Odio: vero, puro, sincero e totalitario. Malessere: inguaribile, persistente, rivoltante. Afflizione: dura, pressante, soffocante. Potremmo andare avanti per ore, a elencare tutta la negatività che la one-man band a nome Hell potrebbe suscitare in noi. Veicolo privilegiato di tutte le sensazioni spiacevoli alberganti nell’animo umano, il progetto ha alle spalle una discografia nutritissima, che non vede alcuna soluzione di continuità a uno sludge bituminoso imparentato con il metal estremo più intossicato, in prevalenza funeral doom e black metal. Il nuovo “Hell”, uscito in estate, migliora la qualità di registrazione, normalmente piuttosto lo-fi, e ci consegna un ventaglio di soluzioni di bieca (auto)distruzione dai risvolti inquietanti: cosa può avere portato un individuo, il misterioso M.S.W., a vomitare dagli strumenti cotanto sozzume? Glielo abbiamo chiesto, altro non avremmo potuto fare per appagare il nostro dissennato desiderio di conoscenza.
IL NUOVO ALBUM È INTITOLATO “HELL”, COME IL PRIMO FULL-LENGTH E UN ALTRO TUO EP. NON USI TITOLI VERI E PROPRI PER I TUOI LAVORI, TI LIMITI A INDICARE LA SUDDIVISIONE DEGLI STESSI IN DIVERSI CAPITOLI. POSSIAMO PENSARE CHE TUTTE LE TUE USCITE DISCOGRAFICHE RAPPRENTINO SOLTANTO CAPITOLI DI UN UNICO, IMMENSO, LIBRO DI MUSICA? COME HAI SVILUPPATO LA TUA VISIONE ARTISTICA DAGLI INIZI DEGLI HELL AD OGGI?
-Ognuno può ipotizzare ciò che preferisce. Quando la musica fuoriesce da me stesso e si diffonde nel mondo, le persone sono libere di pensare e di fare quel che vogliono con essa. Si spera che possa aiutare o comunque relazionarsi in qualche maniera alle persone che stanno lottando duramente nella vita per qualche motivo. I ‘titoli’ non hanno mai avuto alcuna presa su di me. Non posso pensare ad alcun titolo che possa spiegare i cambiamenti del suono che intervengono negli anni.
PUOI DESCRIVERCI COSA SIA L’INFERNO NELLA TUA OTTICA PERSONALE?
-Hell, il mio progetto, è un’interpretazione del mio inferno personale. Ognuno ha il suo, di inferno. Questo mondo è un inferno, per tanti motivi: segregazione, avidità, odio, piccole vendette che si consumano reciprocamente… Prendi tutti questi aspetti tremendi e senza speranza che attanagliano il nostro mondo, mescolali e disseminali per tutta la tua vita e avrai una rappresentazione di cosa sia l’inferno. Il tuo, non quello di qualcun altro.
DA DOVE DERIVA TUTTO L’ODIO CHE COMUNICHI NELLA TUA MUSICA?
-Ansia, claustrofobia e depressione. Il combattimento fra amore e odio. Pura assenza di speranza.
QUALI SONO LE PRINCIPALI INFLUENZE, DENTRO E FUORI I CONFINI DELLA MUSICA, IN TUTTE LE ARTI E NELLA VITA QUOTIDIANA, CHE FILTRANO NELLA PROPOSTA DEGLI HELL?
-La ricerca della tonalità perfetta. Altri progetti comprendenti una gran quantità di tonalità nella loro musica sono eccitanti e mi portano a cercare in quello che faccio io il tono perfetto. Oltre, ovviamente, a tutti gli stati d’animo descritti sopra.
HAI PRODOTTO MOLTA MUSICA IN QUESTI ANNI, SUDDIVISA FRA ALBUM, EP, SPLIT… PUOI DESCRIVERCI COME TI SENTI QUANTO SEI ISPIRATO E COME LAVORI PER CREARE NUOVA MUSICA?
-Quando la società mi ha davvero portato al punto di rottura, uso la musica per liberarmi da tutte le tensioni che ho addosso. È l’arma che ho per ritrovarmi di nuovo perfettamente integro, anche se è solo una cosa temporanea, perché presto so che sarò nuovamente avvilito e frustrato per qualche altro motivo. Molti dei miei famigliari sono morti e i loro decessi sono arrivati abbastanza vicini l’uno all’altro, più o meno quando ho iniziato il progetto Hell. Chi della mia famiglia è ancora vivo lotta per non andare in pezzi e resistere a tutto il dolore accumulato. Quando accadono tutti questi lutti, i cuori di chi rimane si spezzano e lo sconforto può portare all’alcolismo, all’abuso di droghe oppure, nel migliore dei casi, a un’espressione artistica. Di natura diversa, può essere il dipingere, il creare sculture oppure musica, come nel mio caso.
A VOLTE SUONI DAL VIVO, RECLUTANDO ALTRI MUSICISTI. IN STUDIO, PREFERISCI RESTARE DA SOLO. PERCHÉ NON VUOI ALTRA GENTE ACCANTO?
-Per questo tipo di progetto, credo sia meglio che lavori in solitaria.
NEGLI ARTWORK DEI TUOI DISCHI IL ROSSO È IL COLORE DOMINANTE, COSÌ INTENSO DA COMUNICARE DI PER SÈ L’IDEA DI UN’ENERGIA NEGATIVA, MALVAGIA, PROVENIENTE DALLA VOSTRA MUSICA. CHI È L’ARTISTA CHE HA DISEGNATO LA COPERTINA DELL’ULTIMO ALBUM? QUAL È IL CONCEPT CHE VI È ALLE SPALLE?
-Il suo nome d’arte è Blial Cabal. La sua arte è simile a quella di Dore, l’artista di cui ci siamo avvalsi per le pubblicazioni passate, escluso il nostro 7” omonimo. La copertina rappresenta alcune persone nell’incessante atto di buttarsi da alcune scogliere, per suicidarsi; invece di morire, rimangono intrappolate in una condizione di eterno annegamento. Può essere che tutte le persone ritratte un tempo fossero marinai e ora il loro inferno sia rappresentato dall’annegare per sempre. Le loro anime destinate soffrire all’infinito. Le due figure alate presenti nel dipinto controllano che gli aspiranti suicida continuino a buttarsi dalle scogliere: anche loro finiscono per stancarsi di osservare questi atti di continuo.
LA CANZONE PIÙ COMPLESSA DELL’ULTIMO ALBUM È “VICTUS”, DOVE SPERIMENTI ANCHE UN INSERTO DI MUSICA CLASSICA. COME È NATA QUESTA CANZONE?
-Non ricordo molto… Forse ero in un freddo seminterrato ammuffito pieno di strumenti e amplificatori?
LE CANZONI SONO STATE MASTERIZZATE PER IL FORMATO CASSETTA. PERCHÉ SEI COSÌ LEGATO ALLE MUSICASSETTE?
-Il primo formato di ogni uscita degli Hell è sempre stato la cassetta. Sembra che per andare avanti sia necessario proseguire con questo metodo.
LA TUA MUSICA È DIFFICILE DA SOSTENERE, COSÌ CRUDELE E LENTA, PIENA DI MALVAGITÀ. QUALI SONO I BISOGNI CHE TI PORTANO A SCRIVERE MATERIALE DEL GENERE? QUALI SONO LE RAGIONI CHE TI SPINGONO A COMPORRE MUSICA COSÌ ESTREMA?
-Mi piacciono i toni pesanti nella musica ma soprattutto, quando la vita è così insopportabile e sembra impossibile andare avanti, scelgo di impacchettare tutti questi pensieri sgradevoli in un punto preciso della mia anima e, quando ho tempo di registrare, butto fuori tutta questa negatività in una volta sola. Come se fosse un lungo sospiro di sollievo, ma invece di emettere aria, quello che esce è fumo nero. Noi tutti abbiamo un ‘inferno’ interiore che ha bisogno di scatenarsi.
SEI DI SALEM, NELL’OREGON. QUALE TIPO DI INFLUENZA DÀ ALLA TUA MUSICA IL POSTO IN CUI VIVI? C’È QUALCOSA DI SPECIFICO DELLA TUA AREA GEOGRAFICA CHE FILTRA IN QUELLO CHE SCRIVI?
-È il Nord-Ovest: nebbia, pioggia, cielo grigio e nuvoloso, droghe, barboni, alcol e un sacco di gente di merda. C’è solo un piccolo gruppo di persone con cui mi piace trascorrere del tempo assieme. Il tempo può anche essere molto bello durante l’estate e l’autunno, ma non dura a lungo, le nuvole si riprendono il loro spazio molto in fretta.
TI INTERESSA CHE LA TUA MUSICA POSSA ESSERE APPREZZATA DA UN QUALCHE TIPO DI PUBBLICO, OPPURE SCRIVI E SUONI NUOVO MATERIALE SOLTANTO PER SODDISFARE LE TUE NECESSITÀ PERSONALI?
-All’inizio lo facevo solo per me stesso. Scrivo e registro musica da quando ho tredici anni solo per sopravvivere a tutto quello che provo. Gli Hell sono nati per me stesso, ma ho scoperto che stavo aiutando altri a passare attraverso i tempi difficili che stavano vivendo. Devo continuare a creare musica innanzitutto per me, ma una volta che è fuoriuscita dalla mia testa è a disposizione di chiunque stia vivendo le mie stesse esperienze e stati d’animo.
IN PASSATO HAI COLLABORATO CON DIVERSE BAND AMERICANE IN ALCUNI SPLIT. QUALI SONO I PUNTI IN COMUNE CON QUESTI GRUPPI? QUAL È LO SPLIT CHE SECONDO TE PRESENTA LA MIGLIORE COMBINAZIONE FRA GLI HELL E L’ALTRA FORMAZIONE PRESENTE SUL DISCO?
-Non so darti caratteristiche precise che possano spingermi a collaborare con qualcuno per uno split. Di base, serve che abbiano uno stile che mi colpisca, riff killer e un’anima sincera. Non mi accade spesso di propormi per uno split, tendenzialmente non mi rimane del materiale arretrato dopo aver registrato un album. Così, se qualcuno me lo chiede, devo mettermi a produrre altra musica e non è questo il modo in cui mi piace lavorare di solito. La musica deve scaturire dentro di me naturalmente o altrimenti so che finirò per odiarla, perché se devo sforzarmi finisco per comporre roba mediocre.
QUALI SONO I TUOI PIANI PER IL FUTURO?
-Gli Hell suoneranno al prossimo Roadburn e probabilmente ad altri tre festival negli Stati Uniti nel 2018, ma non c’è ancora nulla di sicuro a riguardo. Sto già lavorando a un altro album, penso mi terrà impegnato per i prossimi due anni. Poi credo potrò pensare a uno split con il progetto solista della mia amica Asia, chiamato Solace. In quel caso, penso faremo uscire uno split chiamato Cloud/Solace, non userò il moniker Hell.