L’intervista agli Hate Eternal è stata una vera odissea: la linea telefonica è caduta ben tre volte ancor prima che potessi dire una sola parola al buon Erik Rutan! Dopo interminabili minuti spesi ad imprecare a più non posso e a sperare che Erik non si spazientisse e mi mandasse a quel paese il telefono ha infine squillato di nuovo e, dopo aver constatato che non era per nulla irritato, ho finalmente avuto modo di parlare con lui. Vi confesso che, pur non gradendo particolarmente la musica degli Hate Eternal, la chiacchierata con Erik è stata molto piacevole. Il virtuoso chitarrista si è dimostrato un ragazzo disponibilissimo, nonché la persona più entusiasta del proprio lavoro con cui io abbia mai parlato. Vi giuro che non ho mai visto nessuno essere tanto soddisfatto del proprio nuovo album! Bando alle ciance… la parola al Re!ERIK, Il VOSTRO DEBUT ALBUM SI INTITOLAVA “CONQUERING THE THRONE”, MENTRE IL NUOVO LAVORO SI INTITOLA “KING OF ALL KINGS”. VUOI FORSE DIRE CHE AVETE CONQUISTATO IL TRONO DEL DEATH METAL E CHE ORA SIETE I RE DI QUESTO GENERE? C’E’ UN COLLEGAMENTO TRA QUESTI DUE TITOLI?
“‘King Of All Kings’ è stato il primo brano che abbiamo scritto per il nuovo album, ho deciso che sarebbe stato il titolo del disco perché appena abbiamo iniziato a provarlo mi sono accorto che racchiudeva tutte le caratteristiche di questo nostro nuovo lavoro: è un brano violento, velocissimo, suonato ottimamente e con delle melodie sinistre che mi piacciono moltissimo. Inoltre, come hai detto tu, l’ho scelto perché in un certo senso si ricollegava al titolo del debut. Allora ci affacciavamo per la prima volta sulla scena col monicker di Hate Eternal, volevamo realizzare un buon album e catalizzare l’attenzione su di noi: devo ammettere che ci siamo riusciti. Per questo secondo album il nostro obiettivo era migliorarci, andare oltre e scrivere un grandissimo disco che spazzasse via il suo predecessore. Sono dell’idea che abbiamo raggiunto questo obiettivo: ‘King Of All Kings’ è il miglior album che abbia mai registrato, gli Hate Eternal hanno raggiunto il trono, sono diventati una grande band ai miei occhi”.
QUINDI RITIENI CHE “KING OF ALL KINGS” SIA IL VOSTRO MIGLIOR ALBUM FINO AD ORA… SECONDO TE IN COSA SI DIFFERENZIA DAL DEBUT?
“Il primo album si muoveva in un’unica direzione, contiene dei bei pezzi ma, ad esser sinceri, si assomigliano tutti un po’ troppo. ‘King Of All Kings’ è invece un album più vario, più heavy, più melodico e inoltre è stato registrato molto meglio rispetto a ‘Conquering The Throne’. Poi questa volta il songwriting non è stato curato solamente dal sottoscritto, Jared mi ha dato una grossa mano, aiutandomi in qualche brano e scrivendo anche parte dei testi. Vorrei inoltre sottolineare la prova di Derek alla batteria, credo che sia uno dei migliori batteristi in circolazione e ha dato ai brani un tiro micidiale, spero che resti con noi a lungo. Sarò noioso ma per me questo album è perfetto!”.
COSA PUOI DIRMI RIGUARDO LE REGISTRAZIONI?
“E’ tutto filato liscio dal primo all’ultimo giorno delle session. Lavorare con musicisti preparati come Derek e Jared mi ha aiutato tantissimo, non ho mai dovuto prestare troppa attenzione a quello che stavano facendo, né ho mai dovuto corregger loro nulla, mi sono fidato ciecamente di loro e credo che mi abbiano ripagato. Ho prodotto io stesso il disco ed è stato davvero divertente, non mi ha stressato minimamente. Le registrazioni sono state più brevi rispetto a quelle del debut ma anche più intense. Per ‘Conquering The Throne’ avevamo impiegato circa cinque giorni per registrare le parti di batteria: Derek questa volta ci ha messo dieci ore! Io ho suonato e ovviamente registrato tutte le parti di chitarra e credo di aver ottenuto ottimi risultati, il suono è molto heavy e corposo, come dovrebbe essere in un disco death metal. Questo album batte tutti quelli che ho registrato in passato, ne sono entusiasta, tutto è venuto proprio come lo volevo, è il manifesto di ciò che sono oggi gli Hate Eternal, una vera band, non il progetto dell’ex chitarrista dei Morbid Angel!”.
TI VEDO DAVVERO ENTUSIASTA DI “KING OF ALL KINGS”… SECONDO TE C’E’ UN DIFETTO IN QUESTO ALBUM? C’E’ QUALCOSA CHE NON TI PIACE?
“Assolutamente no, io adoro questo disco, tutto è stato curato nei minimi dettagli e ogni cosa mi soddisfa pienamente!”.
“KING OF ALL KINGS” TRACK BY TRACK…
Our Beckoning: “Un breve intro posto per lanciare la title track”.
King Of All Kings: “La title track del disco, uno degli episodi più veloci e in your face. E’ stato il primo brano che abbiamo scritto per questo nuovo lavoro”.
The Obscure Terror: “La mia preferita! Inizia in modo tremendamente heavy, poi diventa sempre più veloce. La riproporremo sicuramente dal vivo”.
Servants Of The Gods: “E’ un pò più melodica delle precedenti, mi piace moltissimo la parte centrale, cadenzata e pesantissima”.
Beyond Redemption: “Si torna ad andare velocissimi, la prestazione di Derek è allucinante. C’è anche della melodia nella parte centrale”.
Born By Fire: “Un altro brano velocissimo e ultra heavy, anche questo verrà riproposto dal vivo quasi sicuramente”.
Chants In Declaration: “Un brano abbastanza complesso e tecnico, sulla scia di ‘Obscure Terror'”.
Rising Legions Of Black: “Il sunto dell’intero disco: velocità, melodia, tecnica e, naturalmente, violenza”.
In Spirit: “Forse il brano più heavy dell’album, mi piacciono molto le parti di chitarra e anche qui Derek è protagonista di una performance incredibile”.
Powers That Be: “Il disco si chiude a mille all’ora, un bravo velocissimo con un bel ritornello”.
COME STA VENENDO ACCOLTO “KING OF ALL KINGS” DAI MEDIA E DAI FAN?
“I responsi finora sono stati eccellenti: ho parlato con persone a cui il debut non era piaciuto per nulla e ho ricevuto molti complimenti, mentre coloro che sono diventati nostri fan dall’inizio mi hanno fatto notare che questo è il miglior album che potessimo registrare”.
VENIAMO ALL’ARGOMENTO TOUR: SO CHE FRA POCO VERRETE IN EUROPA PER L’XMASS FESTIVAL, HAPPENING CHE QUEST’ANNO NON TOCCHERA’ L’ITALIA PURTROPPO…
“Sì, saremo in tour in Europa durante il mese di Dicembre. Il festival quest’anno mi soddisfa abbastanza, vi suoneranno per lo più band death metal e ciò mi fa molto piacere. Sono contento di andare in tour con gli Immolation, è una band che mi piace molto. Comunque per l’Italia non preoccuparti, stiamo organizzando in questi giorni un tour primaverile che dovrebbe durare almeno tre settimane e credo proprio che il tuo paese verrà incluso”.
CI SONO NOVITA’ DAL FRONTE ALAS?
“Ultimamente non ho avuto molto tempo per scrivere dei nuovi brani, credo che riuscirò a concentrarmi sugli Alas solo dopo il tour degli Hate Eternal. E’ comunque mia intenzione scrivere un nuovo album”.
COSA PENSI OGGI DI “ABSOLUTE PURITY”? SEI ANCORA SODDISFATTO DI QUEL DISCO?
“Onestamente cambierei molte cose su quel disco. Il progetto era partito con le migliori intenzioni ma ad un certo punto, a causa di vari motivi, mi sono ritrovato a lavorare con una certa fretta che di sicuro non ha giovato al risultato finale. Il disco mi piace ma sarebbe potuto venire in modo migliore. Sono però convinto che il prossimo sarà dieci volte più bello e curato, ho molte nuove idee che voglio sviluppare”.
TI TROVI PIU’ A TUO AGIO A SUONARE DEATH METAL O MUSICA MELODICA COME QUELLA DEGLI ALAS?
“Be’, il death metal rimane il mio genere prediletto, sono cresciuto ascoltando e suonando questo tipo di musica, rimarrò per sempre legato ad esso. Gli Alas mi servono come valvola di sfogo, ascolto diversi generi musicali e a volte sento il bisogno di esprimermi in modo differente. Gli Hate Eternal e il metal estremo sono però la mia priorità”.
E’ ORMAI NOTO CHE HAI ABBANDONATO I MORBID ANGEL PER CONCENTRARTI A TEMPO PIENO SULLA TUA BAND… RIMPIANGI QUALCOSA?
“No, sono contento di quello che ho fatto con i Morbid Angel, ho passatro dei bei momenti con loro, ma ad un certo punto ho sentito il bisogno di dare vita ad una band tutta mia, in cui potessi esprimermi al 100%. I Morbid Angel sono la band di Trey (Azaghtoth, nda) e molto spesso le mie idee non venivano accolte come avrei sperato. Ho composto degli ottimi pezzi per loro ma il più delle volte era Trey ad occuparsi del songwriting. E’ giusto così, i Morbid Angel sono la sua band ed è normale che fosse lui a curare certi aspetti. Io non finirò mai di ringraziarlo per avermi accolto in quella famiglia e per avermi dato l’opportunità di girare il mondo e di farmi apprezzare da tantissime persone. Gli auguro tutto il meglio”.
SEI ANCORA IN CONTATTO CON LUI E CON PETE SANDOVAL?
“Sì, li sento tuttora! So che Trey sta scrivendo il materiale per il loro prossimo album. Non hanno ancora un bassista/cantante ma credo che non gli sarà particolarmente difficile trovare qualcuno all’altezza. A chi non piacerebbe suonare coi Morbid Angel?”.
OK ERIK, SIAMO IN CHIUSURA…
“Ok, grazie mille per l’intervista. Spero che ‘King Of All Kings’ venga ascoltato da molte persone nel tuo paese e spero che venga apprezzato dalla maggior parte di loro. Ci vediamo in tour!”.