HEAVENWOOD – Un album per redimersi

Pubblicato il 27/02/2009 da
 
Inatteso ritorno per la band lusitana che negli anni ’90 era seconda solo ai mitici Moonspell! Il tempo sembra non essere proprio passato per gli Heavenwood che ripartono da “Swallow”, il loro penultimo album, da quel mix di doom, gothic e rock che un tempo li aveva resi piuttosto celebri. Sarà il pubblico a decidere se il nuovo “Redemption” ha la forza per redimere la band portoghese da questa lunga assenza e dal non troppo digerito predecessore. Un disponibile Ricardo Dias analizza le ragioni che hanno portato la band a questo prolungato (e sembrerebbe quasi obbligato) silenzio, e che hanno dato la luce al convincente ritorno discografico con il valido “Redemption”.
 

BENTORNATI HEAVENWOOD! QUALI SONO LE VOSTRE SENSAZIONI SUL VOSTRO RITORNO NELLA SCENA METAL? VI MANCAVA?
Ricardo Dias: “Obrigado! Le sensazioni sono ottime, nostro caro amico italiano! Ognuno di noi è contento del nuovo e terzo album ‘Redemption’ che ovunque sta ricevendo ottimi responsi. A casa nostra, in Portogallo, è stato un vero e proprio successo con tre ristampe in tre mesi e due presentazioni alla Casa Della Musica di Porto e al Cine Teatro Corroios di Lisbona, ma la cosa più importante è che la gente che ci segue sin da ‘Diva’ e ‘Swallow’ ha detto che questi ultimi dieci anni di silenzio sono stati ricompensati dalla musica del nuovo CD”.
 
COSA AVETE FATTO IN TUTTI QUESTI ANNI? QUANDO E PERCHE’ AVETE PENSATO AD UN VOSTRO RITORNO SULLA SCENA?
“Principalmente Bruno Silva ed io abbiamo avuto delle esperienze in alcuni progetti musicali che esulano dall’ambiente metal/rock e abbiamo fatto anche qualche produzione discografica, mentre per quanto riguarda la band abbiamo deciso di metterla in stand-by per un periodo. Sfortunatamente molti fan non hanno capito questa scelta, ma per noi la musica è arte e non esclusivamente business, e quando questo viene prima della musica allora le cose non mi piacciono più, la cosa non funziona, non nella musica. La musica deve essere espressione di sentimenti, emozioni, è ciò che sta dentro di te e tu lo rilasci all’esterno, le persone che compongono musica capiscono perfettamente quello che sto dicendo e spero che lo capiscano anche le persone che si divertono con la musica o con un’altra forma d’arte, esperienza di vita”.
 
PERCHE’ DOPO L’USCITA DI “SWALLOW” AVEVATE DECISO DI FERMARVI? RIMPIANGETE QUELLA SCELTA? “Onestamente no, credo che gli Heavenwood dovevano fermarsi piuttosto che fare un terzo album sotto pressione e controvoglia. Questo iato temporale è stato per noi molto importante, fino al 2006 per ragioni legali siamo stati fermi, d’altro canto mi fa piacere che album come ‘Diva’ e ‘Swallow’ siano così importanti per le persone dopo così tanto tempo, proprio come due vecchi buoni film. Credo che lo stesso accadrà per il nuovo album ‘Redemption’, anche se credo che stavolta non ci sarà da aspettare un altro decennio prima di ascoltare una nostra nuova release, sebbene alla fine sia tutta una questione di ispirazione e a questa non si può dare del tempo”.
 
QUANTO A LUNGO AVETE LAVORATO PER LA REALIZZAZIONE DEL NUOVO ALBUM?
“Be’, troppo… ma questo troppo è in senso positivo perché abbiamo dedicato tanta attenzione alla fase di pre-produzione prima di andare negli Ultrasound Studios per registrare l’album e volare in Svezia per mixare e masterizzare il CD ai Fascination Street Studios assieme a Jens Bogren (Opeth, Katatonia, Amon Amarth, ed altri). C’è stato un gran bel da fare affinché tutto andasse per il verso giusto! Abbiamo curato i particolari, ogni canzone ha un suo significato, abbiamo usato tante metafore e abbiamo ottenuto quello che volevamo, e cioè avere un suono organico e non digitale e freddo. Invitando degli ospiti come Jeff Waters degli Annihilator per l’assolo sul brano ‘Bridge To Neverland’, Gus G dei Firewind per l’assolo su ‘One Step To Devotion’ e Tijs Vanneste degli Oceans Of Sadness per le parti vocali di ‘Obsolete’, abbiamo avuto uno scambio interessante e loro sono stati dei simboli perfetti per la rappresentazione metaforica di questi brani. Ad esempio ‘Bridge To Neverland’ è in relazione alla speranza e alla forza e allo stesso tempo rappresenta la band con il nuovo album; per me Jeff Waters è stato sempre una persona costruttiva e creativa e un combattente, uno che ha combattuto in tutti questi anni per i suoi sogni! Gus G viene dalla Grecia, un paese che in passato ha avuto una delle culture più importanti per l’umanità ed è uno dei migliori chitarristi della nuova generazione; con ‘One Step To Devotion’ diamo un tributo all’onore dell’antica civiltà greca, le sue scoperte e la sua forza, Gus G è stato il personaggio giusto per infondere un po’ di DNA greco nella musica (ride, ndR)! Con Tijs Vanneste degli Oceans Of Sadness abbiamo in comune i gusti musicali, è un fan del nostro debut ‘Diva’ e ha dimostrato interesse anche nel finire la nuova canzone ‘Obsolete’, che parla dei traumi e gli effetti provocati su una donna che ha subito una violenza, una canzone forte!”.
 
E’ STATO DIFFICILE TROVARE UNA NUOVA LABEL DISPOSTA A SUPPORTARVI? AVETE CERCATO DI CONTATTARE ANCHE LE VOSTRE VECCHIE ETICHETTE?
“In effetti non è stato facile trovare un’etichetta capace di rispettare tutte le condizioni che chiedevamo per l’uscita del nuovo ‘Redemption’. La Recital Records crede negli Heavenwood e ha capito il nostro obiettivo, loro ce li hanno anche e così è stato facile accordarsi”.
 
“REDEMPTION” E’ UN ALBUM MODERNO, IL VOSTRO VECCHIO STILE E’ ANCORA PRESENTE, MA SI SENTONO ANCHE DELLE NUOVE INFLUENZE COME PARADISE LOST, HIM E QUALCOSA DI GOTHIC, NON CREDETE? CE NE SONO ALTRE CHE HO TRALASCIATO?
“Ho ascoltato Paradise Lost e tante altre band in passato, per quanto riguarda gli HIM… be’, sono del nostro stesso anno, quindi… no, non sono d’accordo che gli somigliamo. I Paradise Lost, come gli Iron Maiden o i Metallica sono delle icone per via dei loro stili musicali e credo che al giorno d’oggi sia impossibile non avere delle influenze, è davvero ardua essere originali e fare un buon album, ci sono quelli che vogliono essere originali a tutti i costi, ma rischiano di diventare ridicoli. Noi non suoniamo perché vogliamo somigliare a qualcuno, suoniamo e basta”.
 
PERCHE’ AVETE DECISO DI INTITOLARE IL NUOVO ALBUM “REDEMPTION”? REDENZIONE DA COSA?
“Redenzione per noi e per i nostri fan di tutto il mondo. Siamo molto contenti del nuovo album, di come suona, del suo artwork, con questo album ogni nostro fan avrà anche un pezzo della nostra anima!”.
 
IL VOSTRO DEBUT “DIVA” E’ UNO DEI MIGLIORI ALBUM DOOM METAL DI SEMPRE SECONDO LA MIA OPINIONE. PERCHE’ AVETE DECISO DI CAMBIARE IL VOSTRO STILE DOPO L’USCITA DI QUELL’ALBUM?
“Oh, grazie! Come già detto prima, si tratta di una questione di feeling; nel 1996 dalla nostra vocazione artistica è nato ‘Diva’ ed ad essere sincero non vorrei mai copiarmi stilisticamente, ‘Diva’ è ‘Diva’, unico nel suo genere come lo sono ‘Swallow’ e ‘Redemption’, e così dev’essere. Pensiamo che i nostri primi due album seguano una logica consequanzialità, non abbiamo mai voluto copiarli”.
 
ANCHE SE SONO PASSATI DIVERSI ANNI, IL NUOVO ALBUM E’ PARECCHIO VICINO A “SWALLOW”, SEI D’ACCORDO?
“Sì, lo sono anche se ‘Swallow’ è più pesante, ma se ascolti tutti i nostri tre CD capirai perchè ‘Redemption’ suona in modo perfetto. Nel nostro stile c’è ancora rock, metal e gothic!”.
 
RACCONTACI ANCORA QUALCOSA SUGLI SPECIAL GUEST CHE TROVIAMO SUL NUOVO ALBUM: COME E’ NATA L’IDEA?
“Come ho detto, loro sono stati delle chiavi importanti per le nostre metafore e allo stesso tempo è stata importanza la loro qualità come musicisti, hanno dato il tocco finale alla nostra arte. Amo particolarmente queste esperienze ed è emozionante unire diverse culture e diversi paesi come Canada, Grecia, Belgio, Svezia e Portogallo”.
 
ORA SIETE RIMASTI SOLAMENTE IN TRE, COSA E’ SUCCESSO AGLI ALTRI EX MEMBRI DEGLI HEAVENWOOD? “Abbiamo due session: Daniel Cardoso alla batteria e Hugo Pires al basso. Daniel ha registrato le sue parti di batteria agli Ultrasound Studios, mentre Hugo ha suonato dal vivo assieme a noi. Loro due hanno anche i loro gruppi ed altri progetti, e questo è per noi la cosa migliore. Sono due ottimi musicisti! (peccato, sugli ex membri della band ha glissato la domanda…, ndR)”.
 
IN PASSATO IN MOLTI HANNO ASSOCIATO IL VOSTRO NOME A QUELLO DEI MOONSPELL, MA FORSE SOLO PER IL FATTO CHE ENTRAMBI SIETE PORTOGHESI. COSA PENSI DI QUESTA BAND E QUANTO LA SCENA EXTREME METAL E’ CAMBIATA NEL VOSTRO PAESE IN QUESTI ANNI?
“I Moonspell sono un’istituzione in Portogallo nella scena metal, ma hanno lavorato duro per arrivare a questo status, ogni giorno che passa loro continuano ad essere sempre più convinti della loro arte! La scena portoghese ha ottime band, ci sono nuovi talenti e li puoi trovare su Myspace”.
 
VORRESTI CAMBIARE QUALCOSA DI “SWALLOW”? PENSI CHE CI FOSSERO TROPPE ASPETTATIVE SU QUESTO ALBUM? POSSIAMO CONSIDERARLO COMUNQUE UN SUCCESSO?
“No, non cambierei assolutamente niente! Quel CD ha una grande produzione, ci sono Liv e Kai Hansen che cantano con noi su ‘Luna’ e ‘Doencast’ ed è stata una grande esperienza sia per loro che per gli Heavenwood, non erano proprio delle tipiche canzoni metal, ma suonavano molto bene ugualmente! Credo che ‘Swallow’ sia molto attuale come sound ancora nel 2008!”.
 
QUALI SONO GLI EPISODI MIGLIORI CHE RICORDI DEI VECCHI TEMPI?
“I tour fatti assieme a In Flames, Theatre Of Tragedy, Atrocity e la nostra partecipazione al Wacken. Ricordo anche la seconda ristampa di ‘Diva’ per il Giappone! E non mi scordo del concerto fatto a Milano assieme agli Atrocity!”.
 
GLI HEAVENWOOD SONO TORNATI PER RESTARE? AVETE GIA’ PIANIFICATO QUALCOSA PER IL FUTURO? “Certamente! Suoneremo la canzoni di ‘Redemption’ dal vivo e credo che dovrai aspettare molto per sentire un nostro nuovo album. Per le future notizie ufficiali appoggiati al nostro sito www.myspace.com/heavenwood. Ciao, Italian musical friends!”.
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