HARDCORE SUPERSTAR – Ritorno alle origini

Pubblicato il 25/05/2015 da

Goteborg, 1997. Quattro ragazzi, cresciuti a pane e Motley Crue, uniscono insieme le forze e danno vita agli Hardcore Superstar, una band che diventerà un punto di riferimento per la scena rock scandinava ed europea in generale. Molte cose sono cambiate nel corso degli anni, principalmente dalla dipartita del precedente chitarrista e fondatore Thomas Silver, alla successiva svolta Sleaze della band, fino alla sfolgorante pubblicazione di “Beg For It”, piccola perla di heavy metal moderno. L’ultimo arrivato in casa Hardcore Superstar, “HCSS” (da noi prontamente recensito poco tempo addietro), è risultato un ritorno alle sonorità dei primissimi esordi del combo svedese, continuando sulla linea dell’ammorbidimento del sound, iniziata con “C’mon Take on Me” nel 2012. Abbiamo raggiunto il frontman Jocke Berg al telefono, e abbiamo parlato di questo ritorno al passato, del nuovo album, dei piani per il futuro e tanto altro ancora.


CIAO JOCKE! GRAZIE MILLE PER AVER TROVATO IL TEMPO DI SCAMBIARE QUATTRO CHIACCHIERE CON NOI! IL NUOVO ALBUM SEMBRA UNA SORTA DI RITORNO AL PASSATO. CONCORDI? A QUALI DEI PRIMI ALBUM LO PARAGONERESTI?
“Grazie a voi, ragazzi! Beh, decisamente sì. A mio parere è una combinazione perfetta del sound di ‘Bad sneakers and a Piña Colada’ e ‘Beg For It’. Siamo molto contenti di come è venuto fuori”.

COME MAI AVETE DECISO DI METTERE DA PARTE LA PARTE PIÙ METAL DEL VOSTRO SOUND?
“Abbiamo ascoltato recentemente alcuni vecchi pezzi presenti su un nostro vecchio demo tape del ’94 che un nostro fan ci ha dato durante un concerto. L’ascolto di questo demo ci ha davvero ispirato, siamo rimasti stupiti dall’energia che quei pezzi avevano ancora oggi, ed è esattamente questo tipo di sound che abbiamo cercato di trasferire su ‘HCSS’, piuttosto distante da quello dei nostri ultimi lavori. Ci è piaciuto molto, e abbiamo deciso di continuare su questa linea”.

NON CREDI CHE I VOSTRI FAN PIÙ VICINI AL METAL RIMARRANNO DELUSI DA QUESTO ALBUM? NON TEMI POSSANO ACCUSARVI DI ESSERE DIVENTATI TROPPO LEGGERI?
“Molto probabilmente sì. Ma a noi non importa molto, dato che noi non siamo quel tipo di band che ripete lo stesso disco all’infinito. Ci siamo sentiti di seguire questa strada con ‘HCSS’. Ciò non toglie che il prossimo album potrà suonare molto più metal del resto della nostra discografia. Chi può dirlo? (ride, ndR)”.

L’ALBUM È STATO COMPOSTO E PRODOTTO IN MODO DIVERSO RISPETTO AI PRECEDENTI?
“Sì, decisamente. Rispetto ad altri lavori quali ‘Split Your Lip’ o ‘Beg For It’, in cui ci siamo avvalsi di produttori affermati della scena, stavolta abbiamo deciso di fare le cose per conto nostro, producendolo da noi, per poi registrarlo in uno studio a Pasadena, in California. Volevamo avere la libertà di scegliere da soli il nostro sound, e di dare a questo lavoro il taglio che decidevamo noi, senza costrizioni alcune”.

QUALI SONO LE CANZONI ALLE QUALI SEI MAGGIORMENTE LEGATO DI QUESTO “HCSS”, E PERCHÉ?
“Ti direi sicuramente ‘The Ocean’. E’ un pezzo al quale sono molto legato perché parla delle menzogne della gente, e di questo metaforico ‘oceano’ dove vanno a finire. Mi è piaciuto molto il lato poetico della metafora, ti dirò”.

COME MAI AVETE DECISO DI INTITOLARLO “HCSS”? GIÀ C’ERA UN “HARDCORE SUPERSTAR”, DEL 2005. IL TITOLO RAPPRESENTA FORSE UNA SORTA DI NUOVO INIZIO?
“In un certo senso, sì. Come avrete notato, la cover dell’album ha un sapore molto ‘skater oriented’, e quel ‘HCSS’ ci sembrava una tag perfetta. In questo modo differisce abbastanza dal solito concetto di self-titled, dando però comunque quel look che noi volevamo”.

DOVREMO ASPETTARCI QUESTO TIPO DI SOUND D’ORA IN POI?
“No, posso dirti sin da subito che, come da tradizione, il prossimo album suonerà completamente differente da questo. Noi non abbiamo mai amato ripeterci, o essere una di quelle band che scrive lo stesso disco fino allo sfinimento. Ci piace reinventarci, e metterci sempre in gioco, album dopo album”.

ADESSO PASSIAMO AD ALTRO: COSA SIGNIFICA ESSERE DELLE ROCKSTAR AL GIORNO D’OGGI? SENTITE QUALCHE DIFFERENZA RISPETTO A QUANDO AVETE INIZIATO?
“Diciamo che adesso le cose sono molto cambiate. Una volta le rockstar erano miti irraggiungibili, mentre adesso hanno assunto una dimensione molto più umana, tangibile, grazie all’era delle piattaforme digitali”.

PER VOI LA VITA IN TOUR SIGNIFICA ANCORA “SEX DRUGS AND ROCK N ROLL”?
“ (Ride, ndR) No, ormai siamo tutti troppi vecchi per quello. Abbiamo mogli, figli, famiglie. Siamo dei noiosi quarantenni. Solo musica per noi”.

MOTLEY CRUE E TWISTED SISTER HANNO ANNUNCIATO LO SCIOGLIMENTO. VI SENTITE PRONTI A PRENDERE IL POSTO DI QUESTE GRANDI BAND CHE HANNO FATTO LA STORIA?
“Prontissimi! Non vediamo l’ora, (ride, ndR)”.

PASSERETE PER L’ITALIA PROSSIMAMENTE?
“Certamente, questo autunno. Veniamo in Italia spessissimo, e sempre con grande piacere. I nostri fan italiani sono pazzeschi”.

COSA PENSI DELLA SCENA SCANDINAVA ATTUALE, CARATTERIZZATA DA TALENT SHOW O EVENTI QUALI EUROVISION, PARTICOLARMENTE APPREZZATO ALLE VOSTRE LATITUDINI. C’È QUALCHE GIOVANE TALENTO CHE TI SENTI DI CONSIGLIARCI?
“Dalle nostre parti ci sono sempre stati artisti e band di grandissimo talento. Di questi tempi è molto più facile raggiungere un vasto pubblico rispetto a quanto non accadeva 10 anni fa, per farti un esempio. Però, è altrettanto semplice scomparire nel nulla in un batter d’occhio, data la mole della costante offerta musicale. Ci sono moltissime giovani band che ho sentito qui a Goteborg, che a mio parere, faranno molta strada. Gli auguro il meglio”.

GRAZIE MILLE DEL TUO TEMPO, JOCKE. L’INTERVISTA è FINITA. ULTIME PAROLE AI NOSTRI LETTORI DI METALITALIA.COM?
“Grazie mille a voi. Comprate il nostro nuovo disco e venite a vederci live appena possibile. Non ve ne pentirete”.

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