO CHE UN ASPETTO DA SEMPRE SOTTOVALUTATO NELLA VOSTRA CARRIERA SIANO LE BALLATE. QUANDO SI PENSA AGLI HAMMERFALL A TUTTI VENGONO SUBITO IN MENTE I VOSTRI PEZZI PIU’ POTENTI, COME “LET THE HAMMERFALL”, “RENEGADE”, “HEARTS ON FIRE”. MA NELLA VOSTRA CARRIERA AVETE SCRITTO ANCHE GRANDI LENTE COME “GLORY TO THE BRAVE”, “REMEMBER YESTERDAY” E “ALWAYS WILL BE” , GIUSTO PER CITARNE ALCUNE, E IN QUESTO NUOVO DISCO TROVIAMO “SECOND TO ONE”. SEI PIU’ TU O OSCAR A SPINGERE PER AVERE DELLE BALLATE NEI VOSTRI DISCHI?
– Questa è una gran bella domanda! Penso che entrambi crediamo molto in questo aspetto, siamo convinti che in ogni nostro album ci sia sempre posto per una ballata, altrimenti ci ritroveremmo con undici song ‘in your face’, da pugni in faccia. Siamo cresciuti negli anni Ottanta, quando le power ballad facevano la storia. Insomma, quando si parla di ballate diciamo che sono frutto di Oscar al sessanta per cento e mie al quaranta. Sono molto soddisfatto della nuova “Second To One”; è frutto di un lavoro comune tra me ed Oscar con la collaborazione di James Michael, il produttore di Los Angeles che da qualche anno segue la mia voce.

PENSANDO AI VECCHI TEMPI… CORREVA L’ANNO 1996 QUANDO SEI ENTRATO NELLA BAND. COSA RICORDI DI QUEI MOMENTI E DI COME HAI INCONTRATO OSCAR?
– Ricordo ancora benissimo quei momenti. Tutto è partito da una telefonata che mi disse: “Sono un gran fan della tua voce, il nostro cantante è partito per un tour e avremo bisogno di un sostituto, penso sarà un gioco da ragazzi per te”. Quello dall’altra parte della cornetta era un certo Jesper Stromblad (ex In Flames e membro fondatore degli Hammerfall, ndR). Mi disse “Il nome della band è Hammerfall”. E’ incredibile, ho ancora ben chiaro ogni dettaglio. Quando sono andato all’audizione per incontrare per la prima volta i ragazzi, sentivo suonare una melodia familiare dalle chitarre mentre scendevo i gradini delle scale. Conoscevo quel pezzo da quando ero un ragazzino, così appena scesi dissi “Hey, ciao, questa è “Dorian Gray” degli Stormwitch!” e Oscar rispose “Tu conosci gli Stormwitch?”. E io: “Certo, è una delle mie band preferite in assoluto”. E in quell’istante io e lui ci siamo subito connessi alla perfezione. Da quel momento lavoriamo insieme da ventitre anni, mentre Jesper non continuò più con noi dopo la pubblicazione del debutto per impegni con le altre sue band. Ho grandi ricordi, tutto è passato così in fretta. Non facemmo in tempo a pubblicare “Glory To The Brave” che ci dissero che saremmo partiti in tour con i Gamma Ray. Incredibile (risate, ndR)!

LA VOSTRA ULTIMA APPARIZIONE IN ITALIA E’ STATA AL NOSTRO METALITALIA.COM FESTIVAL LO SCORSO ANNO. COSA RICORDI DI QUELLA SERATA?
– Penso sia stato un grande show per noi. L’Italia sta tornando a crescere per quanto ci riguarda. Siete stati molto importanti per noi fin dall’inizio, ma con l’ultimo tour e poi con il Metalitalia.com Festival ci siamo resi conto di quanto l’Italia sia un mercato sul quale vogliamo concentrarci molto e siamo già molto carichi per tornare a Febbraio del prossimo anno.

PENSI CHE TORNERA’ IL MOMENTO PER DEDICARTI AD UN NUOVO LAVORO SOLISTA E DARE CONTINUAZIONE AL TUO PROGETTO “CANS”?
– In questo momento no, perchè sono troppo impegnato con gli Hammerfall, che mi portano via tutto il mio tempo. Sento di non avere attualmente le energie necessarie per potermi concentrare in qualcos’altro. Sono una parte fondamentale del songwriting e di tutto quello che circonda la mia band, ma chissà, forse in futuro.

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