HELLOWEEN – Faster, harder, heavier

Pubblicato il 12/11/2010 da


Con un’uscita deludente come il best of di brani riregistati “Unarmed”, gli Helloween dovevano tornare in carreggiata il prima possibile e dimostrare ai loro fan di essere ancora di diritto la band capostipite del power metal. Lo hanno fatto e in maniera più che convincente con il nuovo “7 Sinners”, disco che riporta il gruppo su buoni livelli e che ci mostra una formazione coesa, coraggiosa e che a venticinque anni di carriera non disdegna soluzioni differenti dal proprio sound classico. In un periodo in cui fortunatamente per noi la concorrenza in ambito classic power è tornata su alti livelli – basti pensare agli ultime uscite di Angra, Blind Guardian, Avantasia o Virgin Steele – gli Helloween non si sono fatti trovare impreparati e ora si apprestano a girare il mondo con un nuovo tour in compagnia degli Stratovarius. Abbiamo avuto il piacere di scambiare quattro chiacchiere con il chitarrista e leader della band Michael Weikath, come al solito non troppo espressivo, ma sorprendentemente disponibile e cordiale.

 

 

 

BENE MICHAEL, INIZIAMO COL PALARE DEL NUOVO ALBUM SEVEN SINNERS. LA PRIMA DOMANDA CHE MI VIENE DA FARTI È: CHI SARREBERO QUESTI SETTE PECCATORI?
“Si tratta dei cinque membri della band più il keeper e il pumpkinman”.

PRIMA DI ASCOLTARE IL PROMO CD MI IMMAGINAVO CHE SI TRATTASSE DEI MEMBRI DELLA BAND PIU’ DUE SPECIAL GUEST MA INVECE NON E’ STATO COSI’…
“In realtà c’è  Biff Byford dei Saxon come voce narrante sulla intro di ‘Who’s Mr. Madman’. Poi c’è uno special guest su ‘Raise The Noise’, il musicista che ha suonato la parte di flauto, ma non mi hanno ancora detto come si chiama. Era da tempo che volevo riproporre qualcosa di simile, perché il flauto traverso usato in questo modo in ambito heavy metal è una cosa piuttosto rara. Inizialmente io avevo l’intenzione di coinvolgere Ian Anderson dei Jethro Tull ma purtroppo non è stato possibile per via dei suoi numerosi impegni e dunque abbiamo collaborato con questo flautista. È un musicista anziano ed esperto ma ancora non ne conosco l’identità”.

QUANDO AVETE INIZIATO A COMPORRE I NUOVI PEZZI E QUALE È STATA L’IDEA INIZIALE PER IL MATERIALE CHE SAREBBE DOVUTO FINIRE SUL DISCO?
“Dopo l’ultimo tour avevamo deciso di prenderci una pausa e tornare poi con delle nuove idee per l’album successivo. Il management però ci disse che siccome stavamo per celebrare il venticinquesimo anno di attività, sarebbe stato bello pubblicare qualcosa. Quindi abbiamo registrato il materiale e gli arrangiamenti per ‘Unarmed’, con l’idea però di non essere molto coinvolti nella produzione del disco. L’intenzione per ‘7 Sinner’ invece era tornare al tipico sound heavy e possibilmente anche più aggressivo di qualunque cosa avessimo pubblicato. Il fatto di non essere stati pienamente coinvolti e dunque impegnati nella produzione di ‘Unarmed’ ci ha dato un po’ di tempo extra, il che è stato positivo per la composizione di ‘7 Sinners’”.

CHI HA SCRITTO I PEZZI?
“’Where The Sinners Go’, ‘Are You Metal’, ‘Long Live The King’, ‘The Smile Of The Sun’ e ‘Far In The Future’ sono di Deris; ‘Raise The Noise’ e ‘The Sage The Fool The Sinner’ sono mie; ‘World Of Fantasy’ e ‘If A Mountain Could Talk’ sono di Grosskopf e invece ‘Who’s Mr Madman’, ‘You Stupid Mankind’ e ‘My Sacifice’ sono di Gerstner”.

COME AVETE LAVORATO? VI SIETE SCAMBIATI LE IDEE VIA INTERNET?
“Sì, esatto. Abbiamo usato un sistema fornitoci dal nostro produttore Charlie Bauerfeind, uno spazio su cui ognuno poteva caricare le proprie idee e gli altri erano poi in grado di scaricare, apportando  le opportune modifiche o in certi casi lasciando le parti così come erano. Abbiamo successivamente registrato l’album con accordature del la a 432 hertz anziché a 440 herz. L’idea è venuta a Sascha e il metodo si basa sul fatto che il pianeta Terra ha una frequenza di 8 hertz e 432 hertz è un suo multiplo che permette di essere diciamo così ‘in armonia con l’Universo’. Ad ogni modo non siamo riusciti a registrare proprio tutto a 432 hertz. Le parti di piano ad esempio son state registrate a 440 herzt e poi riadattate a computer al resto del materiale. Il tutto ha comportato un notevole dispendio di tempo e anche se il sound è molto naturale, abbiamo deciso che la prossima volta torneremo ai 440 hertz”.

“7 SINNERS” È UN ALBUM PIUTTOSTO OSCURO RIESPETTO AI VOSTRI VECCHI STANDARD MA ANCHE RISPETTO A “RABBIT DON’T COME EASY”. PER CERTI VERSI IL SOUND MI RICORDA “THE DARK RIDE”.
“Sì capisco cosa intendi. L’impatto iniziale infatti può essere simile ma per me ci sono delle grosse differenze tra i due dischi. Il materiale, i riff che ci sono su ‘The Dark Ride’ sono più semplici, potrebbe suonarli anche un bambino, mentre su ‘7 Sinners’ le strutture sono più progressive e il tutto è più maturo, elaborato, tencnico e aggressivo. Inoltre ‘The Dark Ride’ dal punto di vista dei testi era piuttosto negativo, ‘7 Sinners’ invece è più solare e in esso c’è molto più humor”.

PUOI DIRCI DI COSA PARLANO I TESTI DI “7 SINNERS”?

“Ci sono diverse tematiche… ‘Who’s Mr. Madman’ ad esempio è il seguito della vecchia ‘Perfect Gentleman’ e vede questo personaggio alle prese con la follia che lo porta al manicomio. ‘Raise The Noise’ parla di un pianeta che viene occupato da una razza aliena. Agli alieni piace la musica degli abitanti del pianeta ma perdono le forze se ascoltano musica complicata. Gli abitanti del pianeta organizzano quindi un grande concerto nel quale un flautista suona parti di flauto molto complicate e così riescono a liberarsi degli occupanti. ‘Long Live The King’ invece parla del forte impatto che Dio e Judas Priest hanno avuto su Andi la prima volta che li ha visti in concerto. L’intenzione era di scrivere un pezzo per così dire ‘di buona guarigione’ per Ronnie James Dio, ma lui è morto pima che lo finissimo. ‘The Sage The Fool The Sinner’ in breve tratta il fatto che non sempre puoi conoscere gli effetti elle tue azioni e non sempre sai se quello che stai facendo è veramente giusto o se invece può essere visto come un’idiozia”.

OK, RIGUARDO INVECE IL TUO STILE COME CHITARRISTA, IN CHE MODO È CAMBIATO NEGLI ULTIMI  ANNI, SOPRATTUTTO DA QUANDO SASCHA È ENTRATO NELLA BAND?
“Da quando c’è lui è più difficile. Io ho il mio stile e il mio approccio alla chitarra, ma lui è tecnicamente molto più bravo, dunque per me a volte la cosa è un po’ frustrante. Ad ogni modo dobbiamo fare un lavoro di squadra quindi ognuno di noi due suona quello che meglio sa suonare. Io e lui siamo molto simili, sebbene lui sia più giovane. Onestamente credo proprio che sia un ragazzo molto valido. È stato lui a spingerci a perfezionare tutto quello che potevamo, al momento che l’ascoltatore è oggi più esigente che in passato. Per questo i concerti che abbiamo tenuto negli ultimi tre tour sono stati decisamente migliori rispetto a quanto proponevamo prima”.

MICHAEL, OGGI QUASI TUTTI I MUSICISTI SUONANO IN UN’ALTRA BAND O HANNO PROGETTI PARALLELI O SOLISTI. TU INVECE COME MAI HAI SEMPRE SUONATO E SUONI SOLO CON GLI HELLOWEEN?
“Semplicemente perché non ne ho tempo. Non ho le energie per sostenere un altro impegno, sono troppo vecchio. Se volessi fare un album solista, dovrei fare i conti con una serie di problematiche legate anche alla musica stessa che andrei a proporre. Sarebbe troppo stressante e non avrei poi le energie per il successivo lavoro degli Helloween e questo non sarebbe responsabile, essendo io il leader della band. Inoltre, col problema del calo delle vendite legato al download illegale dobbiamo tutti impegnarci di più e fare più concerti. Il tempo libero quindi si riduce. Capisci che impegnarmi anche in un album solista sarebbe troppo e sarebbe incompatibile anche  con la mia vita privata. Per questi motivi non ho in programma nulla che non riguardi gli Helloween”.

OK MA NEI VENTICINQUE ANNI DI CARRIERA CON GLI HELLOWEEN HAI MAI SENTITO LA NECESSITÀ DI FARE QUALCOSA DI DIVERSO?
“Sì, certo, parecchie volte! E infatti sono stato io stesso a far aggiungere al contratto degli Helloween con il management la clausola che permettesse ai membri della band di fare album solisti. Prima infatti non era permesso. Come detto, mi piacerebbe lavorare su un altro progetto ma dovrei avere il doppio o il triplo del tempo a disposizione che ho ora”.

PARLANDO DI TOUR E FESTIVAL, OLTRE ALLE DATE ATTUALMENTE CONFRMATE AVETE IN PROGRAMMA QUALCHE FESTIVAL ESTIVO?
“Ancora non sappiamo, anche se di sicuro saremo liberi da impegni perché abbiamo pianificato le date del tour, proprio per essere disponibili per il periodo estivo. Mi piacerebbe suonare al Gods Of Metal ma ancora non sappiamo nulla”.

SEMPRE RIGUARDO LE DATE LIVE, VOLEVO CHIEDERTI SE, ORA CHE MICHAEL KISKE HA FINALMENTE DECISO DI TORNARE SUL PALCO CON UNA METAL BAND (AVANTASIA), CI SONO POSSIBILITÀ DI RIVEDERLO DAL VIVO ANCHE CON GLI HELLOWEEN? MAGARI CON UNA PARTECIPAZIONE COME GUEST SU DUE O TRE PEZZI, COME HA FATTO KAI HANSEN NEL …
“Dipende solo da lui. Certo sarebbe una cosa da pianificare bene e il nostro management potrebbe farlo, anche perché Kosta Zafiriou, il nostro tour manager, è il batterista dei Pink Cream 69 e suona anche negli Unisonic proprio con Michael Kiske”.

DUNQUE TU SARESTI DISPONIBILE A FARE UNA COSA DEL GENERE?
“Certo anche se, ripeto, sarebbe tutto da definire e pianificare, perché Michael Kiske figurerebbe come special guest solo per alcune canzoni. Il punto però è ‘se’ lui vuole farlo, il che è tutta un’altra storia”.

INVECE PER UN INTERO CONCERTO?
“Non credo che sia una buona idea perché c’è Andi Deris e lui ha la pecedenza su Michael Kiske. Michael ha detto più volte che non ricorda di preciso cosa è successo con gli Helloween, quali fossero i motivi per cui ci siamo separati. Una sorta di s’epariamoci ma non dimentichiamoci’. A me sta bene vederla in questa ottica ma la decisione sul fare o meno qualcosa assieme dipende solo da lui”.

OK MICHAEL, HO UN’ULTIMA DOMANDA: C’È QUALCHE GIOVANE POWER BAND CHE RITIENI POSSA PRENDERE UN DOMANI IL POSTO DEGLI HELLOWEEN NEL PANORAMA DEL METAL MELODICO?
“Guarda, non sono una power metal band ma mi piacciono molto i Soilwork. Sono più estremi ma hanno un sacco di parti melodiche molto ben fatte. Il power metal è uno stile in cui vengomo estremizzate le melodie e le strutture e questo in un certo senso sì adatta anche ai Soilwork. Non ascolto molte altre nuove band ma mi sono piaciuti molto anch i Sons Of Seasons, il nuovo gruppo in cui canta Henning Basse (Metalium, ndr) e nel quale suonano vari musicisti di grande talento ed esperienza. Mi hanno detto che stanno lavorando ad un secondo disco e la cosa è molto interessante, perché ci ho messo un bel po’ a cogliere tutti i dettagli e gli arrangiamenti del primo. So che in Italia ci sono molti amanti del power metal, anche perché ci sono molti gruppi italiani che lo sanno fare molto bene, dunque vi consiglio di dare un ascolto ai Sons Of Seasons”.

VUOI DIRE ALTRO AI FAN ITALIANI?
“Grazie a tutti per il supporto che ci avete sempre dato sin dagli inizi della nostalgia carriera. Cercheremo sempre di ripagarvi con dei buoni album, potete contarci”.

 

  

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