HAMMERFALL – Intervista a Oscar Dronjak

Pubblicato il 14/10/2002 da

Oscar Dronjak, chitarrista degli Hammerfall, è una persona estremamente cordiale e disponibile e ciò non ha fatto altro che farmi piacere, e a rendere a me ancor più simpatici questi cinque svedesi. Pensavo che il grossissimo successo da loro riscosso li avesse un po’ montati, ma ho piacevolmente constatato che sono dei ragazzi tranquilli e con i piedi per terra, letteralmente entusiasti di parlare della loro musica e vogliosi di dimostrare quanto credano in essa e ne siano fieri. Con Oscar è stato un vero piacere parlare e, nel corso dell’intervista, visti anche i miei gusti musicali (un po’ lontani in verità da quelli di un loro intervistatore medio) siamo finiti a discutere tra le altre cose dell’album che io preferisco tra quelli da lui realizzati. Volete sapere di cosa sto parlando? Leggete l’intervista!
CIAO OSCAR, VORREI INIZIARE L’INTERVISTA PARTENDO DAL PASSATO, CHIEDENDOTI SE SEI ANCORA SODDISFATTO DI “RENEGADE”, ALBUM CHE HA VENDUTO MOLTO E CHE VI HA ANCHE FATTO GUADAGNARE UN DISCO D’ORO NELLA VOSTRA MADRE PATRIA…
“Sì, sono tutt’ora molto soddisfatto di ‘Renegade’, un disco che ha rappresentato al 100% ciò che erano gli Hammerfall nell’anno 2000. La produzione di quel disco si distanziava da quelle delle altre power metal band del momento, sto parlando di quei gruppi finlandesi o anche italiani che hanno quei suoni freddissimi. ‘Renegade’ ha invece un suono molto chiaro ma potente, è un disco molto heavy ed è quello che volevamo realizzare”.

E DEL DISCO D’ORO COSA MI DICI? E’ STRANO CHE LO ABBIATE OTTENUTO PROPRIO CON QUEL DISCO, MOLTE DELLE RECENSIONI NON SONO STATE ESALTANTI E MOLTI FAN, ME COMPRESO, LO GIUDICANO IL PEGGIORE DELLA VOSTRA DISCOGRAFIA…
“Non so cosa dirti, ognuno ha i suoi gusti ma, a dirti la verità, tutti i fan con cui ho avuto il piacere di parlare si sono espressi in modo positivo su quel disco, e lo conferma anche il fatto che abbiamo venduto molte copie. Magari avrà lasciato scontenti alcuni nostri vecchi fan o alcuni giornalisti, ma non si può sempre accontentare tutti quanti”.

OK, VENIAMO ALLORA A “CRIMSON THUNDER”: COSA PUOI DIRMI RIGUARDO IL MAKING DI QUESTA VOSTRA NUOVA FATICA?
“Le registrazioni sono state probabilmente le più divertenti che abbiamo mai fatto nella nostra carriera, e poi tutto è filato liscio senza nessun problema. Abbiamo iniziato in uno studio in Olanda dove in sei giorni abbiamo inciso le parti di batteria: questo studio ha una sala speciale fatta apposta per registrare questo strumento, si ottengono degli ottimi suoni e la scelta di registrarla lì ci è sembrata ovvia. E’ uno studio molto costoso ma credo che la Nuclear Blast abbia speso bene i suoi soldi. Poi siamo andati in Germania per registrare il basso, le cui parti sono state concluse in due giorni nei Twilight Hall studios dei Blind Guardian, anche questi studi eccellenti. Per concludere, siamo andati a Tenerife negli studi di Andy (cantante degli Helloween, nda) per occuparci di tutto il resto. Nei suoi studi abbiamo impiegato circa sei settimane per completare l’album!”.

COME SU “RENEGADE”, I BRANI DELL’ALBUM VIAGGIANO PER LO PIU’ SU TEMPI MEDI. PER QUALE MOTIVO AVETE DECISO DI RALLENTARE, ULTIMAMENTE?
“Non si è trattato di una cosa fortemente voluta, è capitato per caso, e i brani sono venuti in questo modo. Non programmiamo mai come debba suonare un brano, penso che sia sbagliato mettersi seduti e pensare ‘ora dobbiamo fare un brano veloce’: se fai così ti ritrovi con del materiale scadente. Noi volevamo scrivere delle belle canzoni e crediamo di esserci riusciti, sono molto fiero di ‘Crimson Thunder’, trovo che sia un album molto vario e fresco”.

IL MIO BRANO PREFERITO E’ “TRAILBLAZERS”, LO RITENGO UNO DEI MIGLIORI CHE ABBIATE MAI SCRITTO. COSA PUOI DIRMI A TALE RIGUARDO?
“Innanzitutto grazie per i complimenti! Penso che ‘Trailblazers’ sia un classico brano alla Hammerfall, è abbastanza sostenuto con un bel ritornello melodico. E’ stato uno dei primi brani che abbiamo scritto per l’album, il riff iniziale mi è venuto in mente mentre stavo facendo una doccia, appena sono uscito dal bagno sono corso ad imbracciare la mia chitarra e l’ho subito registrato!”.

QUALI SONO INVECE I TUOI BRANI PREFERITI DI “CRIMSON THUNDER”?
“Non lo so, tutto quello che abbiamo registrato mi soddisfa, tutte le canzoni sono venute come le volevo e quindi non sono in grado di sceglierne alcune e scartarne delle altre. Posso però indicarti quali siano per me i brani più rappresentativi: ‘Riders Of The Storm’, il pezzo che apre il disco, il singolo ‘Hearts On Fire’ e la title track”.

POSSO SAPERE PERCHE’ QUESTA VOLTA LA COPERTINA NON E’ STATA DISEGNATA DA MARSCHALL?
“Marschall ha disegnato tutte le nostre copertine sin dai tempi del debut album, abbiamo pensato che fosse giunta l’ora di cambiare. Non volevamo ripeterci su questo aspetto, sarebbe come registrare un disco sempre negli stessi studi”.

CAMBIAMO ARGOMENTO: AVETE FATTO UNA COVER DEI WARLORD E ORA I WARLORD SONO TORNATI CON UN NUOVO ALBUM. AVETE FATTO UNA COVER DEGLI STORMWITCH E ANCH’ESSI SONO DA POCO TORNATI. ORA AVETE FATTO UNA COVER DEI TWISTED SISTER…
“Ok ok, so dove vuoi arrivare (ride, nda)! Ti confesso che per me sarebbe un vero evento se i Twisted Sister si riformassero, io amo quella band, è una delle mie principali influenze! Comunque sono contento che le band che hai citato siano di nuovo on the road, mi fa davvero piacere, forse le nostre cover li hanno spronati e gli hanno fatto capire che c’era gente che era ancora interessata alla loro proposta. So che da circa un paio d’anni i Twisted Sister stanno parlando di una reunion… chissà, magari il mio sogno si avvererà!”.

PARLIAMO DEL PROSSIMO TOUR. AVETE GIA’ IN PROGRAMMA QUALCOSA?
“Sì, questa volta inizieremo dagli Stati Uniti e partiremo in novembre con Ronnie James Dio. Il tour durerà ben cinque settimane! Poi a gennaio arriveremo in Europa e saremo in Italia a fine mese. Purtroppo ancora non so dirti chi ci accompagnerà perché il tour è stato confermato solo pochi giorni fa (il gruppo di supporto saranno i Masterplan degli ex Helloween Roland Grapow e Uli Kusch, nda)”.

L’ULTIMA VOLTA AVETE GIRATO L’EUROPA CON I VIRGIN STEELE, CHE ERANO UNA DELLE VOSTRE BAND DI SUPPORTO. CREDO CHE TU SAPPIA CHE MOLTE PERSONE NON ERANO PER NULLA CONTENTE DI QUESTA SCELTA. I VIRGIN STEELE SONO UNA BAND STORICA MENTRE VOI ESISTETE SOLAMENTE DA POCHI ANNI…
“Non so cosa rispondere. Noi avevamo organizzato il nostro tour, poi i Virgin Steele ci hanno contattati per chiederci se era possibile unirsi a noi. Gli abbiamo risposto che non c’era nessun problema e loro ci hanno seguito da supporter, secondo quanto avevamo pattuito. Non capisco l’astio di certe persone, quello era il tour degli Hammerfall, non siamo stati noi ad obbligare i Virgin Steele a venire con noi. Le cose sono state chiare sin dall’inizio, loro hanno accettato, quindi i fan dovrebbero prendersela con loro e chiedere a loro di organizzare un tour da headliner. Noi non c’entriamo proprio nulla”.

QUAL E’ STATO IL MIGLIOR TOUR CHE ABBIATE MAI FATTO?
“Facile, quello con i Death negli USA! Siamo stati con loro per circa un mese, sullo stesso tour bus, vivendo quindi a stretto contatto con Chuck e tutti gli altri! Suonavamo in locali davvero scadenti ma ci siamo divertiti moltissimo, eravamo circondati da persone fantastiche e ogni singolo giorno di quel tour è stato memorabile”.

QUAL E’ LA TUA OPINIONE RIGUARDO L’ATTUALE SCENA CLASSIC E POWER METAL?
“La trovo buona, negli ultimi anni sono uscite un sacco di nuove band dedite a questi generi, soprattutto in Svezia, ce ne sono molte di più rispetto a pochi anni fa. Vorrei solo che aumentasse anche il tasso di originalità, non tutti questi gruppi hanno davvero qualcosa di nuovo da proporre. Se guardi la scena finlandese ti accorgerai che ci sono decine di band power metal ma tutte seguono gli schemi degli Stratovarius. Non è comunque tutta colpa loro, spesso sono le label che consigliano ai gruppi di seguire quelle coordinate e di andare a registrare ai Finnvox: gli Stratovarius hanno un grosso successo e le label puntano ad avere una band che possa attirare i loro fan. E’ tutto molto noioso, ascolto tante nuove band che partono subito col piede sbagliato a causa di quel tipo di produzione. In Italia invece vedo che c’è la tendenza a creare nuove band le cui sonorità poi non si distaccano da quelle delle band madri dei vari membri, non le trovo molto interessanti”.

COSA PENSI INVECE DELLA SCENA DEATH METAL DEL TUO PAESE? TE LO CHIEDO PERCHE’ SO BENISSIMO CHE IN PASSATO ANCHE TU TI CIMENTAVI CON QUESTE SONORITA’…
“Attualmente ci sono molte death metal band nel mio paese, anche se quelle power rimangono le più numerose. Ora non seguo più assiduamente questa scena perché tale musica non mi piace più come una volta, non ci trovo più nulla di interessante. Trovo il death metal molto noioso e ripetitivo, preferisco ascoltare altre cose”.

QUINDI NON SARAI PIU’ MOLTO SODDISFATTO DI “THE BOOK OF TRUTH”, IL PRIMO ALBUM DEI CEREMONIAL OATH, IN CUI TU SUONAVI CON GENTE DEL CALIBRO DI JESPER STROMBLAD E PETER IWERS…
“No invece, sono ancor oggi molto contento di quel disco, lo ascolto ogni tanto, è molto speciale per me! Si tratta della cosa migliore che potessimo registrare in quel periodo, eravamo molto giovani. La produzione è terribile e anche la nostra esecuzione lascia a desiderare, ma c’è moltissima energia in quel disco. Eravamo convintissimi di aver fatto un bell’album, ne eravamo e ne siamo orgogliosi e credo che si senta ascoltandolo!”.

GLI HAMMERFALL, COME TANTE ALTRE POWER METAL BAND, SONO SOLITI PARLARE DI TEMATICHE FANTASY. CREDI CHE SIA STRETTAMENTE NECESSARIO AFFRONTARE SEMPRE QUESTI ARGOMENTI NEI VOSTRI TESTI?
“I nostri testi sono tipicamente heavy metal, parlano di cose positive e credo che ben si addicano alla nostra proposta musicale. Se ascolti heavy metal devi aspettarti questo tipo di argomenti. Comunque è vero che, se letti superficialmente, possono apparire come i soliti testi fantasy, ma i nostri sono più che altro metafore. Utilizziamo certi argomenti per parlare della vita quotidiana, di ciò che ci può accadere ogni giorno. Non fermatevi al guerriero o ai laghi di fuoco!”.

QUALI SONO GLI OBIETTIVI CHE VI SIETE PREFISSATI PER IL FUTURO?
“Allora, fammici pensare… sicuramente quello di continuare a fare questa vita: registrare album, andare in tour e offrire spettacoli sempre migliori, conoscere tante nuove persone. Vendere un buon numero di copie mi permetterebbe di continuare a fare il musicista di professione, e questo credo che sia il sogno di chiunque sia in questo ambiente. Poi vorrei che la nostra musica raggiungesse il più alto numero di persone possibili, è solo un sogno ma mi piace pensarci!”.

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