HATE ETERNAL – Il Ritorno del Re

Pubblicato il 25/07/2005 da
 
Gli Hate Eternal, dopo un paio di album devastanti che li hannoportati ai vertici della scena death mondiale, escono con la loro terzafatica, “I, Monarch” che confermano pregi e difetti di una band cheormai può camminare con le proprie gambe, senza più il fantasma deiMorbid Angel ad asillare il suo leader maximo Erik Rutan. Proprio conlui facciamo il punto della situazione, trovandolo estremamentemotivato e convinto delle proprie scelte. la parola a Erik.

 
CIAO ERIK, PARLACI DEL NUOVO ALBUM: COME SI È SVOLTA LA COMPOSIZIONE?
“Perla prima volta nella carriera della band ci siamo concentrati a lungosul processo di songwriting dell’album; per comporre il tutto ciabbiamo messo qualcosa come quattro mesi, cosa mai accaduta inprecedenza, e abbiamo prestato particolare attenzione allapre-produzione. Siamo attivati in studio estremamente preparati eassolutamente motivati, oltre che molto eccitati per il nuovomateriale. Il processo di registrazione vero e proprio non ci ha datoparticolari problemi: ci siamo rinchiusi nei Mana Studios e abbiamotrasposto in musica tutto il lavoro fatto in precedenza. Ovviamente misono occupato io della produzione dell’album”.

QUALI SONO LE TUE IMPRESSIONI RIGUARDO ALL’ ALBUM?
“A costo di sembrare banale ti posso dire che questo è il migliorlavoro al quale abbia mai partecipato: è un album potentissimo econtiene musica assolutamente perversa. ‘I, Monarch’ è il miglior albumche potessimo realizzare in questo momento, non avremmo potuto fareniente di meglio”.

CIRCOLANO VOCI CHE ABBIATE AGGIUNTO ALLA LINE UP UN SECONDO CHITARRISTA: CE LO PUOI CONFERMARE?
“No! Anzi, vorrei chiarire questa cosa: ho sentito anch’io checircolava questa voce, ma al momento è completamente infondata. Di veroc’è che abbiamo fatto delle audizioni per trovare un chitarrista che cisupportasse soprattutto in sede live, ma non siamo ancora giuntiall’accordo con nessuno, quindi per ora la line up rimane invariata”.

QUINDI ANDRETE AVANTI COME TRIO TU, RANDY E DEREK?
“E’ esatto, al momento sì. Se apporteremo dei cambiamenti locomunicheremo tempestivamente tramite il nostro sito ufficiale”.

PARLANDO DI LINE UP, COME MAI JARED NON È PIÙ DEI VOSTRI?
“Non c’è stato nessun problema di incompatibilità professionale ocaratteriale tra di noi, Jared ha dei grossi problemi di dipendenzadalla droga: data la delicatezza dell’argomento preferirei limitarmi adire questo”.

AVETE GIÀ PIANIFICATO L’ATTIVITÀ LIVE DI SUPPORTO AD “I, MONARCH”?
“Certamente, anzi, abbiamo già fatto un tour in Australia.Successivamente gireremo gli States ed arriveremo in Europa, senza peròtoccare il vostro paese, almeno per ora. Saremo in tour americanoinsieme agli Incantation, agli All Shall Perish e ai Krisiun, mentregireremo l’Europa con i Behemot ed i Blood Red Throne, tutte bandassolutamente interessanti ed assassine. In questo periodo non stiamosuonando molto in quanto sono in studio con i ragazzi dei CannibalCorpse e mi sto occupando della produzione del loro prossimo album”.

PRIMA “CONQUERING THE THRONE, POI “KING OF ALL KINGS” ED ORA “I,MONARCH”: MA CHI È IL RE DI QUESTA TRILOGIA? E QUAL È IL TRONO CHE HACONQUISTATO?
“Man mano che passa il tempo, dopo ogni album che compongo, misento sempre più forte come persona: la musica mi assorbe, mi carica edio cerco di renderla sempre migliore, sempre più potente. Io crescoparallelamente ad essa, divento sempre più forte, come la mia musica.Il re quindi sono io, sono il re del mio mondo: è sbagliatointerpretare i titoli dei nostri album come una scalata al trono deldeath metal, in realtà tutto deve essere considerato a livello piùpersonale ed intimo. Ripeto, col tempo sono diventato il re del miomondo e in questo mondo posso fare ciò che più mi piace”.

COME VEDI LA SCENA DEATH METAL AMERICANA?
“Bene, la vedo davvero bene. Sebbene al giorno d’oggi non sia piùsulla cresta dell’onda come qualche anno fa, si trovano comunque delleband notevoli, come ad esempio i Nile. Il sottobosco di ragazzi chevogliono portare avanti sonorità classic death poi è molto folto etutto ciò è davvero confortante”.

“I, MONARCH” È ASSOLUTAMENTE GRANITICO E MONOLITICO: COSA VOLETERAPPRESENTARE CON L’ULTIMA TRACCIA? HA IL SAPORE DELLA JAM SESSION..
“E’ proprio così, volevamo fare qualcosa di nuovo, nonnecessariamente da pubblicare, quand’ecco che in studio, così per caso,siamo partiti a jammare su basi lontane anni luce dal death: siccome ilrisultato finale ci soddisfaceva pienamente abbiamo poi deciso diincludere la traccia su album, mettendola alla fine in modo da nonspezzare il ritmo forsennato delle restanti composizioni”.

SUONATE DA SEMPRE UNA FORMA DI DEATH METAL PARTICOLARMENTEBRUTALE E SENZA COMPROMESSI: NON AVETE MAI PENSATO DI APPORTAREMODIFICHE AL VOSTRO SOUND IN MODO TALE DA RENDERLO PIÙ FRUIBILE?
“Sono nel giro da tanti anni e sin dagli esordi non ho mai intesola musica in questo senso. Io vedo la cosa come un fatto più istintivo,quando compongo non penso che il tal brano uscirà in una data maniera,così facendo non mi curo particolarmente di cosa potrebbe pensare lagente riguardo al mio lavoro. Certo, spero che la mia musica piaccia airagazzi, questo è ovvio, noi apprezziamo estremamente il nostrooperato, speriamo che anche la fuori venga ben accolto. Comunque lamusica, così come le persone, cambia in continuazione, quindi per ilfuturo non ti saprei dire se sperimenteremo qualcosa di nuovo o andremoavanti alla solita maniera, l’importante è non tradirsi mai: keeptrue!”.

NEL DEATH METAL QUANTO È IMPORTANTE LA PERIZIA TECNICA? VOI SIETE TUTTI OTTIMI MUSICISTI…
“Nel death, così come in altri generi musicali, la cosa piùimportante non è la tecnica e neppure la velocità: la cosa fondamentaleè la capacità di scrivere brani coinvolgenti e saperli interpretare almeglio. Ho suonato e tutt’ora suono in band nelle quali la tecnica èmolto più presente che negli Hate Eternal. In definitiva bisogna direche la tecnica è ok, ma non deve essere preponderante rispetto alresto”.

UNA CURIOSITÀ FINALE: AVREMO ANCORA LA POSSIBILITÀ DI RISENTIRE GLI ALAS?
“Gli Alas sono vivi e vegeti, anzi ti dirò che se riusciremopubblicheremo un disco a loro nome l’anno prossimo, quando i mieiimpegni con gli Hate Eternal si saranno diradati”.

OK, ERIK, GRAZIE DELLA DISPONIBILITÀ: SE VUOI AGGIUNGERE QUALCOSA QUESTO SPAZIO È A TUA DISPOSIZIONE…
“Grazie a te e a Metalitalia.com per lo spazio concessomi: vogliosolo scusarmi con i nostri fan italiani per non essere riusciti apianificare una data nel vostro paese, e prometto che appena ci saràpossibile verremo sicuramente a suonare da voi”.

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