Per la gioia di tutti i fan del quartetto svedese abbiamo avuto la fortuna di poter scambiare un paio di battute con Jocke Berg e Adde, rispettivamente cantante e batterista degli Hardcore Superstar. Li abbiamo intercettati subito prima dell’esibizione all’estragon di Bologna, in una serata che li ha visti addirittura headliner con l’apertura d’eccezione costituita dai Tigertailz. La band è reduce dal successo di critica e di pubblico dell’ultimo “Beg For It”, disco che ha messo in chiaro, se ancora ce ne fosse bisogno, la caratura del gruppo ed ha dimostrato che si può anche crescere e maturare senza tradire il proprio stile e senza lesinare potenza e melodia. Nell’unica ed esclusiva intervista della serata, molto breve per esigenze tecniche e problemi logistici ma che potete seguire anche in video cliccando sui link appositi, Jocke ed Adde ci hanno portato nel clima del fortunato tour europeo, mai così soddisfacente dal punto di vista dell’affluenza e graziato da una serie di esibizioni al top della forma per i ragazzi, come non se ne ricordavano da qualche anno. Ecco cosa ci hanno detto i due rocker…
CIAO RAGAZZI COME STA ANDANDO IL TOUR? COME È LA REAZIONE AI NUOVI PEZZI?
Jocke: “Molto molto bene: bei posti, bella gente, un paio di sere fa abbiamo suonato a Milano (all’Alcatraz, ndR) e probabilmente è stato il locale migliore di tutto il tour europeo finora!”.
Adde: “Posso affermare senza dubbi che questo è il miglior tour che abbiamo mai fatto. Più gente ai concerti, ottima reazione e tanta gente contenta che impazzisce per i nuovi pezzi! Credo che sia perché si rende conto che noi ci divertiamo un sacco a suonare i nuovi brani dal vivo, e la cosa li stuzzica. Insomma, più siamo carichi noi e più il pubblico si gode il concerto”.
QUALCHE MESE FA AVEVAMO LETTO DI UN VOSTRO TOUR CON GLI IN FLAMES (NEL CUI STUDIO GLI HARDCORE SUPERSTAR HANNO REGISTRATO GLI ULTIMI DUE ALBUM, ndR) MA POI NON SE N’È PIÙ FATTO NIENTE. COS’È SUCCESSO?
Adde: “Sì, in effetti avevamo organizzato un piccolo giro di concerti insieme, ma quando tutto ormai era pronto è arrivata dall’entourage degli In Flames la notizia che sarebbe saltato il tour al completo. Non è cosa dipesa dalla nostra volontà e, credo si possa dire perché non è stato trattato come un segreto, il problema era la situazione di dipendenza dall’alcool di Jesper Strömblad, uno dei chitarristi della band. Lui e gli altri ragazzi hanno così deciso di prendersi un anno circa di sosta, durante il quale provare i pezzi con un nuovo chitarrista e cose del genere. Sono cose che succedono”.
MA CI SARÀ OCCASIONE DI VEDERVI SULLO STESSO PALCO?
Jocke: “Chi lo sa, forse in futuro ma di sicuro non adesso”.
L’ITALIA È UNA DELLE NAZIONI UN CUI AVETE SUONATO PIÙ SPESSO, ANCHE PIÙ CHE IN PATRIA. I FAN ITALIANI SONO “SOMEONE SPECIAL” PER VOI?
Jocke: “Effettivamente è così! Se sei già venuto anche ad uno solo dei nostri precedenti show qui da voi, mi avrai sicuramente sentito dire che l’Italia è la nostra seconda patria, e non sono parole di circostanza, è davvero quello che sentiamo”.
Adde: “Io ho un fratello che vive nel vostro paese, a Modena, e che stasera è venuto anche a sentirci, per cui venire qui per noi è letteralmente come stare in famiglia!”.
CI SONO ANCORA TERRITORI CHE SENTITE DI VOLER ESPLORARE CON LA VOSTRA MUSICA? C’È UNA FACCIA DEGLI HARDCORE SUPERSTAR NON ANCORA SVELATA?
Jocke: “Partendo da un discorso generale, scoprire nuovi lati e nuove espressioni della propria musica è una cosa che ogni artista dovrebbe fare! Prova a pensarci: se chiunque riuscisse a realizzare il disco perfetto, non avrebbe più senso continuare a creare musica, e l’unica soluzione sarebbe di dover lasciare il mondo della musica, visto che non avrebbe più nulla di nuovo o diverso da offrire. Parlando di noi, credo di poter fortunatamente dire che ci capita di scoprire qualcosa di nuovo in ogni disco, riusciamo a trovare nuovi spunti lungo il nostro cammino come musicisti”.
Adde: “Ogni volta che ci troviamo per scrivere il prossimo disco, c’è qualcosa di diverso che tira fuori un’ispirazione sempre nuova, nuovi modi di esprimere il concetto che abbiamo in mente. A livello di processo compositivo non abbiamo freni: tutto quello che esce dalle nostre teste viene messo sul tavolo e poi si sceglie quello su cui lavorare mischiando i vari pezzi”.
NEL CORSO DELLA VOSTRA CARRIERA AVETE INTERPRETATO E REGISTRATO DIVERSE COVER (“HEAVEN SENT”, “LONG WAY TO GO”, “DON’T YOU EVER LEAVE ME” ETC…, ndR). POSSIAMO ASPETTARCENE ANCORA PER IL FUTURO?
Jocke: “Tieniti forte: una cosa che ci piacerebbe tantissimo fare è riproporre l’intero ‘Reign In Blood’ degli Slayer”.
Adde: “Però in versione sleaze!”.
Jocke: “Già, assolutamente in versione sleaze, è una cosa di cui abbiamo veramente parlato, magari non subito ma in futuro. Siamo tutti dei grandi fan degli Slayer, e non vediamo l’ora di poter realizzare la cosa”.
OK, ANCHE NOI NON VEDIAMO L’ORA! JOCKE PARLACI DELLA TUA RECENTE COLLABORAZIONE CON PETER APELGREN (CELEBRE ATTORE TEATRALE SVEDESE, ndR).
Jocke: “Non mi aspettavo questa domanda! Allora, Peter è da diversi anni un famoso attore teatrale svedese e abbiamo registrato insieme una specie di filmato introduttivo per i nostri show di Goteborg. Lui si è finto un reporter e nel video ci ha seguiti nel backstage e nei camerini come in una sorta di reality. Il tutto con un taglio abbastanza irrealistico. C’è una scena dove lui si aggira nei nostri camerini e apre quello di Adde: sorpreso si trova davanti ad una specie di grande zoo con animali, pesci e tutto il resto, e Adde sta dando da mangiare ai pesci”.
Adde: “In effetti è quella la mia abituale preparazione allo show! (ride, ndR). Lui è stato molto gentile a prestarsi per quel ruolo perché è veramente uno dei più famosi attori del nostro paese”.
PROVATE AD IMMAGINARE LA SCENA: AD UN CERTO PUNTO, PER UNA QUALSIASI RAGIONE, GLI HARDCORE SUPERSTAR NON CI SONO PIÙ. COSA PENSATE CHE RICORDERANNO DI VOI I FAN? QUALE SARÀ IL LASCITO DELLA BAND?
Jocke: “Penso che la prima e più evidente cosa che la gente ricorderà di noi sarà l’immagine di band piena di energia, che ha sempre dato il 110 per cento durante i concerti, durante ogni concerto, ogni sera. E non sarà importante quanto alcool avremo bevuto la sera prima, perché comunque il nostro show dà il massimo di noi stessi, non vogliamo fallire nessuna occasione dal vivo. Credo che alla fine si possa dire che alla gente mancherebbe l’energia degli Hardcore Superstar. Sì, quello è il nostro marchio di fabbrica”.
DURANTE LA NOSTRA ULTIMA CHIACCHIERATA CON VIC ZINO (CHITARRA SOLISTA DEL GRUPPO ED ULTIMO ARRIVATO IN FORMAZIONE) GLI ABBIAMO CHIESTO UN PARERE SU ALCUNI ALBUM, ORA LO CHIEDIAMO ANCHE VOI SUGLI STESSI ALBUM, MA PRIMA VI RICORDERÒ COSA CI HA DETTO LUI:”CHINESE DEMOCRACY” (GUNS N’ ROSES), VIC: “LO ADORO!”.
Adde: “Confermo, lo adoro anch’io”.
Jocke: “All’inizio appena ascoltato la prima volta ho detto: ‘No, questi non sono i Guns’. Ma ora lo amo veramente tanto”.
“SAINTS OF LOS ANGELES” (MÖTLEY CRÜE), VIC: “NON È MALE, MA PREFERISCO ‘CHINESE DEMOCRACY’”.
Adde: “Hanno fatto un buon lavoro, anche se diverso da quello a cui eravamo abituati. 3 stelle su 5!”.
“BLACK ICE” (AC/DC), VIC: “OTTIMO DISCO, ANCHE QUESTO MI PIACE PARECCHIO”.
Jocke: “Un ottimo disco, molto buono”.
“SONIC BOOM” (KISS) (NON ANCORA USCITO ALLORA).
Jocke: “Grande ritorno alle origini”.
Adde: “Numeri uno! Mi ha fatto stare benissimo appena l’ho ascoltato. Secondo me il miglior loro disco dai tempi di ‘Lick It Up’. Eccezionale”.
OK RAGAZZI, GRAZIE PER IL VOSTRO TEMPO E SE VOLETE FARE UN SALUTO AI LETTORI DI METALITALIA.COM QUESTA È LA VOSTRA OCCASIONE!
Jocke: “Un grazie a tutti i fan italiani che ci supportano sempre tantissimo. Continuate a comprare i dischi ed a venire ai concerti!”.
Adde: “Grazie a tutti e saluti”.