HATE ETERNAL – La fiamma brucia ancora

Pubblicato il 30/12/2016 da

Passato in Europa alcune settimane fa con i suoi Hate Eternal – per un tour di spalla ai Vader che ha toccato tutte le principali nazioni del Vecchio Continente – Erik Rutan si è gentilmente concesso ai nostri microfoni per una breve chiacchierata volta a fare il punto della situazione sulla sua sempre più lanciata attività di produttore e sui programmi della sua band. E’ trascorso più di un anno dall’uscita del fortunato “Infernus”, ma sembra proprio che gli Hate Eternal siano lontani dall’avere sulla rampa di lancio un nuovo disco. Il rinomato chitarrista, cantante e produttore del New Jersey – giunto alla fama come chitarrista di Ripping Corpse e Morbid Angel, per poi diventare collaboratore di realtà leggendarie come Cannibal Corpse, Malevolent Creation o Devourment – è una persona da sempre molto impegnata, ma lo stacanovismo di un tempo non sembra più essere nelle sue corde…

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I MORBID ANGEL SI SONO SEPARATI DA DAVID VINCENT E HANNO RIACCOLTO STEVE TUCKER COME FRONTMAN. HAI PER CASO RICEVUTO UNA CHIAMATA ANCHE TU?
“No, non ho parlato con Trey, ma per i Morbid Angel la mia porta è sempre aperta, anche se ovviamente si tratterebbe di capire e fare combaciare gli impegni di entrambe le parti. Ho lasciato i Morbid Angel anni fa proprio perchè era mia intenzione dare la priorità agli Hate Eternal e alla mia carriera di produttore e oggi non mi sento certo di tornare sui miei passi, anche se non mi tirerei indietro dal dare loro una mano, se avessi del tempo libero a disposizione. Fare parte di due band così importanti e al tempo stesso gestire uno studio di registrazione è un impegno enorme, senza contare che ho anche una vita privata, come tutti. In passato mi è capitato di tenere un concerto con gli Hate Eternal a New York e poco dopo prendere un aereo per la Germania per esibirmi a Wacken con i Morbid Angel: sono cose che oggi non mi sento più di fare”.

TI VEDRESTI A PRODURRE UN LORO NUOVO ALBUM?
“Certamente. Si tratterebbe di un grande onore e al tempo stesso di un piacere, dato che conosco quel gruppo a menadito. Ho già dato loro una mano per certi aspetti di ‘Illud…’, ma agire da vero produttore sarebbe un’altra cosa. Ho ancora tanti sogni nel cassetto per la mia carriera di produttore. Lavorare ad un album dei Morbid Angel in console, così come a un disco dei Suffocation o degli Immolation, è uno di questi”.

SOTTO LA TUA SUPERVISIONE I CANNIBAL CORPSE HANNO SFORNATO ALCUNI DEI LORO MIGLIORI DISCHI DEGLI ULTIMI ANNI. TI MANCA LAVORARE CON LORO?
“E’ sempre bello lavorare con i Cannibal Corpse: sono una formazione leggendaria, ma anche dei bravissimi ragazzi. Abbiamo registrato tre album insieme e ho capito la loro decisione di cambiare studio per il loro ultimo lavoro. Ogni tanto fa bene cambiare team e metodi. In ogni caso, se mai decidessero di tornare da me, la mia porta sarebbe sempre aperta. Sono molto orgoglioso di quanto abbiamo confezionato insieme: ‘Torture’, in particolare, è un disco che secondo me cattura alla perfezione lo spirito dei Cannibal Corpse e la loro carica live”.

IN CARRIERA NON HAI PRODOTTO SOLO DEATH METAL BAND: TI E’ ANCHE CAPITATO DI LAVORARE CON I MADBALL…
“Sì, ed è stato un vero onore. I Madball sono una hardcore band leggendaria. Chiunque sia cresciuto negli anni Novanta sulla East Coast non può che nutrire rispetto per una band così longeva e onesta. Mi piacerebbe produrre anche gli Hatebreed: in pochi sono heavy come quel gruppo!”.

MOLTE BAND TENDONO A REGISTRARE I LORO LAVORI ‘IN CASA’: LA TECNOLOGIA HA FATTO PASSI DA GIGANTE IN QUESTO SENSO E INOLTRE I BUDGET MESSI A DISPOSIZIONE DALLE ETICHETTE SONO SEMPRE PIU’ MISERI. PENSI CHE LA FIGURA DEL PRODUTTORE SIA ANCORA IMPORTANTE IN QUESTA EPOCA?
“Capisco perfettamente la situazione in cui si trovano le band di oggi e sono anche pronto ad affermare che alcune di esse non abbiano affatto bisogno di un produttore esterno. Tuttavia, mi capita anche di ascoltare album in cui il tocco dei musicisti è completamente assente o dove gli strumenti appaiono slegati fra loro. Come produttore io cerco sempre di non dare ai dischi un suono troppo digitale e di lavorare sulla coesione e la potenza della band. Credo che due orecchie esperte e un giudizio esterno a volte possano ancora fare la differenza”.

CON GLI HATE ETERNAL NON VI RIVOLGETE AD UN PRODUTTORE ESTERNO DA TEMPO…
“Sì, e infatti mi capita spesso di impazzire durante le registrazioni o il mixaggio. Sono un perfezionista e pretendo il massimo da me stesso e da chi mi sta attorno. Negli ultimi anni ho pensato di rivolgermi a qualcun’altro, magari anche solo per il mixaggio, ma alla fine ho sempre preferito fare tutto da solo. Dopo tutto, lo studio è di mia proprietà: se mi sento stanco, posso sempre chiudere tutto e andare in spiaggia a ricaricare le batterie. Non ho limiti di tempo o di budget, cose che invece dovrei considerare se mi trovassi in un altro studio”.

QUAL E’ LA TUA PRODUZIONE PREFERITA DI TUTTI I TEMPI?
“Magari altri musicisti o produttori non saprebbero darti una risposta, ma io da tempo sono giunto alla conclusione che sia quella di ‘Ride The Lightning’ dei Metallica. Tutto in quel disco suona alla perfezione”.

E’ ORA IL CASO DI SPENDERE QUALCHE ALTRA PAROLA SUI TUOI HATE ETERNAL. “INFERNUS” E’ FUORI DA PIU’ DI UN ANNO: SEI ANCORA SODDISFATTO DI QUESTO ALBUM?
“Assolutamente: credo che a livello di produzione e performance dei musicisti sia il nostro miglior lavoro. Le composizioni sono più epiche che mai: penso che il songwriting sia maturato molto in questo senso. Forse non è un album veloce e violento come altri della nostra discografia, ma può vantare una personalità unica e una rifinitura melodica mai così sviluppata. Purtroppo abbiamo impiegato parecchio tempo a portarlo live da queste parti, ma ora, come puoi vedere, siamo finalmente qui”.

SUBITO DOPO LA SUA PUBBLICAZIONE AVETE DOVUTO SALUTARE IL GIOVANE BATTERISTA CHASON WESTMORELAND. L’EX OBSCURA HANNES GROSSMANN VI STA SEGUENDO IN TOUR DA QUALCHE TEMPO. PENSI CHE POSSA DIVENTARE UN MEMBRO DEGLI HATE ETERNAL A TEMPO PIENO?
“Sono molto felice di avere Hannes nella line-up: è un grandissimo batterista e una persona splendida. Tuttavia, non dobbiamo dimenticarci che è anche un produttore e che è coinvolto in prima persona in progetti come gli Alkaloid; insomma, il ragazzo è molto impegnato. Mi trovo a meraviglia con lui, siamo personalità piuttosto simili, ma non credo che potrebbe dedicarsi agli Hate Eternal a tempo pieno”.

DA ANNI GLI HATE ETERNAL SI SONO RIDOTTI AD UN TRIO: NON PENSI CHE UNA SECONDA CHITARRA POTREBBE AGEVOLARE L’ESECUZIONE DI ALCUNI DI QUESTI NUOVI PEZZI PARTICOLARMENTE ELABORATI?
“Sì, la seconda chitarra potrebbe rappresentare una marcia in più, però mi trovo davvero bene a fare tutto da solo. La situazione attuale è comoda sotto vari aspetti: ci mettiamo meno a fare il soundcheck, ho sempre tutto sotto controllo e siamo più comodi sul tour bus (ride, ndR)”.

HAI GIA’ IN MENTE QUALCOSA PER IL SUCCESSORE DI “INFERNUS”?
“Da qualche tempo ci prendiamo alcuni anni per scrivere e registrare un disco; non abbiamo fretta e credo che questo atteggiamento si rifletta in positivo sulle nostre opere. Ho delle bozze di nuove canzoni, ma ci vorrà del tempo prima che possa davvero ultimarle. Penso che il prossimo album rappresenterà l’ennesimo passo in avanti per noi. Ho composto alcuni dei pezzi di ‘Infernus’ mentre metabolizzavo la perdita di alcune persone care e penso che sia proprio per quel motivo che l’atmosfera del disco sia solenne e malinconica. Probabilmente il mio stato d’animo sarà diverso quando scriverò i prossimi brani, di conseguenza il successore di ‘Infernus’ avrà un’altra impostazione”.

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